3.2 Galleria Continua – Beijing
3.2.4 Il carattere socio-filantropico di Galleria Continua – Beijing
“È chiaro come la strada sia lastricata di scelte non commerciali.” 402
Così come nelle sedi di San Gimignano, Les Moulins e l’Habana, anche a Pechino Galleria Continua organizza eventi didattici per avvicinare i cittadini all’arte e renderli
396 Peng Yu in 常青画廊:艺术市场中的 “愚公移山” changqing hualang: yishu sichang zhong de “Yigong Yishan”, Artron.net, marzo 2018.
397 Intervista a Federica Beltrame, Pechino, maggio 2018.
398 Così come il nome, anche il sito web di Galleria Continua è stato tradotto in cinese, ma non in francese
e spagnolo per le sedi di Les Moulins e Habana (Federica Beltrame, Pechino, maggio 2018).
399 Intervista a Federica Beltrame, Pechino, maggio 2018.
400 Sun Yuan nasce nel 1972 a Pechino, Peng Yu nasce nel 1974 a Heilongjiang, in Cina. Artisti
contemporanei, dagli anni Novanta iniziano a lavorare come duo: provocatori, nei loro lavori usano materiali decisamente non convenzionali, come cadaveri, adipe umano, materiali di scarto e animali vivi (https://www.palazzograssi.it/it/artisti/sun-yuan-peng-yu/).
401 Peng Yu in 常青画廊:艺术市场中的 “愚公移山” changqing hualang: yishu sichang zhong de “Yigong Yishan”, Artron.net, marzo 2018.
103 maggiormente consapevoli del lavoro svolto all’interno della galleria, in collaborazione con le scuole internazionali e le ambasciate403. Inoltre, ogni sabato viene organizzata
un’open call, un tour della galleria aperto al pubblico e guidato dai collaboratori cinesi ed internazionali404. L’impegno sociale di Galleria Continua, tuttavia, non si manifesta solo nell’organizzazione di iniziative in loco, bensì anche nella promozione internazionale di scambi artistici. Lo spazio di Galleria Continua a Pechino nasce infatti da una duplice sfida di carattere socio-filantropico, prima ancora che commerciale: da una parte offrire agli artisti stranieri la possibilità di confrontarsi con un contesto e un pubblico specifico come quello cinese; dall’altra, offrire al visitatore la possibilità di avventurarsi in un territorio culturale piuttosto differente dal resto della Cina405.
“Sembra che le decisioni prese dai tre galleristi non siano razionali. Il loro punto di partenza non è la quantità di denaro di cui hanno bisogno, né tantomeno l’obiettivo è quello di far quadrare i conti: è un risultato ideale.”406
Galleria Continua, proseguendo sul solco tracciato a San Gimignano, lavora quindi su un doppio binario di scambio: avvicinare il pubblico cinese ad una realtà artistica internazionale poco conosciuta, e contemporaneamente promuovere i giovani artisti cinesi in Italia407, dando maggior importanza ai dialoghi che l’arte può aprire tra persone appartenenti a nazioni, generazioni e culture diverse piuttosto che alla vendita delle singole opere.
“Tutto è uno scambiarsi artisti che passano da un continente all’altro, come aveva insegnato Chen Zhen. Residenza, resistenza, risonanza: risiedi in un posto, resisti perché sei portatore di una cultura che si distingue, ma la chiave è entrare in risonanza, perché siamo tutti uno. In fondo, è quello che si sta facendo in tutti i paesi: portiamo la nostra arte, la difendiamo, ma si cerca di entrare in contatto dialogando con la realtà che ospita.”408
403 Intervista a Federica Beltrame, Pechino, maggio 2018. 404 Intervista a Federica Beltrame, Pechino, maggio 2018
405 Lorenzo, Maurizio e Mario nella presentazione della sede cinese sul sito web di Galleria Continua
(https://www.galleriacontinua.com/about/beijing/history).
