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Capitolo 2 Il CERMEC SpA: l’azienda e i processi

3.3 Il focus sulla problematica

I dati del triennio analizzato confermano che, in sintonia con i dati nazionali, la produzione di RU nella provincia ha assunto un trend crescente. Uno dei motivi alla base di tale crescita può essere riconosciuto nell’aumento generale dell’utilizzo di beni con minor durata e di beni usa e getta, che sono trasformati in rifiuti più velocemente, in un maggior impiego di imballaggi ed in un cambiamento della vita sociale (maggior numero di pasti extra-domiciliare, numero minore di componenti nelle famiglie, frazionamento dei prodotti da confezionare in dosi minori…). Queste ipotesi trovano ancora maggiore veridicità se sovrapposte all’andamento estivo della produzione dei rifiuti: infatti, parallelamente all’aumento demografico della zona, in estate si assiste anche ad un accentuarsi di questi aspetti del modo di vivere moderno. Inoltre, è opportuno ricordare la considerazione precedentemente espressa relativa al condizionamento implicito alla produzione di rifiuti che comporta la collocazione nel circuito di raccolta urbana di cassonetti e manufatti di grossa volumetria, quali quelli principalmente diffusi nel territorio. Infine, una osservazione di carattere qualitativo: si sta incrementando la produzione di rifiuti di origine elettronica, con il conseguente crescente problema del loro smaltimento, proprio a seguito del sempre più breve ciclo di vita che caratterizza tali prodotti.

La produzione di rifiuti urbani indifferenziati ha assunto valori medi mensili che superano gli 8.000.000 kg, portando ad un complessivo aumento della quantità di rifiuto urbano prodotto. La produzione giornaliera individuale di RU si attesta sui 1,6 Kg: questo significa che una famiglia di 3 persone all’anno produce mediamente 1.752 kg di rifiuti.

L’analisi qualitativa della composizione merceologica dei RU evidenzia, inoltre, come la percentuale più rilevante dei conferimenti è rappresentata ovviamente da RU di tipo non differenziato, con una percentuale che si attesta come media sull’80% circa. Una stima ottimistica della percentuale di rifiuti provenienti da raccolta differenziata si posiziona quindi sul complementare 20%. E’ opportuno a questo punto richiamare la semplificazione eseguita in fase introduttiva, secondo cui i dati trattati sono stati ricondotti a insiemi coerenti. Da ciò consegue che, mentre la percentuale dei conferimenti indifferenziati non è riconducibile ad aggregazioni di voci differenti e quindi siffatto valore assume, in un certo senso, un carattere oggettivo, il valore dei conferimenti differenziati invece è da ricondursi ai macrogruppi in cui sono state concentrate le voci, individuali, dei conferimenti, omogenei, di ciascun anno; in realtà, quindi, le percentuali derivanti da raccolta differenziata dovrebbero essere frazionate in valori più piccoli.

Ad esempio, la percentuale di rifiuti biodegradabili, che rappresenta la fetta più consistente dei conferimenti da raccolta differenziata, in realtà è data da due componenti: quella derivante da mense e cucine ( scuole, ospedali, servizi di ristorazione…) e quella di provenienza da utenze non specificate, quale il singolo cittadino per le zone del comune di Massa e Carrara dove l’organico è raccolto. La percentuale del 16% conseguita nel 2004 pertanto è data da un 63,33% derivante da produzione di mense e cucine e un 36,67% di altra origine. Quindi il contributo civico effettivo alla raccolta di rifiuto organico è solo del 5,86% rispetto sulla produzione totale di rifiuti. A questa considerazione va accostato un altro dato, di carattere più qualitativo, ovvero il fatto che dall’analisi della composizione dei RU indifferenziati si dimostra che la percentuale più rilevante dei componenti sia rappresentata, paradossalmente, proprio dalla frazione organica putrescibile. Quindi, la valutazione dei bassi valori dei conferimenti di rifiuti biodegradabili va aggiornata con questo coefficiente , definibile quasi di mancato utilizzo.

Il significato di questi dati è intrinsecamente emblematico e lo è ancor di più se analizzato alla luce degli step prefissati dal decreto Ronchi, secondo cui in ogni ambito territoriale ottimale. (ATO) deve essere garantita una raccolta differenziata dei RU secondo quote crescenti programmate e pari, come minimo¸alle percentuali del

• 15% entro due anni dall’entrata in vigore del decreto, quindi nel marzo 1999;

• 25% entro quattro anni, quindi nel marzo 2001

• 35% a partire dal sesto anno dall’entrata in vigore del decreto, quindi nel marzo 2003.

