• Non ci sono risultati.

DEL MONTE DEI CAPPUCCINI

Nel documento Cronache Economiche. N.001-002, Anno 1979 (pagine 101-104)

Giovanni Brogiato

Tra le varie motivazioni che indus-sero l'ing. Ferretti1 alla costruzione del-la funicodel-lare al Monte dei Cappuccini, indubbio peso ebbero: l'Esposizione in-ternazionale di Torino del 1884, la cui inaugurazione avvenne il 26 aprile, e l'apertura al servizio pubblico della fu-nicolare Sassi-Basilica di Superga, pro-gettata e costruita dall'ing. Agudio2. La domanda per l'autorizzazione alla costruzione fu presentata, al Comune di Torino, il 29 maggio 1884. La munici-palità concesse a titolo provvisorio, l'esercizio della funicolare a partire dal 1° settembre 1884, per un anno, non-ché la costruzione di un locale ad uso birreria in prossimità della stazione su-periore 3.

strappi alla vettura che si verificavano alla partenza, dovuti all'imperfetto mec-canismo di variazione della velocità.

In data 20 marzo 1885 veniva comuni-cato, da parte del Ferretti, la ripresa del servizio, dopo la sosta invernale, per il 1° aprile. Ma in data 8 aprile veniva presentato un nuovo progetto di funi-colare, completamente diverso dal pre-cedente, che otteneva l'approvazione del Consiglio superiore dei lavori pubblici il successivo 19 giugno. Tale nuovo progetto si riferiva ad un tracciato ret-tilineo, su piano inclinato del 4 0 % , della lunghezza di m 120. La stazione inferiore era posta all'imbocco della vec-chia strada al Monte, mentre quella su-periore era ubicata poco sotto lo spigolo

^wmmmme

s u l

J V f p n t e

d e i C a p p u c c i n i

I tempi di esecuzione per l'apertura del-l'esercizio non furono rispettati, poiché il progetto ebbe voto positivo dal Con-siglio superiore dei lavori pubblici sola-mente il 10 ottobre 1884.

II tracciato della funicolare era stato eseguito con carattere di grande provvi-sorietà4 sulla strada, ad andamento eli-coidale, che portava al Monte (vedere fig. 1). I risultati dopo due mesi di eser-cizio non furono soddisfacenti sia per le difficoltà insite nella scelta del trac-ciato (a percorrenza totalmente curvili-nea) che per manchevolezze di ordine tecnico, quali la scarsa potenza di tra-zione del motore a gas5 e i violenti

(lato nord) del piazzale della chiesa6. Relativo all'apertura della linea, nono-stante il Comune avesse concesso l'au-torizzazione provvisoria dal 15 settem-bre, l'ing. Ferretti con un'istanza del 31 ottobre7 faceva presente di avere provveduto a varie modifiche all'impian-to di trazione, sostituendo l'originale motore da 1,5 H P con un altro da 3 HP di potenza, nonché di avere sotto-posto a varie prove il sistema dei freni automatici e di essere in attesa della nomina di una commissione di col-laudo che autorizzasse l'apertura del-l'impianto.

A seguito della relazione di visita alla funicolare, effettuata il 12 dicembre da parte di una commissione tecnica di nomina prefettizia, la Prefettura di To-rino, con proprio decreto del 17 dicem-bre, autorizzò l'esercizio provvisorio del-la funicodel-lare al Monte dei Cappuccini per un periodo di tre mesi sotto sorve-glianza di una commissione tecnica mu-nicipale.

Stralcio di carta topografica, pubblicata

a Torino nel 1866, in cui sono visibili le strade di accesso ai Monte: sia la strada, ad andamento elicoidale,

che diparte dalla strada per Asti sia quella che inizia dai cancello d'ingresso del Ritiro delle Vedove e Nubili.

Il Ferretti, con istanza del 21 aprile 1887, richiese al Comune di Torino, vi-sto l'esito soddisfacente dell'impianto, la concessione definitiva per 30 anni, di-cendosi disposto ad apportare modifiche e perfezionamenti al materiale rotabile e d'armamento, nonché ad effettuare opere di abbellimento e ristrutturazione dei locali della birreria e delle sta-zioni 8.

La Giunta Municipale 9 propose al Con-siglio comunale la concessione definitiva al Ferretti per nove anni, stabilendo inol-tre le norme a cui avrebbe dovuto sot-tostare il concessionario 10. Successiva-mente _jl Consiglio comunale 11 portò la durata della concessione da 9 a 15 anni. Il Ferretti, dopo il positivo esito degli esperimenti della funicolare « dei Cap-puccini », aveva intrapreso, e portato a termine, le funicolari di Mondovf e di Bergamo, abbandonando sempre di più la gestione diretta dell'impianto tori-nese.

La municipalità sollecitò, ripetutamente la stipulazione dell'atto di concessione, il quale venne finalmente rogato il

1° aprile 1891 12, con effetto retroattivo al 1° giugno 1887 e scadenza al 30 giugno 1902.

Il 10 giugno 1892 venne notificato al Comune la cessione degli impianti della funicolare e della birreria al sig. Al-fonso Notari1 3 per la somma di L. 8600 (oltre al rimborso del deposito cauzio-nale di garanzia pari a L. 1000). Poiché il nuovo proprietario, titolare di una azienda agricola, risiedeva a

Bolo-gna, la gestione degli impianti fu sub-appaltata.

