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Il ciclo produttivo e la sua informatizzazione

3.2 I cicli aziendali attivo, passivo e produttivo

3.2.3 Il ciclo produttivo e la sua informatizzazione

Il ciclo produttivo comprende tutte le operazioni che riguardano la produzione e la gestione interna dei beni e dei servizi dell’azienda, posizionandosi tra il ciclo attivo ed il ciclo passivo. La sua informatizzazione è complessa e richiede grossi investimenti in software ed in competenze manageriali, che sono requisiti fondamentali per il successo dell’implementazione.

Il ciclo produttivo ha bisogno di particolari informazioni, che sono contenute in vari archivi, quali archivio articoli, archivio centri di lavoro e archivio cicli di

lavorazione.

L’archivio articoli contiene tutte le informazioni indispensabili per la produzione e la gestione dell’articolo stesso. Per ciascun articolo, bisogna conoscere:

 se dispone di una specifica distinta base, ossia di una lista di materiali necessari per la realizzazione del prodotto;

 se dispone di uno specifico ciclo di lavorazione, ossia di un insieme di operazioni da seguire per la fabbricazione del prodotto;

 le informazioni sull’approvvigionamento;

 le informazioni sulla programmazione e sulla pianificazione della produzione. Nello specifico, la distinta base ha tipicamente una struttura ad albero e si compone di più livelli, che sono numerati a partire da zero: il livello superiore di un certo livello viene detto “padre” del livello stesso, mentre i livelli inferiori sono i “figli” di tale livello. Inoltre, è importante che le distinte abbiano informazioni aggiuntive, come la data di creazione, la data di scadenza e la versione, in modo che sia possibile determinare con certezza quale fosse la composizione di un prodotto ad una certa data. Esistono, poi, le cosiddette distinte base fantasma, che non associate ad alcun prodotto e che servono per definire i sotto-assiemi non gestiti a magazzino, ma assemblati solo al momento del loro utilizzo in produzione.

L’archivio centri di lavoro si focalizza sulle informazioni dell’organizzazione della produzione. In generale, le attività produttive di un’azienda sono gerarchicamente organizzate in reparti, aree di produzione e centri di lavoro, come mostrato in

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Figura 3.7 L’organizzazione della produzione

Fonte: Elaborazione propria da A. Quagli, P. R. Dameri, I. E. Inghirami

Il reparto (o work center group) viene utilizzato per raggruppare logicamente le aree di produzione.

L’area di produzione (o work center) è l’insieme di una o più macchine con caratteristiche identiche e viene utilizzata per la programmazione e la pianificazione della produzione.

Il centro di lavoro (o machine center) è il livello più basso della gerarchia produttiva e può comprendere una singola macchina o risorsa umana oppure un insieme di macchine o persone con caratteristiche identiche che vengono considerate un’unica entità ai fini della programmazione e della pianificazione. L’archivio cicli di lavorazione, invece, offre informazioni utili alla programmazione e alla pianificazione della produzione. Per fornire informazioni adeguate è necessario definire i vari cicli di lavorazione, indicando quali centri di lavoro sono coinvolti e quali operazioni svolgere per ciascun articolo producibile. Il ciclo di lavorazione (o routing) è il documento che descrive in dettaglio le lavorazioni a cui va sottoposto un determinato prodotto, elencando le operazioni da effettuare, la sequenza, i tempi d’operazione, e così via.

In merito ai tempi d’operazione, è opportuno soffermarsi su quelli relativi all’attraversamento, ossia al tempo necessario per eseguire le operazioni di produzione di un ciclo. I tempi di attraversamento sono dati dalla somma dei tempi improduttivi e dei tempi produttivi.

61 - i tempi di coda, ossia l’eventuale tempo di attesa prima dell’inizio dell’operazione;

- il tempo di attesa, ossia il tempo necessario prima di passare all’operazione successiva (raffreddamento, asciugatura, e così via);

- il tempo di movimentazione, ossia il tempo per spostare l’oggetto da un’operazione produttiva alla successiva;

I tempi produttivi, invece, comprendono:

- il tempo di preparazione, ossia il tempo necessario per preparare la macchina, il centro di lavoro o l’area per svolgere l’operazione produttiva;

- il tempo di lavorazione effettiva dell’unità di prodotto.

Procedere alla pianificazione della produzione significa eseguire tutte le procedure necessarie per calcolare sia i piani esecutivi dei materiali, sia i piani esecutivi della capacità produttiva. Il piano esecutivo dei materiali conterrà tutti i fabbisogni dei materiali organizzati temporalmente; il piano esecutivo della capacità produttiva, invece, servirà per pianificare le necessarie risorse umane e produttive.

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Figura 3.8 Il calcolo dei piani esecutivi dei materiali e della capacità

Fonte: Elaborazione propria da A. Quagli, P. R. Dameri, I. E. Inghirami

Il responsabile della produzione provvederà alla Pianificazione della produzione, ricorrendo al Programma guida di produzione (o Master Production Schedule) che è il documento sui cui mettere a punto in modo dettagliato la produzione stessa. Tenendo conto delle informazioni contenute nell’archivio articoli viene preparato il documento relativo alla Pianificazione del fabbisogno di materiali (Material

Requirements Plan). A questo punto, viene effettuato un primo controllo relativo

alla reale fattibilità dei programmi di produzione: se la produzione risulta eseguibile si procede oltre, altrimenti si procede ad una prima revisione del Programma guida di produzione. Tenendo conto delle informazioni relative ai centri di lavoro e ai cicli di lavorazione si compila il documento relativo alla Pianificazione dei

fabbisogni di capacità produttiva (Capacity Requirements Plan). Si procede allora

ad una seconda verifica analoga alla precedente e, se la programmazione risulta realistica, si giunge ai due documenti esecutivi, uno sui materiali ed uno sulla capacità produttiva. No No Sì Sì I F

63 Da quest’ultimo si genereranno gli ordini di lavoro che verranno inviati ai vari reparti per essere attuati al momento pianificato. Quest’ultimi, definiti anche come ordini di produzione, servono per avviare il processo di trasformazione di componenti e/o di materie prime in prodotti finiti o semilavorati. In un ordine di lavoro si definisce:

- cosa produrre, ossia quale articolo produrre;

- quando produrre, stabilendo il momento di inizio e di consegna a magazzino dell’output;

- chi deve produrre, ossia quale centro di lavoro coinvolti.

