Capitolo 4. La visione dell’Arabia Saudita di Muḥammad Bin Salmān per il
4.4 Il riformismo di Muḥammad Bin Salmān: i diritti di genere e l’opposizione religiosa
4.4.2 Il turismo: analisi di un punto-chiave di Vision 2030 per la diversificazione
L’Arabia Saudita si è recentemente lanciata sul mercato del turismo internazionale, uno dei settori su cui il principe e i suoi collaboratori lavorano di più nel quadro del progetto di diversificazione dell’economia e del processo di riduzione della dipendenza dagli introiti del petrolio.
Muḥammad Bin Salmān intende infatti, allo stesso tempo, spingere i sauditi a restare nel Paese durante il tempo libero, ma anche attirare nuovi turisti grazie alla riqualificazione delle attrazioni storiche e non, presenti nel territorio. Ad agosto
251 Barbara Ciolli, Arabia Saudita, la rottamazione passa per l'intrattenimento. Cantieri per teatri d'opera e multisale, vietate da 35 anni. Concerti rap e jazz. E sfilate femminili. Dietro le riforme dall'alto di Bin Salman c'è lo scontro interno agli al Saud su successione e piano Vision 2030, Lettera43, 26 febbraio 2018, url: http://www.lettera43.it/it/articoli/mondo/2018/02/26/arabia- saudita-divertimento/218192/
252 Il Post, L’Arabia Saudita just wants to have fun. Piano piano il governo sta introducendo riforme per legalizzare i concerti e l'intrattenimento dal vivo, per «rendere più leggera la vita dei cittadini», Il Post, 20 aprile 2017, url: https://www.ilpost.it/2017/04/20/divertimento-arabia-saudita/ 253 Rossana Miranda, Ecco la rivoluzione pop dell’Arabia Saudita. La monarchia saudita investirà 64 miliardi di dollari nell’industria dell’intrattenimento in stile occidentale, e non solo, Formiche.net, 6 marzo 2018, url. http://formiche.net/2018/03/rivoluzione-pop-arabia-saudita/
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2017, il principe ha annunciato un progetto che prevede lo sviluppo di alcune zone turistiche che si affacciano sul Mar Rosso. L’agenzia stampa Spa, ha riferito che inizialmente il progetto sarà finanziato da fondi pubblici, ma che in un futuro sarà aperto a investimenti stranieri. 254 In queste zone, i lavori per la costruzione di nuove infrastrutture cominceranno alla fine del 2019 e si prevede che termineranno entro il 2022.255
I lavori al nuovo piano turistico comprendono anche la riqualificazione dei siti storici e delle riserve naturali saudite e l’organizzazione di escursioni nei numerosi territori desertici e vulcanici presenti nel territorio. Questi interventi sembrerebbero anche pensati in relazione alla tutela dell’ambiente, uno dei punti-chiave di Vision 2030.256
Il progetto è parecchio ambizioso, sicuramente i fondi non mancano, ma le problematiche sollevate in merito all’apertura di questi stabilimenti, sono diverse. La decisione dell’Arabia Saudita di aprire le frontiere a nuove categorie di turisti provenienti da tutto il mondo, ha significato innanzitutto, avviare i lavori per facilitare l’iter per l’ottenimento dei visti turistici (fino al 2017 concessi soltanto, e con non poche restrizioni, agli stranieri di religione musulmana che intendevano intraprendere il pellegrinaggio verso i Luoghi Santi o per ragioni di studio o lavoro). Questa riforma ha suscitato una grande opposizione al governo da parte dei più conservatori, i quali ritengono che questo tipo di turismo porterà all’introduzione nel Paese di costumi estranei e proibiti dalla loro interpretazione della legge islamica, come l’uso di bevande alcoliche e quindi al disfacimento totale della moralità saudita. Probabilmente Muḥammad Bin Salmān agirà così come ha fatto per le altre riforme, mettendo in secondo piano l’influenza del pensiero tradizionalista della vecchia classe dirigenziale del Paese e procedendo senza difficoltà nel suo riformismo.257
254 SkyTg24, Arabia Saudita, riapre il primo cinema dopo 35 anni di bando, SkyTg24 Mondo, 18 aprile 2018, url: https://tg24.sky.it/mondo/2018/04/18/arabia-saudita-riapertura-cinema.html 255 Repubblica, L'Arabia Saudita apre al turismo: 180 chilometri di costa incontaminati. Il Paese si lancia sul mercato turistico con un mega progetto che prevede resort di lusso sulla costa nord- occidentale che si affaccia sul Mar Rosso. I lavori dovrebbero iniziare nel primo trimestre del 2019,
