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2.3. Determinanti principali del benessere a scuola: una ras-

2.3.1 Indicazioni e raccomandazioni nazionali e internazio-

L’Organizzazione Mondiale della Sanità

L’organizzazione mondiale della sanità ha introdotto nel 1995 il Glo-

bal School Health initiative un’iniziativa che si propone di aiutare le scuole

a diventare luoghi di promozione sanitaria comprendendo aspetti del benessere sia fisico che psicologico e partendo dal presupposto che la sa- lute è direttamente collegata al rendimento scolastico, alla qualità della vita e all'economia e alla produttività.

Una scuola che promuove la salute è considerata come ambiente salu- tare per vivere, imparare e lavorare. Nel documento si legge (evidenzia- zione in grassetto a cura dell’autrice):

Una scuola che promuove la salute:

a) si impegna a migliorare la salute del personale scolastico, delle famiglie e dei membri della comunità e degli studenti;

b) promuove la salute e l'apprendimento con tutte le misure a sua disposizio- ne;

c) coinvolge i funzionari della sanità e dell'istruzione, gli insegnanti e i rappre- sentanti delle organizzazioni, studenti, genitori e leader della comunità negli sforzi da compiere per rendere la scuola un luogo sano;

c) si sforza di fornire un ambiente sano, un’educazione alla salute scolastica e servizi sanitari scolastici insieme a progetti scolastici / comunitari e di sensibi- lizzazione, programmi di promozione della salute per il personale, programmi per la nutrizione e la sicurezza alimentare, opportunità per l’educazione fisica e la ricreazione e programmi di consulenza, sostegno sociale e promozione della salute mentale;

d) implementa politiche e pratiche che rispettano l'autostima di un individuo, fornisce molteplici opportunità di successo e riconoscere gli sforzi e i risultati personali. (trad. mia)

Il piano dell’OMS si propone di erogare programmi, linee guida e si- stemi di valutazione per definire il livello di salute dei componenti della scuola, tuttavia si concentra specificatamente sugli stili di vita sani e su comportamenti di salutari.

Raccomandazione del consiglio europeo

Entrando in un quadro europeo si ritrova la Raccomandazione del Consiglio europeo relativa alle competenze chiave per l’apprendimento permanente del Maggio 2018.

Il documento si divide in quattro parti, nella prima vengono spiegate le motivazioni che hanno guidato la stesura del documento, nella secon- da si leggono gli obiettivi che si pongono gli stati membri, nella terza parte vengono descritte le 8 competenze chiave e nella quarta parte si parla del Sostegno allo sviluppo delle competenze chiave individuando tre aree d’intervento:

1. Molteplici approcci e contesti di apprendimento; 2. Sostegno al personale didattico;

3. Valutazione e convalida dello sviluppo delle competenze.

All’interno della descrizione della «Competenza personale, sociale e capacità di imparare a imparare» si legge (evidenziazione in grassetto a cura dell’autrice):

La competenza personale, sociale e la capacità di imparare a imparare consiste nella capacità di riflettere su sé stessi, di gestire efficacemente il tempo e le in- formazioni, di lavorare con gli altri in maniera costruttiva, di mantenersi resi- lienti e di gestire il proprio apprendimento e la propria carriera. Comprende la capacità di far fronte all’incertezza e alla complessità, di imparare a imparare, di favorire il proprio benessere fisico ed emotivo, di mantenere la salute fisi- ca e mentale, nonché di essere in grado di condurre una vita attenta alla salute e orientata al futuro, di empatizzare e di gestire il conflitto in un contesto favore- vole e inclusivo.

