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7. STIMA DELLE CONSEGUENZE O DEGLI EFFETTI DELLE ESPLOSIONI

8.2 Scelta del metodo per il Risk Assessment

8.2.2 Individuazione delle fonte di pericolo e dei potenziali eventi.

Allo scopo di assegnare ad ogni lavoratore i rischi ai propri compiti è stata eseguita un’analisi dell’organizzazione aziendale da cui è stato possibile conoscere in modo dettagliato il ciclo di produzione e individuare per ogni reparto le mansione esercitate dai lavoratori. Questa fase è necessaria per poter valutare i rischi a cui è soggetto ogni singolo lavoratore, in modo da ottenere un’analisi dettagliata e precisa.

Per effettuare la valutazione del rischio di esplosione occorre individuare i relativi pericoli. A tal scopo occorre:

 Verificare se sono presenti sostanze infiammabili (sotto forma di gas, vapori, nebbie, liquidi, polveri e fibre);

 Valutare se i processi produttivi possono dar luogo ad atmosfere potenzialmente esplosive.

Una volta individuati i pericoli si deve:  Individuare le sorgenti di emissione;

 Valutare la probabilità che si formi un’atmosfera esplosiva e la sua durata;  Valutare se i volumi di atmosfera esplosiva sono pericolosi;

 Valutare se esistono sorgenti di accensione efficaci e con quale probabilità;

 Valutare i possibili effetti di una esplosione (onda di pressione, fiamme e gradiente di temperatura, proiezione di materiale e sostanze pericolose) ed i danni ad essi connessi (relativi alla presenza di persone).

Secondo la definizione data dal D. Lgs. 81/2008 il “pericolo” è la proprietà o qualità intrinseca di un determinato fattore avente il potenziale di causare danni, mentre il “rischio” è la

probabilità di raggiungimento del livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego o di esposizione ad un determinato fattore o agente oppure alla loro combinazione.

L’analisi dei pericoli è stata eseguita per ogni reparto e per ogni mansione per i lavoratori si sono considerati anche i lavoratori esterni, i visitatori e la popolazione quando gli effetti dell’attività aziendale possono causare un impatto all’esterno dell’stabilimento.

8.2.3 Valutazione dei rischi generici

In considerazione del fatto che solo alcuni rischi sono stati misurati, cosi come previsto da normative specifiche, e che occorre dare una “stima” univoca ma che tenga conto della diversa natura di tutto i rischi, ognuno uno di essi è stato valutato in base a due parametri fondamentali;

 Probabilità di accadimento o frequenza (P);

 Dimensioni possibili del danno o gravita dell’evento (G).

Ogni rischio può quindi essere idealmente raffigurato come punto ben preciso in un diagramma ad assi cartesiani dove l’asse verticali rappresenta livelli crescenti di gravita e l’asse orizzontale rappresenta livelli crescenti di frequenza. Questa schematizzazione (diagramma dei rischi) permette di ordinare i rischi in base alla loro “importanza” e sarà utile in fase di programmazione degli interventi per scegliere le priorità d’interventi.

I parametri “probabilità d’accadimento” e “gravita del danno” sono stati suddivisi in 4 livelli cosi come indicato di seguito.

In base alla stima dei livelli di P e G viene assegnata la posizione nel diagramma dei rischi facendo in calcolo del rischio in questo modo:

R = P x G 2

Molte fonte bibliografiche riportano metodologie analoghe che impostano la valutazione in base a una funzione simile a quella sopra riportata, quasi sempre senza elevare al quadrato il parametro G. Si è voluto usare G2 perché si ritiene che nella funzione la gravita dell’evento abbia un peso maggiore della probabilità e che questo metodo dia più garanzie soprattutto nel caso di errori di stima.

Per avere uniformità di valutazione per tutti i rischi sono stati assegnati i livelli P e G anche per quei rischi che sono stati misurati secondo criteri quantitativi (es. valutazione del rumore), specificando in una nota a quali livelli di valutazione corrispondono i risultati ottenuti nella valutazione specifica del rischio.

Il digramma dei rischi è rappresentato in figura 1.

Infine sono state redate delle schede (tabelle numerate) in cui, per ogni reparto e per attività sono descritti i rischi e viene eseguita la loro valutazione secondo il criterio descritto.