Repubblica, 1 agosto 2017, url:
http://www.repubblica.it/esteri/2017/08/01/news/l_arabia_saudita_apre_a_turismo_180_chilo metri_di_costa_incontaminati-172098544/
256 Vision 2030, pag.23
257 Al-Jazīra, Al-Sa‘udīa tanwī takhfīf quyūd al-ta’šīrāt da‘imān lī-l-siyāḥa, Al-Jazīra, 21 dicembre 2017, url. https://bit.ly/2GvDEQ2
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Per quanto riguarda l’autorizzazione all’ ingresso nel Paese per i turisti non musulmani, secondo le normative vigenti fino a marzo 2018, era necessario procurare alle autorità nazionali, una serie di dettagliatissima documentazione che attestasse le ragioni, le possibilità economiche, l’invito, l’impiego e lo sponsor da qualcuno in loco in Arabia Saudita. Per queste ragioni, a richiedere il visto d’ingresso sono stati finora perlopiù asiatici che vengono impiegati nel settore dell’edilizia o comunque come manodopera in diversi settori. Negli ultimi anni, il governo ha più volte ribadito che proprio gli stranieri, la maggior parte non istruita, riescono ad ottenere un visto d’ingresso grazie ai sauditi più abbienti che li impiegano come operai o come collaboratori familiari e poi, riescono con i loro risparmi ad iscriversi all’università e ad abilitarsi con qualifiche da ingegneri o architetti, figure professionali di cui il Paese scarseggia. Tutto ciò rappresenta un serio problema per i politici sauditi perché quegli stessi posti di lavoro potrebbero essere occupati da giovani sauditi che attualmente vivono con le rendite petrolifere delle famiglie e che ben presto si troveranno senza una fonte di guadagno. Ciò ha portato ad una vera e propria segregazione sociale e i lavoratori stranieri continuano a essere considerati come una possibile minaccia per il tasso di occupazione nazionale.
Da aprile 2018 la situazione è cambiata, ma solo da un punto di vista burocratico: un decreto ha allargato il numero di nazionalità avente diritto a richiedere un visto d’ingresso. Inoltre i turisti che vogliono visitare l’Arabia Saudita potranno semplicemente richiedere le tessere elettroniche d’accesso che non avranno limitazioni.258 In realtà, anche prima del decreto era possibile richiedere un visto, ma solo per studenti, lavoratori, visite familiari e per il pellegrinaggio, nonostante una prassi molto lunga che comprendeva (e probabilmente continuerà a farlo) anche la presentazione di referti medici specialistici. Tra qualche mese sarà possibile valutare se effettivamente lo Stato saudita applicherà il decreto rilasciando i visti, ma attualmente il decreto non ha prodotto dei risultati in nessuno dei Paesi europei per cui il rilascio dei visti turistici dipende ancora dalla vecchia normativa. Solo a maggio 2018, la Saudi Gazette ha pubblicato una normativa sulle restrizioni in merito all’ingresso nel Paese per le donne; oltre al fatto che solo le donne maggiori di 25 anni possono entrare nel Paese non accompagnate, il governo ha stabilito che le minori di 25 anni possono ottenere un visto d’ingresso solo se accompagnate da
258 Per maggiori approfondimenti si rimanda al sito ufficiale del rilascio visti per l’ingresso in Arabia Saudita: VFS Tasheel International, url: https://www.vfstasheel.com/landing.html
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un membro della famiglia o da un gruppo turistico organizzato da un’agenzia di viaggi autorizzata alla professione dallo Stato di appartenenza. Inoltre, è stato stabilito che le guide turistiche saranno abilitate dalla Commissione per il Turismo e il Patrimonio culturale e dovranno provvedere a curare ogni aspetto della permanenza del turista nel Paese.259
Gli esperti che si sono espressi attraverso i media internazionali, hanno avanzato un’ulteriore polemica a proposito, affermando che l’Arabia Saudita non è pronta ad accogliere tutti i turisti che ha programmato di fare entrare nel Paese, sia da un punto di vista ideologico che da un punto di vista strutturale e logistico. Probabilmente la loro opinione scaturisce dal fatto che è raro che un saudita si dica d’accordo ad una netta modernizzazione del Paese, pur non negando l’appoggio alle politiche reali e che, da un punto di vista pratico, finora le aspettative del principe continuano a essere considerate troppo ambiziose in termini di fattibilità.