Tra le «Conoscenze, abilità e atteggiamenti essenziali legati a tale competenza» si legge (evidenziazione in grassetto a cura dell’autrice): Per il successo delle relazioni interpersonali e della partecipazione alla società è essenziale comprendere i codici di comportamento e le norme di comunicazio- ne generalmente accettati in ambienti e società diversi. La competenza persona- le, sociale e la capacità di imparare a imparare richiede inoltre la conoscenza degli elementi che compongono una mente, un corpo e uno stile di vita salutari. Presuppone la conoscenza delle proprie strategie di apprendimento preferite, delle proprie necessità di sviluppo delle competenze e di diversi modi per svi- luppare le competenze e per cercare le occasioni di istruzione, formazione e car- riera, o per individuare le forme di orientamento e sostegno disponibili. Vi rien- trano la capacità di individuare le proprie capacità, di concentrarsi, di gestire la complessità, di riflettere criticamente e di prendere decisioni. Ne fa parte la ca- pacità di imparare e di lavorare sia in modalità collaborativa sia in maniera au- tonoma, di organizzare il proprio apprendimento e di perseverare, di saperlo valutare e condividere, di cercare sostegno quando opportuno e di gestire in modo efficace la propria carriera e le proprie interazioni sociali. Le persone do- vrebbero essere resilienti e capaci di gestire l’incertezza e lo stress. Dovrebbe- ro saper comunicare costruttivamente in ambienti diversi, collaborare nel lavo- ro in gruppo e negoziare. Ciò comprende: manifestare tolleranza, esprimere e comprendere punti di vista diversi, oltre alla capacità di creare fiducia e prova- re empatia. Tale competenza si basa su un atteggiamento positivo verso il proprio benessere personale, sociale e fisico e verso l’apprendimento per tut- ta la vita. Si basa su un atteggiamento improntato a collaborazione, assertività e integrità, che comprende il rispetto della diversità degli altri e delle loro esigen- ze, e la disponibilità sia a superare i pregiudizi, sia a raggiungere compromessi. Le persone dovrebbero essere in grado di individuare e fissare obiettivi, di au- tomotivarsi e di sviluppare resilienza e fiducia per perseguire e conseguire l’obiettivo di apprendere lungo tutto il corso della loro vita. Un atteggiamento improntato ad affrontare i problemi per risolverli è utile sia per il processo di apprendimento sia per la capacità di gestire gli ostacoli e i cambiamenti. Com- prende il desiderio di applicare quanto si è appreso in precedenza e le proprie esperienze di vita nonché la curiosità di cercare nuove opportunità di appren- dimento e sviluppo nei diversi contesti della vita.

La descrizione e il concetto di benessere descritto nella raccomanda- zione è particolarmente stimolante perchè inserisce le condizioni di be- nessere in un quadro più ampio di apprendimento per tutto l’arco della vita, unendo componenti personali e ambientali in una interrelazione in-

scindibile e soprattutto inserisce il benessere all’interno di un processo complesso non considerandolo come un argomento da trattare separa- tamente o da promuovere con strategie specifiche.

Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca

Rispetto alle azioni ministeriali si ritrova un Piano nazionale per il benessere dello studente emesso dal Ministro Fioroni per l’anno 2007/2008.

Il piano fa riferimento all’OMS che affida alla scuola un ruolo infor- mativo e formativo da espletare in modo continuativo e strutturale.

All’interno del Piano si legge:

La scuola, di conseguenza, rappresenta il luogo in cui gli studenti quotidiana- mente sperimentano i processi di apprendimento vivendo straordinarie oppor- tunità di crescita intellettuale, di maturazione, di acquisizione di consapevolez- za critica e di responsabilità ma, al tempo stesso, in cui si misurano anche con le difficoltà, la fatica, gli errori ed i momentanei insuccessi. Ne consegue che la qualità delle relazioni, il clima scolastico e le diverse modalità con cui si vive la scuola influenzano, più o meno direttamente, la qualità della vita, nonché la percezione del benessere e della salute. Il benessere fisico, come noto, non è de- terminato solo dall’assenza di malattia o di comportamenti a rischio, ma dipen- de, anche, da variabili soggettive quali l’autostima, la visione che l’individuo ha di sé, la soddisfazione per la propria vita, le relazioni sociali, soprattutto con i coetanei con i quali gli studenti condividono la maggior parte delle esperienze che fanno a scuola.

