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Capitolo 5 Produzione e Raccolta: linee guida per un approccio unitario

5.2 Impostazione dei processi di “Programmazione”(a)

5.2.1 Processo di Programmazione Strategica degli Obiettivi (a1)

Con questo processo si definiscono principalmente gli obiettivi di livello alto, che si ergeranno quale elemento cardine per le successive fasi della programmazione e per il macroprocesso di progettazione. In particolare, per definire gli output di questo primo momento si è cercato di rispondere alla domanda: “cosa?”. Gli obiettivi strategici definiti sono volti dunque a rispondere ad un’esigenze chiave: l’individuazione di soluzioni che garantiscano la riduzione nella produzione di rifiuti in senso assoluto (ossia differenziati ed indifferenziati) e, su questo trend, il contemporaneo incremento dei conferimenti di rifiuti differenziati, pertanto un servizio di raccolta domiciliare e un programma di educazione delle utenze al corretto conferimento. Come si può facilmente intuire, essendo questo un processo decisionale di livello alto, coinvolge un numero elevato di dati e variabili, tra loro anche estremamente eterogenee.

Per questo processo si prevede la seguente schematizzazione, di seguito approfondita:

a1

- Attuali Autorizzazioni provinciali alla gestione del rifiuto - Modifiche alle Autorizzazioni di Gestione del Rifiuto - Piano comunale non modificato (O a4)

- SDF bocciato (O a4)

- Ridefinizione quantitativa (O a2) - Ridefinizione degli obiettivi (O a3) - Variazioni sulle raccolte stradali (O b5) - Input da e2 - Obiettivi minimi garantiti (O b3)

Vincoli *

- Richiesta progettazione nuovo servizio raccolta (I a2) - Richiesta progettazione programma educazione utenze (I a2 ) - Individuazione scostamenti dal regolamento comunale (I a2) - Bozza riduzione tassa sui rifiuti (I a2)

- Definizione e valutazione risorse (I b3; I b4;I b5;I d) - Necessità o rivalutazione dei contratti (I d4) - Dati per il processo e1

- Stato del processo di programmazione(I e4) - Input per e5

- Valutazione negativa servizio (R b3; R b4; R b5) - Obiettivi strategici (I c)

Figura 33: Programmazione Strategica – a1.

Per quanto riguarda gli aspetti precipui di questa fase si hanno

Output:

ƒ La richiesta di progettazione di un nuovo servizio di raccolta per conseguire i risultati fissati dal

decreto Ronchi ed evitare la saturazione dell’impianto.

Essi rappresentano la definizione più generale e di ampio respiro del processo di programmazione.

Rappresentano un input per il successivo processo di Dimensionamento degli Obiettivi (a2).

ƒ La richiesta di progettazione di un nuovo Programma di Educazione alle utenze coerente con la richiesta precedente.

Dovrà essere strettamente interrelato con quanto definito al punto precedente. Anche in questo caso si assiste alla definizione degli obiettivi raggiungibili per mezzo del programma. Rappresentano un input per il successivo processo di Dimensionamento degli Obiettivi (a2);

ƒ La valutazione dei servizi attuali.

È risorsa al processo di progettazione. L’attribuzione di siffatta natura a questo output dipende dal fatto che in ingresso ad a1 sono presenti gli input comuni relativi all’andamento dei servizi attuali, pertanto già in questa fase è auspicabile una identificazione degli aspetti da evitare nella nuova soluzione proposta, i quali a diritto, quindi, possono essere inserite fra le Risorse (di tipo conoscitivo) al macroprocesso di Progettazione della soluzione, in particolare ai sottoprocessi b3 – b4 – b5.

ƒ Obiettivi strategici.

È un termine sintetico, per mezzo del quale si sintetizzano i risultati perseguiti in questo momento e che funge da Input al processo di “Pianificazione degli aspetti direzionali e di sistema”(c).

ƒ Individuazione degli scostamenti dai piani comunali di RD.

È fortemente possibile che la definizione dei nuovi obiettivi da raggiungere in termini quali – quantitativi non sia in linea con quanto proposto dal piano comunale di gestione dei rifiuti. Questo output è Input al Processo di Dimensionamento degli Obiettivi (a2);

ƒ La necessità o rivalutazione degli accordi.

Consente di evidenziare da una parte la necessità di stipulare nuovi accordi dall’altra la prospettiva di modificarli per raggiungere gli obietti sopra fissati. È questo un punto focale del progetto, volto a uniformare aspetti che prima erano gestiti in modo frazionato e quindi bisognoso si un valido supporto, a livello di risorse ma anche di azzardi fra enti e consorzi di filiera (vedi CONAI). È pertanto input per il processo di Definizione degli Accordi;

ƒ Definizione e valutazione delle risorse per i nuovi servizi.

