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Quella delle associazioni di ingegneri e architetti in Italia è una tematica poco studiata e si può dire che il pa-trimonio archivistico a riguardo è sicuramente un territorio pressoché inesplorato che necessita di uno studio approfon-dito ed una maggiore attenzione.

È stata proprio questa la motivazione che mi ha spinto ad indagare più a fondo su questo argomento: quali e quante associazione di architetti e ingegneri sono presenti sul nostro territorio? Qual è il loro scopo? Quali obiettivi si sono modificati rispetto al passato? Qual è il loro funziona-mento interno? Soprattutto, quali sono le documentazioni che ci permettono di risalire a tutte queste informazioni e come sono conservate?

Attualmente, l’ente di riferimento dell’ambiente as-sociativo del mondo architettonico ed ingegneristico è l’As-sociazione Nazionale Ingegneri e Architetti Italiani, più nota con l’acronimo A.N.I.A.I.25.

Il suo operato è legato, fin dalla sua costituzione, alla distinzione e collaborazione fra libere associazioni e or-dini professionali, per i quali promosse l’adozione della legge sulla Tutela del titolo e dell’esercizio della professione di In-gegnere ed Architetto, cioè la costituzione degli Albi profes-sionali con i relativi Ordini:

25 Sito ufficiale: www.Aniai.org

[…] compito degli Ordini sia la difesa delle posizioni acquisite nell’ambito della legge che regola le professioni stesse, mentre compito dell’ANIAI sia il raggiungimento delle posizioni a venire26.

Attualmente, sono rappresentati, nei Sodalizi delle Associazioni aderenti all’A.N.I.A.I., circa 15.000 fra ingegneri, architetti e tecnici laureati.

L’aspetto fondamentale è, infatti, la sinergia e la col-laborazione tra due tipologie di professionisti, gli architetti e gli ingegneri, che da sempre sono stati indispensabili gli uni agli altri. Gli obiettivi di queste professioni sono pressoché gli stessi ed è per questo motivo che l’A.N.I.A.I. si occupa di promuovere la giusta collaborazione e cooperazione tra le di-verse parti.

Infatti, secondo lo Statuto attuale gli obiettivi prin-cipali27 sono innanzitutto di rappresentare gli ingegneri e gli architetti italiani nei rapporti con l’estero, valorizzare e pro-muovere la professione, i rapporti di collaborazione con enti e istituzioni ed il progresso tecnico e scientifico.

Gli obiettivi sono rimasti pressoché gli stessi dalla sua costituzione, seppur con alcune modifiche. Quest’asso-ciazione nasce infatti a Milano nel 191928, con l’acronimo di A.N.I.I. (Associazione Nazionale Ingegneri Italiani), an-dando a racchiudere solamente gli ingegneri professionisti, come associazione rappresentativa della categoria in Italia e all’estero. Per poter includere anche gli architetti bisogna aspettare solamente qualche anno: nel 1922, infatti, l’A.N.I.I.

si trasforma in Associazione Nazionale Ingegneri Architetti.

Vengono poi create diverse sezioni provinciali in tutta Italia, così da rendere il suo intervento più diretto possibile.

Come si è accennato, anche per l’A.N.I.A.I. la vita non fu facile a partire dal ventennio fascista. Infatti, nel 1926 la sua attività cessa di esistere in favore dei sindacati fascisti.

È solamente nel 1944 che, a Napoli, quando ancora

26 Tratto da: Mozione finale A.N.I.A.I. della legge costitutiva degli ordini, 1923

27 ASSOCIAZIONE NAZIONALE INGEGNERI E ARCHITETTI ITALIANI, Statuto A.N.I.A.I., art. 1, 13 dicembre 2007

28 https://www.aniai.org/storia/

parte del nord e del centro Italia era occupato dai tedeschi, viene ricostituita l’A.N.I.A.I., così come la conosciamo oggi.

Il motivo per cui, ad oggi, la sede attuale dell’Asso-ciazione nazionale si trova ancora a Roma, più precisamente in Corso d’Italia, è legata al periodo post bellico. Infatti, con la fine della Guerra, l’Associazione si trasferìsce a Roma come federazione di Associazioni e Collegi locali, mentre la sezio-ne campana si afferma sul territorio come partesezio-ner affiliato, sostenuta da importanti professionisti che nel corso del tem-po hanno mantenuto e raggiunto gli obiettivi dello Statuto.

Questo ci permette ancora una volta di compren-dere come, fin dagli albori, il suo operato non si limita alla capitale, ma è legato a tutti i territori, sedi dei partner affiliati.

Tra tutti spicca sicuramente la sopracitata A.N.I.A.I.

Campania29 che, parte fondamentale della storia dell’Asso-ciazione Nazionale, si occupa ancora oggi di promuovere attività legate alle professioni di ingegneri e architetti sul territorio di Napoli e provincia. Le mostre, le pubblicazioni, piuttosto che il mantenimento della biblioteca sociale sono infatti i mezzi con i quali portano avanti il loro operato.

In totale, i partner dell’A.N.I.A.I. sparsi su tutto il territorio sono ben 18 e spaziano tra diversi settori, non so-lamente legati a quello edile (meteorologia, idrotecnica, tec-nologie avanzate e ricerca...). Ad oggi, però, è importante con-statare che più della metà sono associazioni affiliate sono comunque legate al territorio romano.

I partner dell’A.N.I.A.I. sono tenuti a perseguire tali scopi, in modo da rafforzare il rapporto tra le categorie e le diverse associazioni sparse su tutto il territorio nazionale.

L’A.N.I.A.I., pertanto, è stata ed è uno dei punti di partenza fondamentali per poter sviluppare questa tesi e comprendere meglio la situazione italiana attuale.

Questo elaborato nasce, infatti, dalla volontà di pro-seguire un lavoro già iniziato dal professore Mauro Volpia-no, con i suoi studi sui diversi circoli e salotti degli architet-ti e della loro evoluzione, e dalla tesi di Agnese Acquadro30

29 Sito ufficiale: www.aniaicampania.it

30 ACQUADRO, L’associazionismo degli Architetti e degli Ingegneri in Italia (1855-1908) cit.

sulle prime forme di associazionismo di categoria a partire dall’Ottocento.

Grazie al suo lavoro, infatti, è stato creato un cata-logo delle prime associazioni di ingegneri e architetti in cui è possibile reperire informazioni circa la denominazione originale, la data di fondazione, l’organizzazione interna, le finalità, il metodo di accesso, i direttivi e le eventuali perso-nalità significative, il numero dei soci, i regolamenti, le sedu-te, le modalità di finanziamento e la pubblicazione di atti e bollettini.

L’obiettivo di questo lavoro di tesi è quindi quello di indagare sulle associazioni già precedentemente analizzate così da verificare quali di esse siano ancora operanti sul no-stro territorio e quale patrimonio archivistico sia conservato.

In questo modo è possibile aggiornare le informazioni all’at-tualità e creare, attraverso un’opera di ricognizione e riordi-no ove possibile, una rete interconnessa dove lo scambio di informazioni su queste tematiche diventa più immediato ed organizzato.

Da sempre, infatti, ci si è occupati della vita asso-ciativa dell’uomo, sotto molti punti di vista, ma al momento, specialmente nell’ambito architettonico ed ingegneristico, è difficile avere un sistema organizzato unificato che permet-ta di ottenere informazioni a riguardo in modo più facile e preciso.