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L'INFLUENZA DEL RILIEVO

Nel documento Cronache Economiche. N.001-002, Anno 1979 (pagine 37-47)

TUTTO SUL COMPRENSORIO DI TORINO Vittorio Zignoli

L'INFLUENZA DEL RILIEVO

Per meglio individuare l'influenza del-l'altitudine e, in secondo luogo, dei set-tori di occupazione sui redditi comunali, è stata costruita la Tavola B (vedere più avanti).

In essa i comuni del Comprensorio sono ordinati secondo l'altitudine in montani (da 600 a 2500 m), considerando di alta montagna quelli la cui altitudine supera i 1000, collinari per altitudine compresa fra 599 e 300 m, considerando di alta collina quelli da 699 a 400 m, di bassa collina quelli fra 399 e 300 m, e comuni di pianura quelli la cui altitudine è in-feriore a 300 m.

Ognuno di questi gruppi è suddiviso in funzione dell'occupazione prevalente: per lo più è l'agricoltura o l'industria. Soltanto per i comuni montani si con-sidera anche l'importante gruppo del tu-rismo montano e quello nel quale si re-gistra un certo equilibrio fra l'occupa-zione agricola, quella industriale e quel-la dei servizi.

Comuni montani turistici

11 primo gruppo raccoglie i comuni più nettamente turistici, con importanti at-trezzature per il turismo invernale. Per lo più sono paesi di alta montagna. Fra essi fa eccezione Chiomonte, sito a 784 m s.m., ma per il discreto reddito turistico sembra meriti di entrare in que-sta categoria. Su 10 comuni, 3 denun-ciano riduzione della popolazione col massimo del 44% per Valprato Soana (che vanta invece un aumento di reddito del 7 4 % ) . Vien dopo Ceresole Reale col 2 0 % di perdita di residenti, ma col 4 1 % di aumento di reddito. Modesta è la perdita di popolazione di Chiomonte ( _ 4 % ) , come modesto è l'aumento di reddito ( + 2 8 % ) .

Passando al reddito si nota che esso è discretamente elevato per tutte, ma ri-sulta notevolissimo per Balme (2,438

mi-lioni), Ceresole R. (2,433 mimi-lioni), Se-striere (2,165 milioni di Lire 1974). Questi comuni di alta montagna rag-giungono redditi uguali e anche supe-riori a quelli spettanti ai più ricchi co-muni industrializzati di pianura. Una perdita notevole di reddito denun-ciano Cesana Torinese (— 3 0 % ) , i cui residenti sono in numero quasi costante dal 1965 al 1974, e Sauze d'Oulx (— 2 7 % ) , che ha però avuto nello stes-so periodo un aumento di residenti del 2 9 % .

Il comune di Sestriere rappresenta un caso speciale per l'evidente erronea va-lutazione del reddito rilevato nel 1965. In linea di massima si ritiene che esso abbia avuto nel periodo esaminato un aumento di popolazione del 2 7 % e un aumento di reddito, modesto ma po-sitivo.

Nel complesso della fascia predominano gli occupati nei servizi, col 6 3 , 2 % con-tro il 12,6% dell'agricoltura e il 2 4 , 2 % dell'industria.

Comuni montani mediamente turistici

In questa fascia sono raccolti quei co-muni montani che presentano indubbia-mente una componente economica turi-stica, avendo tutti un numero di letti disponibili superiore al 10% dei resi-denti. È questo un parametro che alcuni (ad esempio gli estensori dell'ottima rac-colta statistica edita dalla SIP telefoni-ca) considerano indicatore di turismo in atto. Non sempre però è indicatore di vero turismo, potendo significare solo movimento di forestieri per ragioni di affari.

Un secondo parametro che deve andare d'accordo col primo in caso di vero tu-rismo è un sostanzioso aumento degli occupati nei servizi (ove trovano posto non soltanto gli addetti agli esercizi tu-ristici ma anche quelli del commercio, dei trasporti e del credito che il turismo promuove).

