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Inizio della cooperazione italiana nella Facoltà di Agronomia:

6.1 FACOLTÁ DI GEOLOGIA

6.2.3 Inizio della cooperazione italiana nella Facoltà di Agronomia:

La cooperazione Italiana con la Facoltà di Agronomia della Università Eduardo Mondlane si inserì in questo contesto con il compito di ricoprire quegli incarichi di docenza che non potevano essere garantiti delle scarse risorse umane locali e che non erano assicurati da docenti di altre nazionalità.

I primi cooperanti italiani giunsero già nel 1978 attraverso un piccolo intervento di assistenza all’attività didattica cui si aggiunse un contributo in attrezzature, il tutto presso il Dipartimento di Produzione e Protezione Vegetale, che rimase negli anni l’obiettivo preferenziale dell’attività della cooperazione italiana. Un numero variabile di professori italiani, in genere quattro o cinque per semestre, si alternavano nell’insegnamento. Nel dicembre 1981, vista l’urgenza di far decollare il settore, il direttore della Facoltà di Agronomia, ingegner de Souza, scrisse una proposta di progetto di assistenza tecnica che sottopose alla Cooperazione italiana16. Nella proposta si sottolineava come, sebbene il contributo di docenti italiani alla Università Eduardo Mondlane risalisse in molte facoltà al 1976, ad Agronomia non era stato, sino ad allora, eccessivamente capillare. Auspicava pertanto che fosse intensificata e, soprattutto, inserita nel contesto di un vero e proprio programma che mirasse alla docenza così come all’organizzazione e all’espansione della Facoltà nell’area dello sviluppo dei laboratori e nel campo sperimentale17.

La richiesta veniva formulata in un periodo particolarmente favorevole al suo accoglimento, proprio nell’anno della firma del primo accordo di cooperazione tra governo italiano e governo mozambicano, seguito nel 1983 dal primo accordo in ambito universitario. Le richieste del direttore si collocavano nella sfera più ampia concernente tutto il settore agricolo, che era nella maggior parte del Mozambico a livelli di pura sussistenza.

16

Project proposal for technical assistance to the Agricultural faculty of the

University "Eduardo Mondlane", Maputo, December 1981, The director of the faculty

of Agronomy and Forestry Eng. D. De Souza, AMUTLM.

17

Cooperazioni di altri paesi operavano non solo all’università, ma anche fornendo assistenza sul campo, non sempre, in realtà, ottenendo brillanti risultati, spesso per voler applicare al territorio agricolo mozambicano sistemi e attrezzature che mal si confacevano alla sua natura18. Inoltre, pur in piena attuazione del grande progetto delle Aldeias Comunais, il perno dell’attività era ancora frammentato in infinite machambas, orti familiari. Il tipo di agricoltura praticata era di sussistenza, con attrezzi primitivi, senza l’uso di macchine agricole, con difficoltà di irrigazione, sementi poco redditizie, basato in gran parte sul lavoro delle donne, che lavoravano i campi quotidianamente, senza sospendere neppure nelle immediate vicinanze del parto; ancora oggi non è raro vedere donne che hanno appena avuto un figlio lavorare la terra con il nuovo nato assicurato sul dorso mediante una capulana, un rettangolo di stoffa colorata19. Già allora la Facoltà di Agronomia prevedeva due percorsi di studio, il primo che conduceva alla laurea in Agronomia e il secondo a quella in Ingegneria Forestale.

Il biennio era comune ai due corsi, mentre gli ultimi due anni erano di specializzazione.

Il triennio di specializzazione si articolava nei seguenti tre dipartimenti:  Produzione e protezione vegetale;

 Ingegneria rurale e meccanizzazione;  Ingegneria forestale.

Il nuovo curriculum20 prevedeva altresì stage sul campo, per periodi anche lunghi, sotto la supervisione di docenti della Facoltà, nell’ottica dell’integrazione tra studio e lavoro, propugnata dalla dottrina sociale del presidente Samora Machel.

18

Al proposito si veda una testimonianza sull’intervento della cooperazione bulgara nella piana di Chokwé, in R. Scuccato, op. cit., p. 128: «…il danno provocato dai 'cooperanti' bulgari per mezzo dell’aratura profonda con grandi macchine agricole, dalla quale si era tentato invano di dissuaderli: forse migliaia di ettari divennero sterili per il sollevamento in superficie di uno strato di sale che giaceva da sempre (e lo si sapeva) subito sotto uno zoccolo fertilissimo, ma sottile, di humus».

19

Sull’argomento vedi: L. Raffi, Il lavoro della donna rurale in Mozambico, (in collaborazione con il Bureau International du Travail), 1984, AMUTLM.

20

Al termine dei cinque anni era prevista una tesi di laurea. I laureati sarebbero stati impiegati nel ministero dell’Agricoltura, negli istituti di ricerca, nelle imprese e nei progetti di sviluppo.

Le aree scientifiche per le quali il direttore di Agronomia chiedeva l’assistenza tecnica da parte di docenti italiani erano:

 Economia Agricola;  Bio-Chimica delle Piante;  Orticultura;

 Frutticoltura;  Pascolo.

Sin dall’inizio si instaurarono stretti rapporti con l’Università della Tuscia di Viterbo che era stata fondata in quegli anni21 e che aveva il suo punto di forza proprio nella Facoltà di Agronomia. Un docente della stessa, il prof. Stefano Grego22, in un promemoria del 1981 all’ambasciatore italiano a Maputo individuava le seguenti priorità per un intervento italiano:

 per quanto riguardava il dipartimento di Agricoltura, il prof. Grego suggeriva che la cooperazione fosse precipuamente indi- rizzata verso lo studio e il miglioramento delle tecniche agrono- miche in uso nel paese e che vi fosse l’intervento di esperti in colture erbacee e in miglioramento vegetale.

 Nell’area dell’ingegneria forestale suggeriva che fossero messe in atto iniziative nell’ambito della silvicoltura, riguardanti l’aspetto sanitario e la conservazione dei boschi, il miglioramento delle specie legnose tipiche dei paesi tropicali e lo studio degli ecosistemi silvestri.

21

L’Università della Tuscia venne istituita nell’aprile 1979 su iniziativa del prof. Gian Tommaso Scarascia Mugnozza, che tanta parte avrà nella cooperazione universitaria Italia-Mozambico. La Facoltà di Agraria venne attivata già nell’A.A. 1980-81.

22

S. Grego, Pro Memoria per l’Ambasciatore d’Italia in vista di un possibile

ampliamento della cooperazione culturale dell’Italia con l’Università E. Mondlane. Facoltà di Agronomia: Dipartimento di Agronomia-Dipartimento di scienze Forestali.

Proponeva, inoltre, interventi volti all’acquisizione delle competenze riguardanti l’utilizzazione dei prodotti forestali: dalla tecnologia del legno alla sua utilizzazione industriale, all’industria meccanica a esso correlata (segherie). Il professor Stefano Grego invitava a riflettere su quanto questo campo potesse essere economicamente interessante per una futura utilizzazione del legno a fini commerciali e industriali da parte dell’Italia, anche se questo non è mai avvenuto.