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Negli anni Settanta il mondo scientifico partecipò alla nascita del concetto di “au- to-organizzazione”. L’idea di uno schema di organizzazione inteso come “configurazio- ne di relazioni caratteristiche di un particolare sistema,”1assunse un ruolo centrale all’interno degli interessi speculativi del pensiero sistemico in cibernetica e da quel momento è diventato un concetto fondamentale per la comprensione della vita.

Nella storia della scienza e della filosofia occidentali c’è sempre stata una con- trapposizione fra lo studio della sostanza e della forma (o schema).

Il concetto di Schema

Lo studio dello schema è la base da cui partire per comprendere i sistemi viventi poiché le proprietà sistemiche sorgono da un insieme ordinato di relazioni o, con le pa- role di Capra, “le proprietà sistemiche sono proprietà dello schema.”

Questo è il “cuore” dell’organismo, nel senso che, se viene distrutto, l’organismo muore:

“ma se è vero che tutti gli organismi viventi sono costituiti in definitiva da atomi e mo-

lecole, non è vero che essi siano “niente più che” atomi e molecole. C’è qualcosa d’altro che caratterizza la vita, qualcosa di non materiale e non riducibile: uno schema di organizzazione”.2

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Fritjof Capra, La rete della vita, Sansoni, Milano 1998, p. 94. 2

Il concetto di Rete

Dato che si è parlato sull’importanza dello schema per la comprensione della vita, la domanda da porsi a questo punto è se esiste uno schema di organizzazione individua- bile in tutti i viventi. Se questo esiste, sicuramente una sua proprietà è l’avere la forma di rete; “ogni volta che osserviamo la vita, osserviamo delle reti.”3 Possiamo caratteriz- zare a sua volta la rete dalla sua non-linearità: una rete si estende in ogni direzione.

Il concetto di Retroazione

All’interno di una rete, uno stimolo che viaggia seguendo un percorso ciclico può generare un anello di retroazione. Questo concetto, comunemente noto come “feed- back”, fu introdotto in cibernetica da Norbert Wiener.

“Un feedback loop, o anello di retroazione, è una disposizione circolare di elementi

connessi casualmente, in cui una causa iniziale si propaga lungo le connessioni dell’anello, così che ogni elemento agisce sul successivo, finché l’ultimo propaga di nuovo l’effetto al primo elemento del ciclo[…]. La conseguenza di questa disposizione è che la prima connessione (“input”) subisce l’effetto dell’ultima (“output”), il che dà come risultato l’autoregolazione dell’intero sistema, dato che l’effetto iniziale viene modificato ogni volta che esso compie l’intero ciclo.”4

Poiché la rete è un veicolo di propagazione degli errori e delle loro conseguenze, sfruttando gli anelli di retroazione gli errori possono ritornare alla fonte che li ha causati ed essere corretti. Qualunque comunità, esemplificabile come una rete di rapporti, può autocorreggersi, regolando e organizzando se stessa.

Il concetto di Auto-organizzazione

Questo concetto è centrale nella visione sistemica della vita. “Lo schema della vi- ta, potremmo dire, è uno schema a rete capace di auto-organizzazione.” Questa ipotesi

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Dagli anni Venti gli ecologi si accorsero dell’esistenza delle reti alimentari; successivamente, in partico- lare i cibernetici tentarono di comprendere il cervello come una rete neurale.

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risale ai primi anni della cibernetica quando alcuni scienziati cominciarono a costruire modelli matematici per rappresentare la logica insita nelle reti neurali. Alla fine degli anni Cinquanta Heinz Von Foerster elaborò un primo modello qualitativo di auto- organizzazione dei sistemi viventi. Negli anni Settanta e Ottanta il modello venne perfe- zionato da ricercatori che lo applicarono in differenti sistemi: Ilya Prigogine, James Lo- velock, Lynn Margulis, Humberto Maturana e altri.

Le differenze fra il modello primitivo e quelli che seguirono sono le seguenti: - gli ultimi modelli aggiungono la possibilità che si creino nuove strutture con di- versi modi di comportamento nel processo auto-organizzativo;

- si riferiscono a sistemi aperti che agiscono lontano dall’equilibrio; - le connessioni fra le varie componenti del sistema sono non-lineari.

L’auto-organizzazione è dunque la comparsa di nuove strutture e di nuove forme di comportamento in sistemi aperti lontani dall’equilibrio, caratterizzati da anelli di retroa- zione interni e descritti da equazioni non lineari.5

I concetti di Struttura e Processo

La tradizionale contrapposizione filosofica fra forma e sostanza equivale a quella di matrice fisico-biologica fra il concetto di schema e quello di struttura quando si vuol distinguere la “configurazione di relazioni che conferisce a un sistema le sue caratteri- stiche essenziali” dall’insieme delle relazioni reali fra le componenti fisiche. Quando si tratta però di schema e struttura di un sistema vivente non si può sottovalutare il fatto che le sue componenti cambiano continuamente, poiché “un flusso incessante di materia attraversa gli organismi viventi [dando luogo] a crescita, sviluppo ed evoluzione.” Per- tanto nello studio delle manifestazioni della vita, la comprensione delle strutture e dei loro schemi di organizzazione è inseparabile da quella “dei processi metabolici e di svi- luppo”6. Per processo s’intende quindi “l’attività necessaria alla materializzazione con- tinua dello stesso schema”.

Utilizzando questi concetti-strumenti, la ricerca scientifica sta cercando di ri-

5

Ivi, p. 100. 6

Aristotele si era già posto il problema cercando una soluzione nel concetto di “divenire” espresso dalla teoria delle quattro cause.

organizzare la visione della vita sotto una nuova luce.

Verranno adesso sintetizzati alcuni approcci utilizzati a questo scopo, attraverso l’analisi degli sforzi di grandi scienziati, che appaiono ricongiungersi come tessere in un grandioso mosaico.