MODALITÀ DI FINANZIAMENTOSEDUTE
1.5 il Collegio degli
Ingegneri della Toscana
La data fondamentale per la storia del collegio fio-rentino è sicuramente il 22 luglio 187674, data di fondazione del Collegio degli Architetti e Ingegneri di Firenze, per opera di Ubaldino Peruzzi e del presidente Felice Francolini75.
Nonostante questa data segni l’inizio della vita col-legiale di Firenze, è importante ricordare che non si trattava della prima associazione del territorio: erano infatti già pre-senti l’Associazione Ingegneri e Architetti residenti in Tosca-na, con sede in Pisa, e i due Collegi di Ingegneri ed Agronomi di Arezzo e Siena.
L’obiettivo di questo nuovo collegio era ben defini-to: esso voleva contribuire al progresso scientifico, pratico ed artistico e a tutto ciò che si poteva riferire alle profes-sioni di ingegnere ed architetto.
Il Collegio prevedeva il pagamento di una tassa di iscrizione76 che permetteva di finanziare tutte le attivi-tà connesse, partendo dal mantenimento della sede e della
74 COLLEGIO DEGLI INGEGNERI ED ARCHITETTI IN FIRENZE, Prefazione degli atti costitutivi del Collegio in «Atti del Collegio degli Architetti ed Ingegn-eri in Firenze», Firenze 1876
75 Riferimenti alla storia: intervista al personale del Collegio degli Ingegneri della Toscana
76COLLEGIO DEGLI INGEGNERI ED ARCHITETTI IN FIRENZE, Stat-uto in «Atti del Collegio degli Architetti ed Ingegneri in Firenze», Firenze 1876
UBALDINO PERUZZI (1822-1891) fu un importante politico italiano. Egli, infatti, fu uno dei primi ministri del Regno d’Italia.
Dapprima ricoprì il ruolo di Mi-nistro dei Lavori Pubblici (1860-1862) e, successivamente, venne nominato Ministro dell’Interno nel governo Minghetti (1863-1864). Infine, venne eletto Sin-daco della città di Firenze tra il 1870 e il 1878.
FOCUS
biblioteca tecnica, piuttosto che per sostenere le spese per le pubblicazione di atti e delle memorie dei soci.
Un importante punto di svolta fu sicuramente dato dall’istituzione della categoria dei soci aggregati nel 1895. A questa categoria, ben diversa da quella dei soci ordinari, po-tevano far parte tutti gli studenti di ingegneria non ancora di-plomati, i quali non erano tenuti al pagamento della quota di iscrizione. Era stata costituita principalmente per gli allievi delle Regie Scuole di Applicazione per gli ingegneri, il Regio Museo Industriale di Torino ed il Politecnico di Milano77.
Da un lato, questa novità fu sicuramente un note-vole cambiamento che portò ad una maggiore apertura, spe-cialmente nei confronti della categoria degli ingegneri, ma dall’altra creò del malcontento in primis tra gli architetti e poi tra i soci ordinari. Non tutti i soci di quest’ultima catego-ria, infatti, accettarono di buon grado il cambiamento e una parte di loro decise addirittura di staccarsi dall’associazione originaria per crearne una nuova: la Società Toscana degli In-gegneri e degli Architetti. Qui l’obiettivo principale era quello della tutela professionale. Per poter espandere ancora mag-giormente le loro volontà crearono anche un nuovo Bolletti-no, denominato «Alter Ego» così da differenziarlo da quello del Collegio originario.
Un ulteriore punto di svolta, però, si ebbe pochi anni dopo, nel luglio 1899, quando il Collegio degli Architetti e Ingegneri di Firenze e la più recente Società Toscana degli Ingegneri e degli Architetti si sciolsero per riunirsi in un’uni-ca e nuova associazione: il Collegio Tosun’uni-cano di Ingegneri ed Architetti78, il quale al suo interno si divise in tre grandi grup-pi – ingegneria civile, ingegneria industriale e architettura - ciascuno dotato di un Collegio permanente. Ciò aveva l’obiet-tivo di meglio tutelare le diverse categorie dell’associazione.
Con l’istituzione dell’A.N.I.A.I., nel 1921 si costituì la nuova sezione fiorentina. Vennero quindi nominati i nuovi
77 COLLEGIO DEGLI INGEGNERI ED ARCHITETTI IN FIRENZE, Processi Ver-bale del Collegio n°1 del 12 Gennaio 1895 in «Atti del Collegio degli Ingegneri in Firenze, Anno XX, Fascicolo I», Firenze 1895
78 COLLEGIO TOSCANO DEGLI INGEGNERI ED ARCHITETTI, Atti del Colle-gio degli Ingegneri della Toscana, Firenze 1900
rappresentanti: il presidente incaricato fu l’ingegnere Poggi, il vicepresidente Enrico Ferrari e il segretario Pier Luigi Ner-vi79.
Anche in questo caso significativo fu il periodo sto-rico che coinvolgeva l’Italia in quegli anni. Infatti, stava pren-dendo sempre più piede il partito fascista con Mussolini, il quale instaurò definitivamente il suo potere dopo la Marcia su Roma. Fu per questo importante evento, che segnò la sto-ria dell’Italia, che il presidente Poggi, già dichiarato filofa-scista all’inizio del suo mandato, mandò un telegramma per dimostrare il sostegno al movimento fascista da parte dell’as-sociazione.
