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Applicazione del metodo alla progettazione di specifiche tipologie di spaz

PROGETTO ATRIO

PROBLEMATICHE ED ESIGENZE DI UTENTI E OPERATORI

ELEMENTI PROGETTUALI SPECIFICI

INTERAZIONE REQUISITI

ORIENTAMENTO ACCOGLIMENTO

Disorientamento affettivo e spaziale Timore di non essere accolti Interruzione e cambiamento Necessità di uno spazio-fulcro

Distribuzione degli spazi Volumetria Viste Arredi Materiali Colori Segnaletica Luce naturale/artifciale Pavimenti Pareti Soffitti Finestre Porte Finiture Segni di riferiemnto/poli

TRA PERSONE/ATTIVITA’/SPAZI Contatto umano Privacy/relazione Senso di accoglienza Continuità interno/esterno Accessibilità e fruibilità

Figura 1. Schema metaprogettuale dell’atrio

Nelle discipline scientifiche - fisica, chimica, psicologia - il termine soglia sta ad indicare cam- biamento, passaggio di stato, quel limite al di là del quale il processo modifica radicalmente le proprie caratteristiche. Similmente in architettura è quell’elemento che separa, sia da un punto di vista simbolico che materiale, lo spazio interno dall’esterno5.

La soglia, dunque, segna il confine tra due stati differenti, ma allo stesso tempo allude alla possibilità di una loro unione garantendo così un buon accoglimento ed l’integrazione delle parti. Quando si parla dell’atrio di un ospedale la necessità di accoglimento è fin dalla prima impressione resa più urgente dalla presenza della malattia. A tal proposito il concetto di soglia dovrebbe quindi protendersi verso un area più ampia che comprenda l’intero atrio d’ingresso. È questo spazio che introduce alla vita ospedaliera, alla sua filosofia, ed è qui che quindi si può percepire la volontà dell’ospedale di accogliere, di farsi conoscere, di agevolare l’orientamento al suo interno, e di conseguenza prendersi cura delle persone piuttosto che di rimandarle ad una condizione di reclusione e isolamento6.

L’atrio per la posizione che occupa ha una funzione di filtro tra interno ed esterno, e dovrebbe però fare da mediatore di questo passaggio. È attraverso particolari elementi architettonici come ampie vetrate, portici e aperture che è possibile ricreare una forte sensazione di continuità e co- municazione tra l’esterno e l’area interna d’ingresso. Nel particolare delle strutture pediatriche è raccomandabile anteporre uno spazio aperto coperto che renda l’edificio più amichevole per i piccoli pazienti.

Nell’atrio la struttura dichiara sé stessa ed è qui che il paziente è in grado di comprendere la fruibilità e osservare le potenzialità di orientamento offerte.

Garantire un orientamento immediato e l’individuazione della propria direzione sono tratti pecu- liari del processo di rassicurazione che continuerà all’interno dell’ospedale.

Il compito di accogliere e orientare viene svolto in primo luogo dalla postazione di reception, che ponendosi sull’asse visivo di chi entra diviene l’elemento d’attenzione centrale. La sua col- locazione, la sua forma, i materiali e colori che contraddistinguono il banco informazioni e l’area stessa, sono i fattori che maggiormente intervengono a renderla riconoscibile fin dall’ingresso. Le procedure burocratiche di accettazione costituiscono uno dei fattori critici per l’utente che entra in ospedale poiché creano situazioni di disagio dovute ad un assenza di privacy.

Per una maggiore fruibilità, il servizio accettazione dev’essere situato nelle immediate vicinanze della reception in modo da essere facilmente individuabile dall’ingresso.

5 Spinelli F., Bellini E., Bocci P., Fossati R., Lo spazio terapeutico: un metodo per il progetto di umanizzazione degli spazi

ospedalieri, Alinea Editrice, Firenze, 1994.

Un discreto livello di privacy può essere raggiunto attraverso un’adeguata distribuzione spaziale degli elementi di arredo, e le soluzioni più consone a tal proposito sono i box chiusi e i piccoli uffici a cui le persone possono accedere singolarmente.

Tutti quegli elementi che possono costituire un’ostacolo alla comunicazione dovrebbero essere evitati in modo che l’ambiente fisico e gli arredi possano contribuire alla definizione di un campo di relazioni umane positivo. Per esempio la collocazione di sedute confortevoli, banchi aperti e materiali che non conducano a sensazioni di distacco e freddezza contribuiscono facilitano la relazione tra utenti ed operatori.

Inoltre la presenza di ampie vetrate nell’atrio d’ingresso (Figura 2), come elementi di distrazione positiva per gli adulti e per i bambini e con un conseguente ruolo d’illuminazione naturale, offro- no una continuità visiva con gli spazi esterni.

Questa connessione è garantito anche attraverso la predisposizione delle zone di attesa in cor- rispondenza di aree verdi o giardini attrezzati, che possono essere progettate sia integrate allo spazio dell’atrio, sia con con una fisionomia propria. In ogni caso è fondamentale che loro loca- lizzazione mantenga una visuale continua con i percorsi e gli accessi principali, in modo tale da non sentirsi isolati e mantenere il contatto con la vita dell’ospedale.

Un’area deve essere riservata esclusivamente al gioco per i bambini in modo tale da alleviare l’ansia e la paura durante l’attesa.

Spesso viene adottata una soluzione tipologica di atrio a multilivello, poiché permette un esten- sione visiva che rende l’assetto distributivo più leggibile e crea occasioni di distrazione ed esplo- razione.

Figura 2. Nationwide Children’s Hospital, Ohio. Atrio d’ingresso. Le ampie vetrate garantiscono la continuità visiva con l’esterno

Criteri progettuali:

- Leggibilità e chiarezza dei percorsi

- Segnaletica chiara e continua fin dall’esterno dell’area.

- Posizione preferibilmente baricentri dell’atrio rispetto al complesso edilizio.

- L’atrio deve costituirsi come luogo in sé, spazio-fulcro della struttura ospedaliera, centro di comunicazione e non solamente snodo di smistamento del traffico.

- L’atrio deve essere in relazione e comunicazione con gli altri spazi e funzioni dell’edificio. - La morfologia dell’ambiente deve facilitare l’identificazione delle direzioni principali di smista- mento e la percezione dello sviluppo dei percorsi interni.

- Previsioni di servizi per il pubblico, degenti, personale interno.

- Presenza di zone di sosta/attesa variate; zone più raccolte che consentano la privacy e zone più aperte e in comunicazione con altri spazi.

- Sensibile presenza di luce naturale e possibilità di viste su spazi esterni a verde7.

7 Ivi, p.119. Reception Ingresso Attesa Percorso principale Accettazione

6.1.2 I percorsi

CRITERI INFORMATORI DEL PROGETTO