Purtroppo qualunque sia il parametro fondamentale sul quale si basa l'ordina-mento dei comuni del Comprensorio, è difficile arrivare a fasce in tutto omo-genee. Questa, ad esempio, raccoglie tutti i comuni montani, ma alcuni come

Usseglio, Groscavallo ed altri sono di alta montagna, gli altri sono di monta-gna bassa e si arriva con Pessinetto al limite dei 600 m sul mare.

Mentre nella fascia dei comuni netta-mente turistici gli occupati nei servizi col 6 3 , 2 % del totale predominano ri-spetto agli altri, in questa i servizi rac-colgono soltanto il 3 1 % degli occupati, mentre il 2 8 % spetta all'agricoltura e il 4 1 % all'industria. Su 12 comuni, 10 denunciano riduzione di residenti e sol-tanto 4 riduzione di reddito. Nel perio-do dal 1965 al 1974, scelto per omo-geneità con quello i cui dati sono dispo-nibili per le variazioni di reddito, la per-dita di residenti è massima per Ronco Canavese a m 956 sul mare, col 5 8 % , che denuncia anche una riduzione di

red-dito del 2 4 % (il che indica depressione totale). Segue Usseglio con la perdita del 3 4 % di residenti e del 4 9 % del red-dito. Anche in questo paese, sito a

1267 m s.m., gli occupati in agricoltura di tipo silvo-pastorale sono il 4 0 % . La perdita di reddito è massima per Al-pette, poverissimo comune agreste di alta montagna (957 m s.m.) che pur avendo il 5 % di aumento dei residenti soffre una perdita di reddito del 5 5 % , avendo in lire 1974 un reddito unitario annuo di 0,568 milioni inferiore a quel-lo della più povera provincia italiana, quella di Avellino con 0,657 milioni pro-capite. Non molto meglio stanno Ronco Canavese, con 0,732 milioni, e Monastero di Lanzo, con 0,786. Massi-mo è invece l'aumento del reddito unita-rio di Valgioie ( + 115), che ha perduto però il 19% di residenti. Analogamente Salbertrand godeva di un aumento del reddito del 9 8 % , pur con una perdita di residenti del 1 2 % .

I massimi redditi della fascia spettano ad Ala di Stura con 1,86 milioni pro-capite, quantunque denunci una perdita di residenti del 4 % e di reddito del 1 2 % . Prevalgono in essa gli occupati nell'agricoltura collinare ( 3 6 % ) e nel-l'industria ( 3 4 % ) .

Segue Pessinetto (815 m s.m.), col red-d'tc unitario di 1,75 milioni e con un aumento del 3 % dei residenti e del 13% del reddito. L'organizzatura ricettiva è buona con 104 letti pari al 12,7% de-gli abitanti.

L'esame della fascia dimostra che per i comuni alti il reddito può essere aumen-tato utilizzando al massimo, con oppor-tune attrezzature, il turismo dello sci senza trascurare la villeggiatura estiva, e utilizzando al massimo le risorse na-turali del luogo che a sua volta il tu-rismo può incrementare essendone an-che incrementato.

La tendenza al miglioramento economi-co aumenta, ove non esiste turismo di qualità con la diminuzione della quota per la resa migliore dell'agricoltura e l'aiuto dell'industria per il più facile movimento dei pendolari.

Comuni montani poco turistici nei quali prevale l'agricoltura

L'esame di questa fascia dimostra su-bito che ove non intervengano il turismo e l'industria, i comuni montani che deb-bono basare le loro risorse soltanto sul-l'agricoltura non possono, salvo rare ec-cezioni, conseguire redditi elevati. Infatti in complesso per il reddito unita-rio intercomunale medio, troviamo per la prima fascia, quella dei comuni turi-stici milioni 1,895, per la seconda fascia di turismo meno producente una media di 1,290 milioni, per la terza, ove pre-dominano gli occupati in agricoltura, un reddito di 0,74 milioni.

