• Non ci sono risultati.

Il sistema sanitario saudita e il piano di privatizzazione del settore entro il 2020

Capitolo 4. La visione dell’Arabia Saudita di Muḥammad Bin Salmān per il

4.4 Il riformismo di Muḥammad Bin Salmān: i diritti di genere e l’opposizione religiosa

4.4.4 Il sistema sanitario saudita e il piano di privatizzazione del settore entro il 2020

Il sistema sanitario dell’Arabia Saudita si compone di due servizi differenti. Il primo comprende una rete di poliambulatori distribuiti in modo capillare in tutto il Paese che fornisce servizi di medicina di base, preventiva, prenatale e di urgenza. Inoltre, esistono delle cliniche mobili che periodicamente visitano i villaggi più remoti, somministrando vaccini e fornendo assistenza sanitaria.

Da quanto si evince dal programma Vision 2030, tra il 1970 e il 1999, il numero di questi presidi è salito da 600 a più di 3000 secondo le statistiche ufficiali dell’Arabia Saudita e grazie a tali centri è stato migliorato notevolmente il livello delle condizioni sanitarie della popolazione, garantendo un'ulteriore radicale riduzione del tasso di mortalità infantile, che tra il 1980 e il 1993 è passato da 70 a meno di 30 decessi ogni 1000 nascite. Inoltre grazie alle compagne di sensibilizzazione

264 Adriano Sofri, Essere donne in Arabia Saudita, Repubblica, 31 ottobre 2004, url http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2004/10/31/essere-donne-in-arabia- saudita.html

117

portate avanti dai sovrani, secondo i dati ufficiali, più del 90% dei bambini è vaccinato.265

Il secondo servizio è costituito da una rete di moderni ospedali e strutture privati per le cure specialistiche che si trovano principalmente nelle maggiori città del Regno.

In generale, tra il 1970 e il 2002, il numero degli ospedali presenti sul territorio nazionale è aumentato da 74 a 314 e come dichiarato nel programma Vision 2030, in Arabia saudita sono disponibili 45 000 posti letto per i 20 milioni di abitanti, un rapporto più che eccellente rispetto alla media a livello internazionale. 266

Gli investimenti degli ultimi anni hanno anche permesso nuove assunzioni di personale medico ed infermieristico qualificato.

A livello amministrativo, l’attuazione del programma di assistenza sanitaria, e la formazione del personale medico ed infermieristico sono di competenza del Ministero della Sanità, che sorveglia le performance del 62% degli ospedali e di più della metà dei centri sanitari. Tutti i presidi privati invece sono gestiti dalla direzione interna degli investitori, spesso stranieri.267

Nel 2000, nel quadro del Settimo Piano di Sviluppo, il Ministero della Sanità ha stanziato un finanziamento di circa sei miliardi di dollari che ha permesso la ristrutturazione di alcuni edifici ospedalieri fatiscenti, l’organizzazione di corsi di aggiornamento del personale medico e l’attuazione di una campagna di sensibilizzazione per la vaccinazione dei bambini contro le malattie infettive che ha avuto successo in alcune zone del Paese.268

Oltre alle strutture ospedaliere, in Arabia Saudita esiste la Mezzaluna Rossa Saudita, un’organizzazione simile alla Croce Rossa, che interviene nei casi di emergenza, grandi raduni (come il pellegrinaggio) e di pronto soccorso. La Mezzaluna Rossa Saudita opera anche in caso di calamità naturali all'estero, con l’aiuto di volontari.269

265 Vision 2030, Quality of Life, pp. 110-112

266 Tra il 1970 e il 1996, gli anni in cui il Paese ha conosciuto il maggior tasso di crescita, i medici impiegati nel Paese hanno raggiunto la quota di è 30 000 unità (20 volte in più rispetto agli anni sessanta). Nello stesso periodo gli infermieri e i tecnici erano rispettivamente, 70 000 e 30 000. 267 Vision 2030, Quality of Life, pp. 110-112

268 Reale Ambasciata dell’Arabia Saudita, Ministero dell’Informazione, Nota informativa sulla ricorrenza della Festa Nazionale del Regno dell'Arabia Saudita, 23 settembre 2003, url: http://www.arabia-saudita.it/news.php?id=16&page=55

269 Agli inizi degli anni Novanta la Società ha organizzato ospedali da campo e centri per la distribuzione di viveri in Somalia, soccorrendo le vittime della carestia con farmaci e mezzi di sostentamento donati dall'Arabia Saudita. In seguito è intervenuta in Bosnia -Herzegovina, nel 1999 in Albania e Kosovo e nel 2003 in Iraq.

