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2.2 Progetti passati e futuri

2.2.1 Il Cavallo Selvaggio del Parco dell’Aveto

Nel territorio del Parco dell’Aveto precisamente in Valle Sturla, nei pressi del Lago di Giacopiane164, da circa vent’anni è presente un branco di cavalli selvaggi165 che sono stati lasciati liberi in natura dopo che il loro padrone è defunto. Attualmente, il branco sta sfruttando un’area di circa 15 Km2, ma potenzialmente ha a disposizione circa 22-23 Km2

per le attività di pascolo e mantenimento. I cavalli del branco, suddiviso a sua volta in nuclei di otto o dieci cavalli chiamati “famiglie”, derivano dall’incrocio del Bardigiano con il Franches - Montagnes ma in effetti non si può parlare di classificazione della razza dei cavalli perché, essendo liberi in natura, si sono mescolati senza più mantenere la classificazione di razza come per esempio succede nell’allevamento. Ad oggi, i cavalli risultano essere una cinquantina166 circa anche se non mancano le variazioni di numero a causa di minacce naturali e antropiche. Le minacce naturali sono per lo più di tipo

162http://www.agriligurianet.it/en/impresa/politiche-di-sviluppo/progetti-europei/progetti-

conclusi/mediterritage.html

163 Oltre alla partecipazione ai Programmi promossi dalla Comunità Europea, dal documento “Piano

Programma 2017-2019” si evince che l’amministrazione del Parco intende migliorare grazie a fondi e sovvenzioni di vario tipo la rete sentieristica per adattarla all’escursionismo, alla mountain bike e all’Ippoturismo; intende espandere la superficie espositiva sia del Museo del Bosco che quella del Bosco Giardino; intende creare Orti Scolastici; implementare le aree attrezzate di vario genere (area camper, aree ristoro, rifugi); inoltre intende valorizzare le attività lavorative tradizionali e incentivare le varie filiere produttive del territorio nonché disporre misure contenitive e di salvaguardia per la Fauna locale (lupo e cavallo in primis).

Per consultare nel dettaglio il documento “Piano Programma 2017-2019”:

http://www.parcoaveto.it/documentitrasparenza/amministrazione_trasparente/PRAVE-amm-trasp- 6733.pdf

164 Lago nel territorio comunale di Borzonasca. In realtà vi è anche un secondo branco in Val Graveglia di

circa quaranta esemplari.

165 Selvaggi o inselvatichiti.

predatorio perché, nei territori del Parco, non mancano specie animali opportuniste come i lupi o altri animali che si possono cibare dei componenti più giovani del branco: i puledri. Le minacce di tipo antropico invece sono per lo più registrate quando l’animale si abbassa di quota nei mesi invernali andando a disturbare o a invadere le proprietà private nei paesi limitrofi a Giacopiane167. Non bisogna dimenticare che il territorio del Parco è di tipo rurale e i cavalli invadono a volte quelle che sono colture o giardini privati danneggiando le Aziende Agricole o le singole proprietà private. Alcuni esempi di ostilità antropica al branco di cavalli sono la fucilazione dei cavalli da parte di un abitante del luogo che vide la sua proprietà privata invasa da alcuni esemplari e la cattura su ordine del Sindaco di Borzonasca di circa 10 esemplari liberati poi dall’ex Ministro Brambilla in persona nell’aprile 2015168. Altri territori interessati dall’incursione dell’animale sono i terreni consortili ormai in disuso e i terreni in quota adiacenti alla Malga Perlezzi. Alcuni abitanti inoltre, hanno sollevato il problema della sicurezza stradale dato che, a volte, l’animale può trovarsi come ostacolo improvviso lungo la carreggiata perché mancano dei sistemi di sicurezza stradale di contenimento dell’animale almeno in zone strategiche come curve pericolose o tratti di rettilineo dove la velocità delle autovetture è leggermente superiore.

