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Gli interventi congiunti nel contrasto alla tratta degli esser

Sul piano delle azioni finalizzate al contrasto della tratta degli esseri umani, recentemente, il 2 novembre 2016, si è conclusa un’operazione condotta dalla Guardia civile spagnola con il supporto di Europol per sgominare una rete criminale che includeva il reato di cui trattasi ai danni di vittime provenienti dalla Bulgaria con fine lo sfruttamento lavorativo. L’autorità bulgara presente ha collaborato nell’identificazione e nell’assistenza delle vittime. Tale operazione ha prodotto l’arresto di 4 persone di nazionalità Bulgara e l’individuazione di

33 vittime salvaguardate in Segovia, Valladolid. Il gruppo criminale, reclutava le vittime nel Paese di origine con la promessa di un lavoro ben retribuito in Spagna. Secondo le indagini le vittime tutte originarie della regione di Pleven, sono state trasportate dalla Bulgaria con veicoli condotti dal gruppo criminale o tramite regolari bus di servizio. Giunte a destinazione le vittime erano sottoposte a condizioni avverse, in particolare in situazione di servitù costretti a lavorare per pagare il costo esorbitante del loro viaggio verso la Spagna. Inoltre le vittime erano ridotte a vivere in condizioni pessime, costrette a lavorare nei campi di agrumi in tutta la Spagna senza alcun contratto di lavoro o di sicurezza sociale per una paga molto bassa. Dalle indagini si desume che scontati le spese di viaggio nonché cibo e affitto le vittime ricevevano per due mesi di lavoro l’importo di circa 50 euro. Europol nella suddetta operazione ha sostenuto le autorità spagnole durante le indagini con analisi operative e la distribuzione in loco di un ufficio mobile e dispositivi che potessero consentire l’estrazione forense dei dati operativi110.

Sempre nel 2016, esattamente durante i giorni 12 e 13 aprile, la Guardia civile spagnola e la polizia cinese con la cooperazione di Europol hanno smantellato un gruppo criminale cinese che stava trafficando donne anch’esse cinesi con il fine di sfruttarle sessualmente. L’operazione è avvenuta in diverse città spagnole, Madrid, Soria, Lleida, Girona, Valencia, Saragozza e Toledo dove sono stati aiutati anche dalle forze di polizia della

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Vedasi: https://www.europol.europa.eu/newsroom/news/europol- supports-spanish-guardia-civil-in-dismantling-human-trafficking-network- involved-in-forced-labour-exploitation, ultima consultazione 7 dicembre 2016.

Francia e di Andorra. Il risultato dell’operazione ha riportato 29 vittime di tratta salvate e 29 sospetti arrestati, è stata supportata in loco da esperti di Europol. L’operazione è nata da intensi e estese operazioni iniziate lo scorso anno in Spagna e coordinate da Europol. I sospettati reclutavano un numero considerevole di donne cinesi nella propria nazione e con la promessa di un lavoro ben retribuito in Europa venivano condotte direttamente in Spagna o con passaggi in altri paesi europei dove venivano sfruttate in vari locali, dagli Hotel alle sale massaggi o ai locali di intrattenimento. Le vittime erano soggette a condizioni avverse, fatte carico di un debito per la tratta e senza possedere le proprie carte di identità e abusate fisicamente, inoltre le vittime erano forzate all’obbedienza anche dall’uso di medicine e droghe. A proposito il direttore di Europol, Rob Wainwright ha commentato che il traffico di esseri umani per troppo tempo è stato percepito come una forma di alto guadagno con un basso livello di pericolo, e che tale percezione deve cambiare. L’operazione condotta manda un chiaro messaggio che Europol e i suoi partners sono determinati a sradicare questi criminali che pensano di sfruttare persone per trarne profitto. Europol appoggia decisa gli Stati membri nelle investigazioni e combatterà per far si che questi crimini non si presentino più. Con il lavoro cooperativo con stati, come la Cina, e con la promozione veloce e effettiva di leggi internazionali di rafforzamento della cooperazione, possiamo sradicare questa forma di moderna schiavitù111.

