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L'impatto della crisi economica sulle famiglie immigrate filippine a Venezia

La ricostruzione del processo di ricongiungimento familiare

7. L'impatto della crisi economica sulle famiglie immigrate filippine a Venezia

Nell'affrontare il tema delle rimesse si è arrivati a toccare con mano il peso e le difficoltà che gli intervistati sperimentano a seguito dell'acuirsi più recente della crisi economica in Italia e in particolare nel contesto veneziano.

L'attuale condizione economica richiede infatti, come emerso nelle interviste, una maggiore attenzione a tutte quelle che sono le spese quotidiane. Coloro tra gli intervistati che hanno trovato lavoro prima dello scoppio della crisi economica e hanno uno stipendio fisso non hanno risentito sul piano lavorativo della crisi, ma la maggioranza degli intervistati sottolinea la crescente preoccupazione relativamente all'invio di rimesse in madrepatria.

La crisi riduce le possibilità di risparmio e conseguentemente di invio di rimesse nelle Filippine:

“E la difficoltà è anche di mandare denaro nelle Filippine, è questo per i filippini peggiore del lavoro, perché loro possono venire qua e stare con noi per mangiare, però per mandare i soldi per la scuola...è questo molto importante!” (intervento di E. in intervista a V.)

La crisi economica intacca a tal punto la capacità dei filippini intervistati di inviare rimesse che alcuni di loro attuano altre strategie. Come nel caso di AR., costretta a fare un secondo lavoro in nero con la sorella al fine di inviare alla madre rimasta in madrepatria denaro:

“Io con mia sorella lavoriamo in una casa di pomeriggio così quei soldi che guadagniamo là li mandiamo a mia mamma.” (intervista a AR.)

La crisi economica rende anche per questi immigrati molto difficoltoso il reperimento di un'occupazione se non già posseduta ed anche i networks familiari o di conoscenze risultano inefficaci nella ricerca. Coloro degli intervistati che lavorano nelle famiglie vivono sulla loro vita lavorativa le conseguenze economiche che mettono in difficoltà le stesse famiglie italiane dei datori di lavoro, in una catena che indebolisce anello per anello sia le famiglie autoctone che quelle immigrate.

Le difficoltà economiche esperite dalle famiglie italiane infatti producono una riduzione non tanto dello stipendio corrisposto, anche se è un effetto indiretto, ma piuttosto delle ore lavorative per le quali si richiede l'aiuto esterno. La crisi costringe gli autoctoni a far fronte con le proprie forze a quelle mansioni che prima si delegavano in toto al lavoratore immigrato.

“[...] Il lavoro che non va bene nel senso, nel senso che tutti, tutti...come si chiama...tutti la gente qui cercavano...aaaah....lavoro!Adesso anche il datore di lavoro adesso in crisi!Ti ho detto, loro non va bene perché adesso c'è crisi, ha bisogna ancora soldi...ho sentito sempre così datore di lavoro! Anche una mia amica ho sentito...di ore..di più...meno di ore adesso, prima tante ore, otto ore, adesso meno...” (intervista a JO.)

La crisi fa emergere allora anche una nuova situazione di concorrenza per il lavoro tra gli stessi immigrati.

“La situazione prima bene, perché non tanta crisi, […] Perché quando io un anno qui, stare qui, abbiamo sentito un po' difficile. Perché tanti filippini arrivati qui, arrivati qui in Italia!!All'inizio pochi che cercano lavoro subito, cercano, però adesso no, perché tanti filippini arrivati, perciò è difficile!” (intervista a JO.)

La preoccupazione serpeggia e rende insicuri:

“Sì sì sì, meno male, sì sì infatti...meno male che i nostri datori sono contenti del nostro lavoro! C'è la paura no, c'è la paura, sempre la paura che per esempio l'albergo si chiuda, qualcosa del genere..[...]Perché ogni cosa può succedere, ogni giorno!”(intervento di E. in intervista a C.)

anche chi tra gli intervistati ha un lavoro fisso ed a sua volta è in grado di aiutare i connazionali a Venezia in difficoltà, spesso attraverso un invito a pranzo o delle spese. È la forza della rete interna alla comunità filippina di Venezia che cerca nel mutuo aiuto di risollevare i suoi membri più fragili economicamente. A volte, come emerso in un fuori intervista, tali scambi di favori sottendono un sistema di prestiti con relativi interessi, ormai strutturato all'interno della comunità veneziana.

La crisi economica può costringere a rivedere il percorso di ricongiungimento familiare, in particolare nei tempi che si dilatano e lo possono rendere più incerto. È il caso di V. che, dopo aver ricongiunto la moglie, è in attesa di ricongiungere anche i due figli. L'assenza di un lavoro per la moglie però ha compromesso il progetto di far arrivare in Italia i figli al più presto, anche se il sostegno dei networks familiari è sino ad oggi di fondamentale importanza anche in questo caso.

8. Conclusioni

In questo capitolo si è analizzato in modo approfondito il processo di ricongiungimento familiare, inteso come scelta non solo della famiglia nucleare del richiedente intervistato, ma anche della famiglia estesa a cui appartiene. L'iter burocratico e le condizioni favorevoli da costruire in Italia per fare richiesta di ricongiungimento familiare diventano pertanto sostenute dai networks familiari, sia a Venezia che nelle Filippine. Non marginale nel contesto veneziano è la presenza di rappresentanti ecclesiastici che materialmente aiutano i nuovi arrivati.

I filippini intervistati partono per riunire, ciò porta a declinare il ricongiungimento come un fare nuovamente famiglia nel Paese di emigrazione, superando il delicato passaggio da famiglia transnazionale a famiglia riunita. L'esito di tale riunificazione è comunque incerto e mette alla prova la flessibilità, la forza, le dinamiche interne alla famiglia stessa.

Riunire significa anche diventare una nuova famiglia, che non può necessariamente essere la medesima del tempo prima della partenza e del tempo della lontananza di alcuni dei suoi membri. La ricostruzione dell' “essere famiglia” richiede la messa in campo di strategie familiari le più varie.

Con uno sguardo rivolto al futuro, si è toccato inoltre il tema del ritorno, così sentito dagli intervistati, e dell'illusione del provvisorio, a conferma di quanto emerge nella letteratura.

La riunificazione in Italia non preclude però il mantenimento di pratiche transnazionali, in particolare relative all'invio di rimesse, aspetto sottolineato ampiamente dalla letteratura sull'immigrazione filippina come caratteristico di questa particolare nazionalità. Tale tema a rinviato naturalmente all'aspetto di fresca attualità relativo all'impatto della crisi economica su questi immigrati nel contesto veneziano.