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La Lunga Marcia in musica, opera lirica in sei atti su libretto di Zou Jingzh

2.1 Introduzione all’opera

Il 22 ottobre 2016, il sipario della NCPA di Pechino si apre con la proiezione del componimento La Lunga Marcia di Mao Zedong.64 In questo modo, l’opera lirica omonima può finalmente prendere vita.

Nel capitolo precedente sono state analizzate le tappe più importanti che hanno permesso lo sviluppo del teatro cinese moderno e del cosiddetto “teatro in musica”. Date tali premesse, in quale filone sarebbe possibile collocare lo spettacolo della NCPA di Pechino La Lunga Marcia?

La Lunga Marcia può essere considerata come una trasposizione poetica e romantica legata

alle vicende salienti dell’impresa che ha condotto l’Armata Rossa alla vittoria. In tutto lo spettacolo sono mostrate scene legate ai campi di battaglia, ma al contempo viene presentata la vita della gente comune che entra in contatto con l’esercito. Protagonista assoluto dello spettacolo è proprio quest’ultimo che, attraverso duri sacrifici, personaggi fortemente connotati, attività di propaganda e lo stretto contatto con la vita reale, cerca man mano di guadagnare terreno e arrivare a porre una base solida per il proprio futuro. 65

Si evince che, sul punto di vista tematico, si potrebbe affermare che lo spettacolo è stato creato sulla base delle cosiddette “opere rivoluzionarie modello”, in quanto presenta caratteristiche simili alle opere promosse e accettate dal governo cinese durante il duro periodo della Rivoluzione Culturale. Gli aspetti che avvicinano l’opera a tale filone sono i seguenti:

 I personaggi che sono in scena non sono imperatori o concubine, o addirittura “eroi mitici” del passato, bensì è l’esercito, costituito da persone comuni che lottano per i propri ideali e interagiscono con il popolo. Inoltre, è possibile identificare anche una

64 Chen Zhiyin, “An Arduous March across Ten Thousand Mountains and Rivers”, NCPA Opera Commission: The

Long March, Opera in 6 Acts, NCPA Classics, 2016, p. 23.

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lieve costruzione dei personaggi in base alla teoria delle “tre prominenze”, precedentemente descritta nel primo capitolo. Gli eroi presentano un’accentuazione estrema della loro bontà, come anche del loro coraggio. Uno dei soldati semplici, il soldato Ping, potrebbe anche essere considerato come “personaggio mutevole”: grazie all’ influenza “positiva” dell’Armata Rossa, in particolar modo del Commissario Peng, egli riesce a cambiare la sua vita imparando ad avere il coraggio di lottare per i propri ideali. Sono inoltre presenti molte donne: due soldatesse sono addirittura le protagoniste dell’opera, cosa altamente impensabile all’inizio del Novecento, dove tutti i ruoli erano interpretati da soli uomini. Tuttavia, gli eroi presentati nell’opera non hanno quelle caratteristiche fisiche tipiche delle opere rivoluzionarie modello: se in quest’ultime, infatti, l’eroe principale era interpretato da un uomo alto e forte, ne La

Lunga Marcia i principali comandanti non mostrano la perfezione fisica e l’asessualità

richiesta e “imposta” in passato.

 Sono utilizzati costumi e accessori di scena tipici delle opere modello: la bandiera rossa, le armi e le uniformi dei soldati. Tuttavia, tali costumi non sono paradossalmente “puliti”, come era possibile notare nelle opere modello: le uniformi dei soldati sono macchiate e strappate, in modo da accentuare la dura lotta dell’esercito protagonista ma anche di rendere le varie scene più realistiche possibili.  La Lunga Marcia presenta elementi occidentali che erano già stati inseriti nelle opere

rivoluzionarie modello, in particolar modo negli effetti scenici: in ogni atto, l’azione narrativa viene accentuata dalla presenza di luci, effetti speciali, come la simulazione della tempesta di neve presente nel quinto atto o delle varie battaglie nel secondo atto. Tuttavia, il passaggio tra una scena e l’altra non viene resa mediante espedienti tipicamente cinesi, come ad esempio il liangxiang 亮相 (una pausa drammatica in cui l'interprete assume una posa "energetica") o la convenzione del pao yuanchang 跑圆 场 (percorrere la scena in cerchio per indicare il compimento di un viaggio).66