Gli ordini di lavoro riportano complete e dettagliate informazioni relative a: articoli da fabbricare, distinte base, cicli, aree di produzione e centri di lavoro, in modo da fungere da documento operativo in oggetto. Solitamente a seguito dell’emissione degli ordini di lavoro può essere associata una lista di prelievo di materiali, intesa come autorizzazione al prelievo fisico di beni dal magazzino materie e componenti.

Una volta che il responsabile di produzione verifica la fattibilità dei documenti di pianificazione e programmazione si passa all’effettiva realizzazione/esecuzione del

ciclo produttivo: dal Piano esecutivo dei materiali (o Execute Material Plan)

proverranno tutti gli ordini di movimentazione dei materiali, mentre dal Piano

esecutivo della capacità produttiva (o Execute Capacity Plan) si estrapoleranno

tutti gli ordini di lavorazione, contenenti informazioni sulle operazioni necessari per condurre la produzione. La Figura 3.9 descrive i vari passi del processo produttivo.

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Figura 3.9 Il ciclo produttivo

Fonte: Elaborazione propria da A. Quagli, P. R. Dameri, I. E. Inghirami

Tenendo conto del Programma guida di produzione e degli ordini in corso vengono stilati i Piani esecutivi dei materiali e della capacità produttiva. Dai piani vengono generati gli ordini d’acquisto per i materiali necessari ma non disponibili in magazzino, ordini che vengono inviati al ciclo passivo. Sempre dai piani vengono generati gli ordini di lavorazione, che vengono inviati ai centri di

lavoro coinvolti. Dagli ordini di lavorazione vengono estratti le liste di prelievo del materiale. Il materiale destinato alla produzione viene scaricato dal magazzino materie prime da opportune bolle di uscita e viene caricato nei magazzini dei

centri di lavoro. Al termine del processo di lavorazione, si provvede alla

movimentazione dei prodotti finiti: mediate una bolla d’uscita vengono scaricati i

magazzini dei centri di lavoro, mentre una bolla d’entrata caricherà il magazzino

dei prodotti finiti. L’ultima fase del ciclo produttivo termina mediante la chiusura

dell’ordine, notificando agli addetti alla logistica che il prodotto può essere consegnato al cliente. Al Ciclo Passivo Piani esecutivi dei materiali e della capacità Prelievo materiale e invio ai centri Programma guida di produzione Flusso lavorazione Scansione ordini per centro

65 L’informatizzazione del ciclo produttivo segue temporalmente quella del ciclo attivo e del ciclo passivo, senza i quali il ciclo produttivo non potrebbe operare. Per implementare operativamente in azienda le procedure relative al ciclo produttivo è necessario rispettare una serie di fasi ben precise, quali la definizione del modello

di riferimento, il caricamento degli archivi, la messa a punto degli archivi, i test e la messa a punto delle procedure del ciclo produttivo, l’utilizzo delle procedure.

La definizione del modello di riferimento è una fase cruciale per il successo dell’implementazione delle procedure del ciclo produttivo. Essa consiste nella realizzazione di un documento di riferimento che possa fungere da base per tutto il progetto. Conterrà la situazione attuale, As Is, una vera e propria fotografia della situazione attuale riportante tutto quello che concerne la produzione, con informazioni riguardanti processi, flussi, impianti e centri di lavoro, personale e relative funzioni. Il progetto conterrà la situazione cui si vorrà giungere alla fine del processo d’implementazione, To Be. Essa descrive dettagliatamente i flussi e le operazioni produttive, i ruoli e le funzioni espletate dal personale addetto, i documenti e gli archivi che verranno utilizzati.

La seconda fase è il caricamento degli archivi, per cui sarà necessario inserire tutti gli archivi destinati al ciclo produttivo, quali, ad esempio, quelli relativi ai cicli di lavorazione, ai centri di lavoro e così via.

La terza fase è la messa a punto degli archivi, per cui si dovrà provvedere alla creazione delle distinte base, che verranno verificate e testate singolarmente.

A questo punto, si procede con i test e la messa a punto delle procedure del ciclo

produttivo. Una volta caricati e completati tutti gli archivi si dovranno testare le

nuove procedure informatizzate per la pianificazione della produzione. Si procederà al controllo dei dati e alla formazione e addestramento del personale. In questa fase verranno allestiti manuali delle procedure relativo al corretto uso delle procedure stesse ed i manuali delle politiche aziendali relative al campo di utilizzo in oggetto. L’ultima fase consiste nell’utilizzo delle procedure. Testate le procedure, controllati gli archivi, preparati i manuali e addestrato il personale, le procedure possono finalmente iniziare ad essere utilizzate, ossia possano passare allo stato che viene chiamato Go Live.

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CAPITOLO 4

LA GESTIONE IN MICROSOFT DYNAMICS 365

DEL PROCESSO DI PRODUZIONE