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Incertezza misurabile, i.e. rischio, e incertezza non misurabile, i.e. incertezza

Capitolo II: Il pensiero di Frank Hyneman Knight

2.4. Incertezza misurabile, i.e. rischio, e incertezza non misurabile, i.e. incertezza

Un’incertezza riconducibile con qualche metodo ad una probabilità oggettiva quantitativamente determinata, può essere ridotta in certezza assoluta mediante il raggruppamento dei casi. Ma il compito attuale è più importante, ossia quello di esaminare le conseguenze di quella più alta forma di incertezza che non è suscettibile di misurazione e quindi di eliminazione. È questa la vera incertezza che, prevenendo la conclusione teoricamente perfetta delle tendenze della concorrenza, dà all’organizzazione economica complessiva la forma caratteristica dell’azienda e tiene conto del particolare reddito dell’imprenditore.

Per conservare la distinzione tra l’incertezza misurabile e l’incertezza non misurabile, si può adottare il termine di rischio per designare la prima ed il termine incertezza per la seconda. Il termine rischio è ordinariamente, ma arbitrariamente, usato in riferimento al tipo di incertezza considerata dal punto di vista della contingenza

“sfavorevole”, ed il termine incertezza con riferimento al risultato “favorevole”;

parliamo infatti del rischio di una perdita e dell’incertezza di un guadagno.

Si possono anche usare i termini di probabilità oggettiva e soggettiva per designare rispettivamente il rischio e l’incertezza, poiché di significato affine a quello precedente.

Tuttavia, la differenza pratica fra le due categorie, rischio ed incertezza, è che nella prima la distribuzione del risultato in un gruppo di esempi è nota ― sia mediante il calcolo a priori che attraverso la statistica della passata esperienza ― mentre nel caso dell’incertezza questo non avviene perché, essendo la situazione trattata quasi unica, è generalmente impossibile formare un gruppo di esempi.

Il miglior esempio dell’incertezza è collegato all’esercizio del giudizio e alla formazione di quelle “opinioni” sul corso futuro degli eventi che regolano effettivamente la maggior parte della nostra condotta.

Nella formazione dei giudizi compaiono i due stessi tipi di elementi che si trovano nelle vere e proprie situazioni della probabilità, ossia:

1. fattori determinanti (la qualità della facoltà giudicante che è più o meno stabile);

2. fattori veramente accidentali, varianti da una decisione all’altra secondo un principio di indifferenza.

La differenza fra l’incertezza di un’opinione ed un’autentica probabilità sta nel fatto che non si hanno mezzi per separarle e valutarle sia con il calcolo a priori, sia con una scelta empirica.

È possibile dire che fintanto che si affronta una situazione implicante incertezza e la si tratti limitatamente, come un caso isolato, è praticamente indifferente se l’incertezza è misurabile o meno. Decisiva è l’incertezza soggettiva, quella che l’uomo ritiene essere l’alea, sia che il suo grado di fiducia venga riposto su una probabilità oggettiva della situazione stessa, sia che venga basato sulla stima delle sue facoltà di preveggenza. A questo punto, si può ritenere che i due tipi d’incertezza oggettiva e soggettiva possono coesistere; l’opinione o previsione dell’uomo può essere una stima di una probabilità oggettiva e alla stima stessa può essere riconosciuto un certo grado di validità cosicché il grado di incertezza “sentita” è un prodotto dei due rapporti di probabilità.

I due metodi fondamentali di trattare l’incertezza sono definiti (Cfr I. Fisher, Ibd, p.

288) consolidamento (o raggruppamento) e specializzazione, ossia ridurre l’incertezza per mezzo del raggruppamento in classi o attraverso la selezione degli uomini nel sopportare l’incertezza stessa.

A questi due metodi si devono aggiungere anche il controllo del futuro e l’accresciuta facoltà di previsione. Questi sono strettamente interrelati, poiché il principale significato pratico della conoscenza è il controllo e perché entrambi sono

strettamente identificati con il progresso generale della civiltà, il miglioramento tecnologico e l’incremento della conoscenza32.

Se è vero che gli uomini cercano effettivamente di prevedere accuratamente il futuro e di adattarvi la loro condotta, allora possiamo distinguere almeno cinque elementi variabili negli attributi e nelle capacità individuali. Gli uomini differiscono, infatti:

1. nelle loro capacità percettive ed induttive di formare giudizi corretti sul corso futuro degli eventi ambientali;

2. nella capacità a giudicare i mezzi, a discernere e programmare i passi e gli aggiustamenti necessari per arrivare alla prevista situazione futura;

3. nella capacità di eseguire gli aggiustamenti e i programmi ritenuti necessari e desiderabili;

4. nelle situazioni implicanti incertezza dovuta a differenze sull’ammontare della fiducia che gli individui sentono nei loro giudizi quando formulati, e nelle loro capacità di esecuzione; questo grado di fiducia è in larga misura indipendente dal vero valore dei giudizi e delle capacità stesse;

5. nell’atteggiamento velleitario verso una situazione sulla quale si è messo un giudizio avente un determinato grado di fiducia.

In una situazione relativa alla condotta, l’ammontare dell’effettiva incertezza rappresenta il “grado di fiducia” soggettiva che si ha per l’atto proposto come un adattamento corretto del futuro. È chiaro che possiamo parlare di diversi sensi del vero valore del giudizio e della capacità di agire, ma è l’opinione personale di questi valori che ne controlla le attività. Dal punto di vista della persona interessata le cinque variabili sono quindi ricondotte a due: l’incertezza soggettiva (o sentita) ed il suo sentimento di indipendenza rispetto ad essa.

Per completare si dovrebbe forse aggiungere un sesto fattore di incertezza, nella forza degli accadimenti così rivoluzionari ed inaspettati da tutti da essere difficilmente compresi nella categoria dei generici errori di giudizio.

Tuttavia, il giudizio o la previsione, la capacità di programmare un’azione e l’abilità di eseguirla, sono il prodotto di almeno quattro fattori rispetto ai quali le facoltà in

32 Si Vedano i capitoli IV-V per la trattazione approfondita delle tecniche di risk management.

questione possono variare indipendentemente. Questi fattori sono: a) accuratezza; b) prontezza di giudizio; c) limite temporale proiettato al futuro e d) limite spaziale, ossia dimensione della capacità o azione.

La misurabilità dell’incertezza dipende dalla possibilità di comparare una determinata situazione ad un gruppo di situazioni simili e trovare le proporzioni dei membri del gruppo da cui ci si possano attendere vari risultati possibili. Questo raggruppamento comparato dei casi in classi può essere estremamente accurato e le proporzioni dei vari risultati possono essere calcolabili a priori applicando (per determinare i possibili raggruppamenti di alternative ugualmente probabili) la teoria delle permutazioni e delle combinazioni.

Dire che un certo evento è contingente o possibile o “può succedere” sembra equivalga a dire che si sappia che tali cose siano già successe e che esse costituiscano una classe di casi formata su una base o su un’altra.

Il principale soggetto d’indagine è così il grado di comparabilità, o l’ammontare stabilito, il grado di unicità dei vari generi di contingenze economiche.

I vari casi dell’esercizio di un giudizio (relativamente adeguato) anche rispetto ai problemi più eterogenei, rivelano, quando sono raccolti in gruppi, una tendenza verso una discreta costanza ed una relativa prevedibilità del risultato.

2.5 Le tradizionali tecniche di fronteggiamento del rischio di