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LA GESTIONE AEROPORTUALE

2.2 Il Gestore Aeroportuale

L’art. 705 del Codice della Navigazione definisce il gestore aeroportuale come “il soggetto cui è affidato, sotto il controllo e la vigilanza dell'ENAC, insieme ad altre attività o in via esclusiva, il compito di amministrare e di gestire, secondo criteri di trasparenza e non discriminazione, le infrastrutture aeroportuali e di coordinare e controllare le attività dei vari operatori privati presenti nell'aeroporto o nel sistema aeroportuale considerato.”

Le società di gestione aeroportuale, dal punto di vista giuridico, sono considerate soggetto pubblico, privato od a partecipazione mista, cui è affidata da parte dello Stato, in regime di concessione la gestione dell’opera, di qualunque sua parte, per un determinato periodo di tempo, eventualmente prorogabile alla scadenza del contratto.

La società di gestione ha il compito di gestire diverse aree, direzioni e unità organizzative, avendo la possibilità di rivestire il duplice ruolo di gestore

Tutte le aziende, sia di piccole che di grandi dimensioni, hanno necessità di un management: in quelle di minori dimensioni tale funzione manageriale è di solito svolta dallo stesso proprietario-imprenditore, ma quando le dimensioni aziendali crescono le funzioni manageriali tendono ad essere delegate a dei lavoratori, che hanno la funzione di dirigenti. Questa separazione tra proprietà e management è ancora più forte all’interno di imprese di grandi dimensioni predisposte sotto forma di società per azioni dove i proprietari-azionisti eleggono un consiglio di amministrazione il quale, a sua volta, nomina i manager, i quali hanno un compito molto importante, cioè devono gestire l’azienda nell’interesse degli stakeholder. Mentre nelle aziende private no profit e nelle aziende pubbliche le funzioni di management sono direttamente svolte da membri degli organi di governo o da questi affidate a dirigenti. Il management può essere distinto in base ai diversi livelli di responsabilità e autorità in top e middle management:

Il top (o senior) management formato da un numero ristretto di persone (presidente, amministratore delegato, direttore generale, segretario generale ecc.) che estende la sua responsabilità e autorità all’azienda nel suo complesso e risponde direttamente agli organi di governo, dei quali in certi casi risulta essere anche componente;

Il middle management ha invece responsabilità e autorità sulle unità organizzative dell'azienda, risponde al top management e occupa posizioni intermedie tra questo e i vari livelli operativi. Comprende, quindi, i responsabili delle cosiddette direzioni intermedie, siano esse di tipo funzionale o divisionale, ai quali è frequentemente attribuito il titolo di direttore con la specificazione della funzione (ad esempio, direttore del personale o direttore finanziario) o dell'unità organizzativa (ad esempio, direttore di sezione) sotto la sua responsabilità.

In generale si può dire che nelle aziende, salendo verso i livelli superiori, nel lavoro del manager tende a diminuire il tempo dedicato alla funzione di controllo mentre tende ad aumentare quello dedicato alle funzioni di pianificazione ed organizzazione.

aeroportuale e handler. Con il termine handling si è soliti indicare l'insieme dei servizi svolti in aeroporto finalizzati a fornire assistenza a terra a terzi , vettori e utenti di aeroporto. Tali servizi sono:

Le prestazioni rese ai passeggeri (biglietteria, accettazione, informazioni, etc.);

Le prestazioni inerenti i velivoli (carico e scarico, pulizie, rifornimenti, guida al parcheggio, etc.).

In qualità di gestore ha la responsabilità di:

Coordinare le attività dei vari operatori presenti nel sistema aeroportuale, amministrare e gestire le infrastrutture aeroportuali;

Costruire e mantenere le infrastrutture e gli edifici aeroportuali (es. terminal, piste, piazzole di sosta);

Concedere ai terzi la possibilità di effettuare, all’interno degli scali attività commerciali;

Fornire servizi di vigilanza e di sicurezza;

Fornire servizi di assistenza ai passeggeri a mobilità ridotta (PRM).

“La procedura di affidamento di concessione di costruzione e gestione avviene per licitazione privata20, consentendo cosi allo Stato di mantenere la proprietà delle strutture ed al Gestore di occuparsi della manutenzione, della costruzione di nuove infrastrutture e della gestione economica dell’opera per un determinato periodo di tempo, con il dovere di pagare un canone di utilizzo allo Stato (anche sotto forma di miglioramento o sviluppo infrastrutturale della stessa opera).”21

A partire dal 1° gennaio 2003 i canoni dovuti dalle società di gestione aeroportuale sono stabiliti sulla base del decreto del 30 giugno 2003 dell’Agenzia

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La licitazione privata, detta anche gara ad inviti, è un sistema di scelta del contraente della pubblica amministrazione. A differenza dell'asta pubblica, dove il pubblico incanto è aperto a tutti gli interessati che rispettano i requisiti fissati dal bando, la licitazione privata è una gara nella quale sono invitati a partecipare solamente i soggetti (in questo senso è privata) che sono considerati idonei, in base ad una valutazione in via preliminare, a concludere il contratto.

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del demanio22 il quale ha previsto un canone annuo determinato in proporzione alle unità di traffico gestito, ossia sulla base delle Work Load Unit (WLU).

Le infrastrutture degli aeroporti statali italiani destinati al traffico commerciale sono, per la massima parte, di proprietà demaniale.

Le attività affidate alle gestioni riguardano:

La predisposizione di strutture accessorie di comodità per gli utenti;

La predisposizione di servizi e utenze (quali la fornitura di energia, l’illuminazione, l’acqua, il riscaldamento, il condizionamento, la depurazione, lo smaltimento rifiuti, la pulizia, le informazioni);

L’esecuzione di lavori, la manutenzione ordinaria e straordinaria delle infrastrutture (piste, bretelle, piazzali, aerostazioni, uffici, strade di accesso e di raccordo).

La gestione degli aeroporti pubblici è riconducibile a tre essenziali fattispecie: La gestione “totale”,

La gestione “parziale”,

La gestione “diretta” (oggi utilizzata poco frequentemente).

Con la gestione totale l’intero aeroporto, incluse le infrastrutture di volo, viene affidato ad un unico concessionario, per una durata temporale che, in base alla legge per le nuove concessioni, non potrà superare i quaranta anni.

Nella gestione parziale invece, le infrastrutture di volo rimangono di proprietà dello Stato (prima Direzione Generale dell’Aviazione Civile, poi ENAC), mentre l’affidamento in concessione riguarda le aerostazioni e le relative pertinenze; inoltre cosi come stabilito dal codice della navigazione, la durata delle concessioni è prevista in venti anni.

Infine nelle gestioni dirette, l’ENAC provvede direttamente alla realizzazione e alla manutenzione dei beni aeroportuali, mentre l’assistenza a terra è di norma effettuata direttamente ad opera dalle stesse compagnie aeree.

I gestori aeroportuali sono tutti tenuti a versare allo Stato un canone di concessione annuo determinato sulla base del volume di traffico passeggeri e

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merci, (che costituirà la principale entrata dell’ENAC) per l’uso delle infrastrutture, a fronte del quale i gestori stessi percepiscono proventi, che si possono distinguere in tre categorie:

1. Proventi “lato aria” o “air side” (diritti di approdo, partenza e sosta degli