Il ministero con l’elaborazione del piano si propone così di sperimen- tare percorsi, ricerche e programmi per migliorare la qualità della vita a scuola. Le aree d’intervento individuate dal piano fanno riferimento a:

 promuovere stili di vita positivi, contrastare le patologie più comuni, prevenire le dipendenze e le patologie comporta- mentali ad esse correlate;

 prevenire obesità e disturbi dell’alimentazione (anoressia e bulimia);

 rispettare e vivere l’ambiente per una migliore qualità della vita;

 promuovere e potenziare l’attività motoria e sportiva a scuo- la per essere sportivi consapevoli non violenti;

 promuovere il volontariato a scuola;

 sostenere la diversità di genere come valore (sessualità, i- dentità, comunicazione e relazione);

 accogliere e sostenere gli studenti con famiglie straniere, a- dottive e affidatarie;

 promuovere la cultura della legalità ed educare alla cittadi- nanza attiva in Italia e in Europa anche attraverso lo studio della nostra Costituzione. Prevenire e contrastare il bullismo e la violenza dentro e fuori la scuola;

 prevenire gli incidenti stradali attraverso la conoscenza delle regole di guida e il potenziamento dell’educazione stradale;

 promuovere il corretto utilizzo delle nuove tecnologie. Emerge un sostanziale contrasto tra la definizione della scuola come luogo di promozione di benessere e le aree d’intervento in quanto, seb- bene importanti, si concentrano su comportamenti di salute e su temi specifici (come alimentazione, educazione stradale) e non su pratiche didattiche di vita quotidiana. Per compiere questa azione c’è bisogno di un approccio globale. Quest’ultimo dovrebbe considerare l’impatto delle condizioni organizzative sullo stato di malessere degli insegnanti che impatta a sua volta su quello degli studenti, della formazione continua, della formazione alla persona. Non si può pensare di educare al benes- sere, anche se trasversalmente e con interventi multi-disciplinare, con azioni non globali.

L’approccio globale è ricordato anche dall’ultimo e recentissimo ac- cordo tra MIUR e Ministero della salute «Indirizzi di policy integrate per la

Scuola che Promuove Salute» siglato nel Gennaio 2019. La scuola, si legge,

si configura come ambiente di promozione alla salute per diverse carat- teristiche del suo ambiente tra cui l’ambiente formativo, la didattica, i contenuti e i sistemi di valutazione. L’accordo vuole sostenere un ap- proccio globale intervenendo contemporaneamente sulla promozione di competenze individuali e capacità d’azione, sul miglioramento dell’ambiente fisico e organizzativo, sul miglioramento dell’ambiente sociale, sulla collaborazione con la comunità locale e sul raccordo con i servizi sanitari.

Il carico innovativo dell’accordo è l’introduzione nelle materie curri- culari di programmi di promozione alla salute e al benessere da inserire nei PTOF e nei curricula scolastici. Almeno teoricamente, non solo la promozione al benessere rientra nel campo della didattica curriculare

(formalizzazione di qualcosa che già avveniva), ma alla scuola viene ri- conosciuta nella sua natura formativa, anche con le pratiche didattiche e valutative, come portatrice di salute e benessere. Si amplia quindi l’orizzonte sia rispetto ai temi, che non sembrano riguardare solo la salu- te fisica e i comportamenti di salute ad essa associati, ma anche alla va- lenza educativa intrinseca della scuola nelle sue pratiche “normali”.

Si legge infatti tra le indicazioni (evidenziazione in grassetto a cura dell’autrice):

-Inserire i temi della salute nei curricula scolastici come un percorso di edu- cazione trasversale a tutte le discipline, prevalenti o concorrenti allo sviluppo di una o più competenze chiave che orienta le progettualità, superando le barriere tra le discipline, tenendo presenti anche gli elementi "impliciti" del curricolo (organizzazione dell'ambiente di apprendimento, tempi, spazi, articolazione dei gruppi e definizione dei ruoli, etc.), al fine di dotare ogni studente di com- petenze di base e /life skill.

-Promuovere la diffusione di programmi di intervento che puntino a costrui- re nelle Scuole un know-how che non si esaurisca nell'ambito temporale e ge- stionale di un anno scolastico, che privilegino un approccio metodologico in- clusivo e proattivo e utilizzino al meglio le potenzialità educative e formative proprie del contesto scolastico, anche in raccordo con la comunità locale, al fine di facilitare l'apprendimento sociale correlato a comportamenti protettivi orien- tati alla salute e alla promozione della cultura del benessere.