Capitolo 3. L’amore liquido
3.2 Istantaneità e velocità delle relazioni: soddisfatti o rimborsati
Il consumismo non consiste nell’accumulare beni, ma nell’usarli e nello smaltirli il più velocemente possibile per far posto ad altri beni; un consumatore predilige leggerezza, velocità, novità e varietà, il successo nella vita dell’homo consumens è dato dalla velocità con cui si susseguono gli acquisti. Di solito l’attrattiva che un oggetto provoca agli occhi di un consumatore è più breve dell’utilizzabilità del prodotto; se usato troppo a lungo un prodotto perde il fascino della novità ostacolando la ricerca di varietà:
«Guai a chi, per scarsità di mezzi è condannato a continuare a utilizzare beni che non mantengono più la promessa di sensazioni nuove e stimolanti […]. Chi non ha bisogno di restare fedele a lungo ai propri utensili […] è destinato alla vetta»204.
In una società di consumatori, tutte le opportunità trovano realizzazione tra le vetrine dei negozi, qualsiasi ricerca e obiettivo passa attraverso il mercato che offre continuamente e ad un ritmo crescente, nuovi oggetti contenenti l’illusoria capacità di soddisfare immediatamente l’acquirente; «[…] Ci si attende che tali oggetti siano facili da usare, che producano soddisfazione immediata e che il loro utilizzo non richieda sforzi rilevanti e tanto meno sacrifici»205.
Se l’oggetto non mantiene le promesse tanto attese, il consumatore non farà altro che riportare il prodotto in negozio e chiedere il rimborso per poi cercare subito, in un altro negozio, un rapido sostituto.
«Non si giura fedeltà a cose il cui unico scopo è soddisfare una necessità, un desiderio o un bisogno. I rischi sono inevitabili ma se si evita d’impegnarsi il pericolo appare meno temibile. Quest’ultima è un’idea confortante, ma anche
204 Z. Bauman, Amore liquido, cit. pp. 69-70. 205 Z. Bauman, Vita liquida, cit. p. 118.
estremamente angosciosa quando le ‘cose’ destinate al consumo sono altri essere umani»206.
Gli oggetti hanno una scadenza precisa oltre la quale non è possibile andare, però quando si tratta di relazioni è diverso, diventa difficile evitare l’impegno perché «ogni incontro lascia dietro di sé un sedimento di legame umano […] che si ispessisce nel tempo, via via che si arricchisce di ricordi dei momenti passati assieme. Ogni incontro è al tempo stesso conclusione e nuovo inizio, dal momento che l’interazione non ha una ‘scadenza naturale’. La fine può essere architettata solo artificialmente, e a chi tocchi decidere il momento è una decisione tutt’altro che ovvia, poiché nell’interazione umana entrambe le parti […] sono contemporaneamente consumatore e oggetto di consumo, e possono rivendicare entrambi la ‘sovranità del consumatore’. È possibile spezzare il legame e rifiutare di proseguire l’interazione, ma non senza un retrogusto amaro e un senso di colpa. È difficile ingannare la coscienza morale»207.
Per questo le relazioni stanno diventando una fonte di ambiguità e ansia, soggette sempre più alle leggi del mercato, in preda alla fugacità e frammentazione tipiche della società liquida; legami troppo solidi e impegni a lungo termine rischiano di diventare un fardello troppo pensante da portare nel corso di una vita in cui le circostanze mutano velocemente, in modo imprevisto ed imprevedibile.
Le promesse di impegno sono insignificanti nel lungo termine poiché le relazioni sono investimenti come tutti gli altri e si comportano esattamente come le merci: se ritenute scadenti o di non piena soddisfazione vengono sostituite con versioni nuove e aggiornate che si pensa possano garantire una soddisfazione maggiore.
«Quando è pilotata dalla voglia […] la relazione tra due persone segue il modello dello shopping […]. Al pari di altri prodotti di consumo, è fatta per
206 Ivi, pp. 118-119. 207 Ibidem.
essere consumata sul posto (non richiede un addestramento ulteriore o una preparazione prolungata) ed essere usata una sola volta con ogni riserva. […] la sua essenza è quella di potersene disfare senza problemi»208.
