• Non ci sono risultati.

- Il ruolo degli insegnanti [23]

Nel documento LA VOCE NEL LINGUAGGIO E NEL CANTO (pagine 29-33)

Un messaggio d’importanza eternal - Ogni cristiano è chia-mato a far conoscere agli altri le immense ricchezze di Cristo e per questo motivo che dovrebbe impegnarsi a perfezionare la propria dizione. Occorre presentare la Parola di Dio in modo da toccare i cuori degli ascoltatori. Dio non desidera che i Suoi testimoni siano persone incolte o grossolane, e neanche che il Suo potente messag-gio di grazia, da condividere con il mondo intero, risulti sminuito o sbiadito da coloro che lo trasmettono. Occorre guardare a Gesù come nostro modello perfetto.

Occorre implorare l’aiuto dello Spirito Santo e accrescere con la Sua forza ogni nostra facoltà e capacità per portare avanti un’opera perfetta. Tutto questo si applica in particolare a coloro che sono chiamati a lavorare in pubblico. Il predicatore e l’insegnante tengano presente che annunciano agli altri un messaggio dalle conseguenze eterne. Nel giorno del giudizio essi saranno giudicati secondo la ve-rità che hanno predicato. Molti accettano o respingono il messaggio secondo il modo in cui gli viene presentato, perciò parlate cercando di toccare sia la mente sia il cuore, parlate piano, con chiarezza e solennità, con la gravità richiesta dal caso. COL 336

L’obbedienza alla Parola di Dio - In ogni linea d’istruzione, gli insegnanti dovrebbero impartire la luce della Parola di Dio, e mostrare l’importanza di ubbidire a un Così dice il Signore. L’e-ducazione dovrebbe essere tale che gli studenti facciano dei giusti principi la guida di ogni loro azione. Questa è l’educazione che resterà nei secoli eterni. - Fundamentals of Christian Education, p.

516

Il carattere purificato è un esempio efficace - L’insegnante

che si sottomette a Cristo, parla e agisce come un cristiano. Non [24]

sarà soddisfatto fino a quando la Verità non purificherà la sua vita da ogni cosa inessenziale. Non sarà soddisfatto a meno che la sua mente non si lasci plasmare giorno dopo giorno dalla santa influenza dello Spirito Santo. Solo allora Cristo parlerà al cuore dicendo:

25

26 La Voce Nel Linguaggio E Nel Canto

“Ascoltate la mia voce, e io sarò il vostro DIO e voi sarete il mio popolo; camminate in tutte le vie che vi ho comandato, perché siate felici. (Geremia 7:23) - Fundamentals of Christian Education, 526.

Parole d’incoraggiamento - Mostrate simpatia e tenerezza nei rapporti con i vostri studenti. Testimoniate l’amore di Dio. Che le vostre parole dimostrino simpatia, gentilezza, incoraggiamento e tenerezza verso di loro. Nella misura che lavorerete per loro, quale trasformazione si realizzerà nel carattere di quelli che sono stati adeguatamente educati nel focolare! Il Signore può servirsi anche dei giovani educatori se essi vogliono consacrarsi a Lui, e così diventare dei mezzi per la rivelazione della Sua grazia. - Counsels to Parents, Teachers, and Students, p. 152

Coraggio ed entusiasmo - Gli insegnanti dovrebbero sempre prefiggersi la semplicità e l’efficacia, dovrebbero insegnare serven-dosi di molte illustrazioni e, anche con studenti più grande, dovreb-bero fare in modo che le spiegazioni risultino semplici e chiare.

Sono tanti gli studenti che, anche se non piccoli d’età, sono spesso dei bambini dal punto di vista intellettuale.

Un importante elemento nell’attività educativa è l’entusiasmo.

Su questo punto un utile suggerimento si trova nell’osservazione fatta un giorno da un celebre attore. L’arcivescovo di Canterbury gli chiese perché gli attori di teatro riuscissero a conquistare il pub-blico in modo così straordinario, mentre i ministri del Vangelo non arrivano a tanto con i loro uditori. “Con tutto il dovuto rispetto per vostra grazia”, rispose l’attore “mi sia permesso dire che il motivo è semplice: consiste nella forza dell’entusiasmo. Noi sul palcoscenico parliamo di cose immaginarie come se fossero vere, mentre coi dal pulpito parlate di cose vere come se fosse immaginarie”.