Probabilità di accadimento P

Valore di P Livello Significato

1 Improbabile L’accadimento richiederebbe la concomitanza di più eventi poco probabili. Non si sono praticamente mai verificati fatti analoghi. 2 Poco probabile L’accadimento prevede circostanze non comuni.

Si sono già verificati pochi fatti analoghi. 3 Probabile Si sono già verificati alcuni fatti analoghi. 4 Molto probabile Si sono già verificati svariati fatti analoghi. Gravita dell’evento o Danno

Valore Classific azione

Criteri di assegnazione Esempi semplificativi 1 Lieve Infortunio o episodio di esposizione Abrasioni, irritazioni degli

acuta, con inabilita nulla, rapidamente reversibile o temporaneamente in tempi brevi.

Un agente che rappresenta poche probabilità di causare malattia in soggetti umani.

occhi per introduzione polvere.

Ferite superficiali, tagli lievi, contusioni.

Nausea ed irritazione, mal di testa, disturbi dovuti a malessere temporaneo. Affiancamenti oculari o muscolo-scheletrici 2 Medio Infortunio o episodio di esposizione

acuta con effetti di invalidità temporanea in tempi medi fini a 40 giorni.

Un agente che può causare malattie in soggetti umani e costituire un rischio per i lavoratori, è poco probabile che si propaghi nella comunità; sono di norma disponibili efficaci misure profilattiche o terapeutiche.

Disturbi reversibili.

Dermatiti, irritazione oculare, tagli estesi, ustioni minori.

Fratture minori.

3 Grave Infortunio o episodio di esposizione acuta, con effetti permanenti di invalidità parziale e tempi di assenza superiore a 40 giorni.

Un agente che può causare malattie gravi in soggetti umani e costituisce un serio rischio per i lavoratori; l’agente biologico può propagarsi nella comunità, ma di norma sono disponibili efficaci misure e profilattiche o terapeutiche.

Ustioni di 2° grado non estese, fratture multiple, subamputazioni.

Dermatiti allergiche estese, asma, bronchite cronica, allergie varie, epatopatie.

4 Gravissi mo

Infortunio o episodio di esposizione acuta, con effetti letali o di invalidità totale.

Agente biologico che può provocare malattie gravi in soggetti umani e costituisce un serio rischio per i lavoratori e può presentare un elevato rischio di propagazione nella comunità; non sono disponibili, di norma efficaci misure profilattiche o terapeutiche.

Gravi amputazione, gravi ustioni estese, morte. Cancro professionale, gravi patologie invalidanti, morte.

DIAGRAMMA DEI RISCHI Gravità

Gravissimo 4 16 32 48 64

Grave 3 9 18 27 36 Medio 2 4 8 12 16 Lieve 1 1 2 3 4 1 2 3 4 Improbabile Poco probabile Probabile Molto Probabile Fig. Diagramma dei rischi

R: Livello rischio R=P x G

 Valori compresi tra 0-2, il rischio è lieve e ci saranno azioni migliorative da valutare in fase di

programmazione.

 Valori compresi tra 3-9, il rischio è basso e ci saranno azioni correttive da programmare a breve o medio termine.

 Valori compresi tra 12-24, il rischio è medio e ci saranno azioni correttive da programmare con urgenza.

 Valori compresi tra 27-48, il rischio è alto e ci saranno azioni correttive immediate.

Fig. Livelli dei rischi P = (Iri x Pi) x G (gravita del Danno)

Valori di Rischio Rischio Azioni e priorità ≥ 36

Relativamente ai rischi normati:

Esposizione al rumore con L EX, 8h > 87 dB(A) e ppeak > 200 Pa (140 dB(C) riferito a 20µPa). Superamento del valore limite di esposizione per esposizione a campi elettromagnetici.

Superamento del valore limite di esposizione per esposizione a radiazione ottiche.

Superamento del valore limite di esposizione giornaliero per le vibrazione trasmesse al corpo intero e al sistema mano-braccio (sistema mano-braccio: 5 m/s2 e 20 m/s2 per brevi

periodi.

Indice NIOSH >= 3 per la movimentazione manuale dei carichi.

