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ELEMENTI CHE DEFINISCONO IL REQUISITO

4.3 Il supporto dell’ambiente ai processi affett

Al fine di creare relazioni positive con l’ambiente, gran rilevanza assume la valutazione affettiva che esso suscita nei propri utenti. Infatti, il primo livello di risposta all’ambiente risulta essere quello di tipo affettivo (Ittelson, 1998). L’ambiente fisico incida fortemente sull’umore delle per- sone, e di conseguenza sulla loro risposta emotiva. Le caratteristiche ambientali che sono capaci di suscitare in noi emozioni positive agiscono nei confronti della rigenerazione da stati di stress. Trasmettere questa tematica al contesto dell’edificio ospedaliero pediatrico, consente di indivi- duare due ambiti di particolare interesse: uno relativo all’impatto emotivo complessivo determi- nato dall’aspetto dell’edificio; e l’altro relativo all’impatto da parte di specifici aspetti di design. Appartengono al primo ambito quelle caratteristiche che concorrono alla formazione della co- siddetta prima impressione da cui, molto spesso, scaturisce la parte più consistente della nostra valutazione affettiva. Specie per i bambini, essa assume un ruolo importante nella direzione po- sitiva della rassicurazione, intesa come uno dei principali scopi emotivi nei loro confronti.

Per allontanare gli stati emotivi negativi di paura, angoscia e senso di insicurezza tipicamente generati dall’ingresso in ospedale, si impiegano come “antidoti progettuali” specifiche caratte- ristiche di familiarità e amichevolezza dell’ambiente. Acquistano importanza al fine di garantire una prima buona prima impressione i punti di passaggio e le soglie, in quanto luoghi nodali del processo di formazione.

Un’altra importante questione progettuale connessa al controllo dell’impatto emotivo è la mo- dulazione, in termini di gradualità del passaggio dagli spazi pubblici agli spazi privati dell’ospe- dale. Una soluzione esemplare positiva per esporre tale modulazione è quella adottata in alcuni ospedali dove dall’esterno si ha accesso ad atrii di ingresso con soffitti piuttosto alti, che danno una sensazione di maggiore apertura, per poi proseguire in corridoi dai soffitti più bassi che con- ducono progressivamente verso le aree di degenza, per raggiungere, infine, le camere dei pa- zienti, dove la valenza prettamente privata richiede un’ulteriore riduzione dell’altezza dei soffitti.

In aggiunta, dato che l’ospedale è progettato primariamente per i bambini, gli ambienti interni andrebbero modulati sulla base delle loro specifiche dimensioni antropologiche, in modo da operare in modo positivo sulla loro autostima e favorire il senso di sicurezza.

Sempre in relazione alla costruzione della prima impressione, l’atmosfera trasmessa dall’ambien- te risulta essere fondamentale. Le connotazioni di empatia, calore e amicizia divulgate dall’am- biente agiscono a favore dello stato emotivo del paziente e dei familiari, i quali probabilmente le ricondurranno ad un’alta qualità delle prestazioni sanitarie.

L’ambiente fisico deve influenzare positivamente anche il personale medico che lavorando all’in- terno della struttura vi trascorre una parte consistente della propria vita. Un ospedale il cui aspet- to appare moderno, al passo con i tempi o, addirittura, innovativo, provoca negli operatori sanitari una sorta di orgoglio e senso di appartenenza.

Questa grande affinità che può instaurarsi tra lo stato psico-emotivo delle persone e alcune caratteristiche dell’ambiente si concretizza con il fenomeno della distrazione positiva, definitao come “un’insieme di caratteristiche dell’ambiente che temporaneamente distolgono l’attenzio- ne da stati di afflizione, dal dolore o da altre cose sgradevoli e incoraggiano il recupero dallo stress e il miglioramento del benessere fisiologico”5. Tra le più considerevoli distrazioni positive

che possono essere introdotte negli ospedali pediatrici attraverso il design sono la presenza della natura e dell’arte.

Natura

“L’uomo appare geneticamente predisposto per rispondere positivamente al contatto con ele- menti naturali . Diversi studi condotti su pazienti (e non solo) hanno mostrato come anche solo la possibilità di avere un contatto visivo con elementi naturali possa produrre una rigenerazione da stati di stress“6. Quest’effetto rigenerativo, proprio della natura, la configura come un strumento

efficace nel design degli ospedali. Gli spazi verdi sono per il paziente un supporto psicologico che gli consente di adattarsi all’ambiente e affrontare in maniera più positiva la sua situazione di degenza. Le modalità attraverso le quali la natura può entrare all’interno dell’ospedale riguarda- no in primis la localizzazione dell’ospedale, ma anche gli scenari al di là delle finestre, così come gli spazi verdi interni costituiti da corti, terrazze o balconi.

