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Gli indicatori europei per la misurazione della qualità della vita nelle aree rural

3. SVILUPPO RURALE E QUALITÀ DELLA VITA

3.4 Gli indicatori europei per la misurazione della qualità della vita nelle aree rural

Il Quadro Comune per il Monitoraggio e la Valutazione (QCMV) dell’Unione Europea definisce quattro tipi d’indicatori (indicatori di risorse, indicatori di prodotto, indicatori di risultato, indicatori d’impatto) in linea con l’approccio generale alla programmazione. Tali indicatori corrispondono alla gerarchia degli obiettivi implicitamente definita nel

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Può riguardare azioni realizzate in un singolo settore, tutte le azioni di un programma o specifici gruppi di azioni o collegamenti tra diversi operatori e settori in ambito economico, socioculturale e ambientale. Essa discende da due fattori: la globalità dell’approccio di sviluppo promosso dal piano – che guarda al territorio e non ai singoli settori economici – e la complementarità con altri programmi di sviluppo, combinando tipologie di investimenti differenziati provenienti dai numerosi programmi di sviluppo che operano sul territorio.

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L’innovazione nelle zone rurali può comportare il trasferimento e l’adeguamento di innovazioni sviluppate altrove, la modernizzazione delle forme tradizionali di know-how o la ricerca di nuove soluzioni a problemi persistenti del mondo rurale.

regolamento, contiene anche alcuni obiettivi orizzontali, comuni a tutte le misure del programma.

Gli indicatori, che dovrebbero essere specifici, misurabili, attuabili, realistici e temporalmente definiti (principio SMART), non sempre contengono dati statistici di tipo quantitativo, ma in alcuni casi possono anche includere valutazioni qualitative o ipotesi logiche.

In particolare, gli indicatori di risorse si riferiscono alle risorse finanziarie o di altro tipo assegnate a ciascun livello dell’intervento. Gli indicatori finanziari di risorsa servono a monitorare l’andamento dell’impegno (annuale) e del pagamento dei fondi disponibili per qualsiasi operazione, misura o programma in rapporto ai relativi costi ammissibili (Esempio: la spesa per misura dichiarata alla Commissione).

Gli Indicatori di prodotto misurano le attività realizzate direttamente nell’ambito dei programmi, che costituiscono il primo passo verso la realizzazione degli obiettivi operativi dell’intervento e sono misurati misurano in unità fisiche o finanziarie (Esempio: numero dei corsi di formazione organizzati, numero delle aziende agricole che ricevono sostegni agli investimenti, volume totale d’investimenti).

Gli indicatori di risultato misurano gli effetti diretti e immediati dell’intervento e forniscono informazioni sui cambiamenti riguardanti, ad esempio, il comportamento, la capacità o il rendimento dei diretti beneficiari; si misurano in termini fisici o finanziari (Esempio: numero lordo di posti di lavoro creati, esiti positivi delle attività di formazione).

Infine, gli indicatori di impatto si riferiscono ai benefici del programma al di là degli effetti immediati sui diretti beneficiari, a livello dell’intervento ma anche, più in generale, nella zona interessata dal programma; sono legati agli obiettivi più generali del programma stesso. Sono di solito espressi in termini “netti”, ovvero tralasciando gli effetti non attribuibili all’intervento (doppi conteggi, effetti inerziali) e prendendo in considerazione gli effetti indiretti (dislocazione ed effetti moltiplicatori) (Esempio: aumento dell’occupazione nelle zone rurali, aumento della produttività del settore agricolo, aumento della produzione di energia rinnovabile).

Inoltre le modalità di applicazione del regolamento n. 1698/2005 del Consiglio prevedono sette indicatori comuni d’impatto per valutare l'effetto delle misure rispetto agli obiettivi stabiliti esplicitamente dal Consiglio e dagli orientamenti strategici per lo sviluppo rurale. L’impatto delle singole misure e dell’intero programma dovrebbe essere valutato alla luce di questi sette indicatori, che riflettono i contributi in termini di crescita, occupazione, produttività, biodiversità, zone di alto pregio naturale, acque e cambiamento climatico. Gli

indicatori d’impatto comuni devono essere anch’essi affiancati da indicatori d’impatto specifici al programma.

Secondo le indicazioni della UE (2006) la logica d’intervento di ciascun Piano di sviluppo rurale è basata su una “gerarchia di obiettivi” o su un “albero degli obiettivi”. Le Rules for

Application of Council Regulation 1698/2005 definiscono gli indicatori obbligatori per

ciascun Piano, in grado di riflettere sia le priorità, sia gli obiettivi comunitari. Tali indicatori, suddivisi in indicatori iniziali correlati agli obiettivi e indicatori iniziali correlati al contesto, sono sufficientemente esaustivi per rappresentare le esigenze e le caratteristiche delle aree di programmazione, consentendo una valutazione ex ante delle strategie adottate.

Gli indicatori iniziali correlati agli obiettivi sono direttamente collegati agli obiettivi più generali del programma e riflettono la situazione all’inizio del periodo di programmazione e le tendenze nel tempo. Sono usati per realizzare l’analisi SWOT in rapporto agli obiettivi individuati nel regolamento; costituiscono inoltre una linea di partenza (o di riferimento) in base alla quale sarà valutato l’impatto del programma. Gli indicatori iniziali riflettono la situazione di partenza del periodo di programmazione e il suo andamento nel corso del tempo; una volta prese in considerazione le tendenze iniziali e altri fattori incidenti, la stima dell’impatto dovrebbe riflettere solo quella parte di cambiamenti che può essere attribuita al programma.

Gli indicatori iniziali correlati al contesto forniscono, invece, informazioni sulle dinamiche territoriali più complessive che possono influire sull’efficacia ed efficienza delle misure adottate. Gli obiettivi sono: (i) contribuire a individuare i punti di forza e di debolezza all’interno di una regione; (ii) aiutare a interpretare l’impatto delle scelte operate nell’ambito del programma alla luce delle tendenze generali di tipo economico, sociale, strutturale o ambientale.

Sono usati per descrivere le condizioni generali della zona geografica interessata dal programma; riflettono la situazione socio-economica, gli aspetti ambientali o la struttura agricola, l’economia rurale e la qualità della vita, e non rientrano direttamente nell'ambito del programma. Forniscono informazioni rilevanti per valutare i punti di forza e di debolezza delle relative regioni e riguardano fattori che potrebbero favorire o compromettere il raggiungimento degli obiettivi del programma.