I valori di soglia furono introdotti nel 1997 e ponevano come fine tendenziale quello di raggiungere valori pari al 50% negli anni a seguire. Nel 2005, invece, proprio questi stessi valori sono stati prorogati, dal momento che la gran parte delle province italiane ha disatteso questi obiettivi.

Una riflessione sul valore dei dati sui conferimenti porta a una duplice conclusione, che tiene conto sia gli aspetti normativi, che favoriscono le raccolte differenziate, sia gli aspetti strutturali dell’impianto. Infatti

• Dal momento che la stima ottimistica della somma delle percentuali di rifiuti conferiti attraverso la modalità di raccolta differenziata arriva scarsamente al 20%, se ne deduce che questo strumento è inefficace nelle modalità implementate nella zona. Inoltre, alla luce della capacità di materiale trattabile annualmente dall’azienda, questo dato sembra sintomatico di un mancato sfruttamento delle potenzialità impiantistiche.

• Il trend crescente della produzione di RU porterà inevitabilmente ad una saturazione dell’impianto nella sua complessità. In questa previsione, la prima linea che subirà un

rallentamento nel trattamento dei rifiuti sarà la Linea 4 dal momento che nell’arco di 3 – 4 anni al massimo la capacità dell’impianto sarà saturata (vedi tabella e grafico).

Input all’impianto (materiale lavorato)

Capacità massima trattabile (t/a)

Quantità lavorata / anno (t/a)

2003 2004 2005 Rifiuto urbano indifferenziato 100.000 93.703,380 95.819,790 98.359,430 Rifiuti biodegradabili

Rifiuti biodegradabili di 30.000 15.911,48 18.432,21 16.963,194*

Scarti di tessuti vegetali 175,06 16,220 Imballaggi in legno 13,49 313,42 577,740

Legno 4,240

Imballaggi in cartone 1.165,900 1.147,17 1.175,680 Imballaggi in carta 3.000 1.581,980 1.695,79 40,350 Imballaggi in materiali misti 224,13 15,46 22,65 Imballaggi in plastica 532,25 757,63 1.233,02 Limatura e trucioli di materiali 1.000 1,88 1,02

* Dalla fine di Ottobre del 2005 sono stati sospesi i conferimenti dell’organico a causa della bonifica di un nuovo lotto dell’impianto, pertanto non è stato più possibile differenziare il RU dal rifiuto proveniente da raccolta differenziata del biologico. Il dato probabilmente quindi avrebbe raggiunto il valore assunto nell’anno precedente.

È necessario sottolineare che la capacità sopra espressa non fa riferimento alla oggettiva potenzialità dell’impianto bensì alle performance autorizzate dalla provincia. Il dato da prendere in riferimento come limite superiore alla capacità di trattamento è proprio quello espresso in tabella perché tenente conto di aspetti legislativi e politici, esclusi da questa trattazione, per quanto non veritiero dal punto di vista della lavorazione. Infatti durante il periodo estivo, in cui si concentra il grosso della produzione di rifiuti, l’impianto viene settato su tre turni piuttosto che su due come nel resto dell’anno, riuscendo in questo modo a trattare più materiale.

Per dare maggior attendibilità all’analisi sulla previsione di saturazione dell’impianto, ovvero sull’evoluzione della produzione dei rifiuti urbani, è stato introdotto il concetto previsione. Pertanto elaborando con Excel i dati relativi all’andamento del valor medio della produzione di RU (variabile y dipendente) a partire dal 2003 è stato possibile tracciare il seguente grafico, che offre

una proiezione nell’andamento del valor medio della produzione fino al 2009. Per completezza, è stato inserito anche il valore medio mensile di RU (8.333 tonnellate) che l’impianto può lavorare al limite della capacità.

Previsione valor medio 2006 - 2009

8772747,08 8966749,13 8578745,00

8384743,00

8196619,17 7984982,50

7808615,00 8333333,33

7000000,00 7500000,00 8000000,00 8500000,00 9000000,00 9500000,00

2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Andamento valor medio Valor medio 100.000 t/anno

Figura 21: grafico andamento valor medio produzione RU 2003 – 2009 .