Nel 1926, durante il ventennio fascista - quando venne abolito qualsiasi tipo di associazione e istituita la Leg-ge sugli Ordini Professionali - si sciolse anche la sezione fio-rentina dell’A.N.I.A.I. in favore dell’istituzione di un ordine per ogni provincia italiana. Tutti gli ex soci furono “calda-mente invitati” ad aderire alla fusione con il Sindacato Fa-scista degli Ingegneri e a marzo dello stesso anno si ebbe il passaggio alla corporazione fascista.
Inutile dire che anche la rivista dell’associazione, ovviamente, si modificò. Il controllo su tutto ciò che poteva essere un mezzo di comunicazione era infatti aspetto di fon-damentale importanza per il regime fascista. Venne quindi creato il Bollettino del Sindacato Fascista degli Ingegneri di Firenze. Tutti i numeri del Bollettino aprivano con una cita-zione di Mussolini, proclamata in uno dei suoi tanti discorsi:
«Fra tutte le professioni la più affine al mio spirito è quella dell’Ingegnere».
Pertanto, come è ben facile intuire, la fase del dopo guerra comprese anni di totale cambiamento e rinnovamen-to, sia per le associazioni che per le città. Era necessario, in-fatti, ricostruire la città di Firenze dopo i bombartamenti. Fu proprio per questo motivo che nel 1944 viene (ri)costituito il Collegio degli Ingegneri della Provincia di Firenze, con la vo-lontà di un ritorno alle origini e agli intenti iniziali.
79 SEZIONE DI FIRENZE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE DEGLI IN-GEGNERI ITALIANI (COLLEGIO TOSCANO DEGLI ININ-GEGNERI ITALIANI), Bollettino del 15 luglio 1921 in «Atti dell’Associazione Nazionale degli Ingegn-eri Italiani, luglio 1921 - aprile 1925», Firenze 1925
Nel 1945, riprese a vivere il Bollettino Tecnico del Collegio degli Ingegneri della Provincia di Firenze80 che in-cludeva tre sezioni principali: la prima composta da articoli tecnici a carattere monografico, la seconda riguardante opere di ricostruzione e di nuova progettazione e l’ultima di econo-mia edilizia e legislazione.
Da metà degli anni Sessanta, la presidenza passò a Ferdinando Rossi, il più longevo tra i presidenti del Collegio.
Con la nuova presidenza venne anche nominato direttore della rivista Alessandro Giani, il quale creò un nuovo Bollet-tino.
Nel gennaio del 1968 venne inoltre creato un nuovo Statuto del Collegio degli Ingegneri di Firenze e della Tosca-na. È fondamentale notare come, in questo caso, vi fosse la volontà di estendere il controllo e l’operato del collegio ad una dimensione regionale, obiettivo molto antico, già nato nella mente del fondatore Peruzzi; una specie di “sprovin-cializzazione” che comportava inevitabilmente anche un’e-voluzione delle tematiche (problemi energetici e di trasporti).
Questo vento di cambiamento si protrasse anche negli anni successivi e negli anni Novanta si cercò, ancora di più, di oltrepassare i confini tematici andando oltre la Re-gione. È da questo momento che, quindi, il Collegio toscano iniziò ad affrontare tutto ciò inerente l’ambito ingegneristico non solo sul piano nazionale, ma anche su quello interna-zionale.
80 COLLEGIO DEGLI INGEGNERI DI FIRENZE, Bollettino Tecnico del Collegio degli Ingegneri della Provincia di Firenze, Firenze 1945
Ad oggi, secondo il primo artico dello Statuto più aggiornato81, la società prende il nome di Collegio degli Inge-gneri della Toscana.
Secondo lo Statuto82 (art.12, 15) l’associazione si compone dei seguenti organismi:
• L’Assemblea Generale. Si tratta dell’organo regolatore dell’intero Collegio e delle sue attività e si compone di tutti i Soci aventi diritto di voto;
• Il Consiglio Direttivo. Quest’organo è costituito da membri eletti dall’Assemblea (un rappresentante, ogni 60 componenti). Il Consiglio elegge un Presidente, un Vice-Presidente, un Segretario ed un Tesoriere. Nomi-na inoltre il Direttore della rivista sociale, il Direttore di redazione ed il Direttore amministrativo.
• Il suo compito principale è di tutelare gli interessi e gli obiettivi del Collegio, oltre che amministrare il suo pa-trimonio sociale e provvedere alle pubblicazioni;
• Il Collegio dei Probiviri, eletto dall’Assemblea, si com-pone di 3 membri effettivi – che eleggono il proprio Presidente – e di 2 supplenti;
• Il Collegio dei Sindaci Revisori, anch’esso eletto dall’As-semblea, si compone di 3 membri effettivi – che eleg-gono il proprio Presidente – e di 2 supplenti;
81 COLLEGIO DEGLI INGEGNERI DELLA TOSCANA, Statuto dell’Associazione
“Collegio degli Ingegneri della Toscana”, Allegato “A” rep. n. 31.977 racc. n. 15.469, versione del 25 luglio 2011
82 COLLEGIO DEGLI INGEGNERI DELLA TOSCANA, Statuto 2011 cit.