• Non ci sono risultati.

La percezione della qualità della vita 1 La qualità della vita per gli attori local

NUTS II Sviluppo economico

5. UNA STORIA DI DECLINO E DI INSUCCESSI?

5.4. La percezione della qualità della vita 1 La qualità della vita per gli attori local

Fig. 5.6 Le dimensioni della qualità della vita secondo gli attori locali intervistati

Nostra elaborazione su dati rilevati mediante indagine qualitativa

Le evidenze emerse dai colloqui con gli attori locali dimostrano come questi ultimi abbiano una idea di qualità della vita fortemente condivisa, determinata essenzialmente dai fattori: “occupazione”, “servizi”, “ambiente” e “relazioni sociali”.

È un dato indiscutibile che la qualità ambientale, data la totale assenza di industrie in grado di inquinare, sia considerata tra le più elevate a livello regionale. Il tasso di disoccupazione è superiore alla media regionale e se si considerano le “opportunità lavorative” i partecipanti stessi hanno ammesso durante i focus che le giovani generazioni abbandonano il territorio a causa delle scarse, se non addirittura assenti, opportunità. Inoltre, le opinioni dei partecipanti concordano su un forte deficit infrastrutturale e servizi. Come è stato sottolineato nel secondo

focus group: “lo spopolamento discende dalla carenza infrastrutturale e dalla scarsa possibilità di accesso ai servizi”.

"#$%&'$(! $)*&+,'$%+! )-./0.120./3! -2410./-50! "6-51/7!-2410./0! 891-!.-/6:-50!;<0! 93;1-50=! $2410./0! &./0>:1/7!-2410./-50! *13?1@0:91/7! *0550AA-!?05! B-09->>13! ,-/6:-51/7!0! 40.0990:0! $CC+DDE!$&! D+FG&H&! D;-:9-!0919/0.A-!?1! 90:@1A1!-?0>6-I! 891-!.-/6:-50!;<0! 93;1-50=!J1K6913.0!?05! 919/02-!93;1-50L! 9-.1/-:13L!9;35-9I;3! D0:@1A1!0! 1.M:-9/:6N6:0! D0:@1A1!-?0>6-IL! /:-9B3:IL!9;635-!0! 9-.1/7! &.M:-9/:6N6:0! +O61514:13!/:-1! 919/021!B:3?6P@1!0! 90:@1A1! ECC#Q$H&E,+! E;;-913.1!?1!5-@3:3! %-@3:3!0! 3BB3:/6.1/7! Q39914151/7!?1! 3;;6B-A13.0! E;;6B-A13.0!?1! O6-51/7! F+JJ&'E! J19B3.14151/7!?1! :0??1/3! J19B3.14151/7! 0;3.321;-! C39/3!?055-!@1/-! 21.3:0!:19B0N3!-55-! ;1N7! F0??1/3! ;32B50991@3L! >6-?->.3L!90:@1A1! +;3.321-! '+FF&'EF&E! D0.93!?1! -BB-:/0.0.A-!-5! /0::1/3:13!0!96-! ;65/6:-! $2410./0!?1!5-@3:3!0! ?1!@1/-! F-BB3:/3!;3.!50! :193:90!?05!/0::1/3:13! Q:3>:0993!0! [email protected]! )1>513:1!3BB3:/6.1/7! C65/6:-! F+%$H&E,&! F-BB3:I!?1!:05-A13.1! 0!9351?-:10/7! )1>513:0! 3:>-.1AA-A13.0!?05! 919/02-!93;1-50! C3.;3:?1-!93;1-50! D-56/0!R91;-!0! 20./-50! F05-A13.1!93;1-51! ;3.9351?-/0! E.09/7! D351?-:10/7!

Infine, abbandono, solitudine e marginalizzazione sono sentimenti diffusi tra gli abitanti soprattutto tra i giovani, gli anziani e coloro che vivono nelle aree più periferiche.

Come è possibile quindi che il giudizio complessivo sulla qualità della vita sia superiore a tre?