Il terrore di perdere la propria libertà a causa di un legame solido e stabile che potrebbe farci sprofondare in una noiosa vita abitudinaria, ci porta a dare vita a relazioni veloci, mordi e fuggi, basate solo sul soddisfacimento individuale e sulla convenienza:
«[…] oggigiorno l’attenzione dell’uomo tende a incentrarsi sulle soddisfazioni che le relazioni si spera arrechino proprio perché per qualche verso non sono state ritenute pienamente e realmente soddisfacenti»209.
L’individuo impara che «l’amore è una sequenza di episodi distinti, brevi e appassionati, consumati con la consapevolezza a priori di fragilità e brevità»210, episodi in cui «i personaggi che recitano o che vengono rappresentati nel corso dell’episodio siano impegnati soltanto finché dura l’episodio, senza che esista alcun impegno per una loro partecipazione all’episodio successivo. Ogni episodio ha la sua trama, e dunque ha bisogno di un nuovo cast. Qualsiasi impegno a tempo indeterminato e scadenza limiterebbe gravemente la gamma di storie disponibili per gli episodi che seguono»211.
La sindrome consumista ha preso il controllo sui rapporti e legami interpersonali che richiedono costanza e dedizione:
«Le faticose attività di stabilire e interrompere relazioni interpersonali, di unire e separare persone, di connetterle e disconnetterle, di darsi appuntamento con qualcuno e cancellare qualcun altro dalla rubrica del cellulare, sono ormai mediate
208 Z. Bauman, Amore liquido, cit. p. 19. 209 Ivi, p. VII.
210 Ivi, p. 9.
dal mercato. Esso impronta le relazioni umane, al lavoro e a casa, in pubblico e negli ambiti più intimi del privato»212.
Ai consumatori, abituati a beni di consumo che invecchiano in fretta e che vengono sostituiti da beni nuovi e migliorati, il restare fedele ad una relazione appare solo una perdita di tempo.
«La drastica riduzione della durata della pazienza conduce ormai a preferire una conclusione rapida e radicale delle relazioni incriminate»213.
Non senza problemi però, perché il mettere fine ad un rapporto che non fornisce più la soddisfazione desiderata, porta con sé insicurezza, paura e dolore. Per questo aumentano le agenzie di consulenti che offrono assistenza e consigli per una rapida separazione.
«L’elenco delle regole inizia con “Ricordati dei momenti brutti e dimentica quelli belli” e termina con “Fa’ nuovi incontri”, passando dall’ordine “Cancella tutta la corrispondenza elettronica”. Ovunque l’accento cade su atti come dimenticare, cancellare, mollare, sostituire»214.
Il parallelismo con la vita dell’homo consumens vien da sé: prodotti nuovi prendono il posto di quelli che si ritiene non diano più soddisfazione e che vengono destinati quindi alla discarica.
«Noi siamo oggi […] consumatori in una società di consumatori. La società del consumo è una società di mercato: noi siamo tutti nel mercato e sul mercato, simultaneamente consumatori e bene di consumo. Non c’è da stupirsi che l’uso/logorio delle relazioni umane e quindi, per procura, anche delle nostre identità (noi ci identifichiamo in riferimento alle persone con cui siamo in relazione) assomigli sempre più all’uso/logorio delle automobili, a imitazione di
212 Z. Bauman, Vita liquida, cit. p. 94. 213 Ivi, p. 93.
quel ciclo che comincia con l’acquisto e finisce con la discarica. Un crescente numero di osservatori ritiene che gli amici e le amicizie ricopriranno un ruolo vitale nella nostra società completamente individualizzata. Con le strutture dei supporti tradizionali della coesione sociale in rapido processo di sgretolamento, le relazioni di amicizia potrebbero diventare i nostri giubbotti salvagente o le nostre scialuppe di salvataggio. […] La realtà sembra tuttavia meno lineare. In questa vita ‘tardo-moderna’ o della modernità liquida le relazioni sono una faccenda ambigua e tendono a essere il punto focale di un’acutissima e snervante ambivalenza: il prezzo da pagare per un sodalizio che noi tutti desideriamo ardentemente è invariabilmente la rinuncia almeno parziale dell’indipendenza, anche se si vorrebbe a tutti i costi avere il primo senza rinunciare alla seconda… […] Soggetta a pressioni contraddittorie, più di una relazione [...] finisce con lo spezzarsi. La rottura di una relazione è qualcosa che è ragionevole aspettarsi, a cui è meglio pensare in anticipo e che è bene essere pronti ad affrontare. […] Ciò che tutti apparentemente temiamo, affetti da ‘depressione da dipendenza’ o no, in piena luce del giorno o tormentati da allucinazioni notturne, è l’abbandono, l’esclusione, l’essere respinti, banditi, ripudiati, abbandonati, spogliati di ciò che siamo, il vederci rifiutare ciò che vogliamo essere. Temiamo che ci vengano negati compagnia, amore, aiuto. Temiamo di venir gettati tra i rifiuti»215.
