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LUOGO: Craviano

La “Collina Degli Elfi” è la ristrutturazione e riqualificazione dell’ex convento di Craviano in Piemonte. La struttura preesistente è stata convertita in un luogo per il recupero psicofisico dei bambini malati di cancro e per le loro famiglie. Il colore, elemento cardine della realizzazione, uti- lizzato non solo ai fini estetici, ma anche sensoriali, ha reso il progetto vincitore della prima edi- zione del premio internazionale dedicato all’architettura che interpreta il colore come materia. Il progetto architettonico tende a facilitare l’incontro delle famiglie ospitate con la struttura del convento, il suo fascino, le patine lasciate dal tempo, il tutto, però, amplificato attraverso la rap- presentazione di un’atmosfera ideale per i bambini, i loro famigliari e i vari terapeuti.

Gli interventi, volti ad accentuare l’eleganza, la sobrietà dell’antico edificio, adottano soluzioni che suggeriscono serenità ed emozioni positive: il luogo è la chiave che libera la fantasia. Per conseguire a tale risultato tutti negli ambienti interni ed esterni, il progetto è caratterizzato da atmosfere inusuali, anche con aspetti surreali, sicuramente più astratte che figurative. L’inten- to è quello di stimolare un processo mentale capace di dar avvio all’immaginazione dei singoli e permettere, con gli occhi della fantasia, di scorgere ciò che si desidera vedere e di cui, pro- babilmente, si ha bisogno. Per tale ragione, si è fatto ricorso a due sistemi, uno che si avvicina all’installazione d’arte, senza la pretesa d’esserlo e un secondo «trompe l’oeil» contemporanei. Questi due sistemi, non esclusivamente pittorici, ma al contrario realizzati utilizzando giochi di specchi, vetri e pigmenti speciali, proiezioni e retro illuminazioni forniscono delle illusioni ottiche. In merito alle installazioni, troviamo labirinti interni ed esterni, paesaggi cromo-terapeutici, porte, passaggi, camere segrete e nei sotterranei, cunicoli sonori, percorsi sugli alberi e altre soluzioni emozionanti e divertenti, progettate per essere condivise da tutti, però recepite differentemente dai piccoli e dagli adulti.

Il colore come già affermato è l’aspetto caratterizzante il progetto architettonico nella sua tota- lità.

La parte esteriore del convento, da cui s’accede per entrare nel loggiato e quindi nella recep- tion, è decorata con un modulo pittorico ripetuto in tutti gli sfondati della facciata, simile a una tappezzeria e raffigurante il fiore della vita. Il decoro è stato realizzato tramite l’applicazione di leggere sfumature sovrapposte di colori differenti, opachi e di sapore antico e favolistico. Al piano terra il laboratorio di arte-terapia è stato previsto all’interno di una sala voltata e molto luminosa. L’idea forte è stata quella di trasformare questo spazio in una grande tavolozza tridi- mensionale con pavimento in graniglia e con le varie stratificazioni dei colori dell’intonaco.

Sulle macchie di colore dei pezzetti di marmo della graniglia, si mescolano piccole gocce irrego- lari di colore, alcune trasparenti, altre coprenti (Figura 1). I muri si caratterizzano per le leggere velature colorate e trasparenti che interagiscono con gli strati dei residui dei colori dati in epoche precedenti suscitando un’esplosione di colori. Il risultato finale è una stanza piena di colore, a completa disposizione dei bambini, dove possono continuare a colorarla senza la paura di dover fare attenzione a non sporcare,al contrario le loro gocce di colore aumentano d’interesse e di vissuto l’ambiente. Su di una parete, ad altezza bambini, è stata creata, integrata e complanare al muro, una lunghissima e stretta lavagna (Figura 2).

Le pareti del loggiato chiuso, passaggio obbligato per raggiungere il laboratorio, sono state rasate in calce di color sabbia, le arcate e le volte di color bianco sporco, dello stesso colore del pigmento fluorescente in polvere, miscelato a una resina che non ne altera il potere. Le due pareti di fondo, ad eccezione delle due vecchie porticine in legno sono ricoperte da specchi affrescati con tinte delicate.

Nella parte bassa, nelle poche porzioni inalterate, appaiono delle sottilissime fessure, nelle quali è impossibile specchiarsi ma alle quali è consentito di riflettere luci e colori in movimento crean- do vibrazioni all’interno delle minuscole fessure. Nella parte più alta, alcune strisce volanti, an- ch’esse intonacate e affrescate, si intersecano fra di loro lasciando libere grandi porzioni di spec- chio. Gli specchi essendo a rimarchevole distanza l’uno rispetto all’altro, amplificano all’infinito lo spazio circostante. Sempre nel loggiato la notte regala alle famiglie un’atmosfera inaspettata e magica (Figura 3).

Spente le luci d’illuminazione artificiale, il pigmento fluorescente trasforma le volte in un lumino- so cielo stellato, nello stesso tempo e modo, sul pavimento, grazie allo stesso pigmento inserito in piccoli fori praticati sul selciato, il cielo stellato sembra riflettersi a terra come se si specchiasse in un velo d’acqua.

Anche nel corridoio il colore svolge un ruolo importante, è proprio attraverso questo elemento che è stato possibile realizzare un percorso cromo-terapeutico, già tale di per sé per la vedu- ta dalle finestre su di un bel paesaggio multicolore (Figura 4). Il percorso è accentuato grazie all’intervento sulla luce proveniente dalle finestre tramite l’utilizzo di gelatine teatrali applicate ai vetri. Tale scelta è dovuta al fatto che, a differenza dei vetri cattedrali, le gelatine consentono di vedere perfettamente l’esterno, ma di vederlo come se si fossero indossati occhiali con lenti colorate.

Le camere da letto dei sei appartamenti destinati a ospitare le famiglie, si contraddistinguono per la presenza di un muro colorato con decorazioni pittoriche informali (Figura 5); guardando quel muro, deve succedere lo stesso fenomeno visivo di quando si guardano le nubi soffici e bianche in movimento, nelle quali ognuno di noi, mettendo in moto l’immaginazione, vede un succedersi di figure diverse.

Questo dovrebbe essere l’effetto, sia alla sera prima d’addormentarsi, sia al mattino all’inizio di una nuova giornata.