Se uno dei temi ricorrenti che ha consentito la lettura della realtà territoriale è sicuramente stato quello della permanenza dei giovani nelle aree rurali prese in considerazione, richiamando la problematica questioni economiche di sviluppo, di capacità di reddito individuale, di integrazione nel mondo produttivo, ma anche questioni relative qualità della vita, alle attrezzature per il tempo libero, ai presidi scolastici e all’accessibilità in generale, secondo tutti gli intervistati, per le aree rurali in questione si pone oggi un problema di esistenza e qualità di servizi che contribuiscano a creare un accettabile livello di qualità della vita: servizi socio-sanitari, servizi culturali, servizi di gestione del tempo libero, sono la condizione essenziale per evitare i preoccupanti fenomeni di disagio, esclusione sociale e marginalizzazione, ma che potrebbero divenire anche un’indispensabile fonte di lavoro, favorendo l’affermarsi di nuovi modelli di sviluppo capaci di creare altrettanti bacini occupazionali; questi possono essere individuati nel recupero di produzioni tipiche locali, nel risanamento e nella manutenzione dei centri rurali e delle infrastrutture, nella valorizzazione delle risorse paesaggistiche e ambientali, nella promozione del turismo rurale legato alle risorse naturali e al recupero di patrimonio demaniale spesso in stato di abbandono.

Tab. 5.30 Analisi SWOT del territorio oggetto d’indagine secondo gli attori locali intervistati

Punti di forza

a) Presenza di prodotti agroalimentari tipici e di qualità b) Presenza di aree di specializzazione agricola

c) Consistente patrimonio di biodiversità, vegetale e animali d) Presenza di sub-aree rurali di alto pregio ambientale

e) Presenza di sub-aree rurali con tradizioni radicate e ad elevato contenuto architettonico-culturale f) Bellezza del paesaggio

Punti di debolezza

a) Scarsa integrazione dell’offerta e scarsa attitudine all’associazionismo e frammentazione della struttura commerciale

b) Produzioni a basso valore aggiunto e con limitato o nullo contenuto di servizi c) Difficoltà di accesso ai mercati di approvvigionamento e di sbocco

d) Scarsa attitudine all’innovazione e limitato ricorso ai programmi di ricerca e di innovazione nazionali e comunitari

e) Carenza di servizi alle imprese

g) Sistema produttivo caratterizzato da una bassa domanda di ricerca e di innovazione h) Scarsa o carente diversificazione dell’offerta turistica

Minacce

i) Ritardo nell’adeguamento delle strutture produttive e di trasformazione alle norme dettate dalla UE j) Difficoltà di accesso al credito ordinario, sia di breve che di medio periodo

k) Aumento della pressione della concorrenza internazionale di paesi comunitari (spagna) e di paesi terzi (bacino mediterraneo)

l) Accordi multilaterali che facilitano l’ingresso di prodotti da paesi extracomunitari e del bacino mediterraneo

m) Perdita di quote di mercato a seguito del mancato adeguamento alle innovazioni tecnologiche ed alle nuove logiche di mkt

n) Elevata presenza, nel mercato di consumo, di prodotti di bassa qualità e basso prezzo

Opportunità

a) Disponibilità di risorse finanziarie comunitarie, nazionali e regionali b) Attenzione del consumatore alla qualità

c) Buona affermazione dell’immagine del made in Sicily d) Disponibilità di risorse umane

Nostra elaborazione su dati rilevati mediante indagine qualitativa

5.4.2. La qualità della vita e secondo gli agricoltori

La globalizzazione dei mercati, secondo gli agricoltori intervistati, ha notevolmente modificato le condizioni per lo sviluppo economico e sociale delle aree rurali, dando luogo a una competizione che non riguarda più - come avveniva in passato - prevalentemente la sfera dei singoli soggetti economici.