La paura aleggia su tutti i membri della società dei consumi: paura dell’esclusione, paura di restare soli, paura dell’abbandono, paura di non entrare a far parte del gruppo di coloro che contano, paura di essere gettati via come merci non più utili e desiderabili.
In questa società tutto scorre velocemente e tutto velocemente deve «spogliarsi quotidianamente di attributi giunti alla propria data di scadenza, e a smontare/togliere le identità di volta in volta montate/indossate. […] La “distruzione creatrice” è il modo tipico di procedere della vita liquida, ma quell’espressione sorvola, passandolo sotto silenzio, sul fatto che la creazione distrugge altre forme di vita e, incidentalmente, anche esseri umani»216.
215 Z. Bauman, Intervista sull’identità, cit. pp. 89-91. 216 Z. Bauman, Vita liquida, cit. pp. IX-X.
Nella modernità liquida infatti l’individuo deve imparare fin da subito a porre termine e a chiudere in fretta e senza troppe conseguenze le relazioni che non hanno più ragione di esistere.
Può capitare che il partner non corrisponda a quanto desiderato e così, come una merce di consumo, viene messo tra i rifiuti alla stregua di un prodotto che ha terminato il suo ciclo di vita.
«In una società liquido-moderna l’industria di smaltimento dei rifiuti assume un ruolo dominante nell’ambito dell’economia della vita liquida. La sopravvivenza di tale società e il benessere di coloro che ne fanno parte dipendono dalla rapidità con cui i prodotti vengono conferiti alla discarica e dalla velocità e dall’efficienza con cui gli scarti vengono rimossi. In una società simile nulla si può sottrarre alla legge universale della esitabilità e a nulla può essere concesso di restare più dello stretto necessario»217.
Le relazioni sono soggette alle regole della società consumista e il mercato per generare profitto studia, con risultati però fallimentari, modi per comprare nei negozi solidarietà, amicizia e conforto.
«I surrogati forniti dai negozi non sostituiscono i legami umani; nella loro versione da shopping, i legami si trasformano in merci; vale a dire che vengono trasferiti in un altro regno dominato dal mercato e cessano di essere un tipo di legame in grado di soddisfare il bisogno di aggregazione e che solo nell’aggregazione può essere concepito e mantenuto vivo»218.
Il successo più importante del mercato è stato il crollo delle doti di socialità:
«Il venir meno delle doti di socialità è stimolato e accelerato dalla tendenza, ispirata dal dominante modo di vita consumistico, a trattare gli altri esseri umani come oggetti di consumo e a giudicarli sul modello degli oggetti di consumo in
217 Z. Bauman, Amore liquido, cit. p. IX. 218 Ivi, p. 99.
base alla quantità di piacere che possono offrire, e in termini di “giustificazione economica dell’investimento”. Nella migliore delle ipotesi, gli altri sono valutati come compagni d’avventura nell’attività del consumo essenzialmente solitaria; soci nelle gioie del consumo, la cui presenza e attiva partecipazione può forse accrescere tali piaceri. In tutto questo processo, il valore intrinseco degli altri in quanto esseri umani unici […] è andato completamente smarrito. La solidarietà umana è la prima vittima dei trionfi del mercato dei consumi»219.
