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Informazioni generiche in Nota Integrativa relative l’hedge accounting

CAPITOLO 6. La trasparenza contabile e l’OIC 32 in bilancio:

6.4. Risultati ottenuti e considerazioni finali

6.4.3 Informazioni generiche in Nota Integrativa relative l’hedge accounting

Una volta studiate le due sezioni prettamente contabili è doveroso immergersi in quella che costituisce l’informativa generica che le società indicano in nota integrativa.

Questa che segue rappresenta un’analisi di disclosure più moderata, rispetto a quella che si vedrà nell’ultimo paragrafo, in quanto andrà a valutare quante e quali saranno le informazioni generiche che il campione iscrive in bilancio.

In questa sezione si desidera esaltare un tema che merita un’accurata riflessione: l’hedge ac- counting. Esso, come precedentemente affermato, costituisce una facoltà posta in essere dal principio contabile nazionale per tutte quelle relazioni di copertura che rispondono a determi- nati requisiti. Questo significa appunto che la società può optare per tale trattamento contabile di copertura oppure decidere di designare i derivati come non di copertura. L’analisi dunque della scelta di applicare o meno l’hedge accounting costituisce un dato forte in quanto questo permette di studiare come il campione ha recepito tale possibilità e, allo stesso tempo, valutare il comportamento contabile tenuto dal campione stesso.

Come riportato dalla figura 12 si evince che su un totale di 40 società202 23 di queste (ovvero il 58%) applicano effettivamente tale trattamento contabile almeno una volta e/o almeno su una tipologia di derivati.

201 Per questa sezione si fa riferimento all’Appendice 2 dalla domanda 12 alla domanda 18.

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Figura 12: Applicazione dell’hedge accounting.

Dopo aver notato questa lieve discrepanza tra chi utilizza almeno una volta l’hedge accounting e chi non lo utilizza, è interessante andare ad analizzare un esempio di tale indicazione nel bilancio. Nel caso di utilizzo dell’HA (Hedge Accounting) si analizzerà in seguito a quale fine è applicato ovvero che tipo di copertura mette in pratica il campione e il metodo contabile di dichiarazione di tale applicazione.

Nel caso opposto di non applicazione dell’HA è utile andare a capire quali sono stati i motivi di tale mancato utilizzo e per questo, infatti, si può prendere ad esempio la società Nuovo Pi- gnone International S.r.l. che dichiara in nota integrativa di non applicare l’HA per la mancanza dei requisiti necessari. Un'altra motivazione è quella di Engie Italia S.p.a. che dichiara di non applicare l’HA per l’eccessiva onerosità; un altro esempio è Fedrigoni S.p.a. che cita “I sum- menzionati strumenti finanziari derivati pur avendo finalità di copertura del rischio cambio, incorporano delle componenti opzionali che non consentono l’applicazione delle regole di hedge accounting”.

Sussistono, invece, casi come Maxcom Petroli S.p.a. in cui la società non dichiara apertamente di utilizzare l’HA e, allo stesso tempo, non sussistono elementi idonei a reputare la copertura come fair value hedge: quindi da queste informazioni si evince che la società non applica l’HA.

Qualora l’hedge accounting venga applicato è doveroso chiedersi quale tipo di copertura ha adottato il campione studiato. Dai dati raccolti si riscontra un forte divario tra l’utilizzo della fair value hedge e quello della cash flow hedge. Delle 23 società applicanti l’HA solamente una ovvero Totalerg S.p.a. ha utilizzato una copertura di fair value relativa ai derivati aperti al fine di coprirsi contro il rischio di variazione del prezzo sulle commodities. Nella sezione dedicata

SI 58% NO

42%

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alle voci di conto economico, nelle rettifiche di valore di attività e passività finanziarie, la so- cietà scrive: “Le voci relative agli strumenti finanziari derivati si riferiscono alle operazioni swap su commodities di copertura di fair value hedge e trovano contropartita negli acquisti di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci”.

La stessa Totalerg S.p.a. e le altre 22 società pongono in essere coperture di tipo cash flow. La copertura di flussi finanziari è la tipologia più utilizzata in quanto, sia nella prassi sia in questo campione, solitamente si è più propensi per un rischio futuro dei flussi finanziari rispetto al rischio di coprirsi per qualcosa che si detiene già in bilancio (attività/passività finanziarie o magazzino). Questa è la motivazione principale per la quale l’utilizzo della fair value hedge è molto scarso se non inesistente nel campione.