406 Peng Yu in 常青画廊:艺术市场中的 “愚公移山” changqing hualang: yishu sichang zhong de “Yigong Yishan”, Artron.net, marzo 2018.
407 Intervista ad Alice Fontanelli, San Gimignano, gennaio 2018; intervista a Federica Beltrame, Pechino,
maggio 2018.
104 Nel rispetto del dialogo con il luogo ospitante, Galleria Continua si è sempre impegnata a mantenere un buon rapporto con le istituzioni locali e con il management del 798, presentando puntualmente il progetto che intende realizzare al Ministero della Cultura Cinese, il quale, da parte sua, non ha mai ostacolato nessuna proposta409. Solo in alcuni casi, come in occasione della prima mostra personale in Cina di Ai Weiwei nel 2015, Solo Show, i controlli sono stati particolarmente pesanti.
I dissapori tra l’artista cinese e il governo sono noti dentro e fuori la Cina, e in un certo senso sono una delle ragioni che lo hanno reso celebre410. L’evento che incide maggiormente nella vita di Ai Weiwei risale al 3 aprile 2011, quando viene arrestato all’aeroporto di Pechino e detenuto in un luogo segreto per ottantun giorni411. Negli anni,
il suo studio è stato demolito più volte, gli assistenti interrogati, gli hard disk sequestrati a causa delle diverse critiche che l’artista ha mosso nel corso della sua carriera al governo e al Partito, soprattutto nell’ambito della libertà di pensiero e dei diritti umani412. Il 22
giugno 2011 Ai Weiwei viene rilasciato dalla detenzione, ma rimane agli arresti domiciliari e senza possibilità di lasciare il paese.
Durante l’esposizione presso Galleria Continua l’artista è sempre stato scortato, alcuni poliziotti in borghese rimanevano dentro e fuori la galleria, sorvegliando la mostra e le performances, controllando che nulla di quanto avveniva potesse contenere un messaggio di critica di matrice politica413. Poiché Ai Weiwei è sempre stato sorvegliato
dalle autorità, durante il periodo dell’esposizione, egli ha colto l’opportunità per interagire con loro, rendendoli partecipi di ciò che succedeva e cercando di trasmettere le potenzialità dell’arte414. L’esposizione, realizzata in collaborazione con il Tang
Contemporary Art Center415, ha recuperato alcuni pezzi della tradizione cinese, tra cui l’antico tempio Wang Jiaci (Fig.71) della dinastia Ming che, prima scomposto in più di
409 Intervista a Federica Beltrame, Pechino, maggio 2018.
410 Come dice Ai Weiwei stesso riferendosi al governo e alle autorità che lo hanno detenuto: “In realtà mi
hanno perfino aiutato, in senso ironico. Mi hanno dato la possibilità di spiegare che cosa sta succedendo dentro questo sistema. Mi hanno regalato un gran palcoscenico.” (Ai Weiwei in Weiweismi, a cura di Larry Wash, Einaudi Editore, 2013, pag. 35).
411 A. Galansino in Ai Weiwei, ArteDossier, Giunti, ottobre 2016, pag. 40.
412 A. Galansino in Ai Weiwei, ArteDossier, Giunti, ottobre 2016; Weiweismi, a cura di Larry Wash,
Einaudi Editore, 2013.
413 Intervista a Federica Beltrame, Pechino, maggio 2018. 414 Intervista a Federica Beltrame, Pechino, maggio 2018. 415 Ai Weiwei: Solo Show, comunicato stampa, giugno 2015.
105 1500 pezzi, è stato rimontato a cavallo tra le due gallerie secondo la tecnica costruttiva originale416. L’artista evita commenti espliciti o critiche al governo417.
Fig.71
Ai Weiwei, Wang Family Ancestral Hall, 2015
Il 22 luglio 2015 è stato restituito il passaporto all’artista418, quando l’esposizione
Solo Show a Galleria Continua e al Tang Contemporary Art Center è ancora in corso.