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Capitolo 2. Il sistema di governo saudita

2.3 Il Sistema Fondamentale di Governo del Regno dell’Arabia Saudita

2.3.3 Le Autorità dello Stato

2.3.3.3 Il sistema giuridico

59 Intervista a Madawi Al-Rasheed, House of Sa’ūd, Frontline, 8 febbraio 2005, url: https://www.pbs.org/wgbh/pages/frontline/shows/saud/interviews/alrasheed.html

60 Per un maggiore approfondimento sulla storia della politica del consiglio dei ministri saudita fino al 1983 si rimanda a Huyette Summer Scott, Political adaptation in Sa’udi Arabia: a study of the council of Ministers, Columbia University, Ann Arbor, 1984

61 Julian Borger, Saudi Arabia appoints first female minister, The Guardian, 16 febbraio 2009, url: https://www.theguardian.com/world/2009/feb/16/saudi-cabinet-woman-minister

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Il sistema giuridico dell'Arabia Saudita si basa sulla Šarī‘a e sulla Sunna secondo l’interpretazione hanbalita delle fonti, ad eccezione della provincia orientale del Paese dove la comunità sciita è in maggioranza e gode di una propria tradizione giuridica in materia di diritto islamico e di famiglia, seguendo la scuola Šī‘a Ǧa‘farī Per tutti gli altri rami del diritto però, anche la comunità sciita è sotto la giurisdizione dei tribunali sunniti.62

I primi organi giuridici sono stati istituiti negli anni Trenta ad opera di re ʿAbd Al- ʿAzīz, il quale ha fondato i tribunali governativi e alcuni Comitati speciali per l’applicazione dei decreti reali per quanto riguarda le questioni giuridiche moderne non codificate nelle fonti islamiche.

Fino al 1970, la magistratura era capeggiata dal Grande Muftī, l'autorità religiosa più importante del Paese, ma nel 1969, l’allora re Fayṣal decise di non nominare un successore all’autorità appena defunta e conferì i poteri al Ministero della Giustizia.63

Nel 2008, sono stati istituiti anche i tribunali speciali, tra cui la Corte Speciale per il Diritto Penale e la Corte delle Rimostranze (inizialmente pensata per i casi di denuncia contro il governo, ma a partire dal 2010 ha giurisdizione anche sui casi di diritto commerciale e su alcuni aspetti del diritto penale come la corruzione e la contraffazione, oltre al fatto che funge da Corte d'Appello per alcuni tribunali governativi). L’ultimo grado di giudizio (sia delle Corti della Šarī‘a che dei tribunali governativi) spetta al re.

Attualmente, il sistema giudiziario saudita si compone delle autorità sharaitiche per cui lavorano giudici ed avvocati che fanno parte del Consiglio degli ʿUlamāʾe dai tribunali governativi non sharaitici che si occupano del diritto codificato attraverso i decreti reali.

I tribunali della Šarī‘a hanno giurisdizione in materia di diritto civile e penale. Al momento, ci sono due tipi di tribunali di primo grado: tribunali speciali e tribunali generali che si occupano dei processi minori. I casi vengono giudicati da un solo giudice, tranne nel caso in cui per il reato presentato in tribunale è prevista la condanna a morte, l'amputazione o la lapidazione; in questo caso viene nominato un collegio di tre giudici del tribunale sharaitico e la condanna deve essere

62 Human Rights Watch, Denied dignity: systematic discrimination and hostility toward Saudi Shia

citizens, 2009, url: https://www.hrw.org/report/2009/09/03/denied-dignity/systematic-

discrimination-and-hostility-toward-saudi-shia-citizens

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confermata da un consenso di cinque magistrati e firmata dalla Commissione di Supervisione Giudiziaria. 64

I tribunali governativi invece, hanno giurisdizione in aree specializzate (soprattutto nel diritto commerciale e del lavoro). Questi tribunali sono profondamente influenzati dal parere giuridico delle autorità religiose; ad esempio, nel caso in cui reo e parte lesa si siano rivolti in un primo momento ad un muftī chiedendo e ottenendo una fatwa, un parere giuridico non vincolante, e abbiano deciso in seconda istanza di presentarsi davanti un giudice, quest’ultimo ha il dovere di tener conto del parere emesso dal muftī nella pronuncia della sua sentenza.