118

Negli ultimi venti anni sono stati documentati anche degli interventi statali per la tutela e la riabilitazione dei disabili fisici e psichici. I Ministeri della Sanità e del Lavoro e Affari Sociali hanno realizzato una rete di centri di recupero distinti in due tipologie. Da un lato, sussiste una rete di servizi per il trattamento medico, fisico e psichico dei pazienti. Attualmente esistono 18 centri di questo tipo gestiti dal Ministero della Sanità. La seconda tipologia di infrastrutture opera invece per la reintegrazione socio- economica delle persone affette da disabilità e vi sovrintende il Ministero del Lavoro e degli Affari Sociali. In Arabia Saudita, sono attualmente operativi 14 di questi centri in cui sono stati accolti anche i mendicanti delle maggiori città del Regno allo scopo di riabilitarli psicologicamente ed aiutarli nel reinserimento lavorativo. Esistono anche 24 istituti scolastici speciali per non vedenti e non udenti e tre centri per bambini disabili.270

Attualmente il sistema sanitario nazionale saudita è gratuito per tutti i cittadini, ma secondo un recente studio di Mckinsey (Healthcare in the GCC – Challenges and Opportunities) nei prossimi anni, l'Arabia Saudita, avrà sempre più bisogno di capitali, risorse umane dall'estero perché mancano specialisti in grado di far fronte alle necessità sanitarie del Paese e al numero sempre crescente dei richiedenti prestazioni mediche.271

Da un punto di vista economico ad oggi, la partecipazione del Pubblico nel sistema sanitario saudita è circa del 75%. Secondo Mckinsey, questa condizione sarà insostenibile in quanto si prevede che entro il 2020, la popolazione saudita arriverà a 30 milioni (attualmente sono censiti 25 milioni di cittadini), e dunque le spese sanitarie cresceranno. Secondo alcune stime, la domanda di letti per gli ospedali passerà da 51 000 a 70 000; il numero di medici da 40 000 a 54 000, mentre quello delle strutture ospedaliere passerebbe dagli attuali 364 a 502. Per sostenere un tale sviluppo, la spesa sanitaria dovrebbe incrementare entro il 2025, dagli attuali 12 miliardi a 60 miliardi di dollari. Essendo un progetto quasi irrealizzabile concretamente, il principe ereditario ha optato per la privatizzazione del settore sanitario. 272

La privatizzazione del sistema sanitario non è però l’unica riforma che riguarda da vicino il settore in questione. Fino ad oggi il Paese soffriva di un lento aggiornamento delle competenze del personale addetto perché anche qui vige il

270 Per maggiori informazioni si rimanda all’url:

https://healthcare.mckinsey.com/topic/healthcare-analytics 271 Ibidem

119

divieto di promiscuità tra donne e uomini. Da un punto di vista qualitativo, l’Arabia Saudita non può ancora puntare sull’impiego di risorse umane interne perché il sistema universitario (soprattutto per quanto riguarda la facoltà di medicina) è ancora anni luce distante dalle avanguardie occidentali. Il Paese deve quindi, puntare a diventare appetibile sul mercato dell’offerta di lavoro nel panorama internazionale, cercando di attirare cervelli e quindi personale altamente qualificato che possa rispondere ai bisogni della nazione. Per quanto riguarda invece i presidi privati, il principe ha già avviato i lavori per attuare uno snellimento burocratico che possa velocizzare l’iter per l’ottenimento delle licenze necessarie per attirare investimenti stranieri nel settore ospedaliero.

Secondo Mckinsey, nei prossimi anni i sauditi e i cittadini del Golfo andranno alla ricerca di terapie sempre più sofisticate dunque, questi Paesi potrebbero diventare destinazioni privilegiate del turismo medico. Non a caso, in Arabia Saudita, i mercati della sanità e del benessere stanno vivendo un picco di investimenti privati senza precedenti, grazie all’offerta di trattamenti all’avanguardia con personale altamente qualificato straniero.273 Tuttavia, sarà necessario capire se i costi di mantenenimento di queste strutture saranno sostenibili nel medio e nel lungo periodo.

Un ultimo punto interessante trattato nel quadro degli obiettivi da realizzare per Vision 2030, è il coinvolgimento della popolazione saudita che usufruisce del servizio sanitario, nella valutazione delle competenze e delle prestazioni mediche, attraverso diversi parametri che vanno dal tempo di attesa per una visita o per un intervento chirurgico, all’organizzazione del periodo di degenza dentro gli ospedali da un punto di vista logistico.

4.5 Gli investimenti nel sistema di welfare e i parametri di fattibilità