Check List OCRA>=14.1 per movimenti ripetuti degli arti superiori.

Relativamente al rischio legionellosi la valutazione specifica indicato con rischio potenziale proliferazione ALTO e potenziale esposizione ad aerosol ALTO.

Elevato

Le misure vanno adottate con la massima urgenza e non deve essere posto nessun limite tecnico o

economico: è

necessario inoltre valutare la possibilità di proseguire la lavorazione fino a che il rischio non è stato ridotto.

≥ 12 ÷ < 36

Relativamente ai rischi normati:

Superamento del valore di azione giornaliero per le vibrazioni trasmesse al corpo intero e al sistema mano-braccio (sistema mano-braccio: 2.5 m/s2, corpo intero: 0.5 m/s2) e comunque

inferiore al valore limite di esposizione giornaliero per le vibrazioni trasmesse al corpo intero e al sistema mano-braccio (5 m/s2 e 20

m/s2 per brevi periodi, corpo intero: 1 m/s2) e

1.5 m/s2 per brevi periodi.

Esposizione al rumore con L EX, 8h tra 85 dB(A) e 87 dB(A) e ppeak tra e ppeak tra 140 Pa (137 dB(C) riferito a 20µPa) e 200 Pa (140 dB(C) riferito a 20µPa).

Superazione del valore di azione relativamente all’esposizione a campi elettromagnetici e radiazione otiche.

Indice NIOSH compreso tra 1 e 2 per la movimentazione manuale dei carichi.

Check List OCRA compreso tra 11.1 e 14 per movimenti ripetuti degli arti superiori.

Relativamente al rischio legionellosi la valutazione specifica indicato con rischio potenziale proliferazione ALTO.

Medio

Le misure vanno adottate previa una valutazione tecnico- economica dei singoli interventi ma entro tempi ravvicinati (massimo entro 1 anno per le misure che richiedono un impegno di spesa sostenibile) in funzione del valore de rischio.

≥ 4 ÷ < 12

Esposizione al rumore con L EX, 8h tra 80 dB(A) e 85 dB(A) e ppeak tra 112 Pa (135 dB(C) riferito a 20µPa) e 140 Pa (137 dB(C) riferito a 20µPa).

Esposizione inferiore al valore di azione ma entro il 90% del limite di azione per vibrazioni, radiazione elettromagnetiche e radiazione otiche.

Indice NIOSH compreso tra 0.86 e 1 per la movimentazione manuale dei carichi.

Basso

Le misure vanno adottate previa una valutazione tecnico- economica dei singoli interventi ma entro tempi non ravvicinati in funzione del valore

Check List OCRA compreso tra 7.6 e 11 per movimenti ripetuti degli arti superiori.

Relativamente al rischio legionellosi la valutazione specifica indicato con rischio potenziale proliferazione MODERATO.

di rischio; in molti casi possono essere sufficienti solo misure organizzative e procedurali.

1 ÷ 4

Relativamente ai rischi normati:

Livello di vibrazione e al sistema mano-braccio e al corpo intero inferiore al livello di azione giornaliero (sistema mano-braccio: 2.5 m/s2,

corpo intero: 0.5 m/s2).

Rumore con L EX, 8h tra 80 dB(A) e ppeak tra 112 Pa (135 dB(C) riferito a 20µPa).

Esposizione inferiore al valore di azione per esposizione a campi elettromagnetiche.

Indice NIOSH compreso <0.86 per la movimentazione manuale dei carichi.

Check List OCRA inferiore a 7.5 per movimenti ripetuti degli arti superiori.

Relativamente al rischio legionellosi la valutazione specifica indicato con rischio potenziale proliferazione BASSO.

Accettabile Rischio chimico irrilevante per salute o basso per la sicurezza. Area di rischio accettabile; è necessario solo il controllo dell’efficacia delle misure di prevenzione e protezione già attuate.

Per tutti i rischi superiori a 36, secondo quanto definito nella procedente tabella si redige una procedura scritta per la gestione dei rischi.