In questa fascia, su 6 comuni tutti han-no perdita di residenti (spopolamento). La perdita è massima per Moncenisio paesino di 41 residenti sito a 1459 m s.m. che denuncia anche una perdita del 2 4 % nel reddito. Segue col 4 0 % di perdita di residenti Sauze di Cesana, che denuncia anche una perdita di reddito del 3 6 % . Viene poi Frassinetto, il più povero paese del Comprensorio sito a 1046 m in Val Soana. Il reddito unita-rio era nel 1974 di 0,546 milioni pro-ca-pite dei 446 abitanti.

In condizioni non molto migliori sta Le-mie nella Valle di Viù. Stupisce che Viù, la più importante località della Valle che da essa prende il nome, un tempo vivace centro di villeggiatura estiva, con buona ricettività e che sorge in una bella e ridente conca montana (774 m s.m.), abbia avuto una perdita del 1 5 % di residenti e del 2 7 % di reddito. Il reddito unitario di 0,94 milioni è molto

modesto per un comune cosi attraente. Del resto sui 6 comuni della fascia 5 de-nunciano caduta di reddito dal 36% di Cesana al 2 4 % di Moncenisio, uno solo (Canischio) con una perdita di residenti del 1 2 % denuncia un aumento del red-dito del 3 1 % , da 0,640 a 0,841 milioni; per i suoi 371 abitanti non molto più fortunati degli altri del gruppo. Prova evidente che la sola agricoltura lo-cale, salvo rare eccezioni, in paesi mon-tani non può assicurare né aumento di residenti né miglioramenti di reddito.

Comuni montani nei quali predomina l'occupazione industriale

In questo gruppo di 14 comuni grazie all'apporto dell'industria il reddito me-dio intercomunale sale dai 0,784 milioni della fascia precedente, a 1,32 milioni pro-capite.

Tornando alla 4a fascia, su 14 comuni, 12 denunciano diminuzione di abitanti, ma soltanto uno diminuzione di red-dito.

Per la perdita di abitanti è in testa In-gria, piccolo paese di 148 residenti della Valle Soana che ha un certo interesse turistico. Questo spiega perché, malgra-do una perdita di popolazione del 51 % , ha potuto fruire di un aumento di red-dito del 3 4 % , arrivando ad un redred-dito unitario di 1,73 milioni, il più alto del gruppo. Il facile accesso da Pont ha per-messo ^occupazione del 6 1 % degli at-tivi come pendolari dell'industria. Vengono dopo, per lo spopolamento, Exilles (873 m s j n . ) , paesino di 417 sidenti che ha avuto una perdita di re-sidenti del 3 1 % e un aumento di red-dito del 2 4 % , e Ribordone col 2 6 % di perdita di abitanti e 1*11% di aumento di reddito. Sono entrambi piccoli paesi che sono partiti da un reddito molte-basso ed hanno potuto migliorarlo so-prattutto mediante occupazione nell'in-dustria.

Aumento modesto ( + 5 % ) di abitanti vanta Novalesa assieme ad un sensibile aumento del reddito ( + 6 9 % ) ; l'Abba-zia assicura un certo modesto turismo, ma c'è da tener conto di un 4 5 % di occupati nell'industria.

Il massimo aumento di reddito l'ha avu-to Giaglione ( + 1 9 0 % ) , perché è

par-tito da un reddito bassissimo per arri-vare nel 1974 a 1,19 milioni pro-capite. La perdita di residenti è modesta

( - 6 % ) .

La stessa' perdita di residenti lamenta Meana di Susa che vanta però un no-tevole aumento di reddito ( + 145%), arrivando cosi a 1,68 milioni di reddito unitario, il più alto del gruppo. Risul-tato dovuto ad un modesto turismo e al 5 5 % di residenti occupati nell'industria. Tutti questi comuni siti a quote abba-stanza alte della Valle di Susa usufrui-scono della ferrovia e delle strade della Valle che consentono ad un notevole numero di pendolari di scendere verso zone intensamente industrializzate. Strano appare invece il declino di Coaz-ze, sita nella Valle del Sangone (2701 abitanti a quota 721 s.m.), a 14 km da Avigliana, che denuncia riduzione di abitanti ( - 8 % ) e di reddito ( - 3 3 % ) , la più alta del gruppo. Il comune, che vantava la libertà con la scritta sul cam-panile « Ognuno a modo suo », un tem-po pregiato paese di villeggiatura e del-le acque, è oggi in declino forse anche a causa dell'accesso e delle comunica-zioni non troppo comode.

