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Introduzione ai bilanci degli Enti Lirici ingles

4.1. Charities e Charitable companies

I Teatri Lirici, come la quasi totalità delle istituzioni culturali inglesi, sono organizzazioni senza scopo di lucro e sono riconosciuti come charities, regolati dal Charities Act 2011.

Le Charities, a seconda delle dimensioni e del tipo di attività svolta, possono assumere diverse strutture legali, di cui le principali sono Unincorporated association, Trust, Company limited by guarantee, Incorporation e Charitable Incorporated Organization.

I Teatri Lirici, per le rilevanti dimensioni, le complesse strutture interne e l’elevato numero di rapporti legali e commerciali in essere (si pensi solo all’entità del personale impiegato nelle strutture), sono organizzate nella forma di Charitable Company limited by guarantee -equivalenti alle società di capitali a responsabilità limitata italiane-, e come tali sono iscritte sia al registro previsto per le Charities, che per quello delle Companies.

Di conseguenza sono tenute a seguire sia la legislazione riguardante gli enti sociali, il Charities Act 2011 e, per alcuni aspetti quella riguardante le società, il Companies Act 2006.

4.2. Normativa relativa ai bilanci degli Enti Lirici inglesi

Il Charties Act 2011 -principale fonte legislativa inglese riguardante le organizzazioni sociali-, nel disporre l’obbligo di tenuta della contabilità per tali enti, stabilisce che le organizzazioni strutturate in gruppi o in forma societaria devono seguire quanto predisposto dal Companies Act 2006, fonte legislativa delle società.

Il Companies Act 2006 alla sezione introduttiva riguardante la contabilità -n. 380, cap. 1, parte 15-, stabilisce che si applicano disposizioni diverse in base al tipo societario, ed in particolare prevede diversi regimi a seconda che le società siano di piccole o grandi dimensioni, e che siano quotate o meno.

Anche per le Charitable Companies, quindi, vi sono obblighi diversificati in base alle dimensioni dell’ente, riguardo la tenuta della contabilità, la registrazione presso la Charity Commission, i tipi di scritture contabili, e le norme relative agli annual report degli amministratori.

In generale, alla sezione n. 386 viene stabilito che ogni società deve tenere adeguati registri contabili che mostrino e spieghino le transazioni effettuate e diano informazioni riguardo la situazione finanziaria.

43 a) tutte le somme di denaro ricevute e spese dalla società con indicazione delle relative

motivazioni;

b) tutte le attività e le passività della società.

L’organo deputato alla stesura degli UK Accounting Standards, ossia i principi contabili che regolano la redazione del bilancio e la rilevazione delle poste contabili, è l’Accounting Standard Boards (ASB), corpo operativo del Financial Reporting Council che, a sua volta, può commissionare la stesura di guide o regole specifiche per determinati settori.

In particolare, l’Accounting Standard Boards ha commissionato alla Charity Commission -l’ente di controllo delle charities- la stesura degli Statement of Recommended Practice (SORPs), ossia una guida alla redazione dei bilanci delle organizzazioni sociali.

4.3. Suddivisione dei fondi

Secondo quanto riportato negli Statement of Recommended Practice, lo scopo dei bilanci delle Charities è quello di dimostrare ai propri fondatori, donatori, beneficiari e fornitori in modo chiaro e trasparente, come sono stati impiegati i fondi erogati dagli stessi e quali siano ancora disponibili alla fine dell’anno finanziario.

Una delle peculiarità della rilevazione contabile delle Charities inglesi è la suddivisione delle risorse in diversi fondi, mantenuti separati per evidenziare le fonti e gli utilizzi di ciascuna, che devono essere almeno tre: fondi non vincolati(Unrestricted funds), fondi vincolati (Restricted funds) e fondi di dotazione (Endowment funds).

I primi (Unrestricted funds) sono utilizzabili liberamente, purché nel rispetto dei fini istituzionali della Charity; i proventi generate dall’impiego di queste risorse a loro volta vengono inserite nello stesso fondo, generando in tal modo una ciclicità di proventi-spese.

Una parte dei questi fondi possono essere destinati dagli amministratori a particolari fini futuri; in questo caso daranno origine ai fondi destinati (Designated funds).

I fondi vincolati (Restricted funds) sono utilizzabili solo per particolari scopi rientranti negli obiettivi della charity, stabiliti direttamente dai soggetti eroganti sia contrattualmente che attraverso dichiarazioni pubbliche (nel caso in cui i soggetti abbiano l’autorità per farlo).

La restrizione può essere relativa allo specifico utilizzo della somma erogata (in conto esercizio o in conto capitale), o alla destinazione della stessa a fondo di dotazione, o ad entrambe. I proventi generate dagli investimenti specifici devono rimanere all’interno del fondo.