Quando parliamo di verde è conveniente distinguere tra due categorie, quelle che consentono

5 Ivi, p.245.

6 Ulrich R. S., Evidence Based Environmental Design for Improving Medical Outcomes, in “Design & Health - The thera- peutic benefits of design”, Karolinska Institute, Stockholm, 1999.

un’esperienza attiva e quelle che ne consentono una passiva.

Con esperienza attiva si fa riferimento alla riabilitazione fisica, allo svago e all’apprendimento. Per questo tipo di attività è doveroso fare una serie di distinzioni secondo l’età evolutiva del paziente. Le aree gioco rivolte ai bambini più piccoli devono essere tranquille, esenti da pericoli e consentire la possibilità di monitoraggio da parte degli adulti. La sperimentazione e l’esplora- zione dell’ambiente è agevolata dalla presenza di manufatti e intrattenimenti ludici formati da elementi naturali che favoriscono allo stesso tempo lo sviluppo sensoriale e il gioco creativo e costruttivo. Gli adolescenti necessitano di spazi appropriati, separati e provvisti soprattutto di attrezzature adatte alla mobilità. Ogni attrezzatura va affiancata da una rispettiva area di sosta e di incontro, in modo da favorire l’integrazione sociale. Altre specifiche aree possono essere destinate al relax o alla meditazione7.

L’esperienza passiva connessa alla presenza del verde, concentra la sua attenzione sulla sua capacità di fornire un supporto psicologico grazie ad attività di relax e di semplice riflessione. In questo senso, la possibilità di godere di visuali sull’esterno o la presenza di verde decorativo negli spazi interni, concorre ad abbassare i livelli di stress nel paziente e negli utenti in generale.

7 Del Nord R. (a cura di), op. cit.

Figura 6. Randall Children’s Hospital, Portland. L’ospedale entra in contatto con la natura attraverso l’ado- zione di ampie vetrate e l’uso di colori e i materiali naturali.

In particolare, per la collocazione delle stanze di degenza rispetto al contesto esterno circostan- te, si deve porre l’accento sulla qualità del panorama a cui danno accesso. Viste su paesaggi o, comunque, vedute piacevoli e interessanti devono essere valorizzate.

Arte e attività artistiche

L’arte e la creatività in ospedale non simboleggiano una novità ma una riconsiderazione dei suoi effetti benefici sulla salute dei pazienti e sulla sua attitudine ad umanizzare l’ambiente ospeda- liero. La connessione tra arte e medicina è ormai riconosciuta e una delle principali ragioni del suo contributo positivo nei confronti del paziente, può essere ricondotto alla capacità di fornire un’identità al luogo, offrendo contemporaneamente un aspetto caring. Le opere d’arte sono perfetti landmarks, in grado di aiutare gli utenti a muoversi con maggiore facilità all’interno dell’ospedale. “In genere, negli ospedali pediatrici, il design e l’arte devono fornire stimoli in modo equilibrato, senza enfatizzare l’utilizzo dei color troppo forti o di elementi che possono creare disordine e confusione. L’ arte deve essere coinvolgente, deve evocare curiosità, deve educare e fornire informazioni sui principi di cura, aiutare nell’orientamento e distrarre nei mo- menti di attesa”(Gioffrè, 2006).

Parlare di arte non significa far riferimento puramente alle opere d’arte presenti all’interno dell’e- dificio, ma significa anche far riferimento a quelle attività artistiche che i bambini possono svol- gere all’interno dell’ambiente ospedaliero come l’arte visiva, la danza, la letteratura, la musica, l’arte multimediale e infine la produzione artistica. Negli atelier, per esempio, l’accessibilità ad ogni tipo di materiale, permette ai bambini di agire direttamente su essi e cogliere tutte le sfu- mature e le variabili possibili della realtà, con la possibilità di inserire un’interpretazione persona- le ed elaborare idee e progetti. Questa immediatezza è la caratteristica fondamentale dei mate- riali ludici. Una seconda modalità espressiva che il bambino utilizza frequentemente è il disegno libero. Il disegno rappresenta per il bambino la possibilità di esteriorizzare. Quando disegna egli comunica, proietta sulla carta le sue emozioni, le rende visibili, attribuendo loro una sembianza. Nella psicoanalisi infantile, infatti, il disegno viene utilizzato nel processo di cura in quanto, come il sogno, anch’esso ha un proprio codice, una struttura e comprende aspetti inconsci e consci conciliando due diverse modalità di funzionamento mentale8.

8 Ferro A., La tecnica della psicoanalisi infantile, il bambino e l’analista: dalla relazione al campo emotivo, Cortina, Milano, 1992.

Figura 7. ( A lato) R Oxleas Children’s Development Centre. Sala d’attesa. Particolare disegno sul muro che può richiamare l’attenzione dei bambini durante l’attesa.