Comuni montani la cui occupazione è equilibrata fra i tre settori

Si è voluto approfondire se un equili-brio dell'occupazione nei tre settori prin-cipali avesse influenza sul rendimento economico.

Come comuni tipici sono stati scelti: — Noasca, sita nella Valle dell'Orco a

1058 m sul mare, tipico comune mon-tano a basso reddito (0,859 milioni pro-capite), che soffre di spopolamento e ri-duzione di reddito. La perdita di resi-denti era del 2 7 % , quella di reddito del 5 7 % . Degli attivi (il 4 4 % della popo-lazione) il 3 5 % lavorava nell'agricoltu-ra, il 3 5 % nell'industria e il 3 0 % nei servizi. Il 3 5 % degli occupati nel secon-dario e nel terziario lavorava in sito. È evidente che in alta montagna (Noa-sca giace in una conca profonda e chiu-sa fra le montagne), non è possibile rea-lizzare un notevole sviluppo economico se non esiste una eccezionale risorsa lo-cale.

— Gravere, tipico paesello di mezza montagna (821 m s.m.), le cui abitazioni sono sparse in un ridente altopiano ric-co di prati e di frutteti, idoneo alla vil-leggiatura e alla coltivazione di frutta pregiate (mele e pere). I residenti pres-soché costanti, sono occupati per il 3 4 % , e suddivisi per il 3 6 % nell'agri-coltura, per il 2 6 % nell'industria e per il 3 8 % nei servizi. Gli occupati di que-sti due ultimi settori che lavorano in sito sono il 5 5 % . L'ubicazione felice, la vi-cinanza di Susa, l'accesso facile per fer-rovia e per strada, creano a questo co-mune montano particolari condizioni fa-vorevoli si che il reddito ha avuto un aumento del 5 0 % e quello pro-capite è giunto ad 1,56 milioni 1974. Rispetto ad altri comuni montani Gravere ha raggiunto un discreto livello economi-co, però molto inferiore a quello dei comuni montani del grande turismo o di quelli in pianura molto industrializ-zati.

— Cantoira, sita nella Val Grande, circa 20 km sopra Lanzo, a m 750 s.m. è il tipico paese delle Valli di Lanzo già meta di vivace villeggiatura, sita su un terreno ove esistono giacimenti minerali (calce) altra volta coltivati. La sua po-polazione (608 residenti) è rimasta ne-gli ultimi anni pressoché costante, il suo reddito ha subito una perdita del 15% ed era di 0,958 milioni nel 1974. I suoi attivi ( 4 4 % ) erano suddivisi per il 3 7 % in agricoltura, per il 3 2 % nell'in-dustria, per il 3 1 % nei servizi, il 4 7 % degli addetti ad industria e servizi tro-vavano lavoro in loco. È un paese molto simile a Gravere, ma la minore facilità di accesso ha frenato lo sviluppo eco-nomico.

Si può concludere che la suddivisione equa degli attivi nei tre settori princi-pali non è particolarmente favorevole al-lo sviluppo economico salvo per quei comuni che hanno una felice ubicazione per le risorse locali (agricoltura e mine-rali) e per le comunicazioni con le zone industrializzate. Però anche nei casi più favorevoli il reddito unitario resta molto al disotto di quello raggiunto dai co-muni ove predominano il grande turismo montano o l'occupazione industriale.