È strettamente interrelato all’output precedente e fa riferimento alle risorse allocabili per la progettazione e realizzazione del nuovo servizio. È input al processo di “Progettazione del Servizio”

(b3), di “Reperimento delle Risorse” (b4), di “Erogazione”(b5) e a quello di “Gestione Operativa delle Risorse”(d);

ƒ Dati per il “Processo di interazione con l’esterno”(e1)

Sono richieste specifiche, contenenti lo scopo e le finalità, che rappresentano un input per il

“Processo di interazione con l’esterno”(e1).

ƒ Stato del processo di programmazione RD.

Fornisce i dati, per mezzo di indicatori, utili per il processo di “Monitoraggio dei Processi”(e4) di cui è input.

ƒ Input per e5

ƒ Stato di del processo di programmazione del PE.

Anche per questo processo valgono le stesse osservazioni sopra sviluppate. È input quindi al processo di “Monitoraggio dei Processi”(e4).

ƒ Bozza del modello di riduzione della tassa sui rifiuti:.

Essa si fonda sul noto concetto secondo cui “chi più inquina, più paga” ed è gia stata ampiamente adottata nei cosiddetti “comuni ricicloni”. È input al processo di Dimensionamento degli Obiettivi (a2).

Input.

ƒ Ridefinizione quantitativa degli obiettivi.

Questa situazione si presenta quando si riscontra l’impossibilità di soddisfare numericamente gli obiettivi con le risorse a disposizione. È output del processo di Dimensionamento degli Obiettivi

ƒ Ridefinizione degli obiettivi.

Questa situazione si presenta quando si riscontra l’impossibilità di raggiungere gli obiettivi fissati con le risorse a disposizione, sia a livello di pianificazione che di ottenimento quantitativo. È Output del processo di Programmazione Operativa.

ƒ Autorizzazione della provincia al trattamento dei rifiuti.

Non è fuori luogo inserire questo item come input. Nell’ottica di gestione per processi, il nuovo servizio di raccolta deve valutare la situazione del soggetto a valle (CERMEC) per il quale l’impianto sta saturando le capacità di trattamento concesse dalla provincia.

ƒ Modifiche alle Autorizzazioni al trattamento dei rifiuti.

Allo stesso modo dell’item precedente, così anche le modifiche alle autorizzazioni al trattamento del rifiuto sono inserite come input al processo di programmazione degli obiettivi.

ƒ Input di ritorno dal processo e2.

ƒ Lo Studio di Fattibilità (SDF) bocciato / tassa sui rifiuti bocciata.

Proveniente come Output dal processo di Pianificazione Amministrativa (a4).

ƒ Piani di finanziamento / acquisto approvati.

È output del processo a4 di “Programmazione strategica” e oltre ad essere input per a1 lo è anche per il macroprocessi b.

ƒ Variazioni delle raccolte stradali

È output del processo di “Erogazione” (b5). È un dato molto importante perché consente di valutare la bontà dei servizi offerti, soprattutto per quanto concerne il programma di educazione.

ƒ Report Generale

È output del processo di “Riesame”(c4) richiesto dalle direzioni coinvolte.

ƒ Dati di ritorno dal “Processo di interazione con l’esterno”.

Sono i dati specifici elaborati dal processo e1 a seguito della richiesta esplicitata come output del processo a1 in esame.

Vincoli

ƒ Relazione sullo stato attuale dei fatti (ANPA; ONR; Agenda 21..).

Rappresentano vincoli esterni al processo di programmazione strategica. Quelle citate sono alcune fra le più autorevoli fonti di analisi veritiere condotte in ambito ambientale ed ecologico. Sono dati di origine esterna.

ƒ Obiettivi del Decreto Ronchi.

Questo vincolo è di importanza fondamentale. Indica infatti l’estremo superiore a cui tendere in sede di programmazione e contemporaneamente concretizza il trampolino da cui saltare per perseguire un miglioramento continuo delle performance. Sono dati di origine esterna.

ƒ Indirizzi generali sugli obiettivi di raccolta differenziata a cui attenersi.

Essi sono output del processo di Definizione delle Politiche.

ƒ Obiettivi minimi standard (esterno) / garantiti

I piani di igiene urbana, definiti sulla base delle indicazioni fornite dal Ministero e dalle agenzie di gestione degli aspetti ecologici e ambientali, prevedono degli standard minimi che l’azienda di raccolta deve garantire. Nell’ottica di miglioramento del servizio di raccolta, eretto a motivo trainante del progetto, è opportuno che le aziende individuino obiettivi precipui da interpretare come nuovi standard e a cui attenersi per garantire gli obiettivi di qualità e di carattere ambientali che il servizio prevede, auspicando quindi un “innalzamento” del livello medio del servizio, così da arrivare al limite alla creazione del cliente deliziato. In conclusione, livelli minimi garantiti come standard “nazionali” e livelli minimi intesi come prestazione di base offerta con il nuovo servizio.

Pertanto, gli obiettivi standard sono dati esterni, mentre quelli garantiti sono output del processo b3 di progettazione, relativamente alla voce di definizione degli obiettivi minimi garantiti appunto.

Risorse

Sono utilizzate in questa fase solo le Risorse Classificate come “comuni” (vedi inizio paragrafo).