111 Vedasi: https://www.europol.europa.eu/newsroom/news/29-arrests-in- spain-result-of-joint-operation-targeting-traffickers-in-human-beings-for- sexual-exploitation, ultima consultazione 7 dicembre 2016.

Ancora in Spagna la squadra JOT Mare ha partecipato ad una missione che ha condotto all’arresto tra il 24 e il 25 ottobre 2015 di 29 sospettati di tratta e traffico di persone. Grazie all’intervento di 365 ufficiali di polizia spagnoli e polacchi che hanno portato alla luce 60 ispezioni di ristoranti gestiti da membri di un gruppo criminale. JOT Mare ha assistito la Guardia civile e la Polizia di frontiera polacca durante questa operazione che ha preso il nome di Shafat-Turkeba. Il gruppo criminale composto da persone provenienti dal Pakistan era coinvolto nel facilitare l’immigrazione irregolare di cittadini pakistani in Europa usando le rotte via mare, le persone condotte in Europa successivamente venivano sottoposte a sfruttamento lavorativo in vari ristoranti spagnoli. Le vittime della tratta non ricevevano salari adeguati, riposi da attività lavorative o benefici sociali ed erano costretti a lavorare sotto condizione di abuso. Determinante nella scoperta di queste rotte e nella condizione delle indagini degli investigatori, si è rilevato un incidente avvenuto il 15 agosto dove una di queste navi venne soccorsa dalla Guardia costiera italiana. Il gruppo criminale sfruttava le vittime in ristoranti situati in Spagna, però aveva contatti anche in Polonia dove ottenevano lavoro e permessi di soggiorni con documenti falsi. JOT Mare in questa operazione ha fornito continuo supporto agli investigatori

Spagnoli e Polacchi facilitando lo sviluppo dell’analisi criminale e dell’intelligence e fornendo anche supporto nei giorni delle operazioni. Tre esperti di JOT Mare hanno lavorato in loco, due in Spagna e uno in Polonia, in contatto con l’ufficio mobile di Europol. L’analisi fornita da Europol è risultata fondamentale nell’identificazione del collegamento tra questi gruppi criminali e

coinvolti negli stessi atti criminali in Spagna, usando lo stesso modus operandi112.

3.5 Gli interventi congiunti nel contrasto alla tratta degli esseri umani: le missioni in Italia

Anche in Italia l’azione di Europol ha aiutato e coadiuvato varie operazioni, come ad esempio nel 2013 quando una rete criminale di trafficanti Albanesi è stata sgomitata grazie al supporto di Eurojust e Europol, 19 persone sono state arrestate dalle autorità competenti in Italia, Belgio, Olanda, Francia e Albania. Esattamente sette arresti sono avvenuti in Albania, uno in Francia e undici in Italia, precedentemente uno di questi era avvenuto in Olanda e un altro in Belgio, per un totale di 21 arresti. L’investigazione iniziò nel 2010 dall’ufficio antimafia di Firenze. I sospettati erano coinvolti in traffico di droga e tratta di esseri umani con finalità di sfruttamento sessuale, localizzate soprattutto in Italia, Belgio, Olanda, Francia, Svizzera e Albania. Il supporto di Europol è risultato fondamentale nello scambio di informazioni tra le varie autorità competenti dei vari Stati.

112

Vedasi: https://www.europol.europa.eu/newsroom/news/hit-migrant- smuggling-and-human-trafficking-ring-operating-mediterranean, ultima consultazione 7 dicembre 2016.

L’Italia è protagonista e svolge un ruolo fondamentale nell’ambito della lotta alla criminalità, importanti le operazioni svolte nei porti di Triste, Venezia, Ancona, Bari e Brindisi nonché nei settori transfrontalieri di Triste, Gorizia e Tarvisio che si sono svolte con successo. Una delle più grandi operazioni realizzate con il contributo di Europol, chiamata Archimedes, ha avuto luogo tra il 15 e il 23 settembre 2014 ed ha registrato la partecipazione di autorità competenti di ben 34 paesi. Rob Wainwright, direttore di Europol ha definito tale operazione come una pietra miliare nel coordinamento di forze concentrate contro gruppi criminali in Europa. La grande scala dell’operazione è senza precedenti facendo registrare più di mille arresti in tutta Europa, di cui 94 sospettati di tratta di esseri umani. Durante l’operazione sono state salvate 200 potenziali vittime dalla tratta, di cui 30 inferiori ai diciotto anni113.