Comuni della collina alta nei quali predomina l'occupazione agricola

Se mettiamo a confronto i dati relativi ai due gruppi di reddito dei comuni agri-coli montani e della collina alta, tro-viamo per il primo un reddito unitario intercomunale di milioni 0,784, per il secondo di 1,559 milioni. L'agricoltura collinare alta può fornire redditi più che doppi, in media, di quelli montani. Per quanto riguarda lo spopolamento medio esso fornisce una riduzione media

inter-comunale del 19% per la montagna agricola e dell'8,5% per l'alta collina. Anche in questo caso il rapporto è mag-giore di 1 a 2. Tutto questo conferma la difficile vita del montanaro rispetto a quella del lavoratore agricolo dell'alta collina.

Passando all'esame dei risultati della se-sta fascia, si nota che su 7 comuni 5 de-nunciano riduzione di residenti ed uno solo diminuzione di reddito.

La diminuzione dei residenti è massima per Berzano S. Pietro col 1 5 % . È u n piccolo paese nei pressi della Abbazia di Vezzolano (298 abitanti), nel quale il 7 3 % degli attivi si occupa di agricol-tura. Il reddito relativo era in aumento del 6 % , che per un comune agricolo, di

1,41 milioni pro-capite è discreto. Va notato che tutti i comuni di questa fascia sono situati sulle colline del Mon-ferrato che costeggiano il Po, da Sciolze, poco ad Est di Superga, fino ad Albu-gnano, poco ad Ovest di Cocconato. Ber-zano S. Pietro è qualche km a Nord e Pino d'Asti qualche km a Sud di Albu-gnano; Cinzano è qualche km ad Est di Sciolze, Moncucco qualche km a Sud di Sciolze. È un gruppo di paesi servito da un ricamo di stradine aperte lungo vigneti, frutteti e prati con frequenti pic-cole zone boscose. Ciò giustifica la co-mune vocazione agricola e la modesta influenza che per la loro economia rive-stono l'industria e i servizi.

Cinzano, importante centro vinicolo, de-nuncia il 1 4 % di perdite di residenti e il 6 % del reddito. Malgrado ciò vanta un reddito unitario di 1,73 milioni, su-perato soltanto da Pino d'Asti, che rag-giunge 1,83 milioni pur con la perdita dell'I 1% di residenti ma con l'aumento

del 3 9 % del reddito. Il massimo au-mento di reddito l'hanno realizzato Ca-stagneto ( + 8 5 % ) e Sciolze ( + 6 8 % ) perché negli ultimi anni per loro è au-mentato il numero degli attivi occupati nell'industria. Entrambi i comuni, infat-ti, hanno il 3 5 % di occupati nell'indu-stria, il massimo del gruppo.

Comuni dell'aita collina nei quali predomina l'occupazione nell'industria

Anche per questa fascia interessa un pa-ragone fra i dati ottenuti per l'occupa-zione prevalente nell'industria nei co-muni montani e in quelli dell'alta col-lina.

Per la montagna la media intercomuna-le della riduzione dei residenti era del

— 1 1 % , per l'alta collina la media de-nuncia un aumento medio di residenti del + 3 0 , 7 % . Corrispondentemente l'aumento del reddito medio passa da

+ 43 a + 2 0 , 2 % . Questa differenza è giustificata dal fatto che per i comuni collinari, più vicini e meglio collegati con le zone di grande industrializzazio-ne, il passaggio degli attivi dall'agricol-tura all'industria era già in corso prima del 1965. Per quanto riguarda la suddi-visione degli attivi nei vari settori, pas-sando dalla montagna all'alta collina si nota: occupati in agricoltura in media 17% contro 5 , 5 % , nell'industria 6 1 % contro 6 8 % , servizi 2 2 % contro 2 6 , 5 % . Nella fascia settima, su 34 comuni sol-tanto 9 denunciano diminuzione di resi-denti e soltanto 7 diminuzione di red-dito.