In generale, oggi i processi si svolgono nei tribunali di primo grado. Contro le decisioni di questi ultimi è possibile il ricorso in Corte d’Appello, e successivamente, all'Alta Corte della Šarī‘a. Le dispute riguardanti l'inosservanza dei regolamenti amministrativi statali sono di competenza della Commissione per i Ricorsi o dei tribunali speciali, quali la Commissione Suprema degli Affari Sociali per citazioni in giudizio di competenza del Ministero del Lavoro e la Commissione per la Composizione delle Vertenze Commerciali, che invece fa parte del Ministero del Commercio. Contro le decisioni dei tribunali speciali può essere presentato appello presso l'Ufficio del Re o del Principe Ereditario, che trasmettono la vertenza all'ufficio legale del Consiglio dei Ministri, che emette una sentenza definitiva firmata dal sovrano.

L'establishment giudiziario è composto da qāḍī che emettono sentenze vincolanti, dai muftī e dagli altri membri del Consiglio degli ʿulamāʾ, abilitati all’emissione delle fatwa.

Attualmente, il corpo dei qāḍī è composto da circa 700 giudici generalmente laureati in Šarī‘a in Arabia Saudita e spesso con una qualifica dell'Istituto Superiore di Magistratura che rilascia le proprie certificazioni dopo un lungo percorso formativo sull’Islam. Spesso la critica ha parlato della magistratura saudita come una cerchia ristretta di uomini che tramandano il potere di generazione in generazione. Effettivamente, dal censimento ufficiale del Paese del 2004, l'80% dei giudici sauditi proveniva dalla provincia di Qāsim, conosciuta come il cuore del wahhabismo e l’abilitazione alla professione di avvocato viene generalmente

64 Alejandra Marines Galindo, The relationship between the ulama and the government in the contemporary Saudi Arabian Kingdom: an interdependent relationship?, Durham University, 2001

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conferita attraverso un iter di selezione parecchio rigido e basato sull’affinità del singolo studente con i principi conservatori delle autorità religiose.65

Per quanto riguarda le riforme dell’apparato giuridico saudita, nel 2007 il re ‘Abd Allāh ha emesso alcuni decreti regi con l'obiettivo di riformare la magistratura, ma le riforme devono ancora entrare in vigore. Esse comprendono la creazione di una Corte Suprema, il trasferimento della giurisdizione sul diritto commerciale e penale dalla Corte delle Rimostranze ai tribunali speciali non sharaitici e l’istituzione di nuovi tribunali di primo grado, tra cui quelli specializzati in statuto personale, diritto commerciale e diritto del lavoro. Inoltre, questa riforma prevede l'istituzione dei tribunali d’appello per ogni provincia della nazione (attualmente ne esistono soltanto due in tutto il territorio saudita).66

Questo piano di intervento risponde a uno degli obiettivi prioritari dell’allora sovrano: avviare un processo di snellimento burocratico che permetta di alleggerire il carico di lavoro dei tribunali sharaitici e la specializzazione dei tribunali governativi.

Nel 2009, il re anche permesso l’accesso alla magistratura ad una generazione più giovane e più liberale, diffidando da alcuni membri senior giudicati troppo conservatori.67

Infine nel 2017, data la lacuna di conoscenze dei codici di diritto moderno, riscontrata nei giudici sauditi, nel quadro delle riforme di Vision 2030, il re ha promosso un aggiornamento dei curricula accademici, tra cui anche quello di giurisprudenza e sembra che ai futuri studenti sarà data la possibilità di specializzarsi anche in diritto non sharaitico.68

Per quanto riguarda la codificazione del diritto, in Arabia Saudita sono attualmente in vigore il Sistema Fondamentale di Governo, il codice penale (recentemente introdotto perché la versione del 2001 era stata ampliamente ignorata), il codice di diritto di famiglia, il codice di diritto commerciale e civile, il codice di diritto del lavoro, la legge sulla proprietà privata e la normativa sull’energia.

65 Peter North e Harvey Tripp, CultureShock. A Survival Guide to Customs and Etiquette. Saudi Arabia, Marshall Cavendish Corporation; terza edizione, 16 novembre 2009, pag. 68

66 Jan Michiel Otto, Sharia Incorporated. A Comparative Overview of the Legal Systems of Twelve Muslim Countries in Past and Present, Leiden University Press, 2010, pag.160

67 The Economist, Tentative steps in Saudi Arabia: The king of Saudi Arabia shows some reformist credentials, The Economist, 17 February 2009, url: https://www.economist.com/node/13134598 68 Graeme R. Newman, Crime and Punishment Around the World, ABC-CLIO, 19 ottobre 2010, pag. 357

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Nel 2007, il re ‘Abd Allāh ha introdotto una serie di importanti riforme giudiziarie, che però, non sono ancora entrate in vigore.