Dopo alcuni adattamenti e riparazioni effettuate nel 1894, dopo richiesta degli organi municipali, il Notari richiese alla Municipalità una proroga della conces-sione di 15 anni a partire dal 30 giugno

1902, in cambio di opere di abbellimen-to alle vetture, di riattamenti alla birre-ria (vedere fig. n. 2) e della rilocalizza-zione della starilocalizza-zione di partenza in con-siderazione del nuovo tracciato stradale in progetto. Nella sua richiesta il Notari faceva rilevare che essendo stata siste-mata da appena due anni la stazione di partenza, non avrebbe potuto affrontare altre spese con una si breve durata della residua concessione 14.

La Giunta municipale, in data 25 marzo 1897, si espresse favorevolmente, ma soltanto per un periodo di cinque anni. Il Notari, in una nuova istanza del 23 aprile ribadì la non convenienza alla esecuzione delle opere in progetto (pari a L. 8600) se la proroga non fosse stata almeno decennale15. 11 Consiglio comu-nale accolse quest'ultima proposta (la scadenza fu portata al 30 giugno 1912)16.

Ottenuta la proroga il Notari cedette gli impianti, con atto pubblico17, al sig. Cesare Pessina. Questo secondo tra-passo di proprietà, ricalcante lo schema già seguito dal Ferretti in occasione del-la cessione al Notari, non trovò consen-ziente la Giunta municipale, la quale 18

non riconosceva il diritto di cessione del contratto se non alla condizione dell'ob-bligo congiunto, del Pessina e del No-tari, nella stipulazione del rogito nota-rile. L'atto fu stipulato alle condizioni fissate dal Comune di Torino 19, sotto l'obbligo della effettuazione delle opere in progetto entro il 1° aprile 1898. Il Comune poteva inoltre stabilire un ora-rio di esercizio.

Poiché a seguito dell'approvazione della legge 561 del 27 dicembre 1897 la sor-veglianza dei mezzi di trasporto pubbli-co assimilabili a tramvie a trazione mec-canica venne demandata ai Circoli fer-roviari, la Prefettura di Torino chiese notizie, il 30 giugno 1898, sul funzio-namento della funicolare.

Il Circolo ferroviario di Torino inviò al concessionario una richiesta relativa ai dati di progetto e di esercizio, che il Pessina trasmise il 29 maggio 1899. Dal prospetto si può rilevare che le vetture, modificate nel 1897, passavano dagli originali 920 kg di tara a 1000 kg, au-mentando la capienza da 6 a 8 pas-seggeri.

Relativamente all'esercizio 1898 furono state effettuate 5000 corse, con 29.783 passeggeri, con un introito lordo di

Disegno raffigurante la Birreria del Monte dei Cappuccini dopo i lavori di « abbellimento » effettuati nei 1898.

L. 4470,20 e una spesa d'esercizio di L. 27002 0.

Dopo il deposito di questa prima rela-zione, il Circolo ferroviario richiese al concessionario una relazione tecnica cor-redata dai disegni di progetto dell'im-pianto e alla Prefettura la nomina di una commissione tecnica per il collaudo della funicolare. Dalla documentazione tra-smessa 21 al Circolo Ferroviario (vedere fìgg. 3-4-5) si possono desumere le ca-ratteristiche tecniche della funicolare che, ad eccezione della sostituzione del motore termico con altro elettrico, dove-vano rimanere invariate fino alla sospen-sione del servizio durante la guerra. Avvenuto il deposito della documenta-zione la Prefettura nominò (17 marzo 1900) una speciale Commissione tecni-ca 22, per l'esame dell'idoneità dell'im-pianto a proseguire l'esercizio.

Finalmente, con decreto ministeriale 23, venne concluso il lungo cammino per l'approvazione dei progetti e l'autoriz-zazione all'esercizio della funicolare si concludeva (anche a seguito delle dispo-sizioni contenute nella Legge n. 561 del 1896).

Il decreto, approvava il progetto cosi come eseguito della funicolare, accor-dando la sanatoria per l'abusivo eserci-zio, fino ad allora eseguito24.

La continuazione dell'esercizio veniva posta sotto la sorveglianza di una appo-sita Commissione tecnica, nominata dal-la Prefettura, che ogni sei mesi avrebbe provveduto ad una visita di controllo ed eseguito il collaudo dei materiali e mezzi di trazione.

È indubbiamente singolare l'effettuazio-ne di un servizio pubblico, per circa 15 anni, in regime di autorizzazione provvisoria scaduta, ma tale aspetto è da mettersi in relazione sia alla legisla-zione, piuttosto carente, a quei tempi, in materia di trasporti a fune a gestione privata, sia al fatto che, essendo le at-trezzature costruite su suolo di proprie-tà comunale, il funzionamento era sotto-posto alla sorveglianza degli uffici tecni-ci munitecni-cipali.

La funicolare dei Cappuccini nel periodo di servizio « abusivo » non diede luogo ad incidenti sia per la sorveglianza alla manutenzione dei tecnici municipali che per la brevità del tracciato e beneficiò

Nel documento Cronache Economiche. N.001-002, Anno 1979 (pagine 101-104)

Documenti correlati