Lo scorrere del tempo è dato dal cosiddetto “buio” in scena, intervallato da immagini e musiche, le quali hanno lo scopo principale di delineare i tempi e i luoghi attraversati dall’esercito protagonista. Le musiche sono realizzate da un’orchestra che, ovviamente,

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suona anche con strumenti occidentali, oltre a riprodurre alcune melodie tradizionali con l’utilizzo di strumenti cinesi. Su un punto di vista coreografico, è presente la mescolanza degli stili, in quanto in alcuni atti si predilige il ballo popolare (quando la Lunga Marcia giunge nello Shaanxi del Nord), in altri casi si riproduce il ritmo serrato dei campi di battaglia.

 I gesti presenti ne La Lunga Marcia sono ripresi dalle opere modello solo in parte: ad esempio, se nelle opere modello era comunque presente un forte simbolismo delle mani rivisitato in chiave “proletaria”, in questa opera non si dà particolare attenzione ai gesti, bensì alle parole. Per tale motivo, il “pugno chiuso” delle opere modello viene inserito nello spettacolo ma non in modo eccessivo: si preferisce più che altro alzare il braccio verso l’alto ma avere il palmo della mano aperto.

In definitiva, sebbene La Lunga Marcia presenti delle influenze delle opere rivoluzionarie modello, in realtà presenta anche elementi di contaminazione. Sul piano formale, infatti, lo spettacolo non può definirsi interamente autoctono: al contrario, esso presenta numerose influenze occidentali. Questo è particolarmente visibile già a partire dal genere musicale utilizzato per tutta l’opera, che non è riconducibile all’Opera di Pechino, bensì alle opere liriche occidentali. Come precedentemente affermato, il National Centre for the Performing Arts di Pechino può essere considerato come il pioniere degli esperimenti legati alla valorizzazione della propria cultura all’estero mediante l’utilizzo del genere lirico occidentale. La Lunga Marcia, oltre ad essere l’undicesima opera originale creata dal team del NCPA, rappresenta uno di tali esperimenti “transculturali”, in quanto l’evento narrato è parte della storia e dell’identità cinese. Non si ritiene che il NCPA abbia creato quest’opera in modo da promuoverla anche all’estero, poiché è stata commissionata per celebrare l’anniversario dalla vittoria delle forze comuniste su quelle nazionaliste. Tuttavia, potrebbe essere anche una sorta di “sfida” cercare di mostrare un evento fondamentale della storia cinese all’estero. Personalmente, ritengo che il pubblico cinese abbia particolarmente apprezzato tale spettacolo, al punto tale da suggerire alla sottoscritta l’acquisto del rispettivo DVD. Ciò dimostra come la Lunga Marcia sia uno degli eventi storici maggiormente amati dal popolo cinese, in quanto cruciale per l’affermazione della loro identità.

L’intera opera è stata messa in scena da un cast di attori e cantanti di professione. Per descrivere al meglio lo spirito di condivisione della Lunga Marcia, tutti i cantanti e i ballerini non

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sono citati nel libretto.67 Questo per mostrare come, in tre ore di spettacolo, tutti facciano parte di un’unica squadra che soffre e si emoziona come i protagonisti, una squadra forte e dallo spirito irremovibile, dove ognuno è indispensabile al fine di arrivare all’agognata vittoria. In definitiva, ciò che colpisce di quest’opera commissionata dalla NCPA di Pechino è la volontà di mostrare alla gente comune il cosiddetto “miracolo della Lunga Marcia”68

in chiave più umana e artistica.

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