2.2.2 Progetto per la tutela e la valorizzazione del Santuario del Cavallo Selvaggio La promozione e la salvaguardia dei cavalli selvaggi è iniziata ufficiosamente nel 2011 quando la Dott.ssa Isola e la Dott.ssa Marinari si interessarono al branco di cavalli selvaggi che popola la Valle Sturla. Con il passare del tempo si diede il via ad una serie di iniziative volte alla valorizzazione del cavallo in quanto elemento d’attrattiva nel territorio e per sensibilizzare la popolazione locale all’importanza e alla salvaguardia dell’animale. Nel 2012 il progetto di tutela dell’animale ampliò la sua portata e il progetto fu patrocinato dal WWF169 e dalla Federazione Turismo Equestre. In seguito, dato che il genere di turismo equestre non coincideva con quello della Federazione, nel 2013 fu

167 Temossi e Bertigaro sono i due paesi interessati dall’abbassamento di quota dei cavalli.

168 AA. VV., “Liberati i cavalli selvaggi dell’Aveto «Ora diventino patrimonio di tutti»”, Il Corriere,

22/04/2015.

http://www.corriere.it/animali/15_aprile_22/rinchiusi-cava-selvaggi-aveto-mobilitazione-social- 9c5cc720-e90e-11e4-88e2-ee599686c70e.shtml

avviato in autonomia il progetto del Wild Horse Watching e nel 2014 fu registrato il Marchio “Wild Horsewatching – I Cavalli Selvaggi dell’Aveto” 170.

Fin da subito però si ebbe un dilemma di carattere scientifico- istituzionale dato che i cavalli in Italia per legge sono considerati animali domestici e non selvatici o inselvatichiti come lo sono i cavalli del Parco dell’Aveto. Si ebbe dunque, fin da subito, un buco normativo che in questi mesi è in via di risoluzione. Per ovviare a questo problema e attribuire il corretto stato giuridico al branco di cavalli del Parco, sta per essere promulgata una Legge Regionale che ha come obiettivo la creazione di un Santuario del Cavallo Selvaggio. La Legge nasce con il fine di tutelare i cavalli e con il fine d’implementare la ricerca scientifica e la promozione turistica di questi animali. Nello specifico, nella proposta di legge si presenta la necessità di un monitoraggio scientifico dei cavalli che, essendo liberi in natura, non hanno nessun chip o altro sistema di riconoscimento. La legge inoltre prevede, dopo un corretto monitoraggio preliminare del branco, uno studio per prevenire le eventuali interferenze accidentali tra l’uomo e l’animale al fine di evitare danni da parte di quest’ultimo e al fine di rendere più armoniosa la convivenza sul territorio171.

Attribuendo una corretta personalità giuridica ai cavalli selvaggi dell’Aveto sarà possibile dunque accedere ai fondi che fino ad oggi non ci sono stati: questi fondi sono necessari non solo per la promozione turistica del “Cavallo Selvaggio dell’Aveto” ma anche per la creazione di un network internazionale che metta in collegamento attività di ricerca affini in Europa e perché no, nel Mondo e ampliare, grazie ai fondi, la possibilità dei giovani studenti di effettuare stage e ricerche sul territorio. Per portare avanti questo progetto e la promulgazione della Legge Regionale, a partire dal 2015, sono state ideate svariate iniziative per promuovere il progetto dei Cavalli Selvaggi dell’Aveto quali escursioni guidate di Horse Watching, la creazione di una Rete di Strutture Amiche dei Cavalli Selvaggi nonché l’ottenimento del patrocinio da parte del Ministero della Salute, tirocini e tesi con il DISTAV di Genova, l’organizzazione di un campus per studenti in collaborazione con “Laquus – Language of Equus”, l’inserimento del branco nel “Wild Equus Network” e l’organizzazione di attività didattiche per i più piccoli.

170http://wildhorsewatching.webstarts.com/