Per quanto riguarda la riduzione di re-sidenti conviene fare una suddivisione in due gruppi: al primo gruppo appar-tengono comuni che appaiono veramen-te in declino, e sono:

— Sparane nella Valle dell'Orco a 5 km da Pont (1209 abitanti), che denuncia una perdita del 12% dei residenti e del 3 5 % nel reddito. Un tempo centro di villeggiatura (50 Ietti) e zona in cui si coltivano minerali di rame, ha avuto la stessa sorte di Ribordone e Frassinetto, della stessa zona, che a causa della maggiore altitudine hanno raggiunto red-diti unitari molto più bassi;

— Pont, base dalla quale si parte per andare ai tre poveri comuni sopranno-minati pur avendo una riduzione del solo 8 % degli abitanti soffre di una per-dita del 3 5 % per il reddito, dovuto alla crisi nella lavorazione del rame e in aziende tessili;

— San Colombano Belmonte, sempre nel Canavese, a 3 km da Cuorgnè, pur avendo il modesto numero di residenti (319), quasi costante, denuncia una per-dita di reddito del 3 6 % . Reddito pro-capite circa un milione.

Al secondo gruppo di comuni che de-nunciano perdite di residenti apparten-gono 5 comuni che però hanno goduto di notevoli aumenti di reddito dal 103 al 2 5 0 % . Si tratta di:

— San Giorio, in testa per la perdita dei residenti ( 1 8 % ) ma con uno dei più alti aumenti di reddito ( 1 8 3 % ) . Sulla SS 24 a circa 20 km da Avigliana (a 4 2 0 m di quota) si presta ottimamente per scendere ai comuni industrializzati della Bassa Valle di Susa. I suoi 2 4 9 oc-cupati nell'industria (1*82% degli attivi) per l ' 8 0 % circa sono pendolari;

— Mompantero, con l'I 1 % di perdita dei residenti, vanta il massimo aumento di reddito ( 2 5 0 % ) . A qualche km da Susa, usufruisce della viabilità della Val-le d< Susa. 11 7 0 % degli occupati che la-vora nell'industria soltanto per un 1 8 % trova lavoro in sede e anche gli addetti ai servizi ( 2 3 % ) trovano posto a Susa. L'aumento elevato di reddito è dovuto alla piuttosto recente conversione dei la-voratori agricoli alle occupazioni dell'in-dustria.

In condizioni analoghe si trovano Villar Focchiardo (perdita di residenti 4 % , aumento di reddito 124%), San Didero (residenti — 1 3 % , reddito + 1 0 3 % ) , tutti nella media Valle di Susa.

Quantunque appartenga alla Valle d'Ala condizioni simili troviamo a Traves (6 km sopra Lanzo): residenti — 3 % , red-dito + 1 2 2 % .

Il massimo aumento della popolazione lo troviamo a Rivoli col + 7 6 % , per il quale l'aumento del reddito è soltanto del 6 % quantunque la maggior parte degli addetti all'industria ( 7 7 % ) trovi

lavoro in loco. La popolazione, massima della fascia, è di 50.600 abitanti. Vien subito dopo Buttigliera Alta a circa metà strada fra Rivoli e Avigliana, cen-tro industriale che col 5 4 % di aumento di popolazione sembra abbia avuto un 6 4 % di perdita del reddito, la più alta della fascia, cosa che merita controllo. Buono sviluppo equilibrato della popo-lazione e del reddito mostrano: Baldis-sero Canavese, 4 km sopra Castella-monte (che ha avuto un aumento del 3 1 % dei residenti e del 4 6 % del reddito unitario, arrivato a circa 1,4 milioni), nel quale gli occupati hanno un certo equilibrio nei tre settori principali. Nella Valle di Lanzo sviluppo pure equi-librato hanno avuto Fiano con 1911 abi-tanti (aumentati del 4 6 % ) e 1,53 milioni di reddito (con aumento del 5 5 % ) ; Ma-thi con 4239 abitanti (aumento 2 2 % ) e reddito di 1,7 milioni (aumento ecce-zionale 1 9 4 % ) ; Almese con 4058 abi-tanti (aumento + 2 7 % ) e reddito di 1,57 milioni (aumento 5 0 % ) ; Varisella

Nel documento Cronache Economiche. N.001-002, Anno 1979 (pagine 37-47)

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