1. IL RISCHIO DI LIQUIDITA’ ALLA LUCE DELLA CRISI
2.2 Il Liquidity coverage ratio
2.2.1 Il numeratore: high quality liquidity asset
Il numeratore del rapporto che definisce l’indicatore di liquidità di breve periodo è costituito da una riserva di attività liquide di elevata qualità detta “High quality liquidity
asset”. Affinché possano ritenersi di elevata qualità ed essere così computabili al buffer,
gli asset in questione dovranno soddisfare requisiti generali, requisiti operativi e rispondere a predeterminati criteri di ammissibilità.
Qualora l’attività sia un bene/diritto/interesse detenuto dell’ente creditizio, libero da ogni vincolo, non emesso né dall’ente stesso, né dalla sua impresa madre, società veicolo per la cartolarizzazione con cui l’ente ha un legame diretto, né da altro ente creditizio, impresa di investimento/assicurazione/riassicurazione, società di partecipazione finanziaria e qualora il valore dell’attività sia determinabile in base ai
prezzi di mercato diffusi e disponibili e risulti essere quotata nella borsa valori e negoziabile mediante vendita a fermo o vendita con patto di riacquisto su mercati accettati per tali contratti, risponde ai requisiti generali.
I requisiti operativi richiesti sono la facile liquidabilità dell’attività sui mercati anche in periodi di stress, la stanziabilità presso una banca centrale e la sua veloce ed immediata convertibilità in contanti con una perdita di valore modesta o nulla.
Il Comitato non si è limitato all’indicazione delle caratteristiche dell’attività ma ha creato una lista delle attività conteggiabili nel buffer fissandone così i criteri di ammissibilità che stabiliscono una distinzione tra attività di primo livello e attività di secondo livello in funzione della loro liquidabilità.
Le attività di primo livello sono le più liquide, vengono contabilizzate al loro valore di mercato e possono essere detenute in misura illimitata (eccepiscono i covered bonds computabili sino ad un massimo del 70%).
Sono: - cassa;
- depositi presso la banca centrale, purché vi si possa attingere in periodi di stress; - titoli emessi o garantiti da soggetti sovrani, banche centrali, Fondo monetario internazionale, Commissione europea oppure banche multilaterali di sviluppo che soddisfano le seguenti condizioni: una ponderazione di rischio pari allo 0% in base al metodo standardizzato di Basilea II del rischio di credito, negoziabilità in mercati pronti contro termini o a pronti ampi, attivi con un basso livello di concentrazione, qualifica come fonte affidabile di liquidità in condizioni di tensione, alternatività ad un’obbligazione di un’istituzione finanziaria;
- per i soggetti sovrani con ponderazione di rischio diversa dallo 0%, titoli di debito sovrani o della banca centrale emessi nella valuta nazionale dallo stesso soggetto o dalla banca centrale del paese in cui viene assunto il rischio di liquidità oppure nel paese di origine della banca;
- per i soggetti sovrani con ponderazione di rischio diversa dallo 0%, titoli di debito sovrani o della banca centrale nazionale emessi in valuta estera, purché corrispondenti al fabbisogno di valuta della banca in tale giurisdizione.
Le attività di secondo livello, dal 6 Gennaio 2013 per mezzo del documento “Basel III:
The Liquidity coverage ratio and liquidity risk monitoring tools” che ha apportato
alcune modifiche all’LCR, vengono ulteriormente distinte in attività di livello 2A e 2B. Le attività di livello 2A sono computabili sino ad un massimo del 40% e prevedono
l’applicazione al loro valore di mercato di un coefficiente di scarto, correzione applicata al valore nominale per tenere conto di un maggior livello di prudenza nella valutazione, di almeno il 15%. Queste sono:
- titoli negoziabili emessi o garantiti da soggetti sovrani, banche centrali, banche multilaterali di sviluppo che soddisfano le seguenti condizioni: una ponderazione di rischio del 20% in base al metodo standardizzato di Basilea II per il rischio di credito, negoziabilità in mercati pronti contro termini o a pronti ampi, attivi con un basso livello di concentrazione, qualifica come una fonte affidabile di liquidità in condizioni di tensione, alternatività ad un’obbligazione di un’istituzione finanziaria;
- obbligazioni societarie e bancarie garantite purché non emesse da un’istituzione finanziaria o dalla banca stessa, purché abbiano elevato rating, siano negoziate in mercati pronti contro termini o a pronti ampi, attivi con un basso livello di concentrazione, e purché siano storicamente qualificabili come una fonte affidabile di liquidità in condizioni di tensione.
Le attività di livello 2B possono costituire al massimo il 15% del buffer e vengono conteggiate con sconti sul loro valore di mercato che vanno dal 25% al 50% a seconda della loro affidabilità.
Quelle con coefficiente di scarto pari al 25% sono:
- titoli garantiti da mutui residenziali con alto rating a condizione che non siano stati emessi dalla banca che li possiede, siano negoziabili in mercati pronti contro termini ampi, attivi con un basso livello di concentrazione, si siano dimostrati fonti affidabili di liquidità in condizioni di tensione e non abbiano come sottostante prodotti strutturati. Le attività di livello 2B con coefficiente di scarto del 50% sono:
- obbligazioni societarie con rating inferiore non emesse dall’istituzione finanziaria, negoziabili in mercati ampi e affidabili;
- titoli azionari non vincolati negoziati nella borsa valori, quotati, denominati in valuta nazionale e affidabili37.
Riassumendo, così si compone il numeratore del Liquidity coverage ratio:
Tabella 1
HIGH QUALITY LIQUIDITY ASSET
Attività livello Limite computabilità Componenti Sconto
Contante
Riserve presso la banca centrale
Titoli negoziabili idonei
1 NESSUNO di soggetti sovrani, banche 0%
centrali e banche multilaterali Titoli di debito in valuta nazionale Titoli di debito in valuta estera Attività emesse da soggetti sovrani, banche centrali con ponderazione rischio 20%
2A 40% Obbligazioni societarie con 15%
alto rating
Obbligazioni bancarie garantite con alto rating
Titoli garantiti da mutui
residenziali 25%
2B 15% Obbligazioni societarie con
rating inferiore 50%
Titoli azionari non vincolati