113

Vedasi: https://www.europol.europa.eu/newsroom/news/organised- crime-networks-targeted-in-huge-law-enforcement-operation-in-europe, ultima consultazione 7 dicembre 2016.

CONCLUSIONE

Lo Spazio di libertà, sicurezza e giustizia rappresenta certamente un obiettivo più alto e ambizioso rispetto all’originario fine di integrazione economica perseguito dai fautori dell’Europa unita.

Il processo di globalizzazione, che ha un forte significato economico ma anche culturale e politico, ha portato altresì alla globalizzazione del crimine.

Gli squilibri del fenomeno, che affonda le sue radici nel tempo, crea il moltiplicarsi di crisi economiche, di conflitti etnico- ideologici ma anche del crimine organizzato che nella sua nuova dimensione risulta perfettamente integrato nella globalizzazione dei mercati.

Perciò alla luce dello sviluppo della criminalità organizzata transnazionale e della definizione di reato transnazionale tale dinamica può essere affrontata con strumenti e organizzazioni adeguate nell’ambito di un diritto internazionale, in uno spazio giuridico europeo.

Nell’economia globale la mercificazione dell’essere umano rappresenta una attività economica tanto disumana quanto redditizia. Conseguentemente alla polarizzazione della ricchezza e della povertà, al progressivo divario tra i paesi industrializzati e i paesi arretrati, all’allargamento della forbice sociale delle disuguaglianze si è evidenziata una crescita esponenziale del numero delle vittime della schiavitù del terzo millennio.

Un fenomeno che gli Stati non possono contrastare nell’ambito dei propri confini nazionali o con forme di cooperazione di polizia intergovernativa.

La comunità internazionale già si confrontava sul tema del terrorismo, in particolare, si resero necessarie convenzioni con l’acuirsi degli atti terroristici negli anni ’60.

Il contrasto al crimine organizzato rende indispensabile la cooperazione che assume consistenza e si rafforza con l’istituzione del gruppo TREVI dell’agenzia EIDU ed in particolare con la nascita di EUROPOL e con l’introduzione di EUROJUST strumento di cooperazione in materia giudiziaria. Il sistema della cooperazione internazionale di Polizia si è strutturato nel corso degli anni per fronteggiare l’evoluzione della criminalità sempre più aggressiva e in grado di diversificare i propri affari intrecciandosi in vari ambiti del sistema finanziario.

L’Europol rappresenta un fondamentale strumento nella cooperazione tra gli Stati poiché attraverso le attività istituzionali, le pratiche adottate, la tecnologia utilizzata ha ampliato enormemente la capacità di fornire supporto all’azione delle Forze di Polizia. Grazie alla formazione, capacità di raccolta nonché analisi dei dati e delle informazioni ha costruito un formidabile strumento, “un enorme patrimonio”, a disposizione della comunità nella lotta alla criminalità.

Il superamento del modello intergovernativo a vantaggio di quello comunitario può rendere il sistema di sicurezza più solido ed efficace evitando con ciò le possibili sovrapposizioni.

Pur auspicando la sconfitta del crimine, resta la consapevolezza che ancora molto dovrà essere fatto per rafforzare la cooperazione, per stimolare la produzione di

normative in ambito internazionale poiché stiamo vivendo in un mondo dall’evoluzione rapida e continua, purtroppo non sempre negli aspetti più positivi per la salvaguardia dell’umanità e delle libertà.

Le minacce e le emergenze da fronteggiare fanno spesso riecheggiare l’espressione di Benjamin Franklin «chi rinuncia alla libertà per raggiungere la sicurezza non merita né la libertà né la sicurezza».

Con l’auspicio di non dover mai rinunciare all’una o all’altra, un delicato equilibrio tra questi due aspetti deve essere ricercato per garantire il progresso.

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