Gli insegnanti hanno a che fare con cose reali e dovrebbero quindi parlarne con tutta la forza e con tutto l’entusiasmo determinati dalla consapevolezza della loro realtà e della loro importanza. Ed 233

Poche parole, e non discorsi lunghi - Coloro che istruiscono [25]

i bambini dovrebbero evitare osservazioni noiose. Le brevi osser-vazioni avranno una felice influenza. I discorsi lunghi stancano le piccole menti dei bambini. Se c’è molto da dire è meglio fare corte dichiarazioni con una certa frequenza. Poche parole di tanto in tanto saranno più vantaggiose dei lunghi discorsi. Il troppo parlare li

por-- Il ruolo degli insegnanti 27

terà a detestare anche l’istruzione spirituale, proprio come mangiare qualcosa in eccesso appesantisce lo stomaco e riduce l’appetito, provocando perfino il disgusto del cibo. Le menti delle persone pos-sono sovraccaricarsi con troppi discorsi. L’opera per la chiesa, ma soprattutto in favore della gioventù, deve essere fatta linea su linea, precetto per precetto, un pochino qui e un pochino là. Le menti devo-no avere il tempo di digerire le Verità con le quali sodevo-no alimentate. I bambini dovrebbero essere attratti al cielo, non con precipitazione, ma con delicatezza. - Testimonies for the Church, vol. 2, p. 420

Ogni parola deve essere pronunciata con chiarezza - Chi in-segna la Verità deve fare attenzione a come la presenta. Per arrivare al cuore, ogni sua parola deve essere detta con chiarezza, distinta-mente e con sincera convinzione. Se le parole si accavallano l’una sopra l’altra, si perde l’impressione che si dovrebbe dare. Il talento della parola necessita essere coltivato affinché la Verità sia esposta con parole concise, lentamente, senza eccitazione, distintamente, per non perdere nessuna sillaba. - The Southern Work, October 27, 1903 Parlare correttamente - Una delle virtù più essenziali di un insegnante è la capacità di leggere e parlare distintamente e con entusiasmo. Chi sa usare la sua lingua con fluidità e correttezza, può esercitare un influsso maggiore di colui che non è in grado di esprimere i suoi pensieri con facilità e chiarezza. - Counsels to Parents, Teachers and Students, p. 216

Un’articolazione intelligente - Ogni insegnate, dovrebbe colti-vare le sue facoltà e il dono della parola, in modo da poter parlare di-stintamente, articolando in modo intelligente. - Counsels on Sabbath School Work, p. 97

Semplicità delle parole di Cristo - I Farisei si beffavano di [26]

Cristo. Criticavano la semplicità del Suo linguaggio, che essendo così semplice, i bambini, gli anziani, la gente comune lo ascoltavano felici e restavano incantati dalle Sue parole. Anche i sadducei lo ridicolizzavano, perché i Suoi discorsi erano così diversi da quelli che proferivano i governanti e gli scribi. Questi maestri giudei parla-vano con tono monotono, e le più semplici e preziose scritture, erano prive di interesse, incomprensibili, sotterrate sotto una moltitudine di tradizioni e saggezza popolare, che dopo che i rabbini avevano parlato, la gente sapeva ancor meno di prima il significato delle Scritture. Il parlare di Gesù, invece affascinava tutti. Egli parlava in

28 La Voce Nel Linguaggio E Nel Canto

modo così diverso dai governanti e dagli scribi. C’erano così tante anime che avevano fame del Pane della Vita, e Gesù li nutriva con la Verità pura e semplice. I Suoi insegnamenti si basavano sulle illustrazioni prese dalla natura, sulle vicende comuni della vita, con cui erano familiari. In quel modo la verità diventava per loro una realtà viva; le scene della natura e le vicende della vita quotidiana si ripetevano nei preziosi insegnamenti del Salvatore. Cristo vuole che i suoi servi, imitino il suo modo d’insegnare. - Fundamentals of Christian Education, p. 242, 243

Bontà nel rimprovero - Ogni insegnante dovrebbe portare pace, amore e allegria nel suo lavoro. Cercate di non arrabbiarvi e diven-tare provocatori. Dio vi osserva con grande interesse per vedere se siete plasmati dal divino Maestro.

Il bambino che perde l’autocontrollo, è molto più giustificabile di un insegnante che si permette di manifestare ira e impazienza.

Quando è necessario un rimprovero severo, si può fare con bontà.

Che il maestro eviti l’ostinatezza nel bambino parlandogli con du-rezza. Ad ogni correzione seguano le gocce dell’olio della bontà.

Egli non dovrebbe mai dimenticare che ha a che fare con Cristo nella persona di uno dei Suoi piccoli.

Sia stabilita la regola che in ogni disciplina secolare, debbano sempre regnare la fedeltà e l’amore. Quando il maestro corregge uno studente deve farlo in modo da non umiliarlo, affinché nel suo cuore sgorghi l’amore verso il maestro. - Counsels to Parents, Teachers, and Students, 212

Nel documento LA VOCE NEL LINGUAGGIO E NEL CANTO (pagine 29-33)