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Capitolo 4 – Il sito e le operazioni promozionali

4.6 I social e il calendario editoriale

I social media hanno propriamente rivoluzionato la comunicazione di prodotto degli ultimi anni, trasformando gli utenti da semplici fruitori passivi di messaggi promozionali a concreta parte integrante del processo di marketing.

«Social media amplifies the impact of an organization’s content. A business can both distribute content across various social networks and consolidate its brand by creating its business page on such networks. Sharing content across social networks makes it appear authentic, while creating business pages offers a business more opportunities to make its content known».103

103 OPREANA Alin, VINEREAN Simona, A New Development in Online Marketing: Introducing Digital

Si tratta di strumenti eccezionali per il coinvolgimento degli utenti, che obbligano una strategia digitale ottimale a non poter prescindere da un buon utilizzo di essi. Per mirare ad ottenere risultati migliori e una buona diversificazione di contenuti sulle diverse piattaforme, è necessario creare un piano editoriale ben organizzato, che segua una logica e una cronicità nella pubblicazione dei contenuti: una buona alternanza fra i vari social in occasione dell’uscita del libro assicurerà alla casa editrice un discreto traffico sul sito, in termini di visite e condivisione di contenuti.

È stato ipotizzato un calendario editoriale (lo vediamo in fig.26 e, in fig.27, il dettaglio della settimana dell’uscita del libro), il quale suddivide l’azione sui social basandosi sull’uscita del libro, collocata ipoteticamente il 21 maggio. Vediamo la pubblicazione cadenzata e programmata sulle principali piattaforme a nostra disposizione: i profili Facebook e Instagram della casa editrice, il profilo Twitter dell’autore ed il suo blog Lampidigenio&NO, il sito web e la pagina Facebook dedicati al libro. Vediamo come, nello specifico, i giorni che precedono e che seguono l’uscita siano i più attivi, vedendo l’attivazione del canale Youtube con la pubblicazione della video intervista all’autore, e il lancio di un contest fotografico su FB per promuovere la co-creazione dei contenuti.

Ogni social possiede un linguaggio comunicativo ben preciso e bisogna conoscerlo per poterlo sfruttare al meglio: su pagine come Facebook o Twitter è molto importante stabilire un dialogo con l’utente, al contrario magari di Instagram, il cui potenziale maggiore è la valorizzazione di un eventuale patrimonio iconografico in nostro possesso, con l’invito dell’utente alla partecipazione usando determinati

hashtag. La pagina Facebook è stata pensata come punto di discussione e scambio di

informazione con i lettori poiché si tratta di una piattaforma social particolarmente indicata per la pubblicazione di testi di media lunghezza, accompagnati da video, foto e link che stimolano il commento da parte del pubblico di utenti. Nella sezione

Insights, offerta da Facebook, è possibile monitorare l’andamento generale della

pagina all’interno del social network: le azioni degli utenti sulla pagina, il raggio di copertura che questa sta avendo, i ‘mi piace’ e molto altro.

È necessario che la casa editrice segua e aggiorni la pagina FB del libro prima, durante e dopo l’uscita nelle librerie: i contenuti devono essere di qualità, le risposte ad eventuali commenti o contatti via Messenger celeri ed attente, a significare un’attenzione dell’azienda al rapporto con il pubblico. Il tempo di risposta è molto importante e non deve essere trascurato, considerando le richieste provenienti da Face-

Per aumentare l’engagement è stato ideato un contest fotografico (anche inserito nel piano editoriale) che vede una possibile combinazione anche di Instagram. La competizione lanciata è fra le foto dei viaggi in Sri Lanka fatte dagli utenti, i quali sono invitati a postarle corredandole dell’hashtag #ilpontediadamo: alla fine, il premio per la foto più bella prevede la vincita dell’e-book.

FIGURA 27-IL CONTEST DI ENGAGEMENT

Il calendario editoriale in fig.26, come abbiamo detto, è essenziale per una buona strategia di marketing che voglia utilizzare diversi strumenti digitali, nel nostro caso però non si realizza una promozione multicanale classica, bensì una promozione attraverso il transmedia storytelling con la narrazione che si articola e si moltiplica su varie piattaforme. Questa modalità comunicativa rende il calendario editoriale un elemento chiave per la programmazione di ciò che deve accadere sui diversi canali.

L’espansione transmediale de Il Ponte di Adamo può interessare varie tipologie di contenuti: illustrazioni inedite, video e animazioni, booktrailer, punti di vista alternativi alla narrazione presente nel libro, etc.; il libro vede nella propria dorsale narrativa principale una storia che si può estendere sia con multimedialità inerenti il viaggio in Sri Lanka raccontato, sia cogliere l’opportunità di nuovi punti di vista dati

dalla compagnia di viaggio e dagli utenti. Anche le modalità con cui articolare l’espansione della storia in un’ottica multipiattaforma possono essere molteplici:

• i componenti della spedizione hanno la possibilità di offrire il loro punto di vista sul viaggio: essi prendono la parola e lasciano le loro tracce con curiosità e aneddoti sia sul sito del libro (nella pagina

Curiosità dedicata ai nuovi articoli) che sui social

• la casa editrice, utilizzando materiale dato dall’illustratore Federico Canobbio Codelli, posta su Instagram alcuni schizzi e/o tavole inedite illustrate da Codelli, e anche nuove fotografie del viaggio

• vengono inseriti video: oltre a quello dell’intervista all’autore si possono aggiungere video di interviste agli altri partecipanti oppure video realizzati durante il viaggio

• Novelli, attraverso il proprio blog e la pagina Twitter personale, aggiunge fatti e curiosità legati al libro

• la casa editrice si occupa di gestire informazioni riguardo alla promozione del libro e ai suoi eventi di presentazione attraverso la pagina Facebook

• sempre in ottica di promozione possono essere creati dalla casa editrice o dall’autore dei booktrailer per fare pubblicità al libro

• pensando allo user genereted content si può immaginare il contest sopracitato per raccogliere le foto dei viaggi dei lettori e lo spazio adibito nel sito in cui gli utenti e lettori possono scrivere racconti di viaggi compiuti negli stessi luoghi visitati nel libro, visti questa volta dal loro punto di vista

La creazione di un’esperienza plurale come quella de Il Ponte di Adamo, che non si limita alla sola lettura del libro ma che prova a espandere la storia su diversi canali, deriva dal duplice desiderio di stimolare ed educare un lettore che oggi rischia di allontanarsi dalla lettura. La vicenda editoriale de Il Ponte di Adamo è stata vista come un ottimo punto di partenza per testare una strategia digitale di questo tipo, grazie alla sua narrazione ricca di sfaccettature, caratterizzanti le storie transmediali studiate fino ad ora: una meta irraggiungibile, storie non svelate, popolazioni sconosciute e a noi lontane, tutti elementi capaci di suscitare nel lettore la volontà di voler anch’egli far parte di questo viaggio, a metà fra il mito e la realtà.

L’implementazione degli strumenti digitali a disposizione ha cercato di facilitare questo rapporto autore/storia/lettore, venendo incontro alle specificità di ogni canale mediale; nel prossimo capitolo potremo osservare il livello di soddisfazione raggiunto dal pubblico nell’utilizzo di una di queste piattaforme ovvero il sito web.