Giacché l’esito di tale competizione sarà influenzato sempre più dall’ambiente che circonda le imprese agricole, ossia dalla qualità ambientale, dalle dotazioni infrastrutturali, dal funzionamento delle istituzioni, ogni area dovrà dotarsi di quel mix di fattori competitivi capaci di mantenere e sviluppare le attività economiche pre-esistenti e anche attrarne di nuove.

Questa nuova dimensione della competizione, che riguarda i sistemi-città e i sistemi-paese, sta diventando insomma sempre più importante. E così come la libera competizione fra le imprese nello spazio comunitario è destinata a mettere in discussione le posizioni che esse hanno acquisito nel proprio mercato nazionale, un fenomeno analogo si manifesta per le città e le regioni.

Il ruolo economico che, nel corso della storia, ogni territorio aveva consolidato oggi non è più per gli agricoltori un fatto acquisito in quanto i territori dell'Europa comunitaria, che già

oggi vivono processi di sviluppo e di declino molto più accelerati che in passato, hanno davanti a sé lo scenario della competizione permanente in mercati turbolenti.

In tale contesto il management familiare trova notevoli difficoltà ad attivare meccanismi di adeguamento alle innovazioni anche indotte da altre imprese; in altri termini, l’impresa familiare non possiede in se quei meccanismi di cambiamento necessari, ma solo meccanismi endogeni di resistenza se non di opposizione al cambiamento proposto dal progresso tecnico da una parte e dalla rapida evoluzione dei mercati dall’altra..

L’incapacità complessiva di progettare la trasformazione del territorio penalizza, per gli agricoltori intervistati, sicuramente le aree interne geograficamente più periferiche che, rispetto al sistema insediativo e infrastrutturale della Penisola sono danneggiate proprio perchè interne rispetto alle aree costiere lungo le quali si intensifica la concentrazione di popolazione, attività economiche e insediamenti.

Le strategie integrate che puntano ad attivare, in tali aree, dei processi di sviluppo autopropulsivo rappresentano dunque un percorso obbligato e sono vissute con grande favore nonostante che il destino di emarginazione, abbandono e dissesto sia quasi accettato con passività e rassegnazione, pur riconoscendo, al territorio in esame, una elevata qualità della struttura geomorfologica, dell'insediamento storico e del patrimonio naturalistico che ne contraddistingue l’identità fisica.

II peso socio economico va allora ricercato nella ricostituzione di una rete di alleanze degli agricoltori con i soggetti maggiormente interessati ad un loro ruolo positivo a difesa della salute e dei prodotti alimentari (consumatori), del territorio e dell’ambiente (movimenti ecologisti), dell’occupazione (sindacati).

Tab. 5.31 Analisi SWOT del territorio oggetto d’indagine secondo gli agricoltori intervistati

Punti di forza del territorio

a) Centralità geografica dell’area della provincia nel sistema economico e produttivo siciliano b) Rilevanza, delle risorse naturali presenti nel territorio

c) Presenza di comprensori fortemente vocati per l’ottenimento di produzioni tipiche

d) Buoni standard qualitativi con particolare riferimento alle produzioni biologiche ed integrate e) Presenza di prodotti tradizionali di elevata qualità

f) Crescente sensibilizzazione del mercato locale al prodotto tipico g) Potenzialità di offerte di servizi in ambito universitario

(segue) Tab. 5.31 Analisi SWOT del territorio oggetto d’indagine secondo gli agricoltori intervistati

Punti di debolezza

a) Esodo delle popolazioni e senilizzazione b) Scarsa incidenza dell’imprenditorialità c) Elevata frammentazione e

d) Polverizzazione aziendale con forte incidenza di aziende di piccola dimensione e) Scarsa differenziazione del prodotto finito

f) Carente organizzazione dell’offerta dei prodotti g) Elevati costi di produzione

h) Elevati costi dei trasporti dovuti alla carenza della rete viaria ed alla obsolescenza della rete ferroviaria i) Insufficiente rilevanza dell’attività di trasformazione

j) Limitato uso di risorse idriche per uso irriguo k) Impiego ridotto di biomassa agricola e forestale Nostra elaborazione su dati rilevati mediante indagine qualitativa