Il 3 gennaio 2018, è stato pubblicato il primo libro di fonti di principi giuridici e precedenti. Nel quadro di questa riforma, la Šarī‘a è stata integrata con regolamenti, in arabo anẓima, emessi tramite regio decreto per far fronte alle lacune sulle questioni giuridiche moderne.

La Gazzetta Ufficiale saudita riporta che oggi, il sistema giudiziario saudita è conforme agli standard per un processo equo riconosciuti a livello internazionale, ma dal punto di vista degli esperti e non solo, il Paese deve ancora lavorare molto sulla garanzia di equità e democrazia. Un caso eclatante è quello relativo a Raif Badawi, fondatore del blog “Free Saudi Liberals”, accusato di apostasia e condannato alla carcerazione e a mille frustate.69 Il suo attivismo lo ha portato all’assegnazione del premio Sakharov per la libertà di pensiero nel 2015 da parte del Parlamento europeo. Tuttavia, il suo è solo uno dei tanti processi che sono terminati con condanne crudeli. A gennaio 2016, l'Arabia Saudita ha giustiziato uno dei principali leader sciiti nel Paese, Nimr Al-Nimr, arrestato nel luglio 2012 e condannato a morte per sedizione. Insieme a lui, sono stati giustiziati altri 46 terroristi o presunti tali, appartenenti alla cerchia della leadership sciita. 70

Nel 2015, sono state giustiziate 153 persone con accuse fittizie nella maggior parte dei casi; nel 2016, il numero è identico e secondo le statistiche, nella maggior parte dei casi, si tratta di stranieri accusati di traffico e spaccio di stupefacenti. Nel 2017 le vittime scendono a 137, ma con il nuovo principe ereditario, Muḥammad Bin Salmān, i dati non sembrano migliorare per l’anno 2018. Queste statistiche non sono ufficiali perché il governo saudita non fornisce dati in merito. Le informazioni sono state tratte da un articolo della rivista Buzzfeed71 che sostiene di aver ottenuto i dati da Reprieve72, un’organizzazione no-profit inglese per cui lavorano avvocati ed investigatori di tutto il mondo allo scopo di “fornire supporto legale e

69 Colin Stevens, Saudi Arabia Saudi government suggests Raif Badawi lashes could be stopped after MEP raises case, Eureporter, 11 febbraio 2016, url:

it.eureporter.co/frontpage/2016/02/11/saudiarabia-saudi-government-suggests-raif-badawi- lashes-could-be-stopped-after-mep-raises-the-case/

70 Giuliano Battiston, Nimr al-Nimr, lo sceicco che infiamma lo scontro tra Iran e Arabia Saudita, L’espresso plus, 6 gennaio 2016, url: espresso.repubblica.it/plus/articoli/2016/01/06/news/nimr- al-nimr-lo-sceicco-che-infiamma-lo-scontro-tra-iran-e-arabia-saudita-1.245689

71 Borzou Daragahi, Saudi Arabia On Track This Year To Execute The Most People In Two Decades, BuzzFeed News, 10 dicembre 2017, url: buzzfeed.com/borzoudaragahi/saudi-arabia-death- penalty?utm_term=.hcK4X1erE1#.xv13Qaloja

72 Reprieve, Spotlight on Saudi Arabia, 2017, url: https://reprieve.org.uk/death-penalty-around- world/the-countries/spotlight-on-saudi-arabia/

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investigativo gratuito ad alcune delle persone più vulnerabili del mondo: coloro che devono affrontare l'esecuzione e coloro che sono vittime delle abusive politiche antiterrorismo degli Stati - deposizioni, torture, detenzione e uccisioni extragiudiziali”.73

Da un punto di vista amministrativo, il Ministro della Giustizia ha annunciato che la professione legale in Arabia Saudita sta progredendo. Ci sono più di 4.800 avvocati, tra cui 209 donne, autorizzati a esercitare la professione grazie anche al Centro di formazione legale e a molti programmi messi in atto dalla nuova legislazione volti a migliorare le competenze degli avvocati sauditi.74 Allo stesso scopo, nel 2015, l'Arabia Saudita ha istituito l'Associazione degli avvocati sauditi, un organismo indipendente dalle istituzioni statali che ha ottenuto l'approvazione del Consiglio dei Ministri.75

2.4 Le riforme politiche di re Salmān: riorganizzare, ringiovanire e