Prendendo sempre a riferimento le 23 società applicanti l’hedge accounting è utile verificare se qualcuna di queste abbia descritto in nota integrativa in che modo sia stata valutata l’efficacia della copertura. Solamente una società ovvero Calzedonia S.p.a., ha descritto e dato informa- zioni relative l’efficacia della copertura con le seguenti parole:

Figura 13: Descrizione dell’efficacia della copertura relativa gli IRS; Calzedonia S.p.a.

Un altro dato molto scarso è quello relativo all’indicazione dell’eventuale ricorso al cosiddetto modello semplificato dell’hedge accounting (o coperture semplici). Anche in questo caso su 23

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società soltanto una ovvero Cereal Docks S.p.a. ha dichiarato specificatamente di far ricorso alle coperture semplici. Quest’ultima, infatti, indica: “Gli strumenti derivati di cui alle lettere b) e c) hanno le caratteristiche per essere qualificati come coperture semplici ai sensi dell’OIC 32 e sono stati pertanto contabilizzati di conseguenza, rilevandone gli effetti a Stato Patrimo- niale senza transitare per il Conto Economico”. I derivati che detengono tali caratteristiche, in questo caso, sono quelli che si riferiscono a operazioni di copertura su valuta USD (lettera b) e a operazioni di copertura IRS per variazione dei tassi d’interesse (lettera c) mentre i contratti futures sono esclusi dal modello semplificato.

Le ultime due domande della griglia informativa relative all’hedge accounting sono molto par- ticolari ed è interessante scoprire quale sarà la discrepanza tra la “trasparenza” e “la realtà”. Questa, infatti, costituisce la parte che suscita maggiore curiosità soprattutto per quanto con- cerne il comportamento del campione studiato.

In quest’ultima parte della terza sezione lo scopo è rilevare quante società hanno dichiarato, pur avendo posto in essere derivati ai fini di copertura, di non applicare l’hedge accounting. La domanda complementare è invece quella che va a verificare, al di là della dichiarazione, se quegli stessi derivati siano effettivamente senza l’HA. Il risultato è molto chiaro:

Figura 14: Derivati senza hedge accounting dichiarati ed effettivi. 20 28 0 5 10 15 20 25 30 35 40

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Dall’analisi svolta si nota chiaramente che il 50% delle società (20 su 40203) dichiarano di non utilizzare l’hedge accounting per almeno una tipologia di derivato. Questo dato, nel grafico rappresentato con il verde chiaro, è quello che vuole dimostrare quanto le società sono traspa- renti anche nell’affermare il non utilizzo dell’HA.

Nella faccia opposta della medaglia, si nota che circa il 70% delle società (28 su 40) pur non avendolo dichiarato, nella realtà non applicano l’HA per almeno uno dei propri derivati. Questo, invece, rappresenta il dato reale, effettivo dal quale si intuisce chiaramente che 8 casi di società non dichiarano l’inutilizzo ma effettivamente dal bilancio si denota il non-ricorso dell’hedge accounting.

Un esempio può essere rappresentato dal caso di Edelweiss Energia S.p.a. nella cui nota inte- grativa vengono indicati come non di copertura: gli Swap su energia elettrica e gli Swap sul gas naturale. Qui si evince tranquillamente che Edelweiss Energia S.p.a. non applica l’HA per que- ste due tipologie di derivati.

Per concludere questa terza sezione ed esprimere un giudizio in merito è utile considerare i dati e i risultati ottenuti per ciascuna sezione al fine di ottenere una visione d’insieme. Nell’ambito delle informazioni generiche da riportare in nota integrativa si è notato che il campione ha un po' perso quel carattere di specificità e trasparenza che invece ha manifestato nelle prime due sezioni della presente analisi. Per quanto concerne le informazioni relative l’hedge accounting si è notata una certa mancanza di trasparenza. La maggiore mancanza di precisione e di infor- mazione si è vista nell’indicazione della valutazione dell’efficacia di copertura e nell’indica- zione delle coperture semplici che hanno registrato una disclosure quasi assente (1 caso sola- mente). Per quanto riguarda il ricorso e il non-utilizzo della facoltà dell’hedge accounting le società del campione sono state leggermente più precise anche se vi sono stati comunque casi di lieve divergenza. L’indecisa trasparenza e la moderata volontà/scelta di fornire informazioni generiche aggiuntive (o disclosure moderata), per quanto riguarda il tema dell’hedge accoun- ting, è il giudizio principale che accompagna il campione in questa sezione di analisi.

203 Il calcolo viene fatto non più sulle 23 società che utilizzano l’HA bensì sulle 40 totali che valutano i derivati al fair value. Qui, infatti, si andrà a valutare la mancata applicazione dell’HA distinguendola in dichiarata ed effettiva.

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