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- L’amore e gentilezza

Nel documento LA VOCE NEL LINGUAGGIO E NEL CANTO (pagine 92-95)

CRISTIANI NEL PARLARE

Capitolo 26 - L’amore e gentilezza

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Utilizziamo parole buone e di conforto - Nel momento in cui i poveri e le anime ferite vengono a voi per ricevere parole di speranza, utilizzate le parole di Cristo. Rifiutereste di dire loro parole piacevoli cortesi e gentili? Coloro che parlano come Cristo, non useranno mai parole amare che feriscono l’anima. L’Eterno è stato attento ed ha ascoltato.(Malachia 3:16) Tenete a mente che il Signore ascolta le parole che pronunciate e conosce quale spirito vi spinge a parlare o agire. Non è forse da cristiani usare parole gentili, parole di conforto, anche se siamo inclini a fare il contrario? - The Review and Herald, May 26, 1896

La legge della bontà sulle nostre labbra - Lavorate disinte-ressatamente, con amore, con pazienza per tutti quelli con cui vi relazionate. Non mostrate impazienza. Non proferite parole aspre.

Permettete che l’amore di Cristo dimori nei vostri cuori e che la legge della bontà sia sulle vostre labbra. - Welfare Ministry, p. 76

Premura e gentilezza - Ogni anima che incontriamo è l’acqui-sto del sangue di Cril’acqui-sto, pronunciamo parole buone e premurose a coloro che vengono tra noi. I giovani hanno bisogno d’aiuto, di parole e azioni buone. - Manuscript 33, 1911

Dobbiamo parlare della verità con amore - Come la rugiada e la dolce pioggia cade sulle piante appassite, facciamo in modo che le nostre parole cadano dolcemente su coloro che vogliamo attirare a Cristo. Il proposito di Dio è raggiungere il cuore. Dobbiamo dire la verità con amore, confidando in Lui per dargli il potere di riformare il nostro carattere. Lo Spirito Santo opererà nell’anima alla quale si [93]

parla dell’amore di Cristo. - The Ministry of Healing, 157

Meno critiche, maggiore influenza positive - Nell’opera di aiutare gli altri, possiamo guadagnare molte vittorie preziose. Do-vremmo dedicarci con zelo instancabile, con fedeltà fervente, con abnegazione e con pazienza nell’opera di aiutare coloro che hanno bisogno di crescere. Le parole buone e d’incoraggiamento faran-no miracoli. Ci sofaran-no persone che se con costanza e sforzo in loro

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favore, senza mostrare critica o rimproveri, saranno suscettibili al miglioramento. Meno critichiamo gli altri, maggiore sarà la nostra influenza, che potremo esercitare per il loro bene. Spesso le frequen-ti ammonizioni anche se posifrequen-tive, possono fare più male che bene.

Permettiamo alla bontà cristiana di manifestarsi a tutti. - Medical Ministry, pp. 208, 209

Un rimedio per la malattia e la tristezza - Il Signore Gesù vuole che mostriamo un volto piacevole, che pronunciamo parole buone e di simpatia. Anche se siamo malati e ci sentiamo indisposti, non abbiamo bisogno di raccontarlo agli altri. Se parleremo della bontà del Signore le nostre parole agiranno come balsamo contro la tristezza e il dolore. - Manuscript, 39, 1908

La Parola di Dio una Guida quotidiana - Le parole che pro-nunciamo, sia nella casa sia nella comunità devono essere gentili, buone, affettuose e pure. Se studiamo la Parola e la mettiamo in pratica come dice la frase “mangiare la Parola”, avremo un’espe-rienza solida che ci porterà sempre alla verità. Studiamo il nostro cuore con diligenza; confrontiamo il nostro linguaggio quotidiano e l’indole della nostra opera, con la Parola, per non commettere errori.

- Manuscript 3, 1906

L’espressione esteriore della grazia interior - Il requisito prin-cipale del linguaggio è la purezza, la bontà e la sincerità. La scuola migliore per questo studio del linguaggio è la casa.

Le parole buone sono come dolce rugiada per l’anima. La Scrit- [94]

tura ci dice che il linguaggio di Cristo era pieno di grazia affinché potesse sostenere con la parola lo stanco. (Isaia 50:4) Il Signore ci invita dicendo: Nessuna parola malvagia esca dalla vostra bocca, ma se ne avete una buona per l’edificazione secondo il bisogno, ditela affinché conferisca grazia a quelli che ascoltano. (Efesini 4:29) - The Adventist Home, 435

Cristiani cortesi - Il contenuto delle conversazioni dei veri cri-stiani è profondo. Essi considerano un peccato abbassarsi a scioc-che adulazioni, ma si mostrano cortesi, gentili e benevoli. Le loro parole sono determinate dalla sincerità e dall’amore per la verità.

- Messages to Young People, 349

Gioia fornita da Dio - Dio offre a ognuno una gioia, alla quale possono partecipare sia il ricco che il povero: la gioia che si sente quando si coltiva la purezza di pensiero e il disinteresse altruistico;

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il piacere che si sperimenta nel pronunciare parole di simpatia, nel realizzare azioni amabili. La luce di Cristo, che emana da coloro che si consacrano a un tale servizio, può illuminare la vita di molti sofferenti. - Testimonies for the Church, vol. 9, p. 57

Parole amabili accompagnate da opere d’amore - Dio deside-ra che i doni che Lui ha concesso generosamente ai suoi figli, siano trasmessi a coloro che ne hanno bisogno. Da questa trasmissione e manifestazione di parole buone, accompagnate da opere d’amore, coloro che lavorano per Dio sapranno come raggiungere i cuori e vincere le anime a Cristo. - The Review and Herald, December 14, 1897

Uno spirito di mansuetudine e umiltà - Quando vi avvicinate a qualcuno che supponete sia in errore, cercate di parlargli con uno spirito di mansuetudine e modestia; perché l’ira dell’uomo non opera la giustizia di Dio. Colui che sbaglia, deve essere ripreso in nessun altro modo se non con uno spirito mite, con dolcezza e tenero amore.

State attenti al vostro comportamento. Evitate qualsiasi sguardo o gesto, le parole o un tono pieno di orgoglio o di autosufficienza.

Guardatevi dall’esaltare voi stessi o mettere la vostra bontà e [95]

giustizia in contrasto con le loro debolezze. Guardatevi dall’avere un approccio distante, altezzoso e denigrante. Evitate con cura ogni apparenza di collera; invece usate un linguaggio semplice e chiaro dove non ci sia rimprovero, nessuna accusa o offesa, nessun segno d’irascibilità, e con un sentimento d’amore.

Ma soprattutto, non deve esistere nessuna ombra di odio o di cattiva volontà, né amarezza, né espressione di acredine; nulla se non la bontà e la mansuetudine che fluiscono da un cuore pieno d’amore.

Tuttavia questi frutti preziosi non vi impediranno di parlare in modo serio e solenne, come se gli angeli vi guardassero e voi stiate agendo in riferimento al prossimo giudizio. - Testimonies, vol. 2, p. 52

Nel documento LA VOCE NEL LINGUAGGIO E NEL CANTO (pagine 92-95)