La convenienza economica è il metro di valutazione di una relazione, la cui durata è determinata dal livello di soddisfazione e piacere che offre in quanto ritenuta un investimento come tutti gli altri: tempo, denaro e fatica vengono investiti nel legame sentimentale nella speranza di compiere la scelta giusta, sperando che aumentino di valore nel tempo così come un titolo azionario; ma come nel mercato, guai a restare fedele a lungo a quel legame: l’incertezza e l’insicurezza dominano la relazione fintanto questa viene vista come un investimento. Non esistono più legami stabili che possano garantire una certa via d’uscita dalla solitudine e per questo ci si rifugia in quelli virtuali.
La rete infatti non è un luogo in cui si costruiscono legami sociali affidabili, quanto piuttosto una duna di sabbie mobili. «Quando entrano a far parte dell’ambiente di vita del singolo consumatore, le reti di comunicazione elettronica sono dotate fin dall’inizio di un dispositivo di sicurezza, della possibilità cioè di scollegarsi istantaneamente, senza problemi e (si spera) senza dolore. […] È questo meccanismo di sicurezza, e non la facilità di entrare in contatto, e tanto meno di restare insieme in modo permanente, a rendere il sostituto elettronico della comunicazione faccia a faccia così attraente per uomini e donne addestrati a operare in un mondo mediato dal mercato»220.
In questa società quindi la libertà individuale non consiste tanto nell’ottenere ciò che si desidera, quanto nel liberarsi di ciò che non si desidera più e le vittime collaterali di questo congegno che permette all’uomo di scollegarsi
219 Ivi, pp. 105-106.
immediatamente, «sono i legami sociali e le capacità necessarie per stringerli e mantenerli»221.
Le doti di socialità richieste per impegni virtuali sono di gran lunga inferiori di quelle necessarie per le amicizie reali e soprattutto frequentarsi in Internet permette al singolo di interrompere il rapporto in tutta sicurezza e rapidità senza nessun obbligo di acquisto.
«Possibilità di rescissione immediata – senza grane, strascichi o recriminazioni – è il maggiore vantaggio che i siti di appuntamenti su Internet possano offrire. Ridurre i rischi ed evitare di precludersi qualsivoglia possibilità è tutto ciò che resta della scelta razionale in un mondo di opportunità fluide, di valori mutevoli e di regole estremamente instabili; e i siti di appuntamenti su Internet, diversamente dall’irritante negoziazione del reciproco coinvolgimento, soddisfano alla perfezione (o quasi) tali nuovi standard di scelta razionale»222.
Il pericolo dell’estraneo spinge l’individuo a preferire i servizi su internet ed evitare così gli incontri reali, viziato dalla facilità d’uso caratteristica del mercato dei beni di consumo «che promette di rendere ogni scelta sicura e ogni transazione una tantum e non impegnativa, trasformandola in un atto “senza costi sommersi”, senza “mai più niente da pagare”, “senza implicazioni” né “venditori che richiamino”»223.
Le agenzie su internet riducono il desiderato e cercato partner alla stregua di un genere di merce che il cliente sa bene come gestire, senza il bisogno di relazionarsi direttamente con l’altra persona ed evitando così il tanto temuto faccia a faccia.
«Incontrare una persona reale richiede un genere di abilità sociali che non necessariamente si possiedono nella misura che occorre, e dialogare significa sempre esporsi all’ignoto: è come concedersi in ostaggio al destino. È molto più
221 Ibidem.
222 Z. Bauman, Amore liquido, cit. p. 91.
rassicurante pensare che è la mia mano, e solo quella, a tenere il mouse ed è il mio dito, e solo quello, a cliccarvi»224.
Aumentano coloro che fanno acquisti online, che si sentono più a proprio agio di fronte allo schermo di un computer e che cercano online il partner giusto con cui iniziare una relazione, sicuri del fatto che in caso di non soddisfazione potranno semplicemente staccare la spina.
La gioia, in un mondo in cui le novità si susseguono a ritmi crescenti e vertiginosi, deriva dallo shopping, mentre l’acquisto in sé comporta possibili effetti negativi, frustrazioni e rimpianti. «E poiché i negozi su internet sono sempre aperti, è possibile estendere il tempo della gratificazione a piacimento senza che venga contaminato dalla preoccupazione di frustrazioni future. […] Il guaio è, ovviamente, che la ricerca di un partner non si adatta bene allo schema scegli-e-acquista, e ciò vale a maggior ragione se si cerca un compagno di vita, un partner-per-la-vita»225.
224 Ivi, p. 23.