8.3 Estensione dell’approccio alle miscele di polveri alimentari

Il livello del rischio R è stato quantificato mediante la seguente formula: R = PxG Dove:

 G la gravità del danno, sia di tipo traumatico immediato, sia di tipo patologico (malattia professionale) legato all’esposizione ad un agente di tipo fisico/chimico/biologico, e conseguente al verificarsi di un determinato evento dannoso per la salute

 P la probabilità che tale evento accada.

Il rischio R ottenuto non è un valore assoluto ma soltanto relativo, ovvero ha la funzione esclusivamente di evidenziare quali sono i rischi più elevati di altri, anche per individuare le priorità di intervento per la loro riduzione. Per la quantificazione di P e G si fa riferimento ai seguenti schemi nei quali questi sono suddivisi in classi in ordine crescente di entità di danno o probabilità, ad ognuna delle quali è stato assegnato un valore:

Gravita del Danno G

Valore Classificazione Criteri di assegnazione

1 Trascurabile Nessun rischio di trauma per i lavoratori – sono possibili solo danni agli impianti

2 Modesto Possibili traumi per i lavoratori – Danni agli impianti ma nessun danno alla struttura 50 Notevole Possibili effetti letali sui lavoratori – danni

rilevanti alle strutture interne dell’edificio ma nessuna conseguenza agli insediamenti esterni. 100 Ingente Effetti letali sui lavoratori

Danni rilevanti anche esterni agli edifici – possibili crolli parziali o totali- i danni si possono

estendere anche fuori dal perimetro aziendale e coinvolgere insediamenti civili e industriali circostanti

Il valore P viene calcolato attraverso la seguente formula. P = (Iri x Pi x M) x 10 Dove:

Iri = indice di rischio iniziale determinata dalla classificazione di rischio dell’area. Pi = probabilità di presenza di fonte di innesco

M = fattore di riduzione legato alle misure di prevenzione e protezione adottate. I valori che può assumere Iri sono funzione della classificazione di rischio iniziale dell’area.

Classificazione area 0-20 Frequente 1-21 Occasionale 2-22 Raramente

Iri 3 2 1

Le probabilità dei singoli inneschi Pi possono variare secondo i seguenti valori.

Molto bassa Bassa Media Alta

1 2 3 4

Al valore M sono associati i seguenti valori

Fattore di riduzione di P Valore Sistemi per la rimozione rapida di gas, vapori, nebbie e polveri 0,60 Impiego di attrezzature, impianti e dispostivi specifici (D.P.R. 126/98) 0,60

Verifiche e manutenzioni periodiche 0,80

Verifica e collaudo preventivo dell'impianto prima della messa in esercizio 0,90 Misure per lo scarico delle scariche elettrostatiche 0,80 Dispositivi ottico acustici di allarme tempestivo 0,70

Misure e procedure di emergenza efficaci 0,70

Uso di indumenti di lavoro antistatici 0,90

Formazione e addestramento efficace dei lavoratori 0,90

Istruzioni operative scritte 0,90

Permessi di lavoro per accesso alle aree classificate 0,80 Sistemi per garantire condizioni di sicurezza in caso di mancanza di energia elettrica od emergenza

0,90

A valle di tutte le attività descritte sopra, si procede alla realizzazione di misure tecniche o de carattere organizzativo finalizzate a:

• Evitare la formazione di atmosfere esplosive e se questo non è possibile: o Sostituzione delle sostanze pericolose,

o Limitazione delle concentrazioni;

o Costruzione idonea, inertizzazione, utilizzo di sistemi chiusi, ventilazione, monitoraggio, pulizia;

o Ed infine si procede alla classificazione delle aree che può essere considerata una misura protettiva.

• Evitare le sorgenti efficaci: mediante la scelta delle apparecchiature (es. modi di protezione) e delle loro caratteristiche;

• Adottare misure di tipo tecnico (es. sistemi di soppressione dell’esplosione, costruzioni resistenti all’esplosione);

• Adottare misure di tipo organizzativo (segnalazione, permessi di lavoro, procedure scritte, manutenzione programmata).

Alcune di queste misure devono essere attuate in maniera immediata, altre possono prevedere una tempistica diversa sempre nel rispetto delle condizioni di sicurezza. I valori di R ottenuti per tutti i rischi possono essere utilizzati per identificare una priorità di intervento delle misure di prevenzione e protezione.