Se le somme sono erogate a fondo di dotazione, possono essere a titolo permanente (permanent) o spendibile (expendable).

44 rivalutazioni o svalutazioni del capitale che lo costituisce o da una conversione dello stesso in altre forme di investimento equivalenti.

Nel secondo caso gli amministratori hanno la possibilità, dandone adeguata motivazione, di utilizzarle in altri modi.

4.4. Schemi di bilancio

I bilanci sono composti dai seguenti prospetti:

a) Statement of Financial Activities, dove viene data evidenza delle risorse in entrata (proventi e trasferimenti) e delle risorse in uscita (spese) avvenute nell’esercizio.

È suddiviso in colonne al fine di dare evidenza dell’allocazione delle risorse nei singoli fondi descritti al paragrafo precedente -fondi non vincolati, vincolati, e di dotazione-, e del totale degli stessi -totale fondi-. È inoltre esposto in forma scalare.

Le voci che lo compongono sono esposte in cinque macrocategorie contraddistinte dalle lettere maiuscole (A, B, C, D, E), a loro volta suddivise in un primo livello di dettaglio contraddistinto da valori numerici associati alle lettere (A1, A2, B1, B2, ecc.), ed un secondo livello di maggior dettaglio, contraddistinto da lettere minuscole associate alle precedenti (A1a, A1b, ecc.).

La prima macrocategoria (A) rappresenta le Risorse in entrata, nella quale sono indicati i sottolivelli A1. Proventi da attività sociali, A2. Proventi da fondi generati, A3. Altri proventi. I primi si riferiscono all’attività caratteristica della charity -nel caso dei Teatri l’attività strettamente connessa agli spettacoli-; tra i Proventi da fondi generati (A2) rientrano le sottocategorie A2a. Trasferimenti volontari -comprendenti i contributi ricevuti dall’Arts Council e le donazioni e sponsorizzazioni da privati-, A2b. Proventi da attività per generare fondi -attività commerciali, accessorie a quella caratteristica-, A2c. Proventi da investimenti, nei quali rientrano le risorse generate attraverso le rendite degli investimenti finanziari. Infine negli Altri proventi (A3) rientrano tutte le categorie di risorse in entrata che non trovano allocazione nelle due precedenti.

La seconda macrocategoria (B) è quella delle Risorse in uscita, a loro volta suddivise nelle quattro sottocategorie B1. Spese per le attività sociali, B2. Spese per generare fondi, B3. Spese amministrative e B4. Altre spese. Le prime si riferiscono alle spese sostenute per l’attività caratteristica della charity, le seconde (B2) derivano dalle attività accessorie a quella principale -e si dividono a loro volta in B2a. Spese per generare trasferimenti volontari, connesse all’attività di fundraising, B2b. Spese derivanti dall’attività commerciale, e B2c. Spese derivanti dalla gestione degli investimenti-. Le spese

45 amministrative (B3) sono relative alla gestione e organizzazione dell’ente, e infine nella voce (B4) Altre spese rientrano le categorie di oneri non rientranti in quelle descritte. Nella terza macrocategoria (C) trovano rilevazione i Trasferimenti intervenuti tra le diverse categorie di fondi descritti che possono essere operati qualora i fondi non siano vincolati o in presenza di particolari circostanze che dovranno essere illustrate dagli amministratori e delle quali dovrà essere riferito nelle notes dei bilanci.

Generalmente i trasferimenti vengono effettuati “a copertura” di un eccesso di spesa intervenuto in uno dei fondi utilizzando di risorse in eccesso generate in altri fondi, o qualora venga meno il vincolo originario di destinazione, nel qual caso le risorse vengono fatte confluire nei fondi non vincolati.

Alla voce (D) sono indicati gli Altri proventi e spese, a loro volta suddivisi in rivalutazioni/svalutazioni delle immobilizzazioni materiali, di quelle finanziarie, e le variazioni nel trattamento pensionistico derivanti dai calcoli attuariali. Si tratta di valori “potenziali” che concernono una determinata attività (o passività nel caso dell’accantonamento pensionistico) ma che si realizzeranno effettivamente solo nel momento in cui le stesse attività/passività saranno effettivamente alienate/liquidate e i cui valori dipenderanno pertanto dalle reali condizioni che si manifesteranno in quel momento. Si tratta in pratica di aggiornare in ogni esercizio i valori di tutti gli assets. La sommatoria algebrica di tutte le voci descritte determina la variazione netta avuta in ciascun fondo, il cui valore va infine sommato alla consistenza inziale dei fondi, per determinarne il valore finale -(E) riconciliazioni dei fondi-.

Si riporta di seguito lo schema di riferimento dello Statement of financial activities proposto dallo Statement of Recommended Practice.