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CAPITOLO 2: CARATTERISTICHE DEL DISCORSO E DELL’INTERPRETAZIONE

2.4 Interpretare per i talk show

2.4.6 Interpretare l’umorismo e il “play of wit”

Come illustrato in 2.3.4, l’umorismo e la comicità rappresentano una parte importante del discorso del talk show. L’uso dell’umorismo, il bisogno costante di suscitare divertimento e risate scaturiscono dalla natura spettacolare (conversazione-spettacolo) e ludica (talk as play) del discorso del talk show. Si è anche visto in 2.2.3 che la variante “late-night” del genere “celebrity chat show” consiste in “playful encounters” tra ospiti e conduttore, durante

i quali l’arguzia verbale, il “play of wit” (Tolson 2006: 51), costituisce un elemento imprescindibile.

È un fatto generalmente riconosciuto che l’umorismo sia un elemento particolarmente difficile da tradurre (Antonini 2010: 53). Quando poi il difficile compito di tradurre l’umorismo dev’essere portato a termine durante l’interpretazione simultanea, diventa “an almost impossible feat” (ibid.).

La traduzione dell’umorismo verbale (verbal humour), seguendo Chiaro (2010: 2), risulta particolarmente complessa sia perché questo sfrutta al massimo l’ambiguità linguistica, sia perché spesso contiene riferimenti culturali molto specifici. Lo humour è strettamente legato a una comunità socio-culturale, pertanto per tradurre l’umorismo è fondamentale creare una connessione tra humour e conoscenze socio-culturali in due comunità linguistiche. La conoscenza di entrambe le culture è una condizione necessaria ma non sufficiente per tradurre l’umorismo, e gioca inoltre un ruolo importante in qualsiasi attività traduttiva, non solo in ambito umoristico (Pavlicek, Pochhacker 2002: 387).

Lo skopos, o funzione, dell’umorismo, è quello di far divertire, quindi la traduzione si può considerare riuscita se i riceventi riescono a percepire l’intenzione umoristica nella lingua di arrivo, indipendentemente dal fatto che sia conservata o meno l’equivalenza formale (Chiaro 2010: 2).

Antonini (2010: 57) riporta una serie di strategie traduttive individuate da diversi studi sull’interpretazione dell’umorismo. Queste includono, innanzitutto, le tre strategie di traduzione dell’umorismo verbale (multimediale) identificate da Chiaro (2006: 200):

1) la sostituzione dell’umorismo verbale del TP con un esempio di umorismo verbale nella lingua di arrivo;

2) la sostituzione dell’umorismo verbale con un’espressione idiomatica nella lingua di arrivo

3) la sostituzione dell’umorismo verbale con un elemento umoristico di compensazione collocato altrove nel testo.

A queste si aggiungono, nell’IS, ulteriori opzioni traduttive. In questa modalità, l’interprete può scegliere di:

- tradurre in modo letterale, anche se questo compromette la comprensione da parte del destinatario

- sostituire l’elemento umoristico con un commento equivalente nella lingua di arrivo - sostituire una battuta o un gioco di parole con un’espressione idiomatica della lingua

di arrivo

- omettere la parte umoristica

- spiegare la battuta (rinunciando all’effetto umoristico)

- spiegare al pubblico che l’oratore ha fatto una battuta (o commento spiritoso) che è stata omessa perché non è stata trovata una traduzione (Antonini 2010: 57).

Un altro aspetto importante nell’ interpretazione dell’umorismo è il tempismo: la riproduzione nel TA dell’effetto comico suscitato da giochi di parole e commenti ironici del TP dipende anche dalla velocità dell’interprete nella resa di tali elementi. Un’eccessiva lunghezza della formulazione dell’interprete può ripercuotersi negativamente sull’efficacia pragmatica di ironia e giochi di parole (Straniero Sergio 2007: 539). Rapidità e concisione risultano pertanto particolarmente importanti nell’interpretazione di trasmissioni caratterizzate da un uso estensivo dell’umorismo. Questo si somma alla velocità generalmente richiesta nell’IT (cfr. 1.2.1) in virtù del carattere obbligatorio del discorso televisivo e dell’esigenza di sincronizzazione con le immagini sullo schermo.

Ai fini di un’analisi sulle strategie traduttive adoperate dagli interpreti, si ritiene infine opportuno fare riferimento alle diverse tipologie di umorismo individuate da Zadornova e Kobyashova nell’articolo “Pragmatic Approach to Traslating Humour” (2013). In questo studio viene mostrato, tramite esempi tratti da romanzi in lingua inglese tradotti in russo, come la scelta di un particolare adattamento pragmatico nella traduzione di un testo dipenda dal tipo di umorismo. Vengono distinti 4 tipi di umorismo:

a) umorismo situazionale, ovvero una situazione divertente; b) umorismo fondato su un’incongruenza di natura concettuale; c) umorismo linguistico;

d) umorismo basato su conoscenze pregresse in comune.

Le suddette categorie saranno impiegate per sistematizzare l’analisi del comportamento traduttivo degli interpreti nei testi del corpus, in quanto a ciascuna corrispondono diverse difficoltà e possibili strategie. L’adozione di tale classificazione è

motivata dal suo orientamento pragmatico che caratterizza anche il presente lavoro, in virtù della centralità delle componenti pragmatiche nello studio e nella valutazione dell’interpretazione, e in particolare nei testi ad alto contenuto umoristico, nell’IT e nell’interpretazione per i talk show.

L’aspetto pragmatico della resa dell’interprete è l’elemento centrale per valutarne l’efficacia e anche la qualità. La qualità dell’interpretazione viene intesa come una proprietà pragmatica, che consiste nel modo in cui “the interpreter uses language in order to produce a particular effect in the mind of the listener” (Kopczyński 1994: 87). Come osservato sopra, lo skopos dell’interpretazione dell’umorismo è quello di divertire lo spettatore, pertanto l’efficacia traduttiva dipende dalla capacità dell’interprete, con la propria resa, di raggiungere l’effetto desiderato (comico) sul destinatario.

La valutazione della qualità di un’interpretazione è altresì fortemente dipendente dal contesto pragmatico in cui essa ha luogo. Ad esempio, nel contesto mediatico la produzione di “affiliative audience responses” (Atkinson, Heritage 1984: 370), come la risata e gli applausi, è altamente desiderabile (Scannell 1991: 6). Nel talkshow interpreting inoltre, il contesto pragmatico privilegia la funzione di intrattenimento rispetto a quella informativa (Pignataro, Velardi: 130; Katan, Straniero Sergio 2001: 224), aumentando ulteriormente la rilevanza del successo pragmatico (mantenimento dell’intenzione e dell’effetto umoristico sull’ascoltatore) rispetto all’aderenza formale al TP.

Lo stesso orientamento pragmatico motiva anche, come si vedrà nel Cap. 4, la scelta di avvalersi dei principi di trascrizione e disamina dell’analisi conversazionale, che consente di mettere in evidenza l’effetto pragmatico del discorso dei parlanti, rendendo osservabile la loro reazione al turno precedente.