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LA STRUTTURAZIONE DEL PROCESSO DI ANALIS

5.1 L’analisi dei pensieri dei bambini 1 L’ ANALISI DEL MATERIALE EIDETICO

5.1.3 L’ ANALISI DEL MATERIALE RIFLESSIVO ESPERIENZIALE

L’analisi del materiale esperienziale intende cogliere la qualità del pensiero autonomamente elaborato dai bambini in merito alla loro esperienza. Consideriamo materiale di questo tipo:

- i fogliari delle virtù raccolti nel corso dell’intero progetto;

- le considerazioni finali dei bambini sul percorso in cui sono stati coinvolti.

I fogliari delle virtù

Nella scuola dell’infanzia si utilizza il “fogliario delle virtù”, una raccolta di fogli sagomati come foglie d’albero (con riferimento alla cornice narrativa del bosco delle virtù), dove i bambini disegnano un gesto di virtù che hanno compiuto o visto compiere. Accanto al disegno l’insegnante o il ricercatore annota le parole con le quali i bambini descrivono il loro elaborato, insieme al nome che essi stessi attribuiscono al gesto compiuto. L’attività viene effettuata secondo una frequenza concordata con le maestre.

Per cogliere la qualità dei pensieri dei bambini l’analisi si sviluppa in due direzioni: 1) analisi quantitativa dei gesti virtuosi raccolti nei diari-fogliari per comprendere quali

sono le virtù che i bambini riconoscono maggiormente presenti nella loro esperienza;

2) analisi qualitativa:

a. puntuale: viene preso in esame ogni singolo racconto per comprendere come i bambini concettualizzano le virtù; b. longitudinale: viene analizzato lo sviluppo dei pensieri di

ogni fogliario per comprendere se e come si evolve il pensiero riflessivo dei bambini sul tema delle virtù.

L’ANALISI QUANTITATIVA DELLE VIRTÙ DISEGNATE

Vengono presi in esame tutti i fogliari e i diari raccolti. Vengono quantificati tutti i disegni e i racconti di gesti virtuosi nei fogliari al fine di comprendere quali sono le virtù che i bambini riconoscono maggiormente nella loro esperienza. Infine, vengono quantificati i disegni e i racconti non chiari, cioè quelli in cui i bambini non nominano la virtù relativa alla scena rappresentata o descritta, oppure suggeriscono una nominazione che non corrisponde al significato condiviso di una certa virtù.

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L’ANALISI QUALITATIVA PUNTUALE

L’analisi qualitativa dei pensieri dei bambini nei fogliari, che ha per obiettivo definire le esperienze virtuose vissute o incontrate, viene attuata secondo le seguenti procedure:

1) si trascrivono i pensieri raccolti da tutte le foglie:

FOGLIE DELLA GENEROSITÀ

“Ho disegnato mio fratello Piero che mi ha regalato una Barbie: è stato generoso” (Vania, 5)

“Io annodo il grembiule ad Arianna quando abbiamo fatto le cameriere” (Camilla, 5)

“Mia sorella che mi dava le carte per non farmi piangere” (Vania, 5) “Ho aiutato Mirko a mettere a posto i tappi del gioco dell’oca” (Sandro, 5) “Ho disegnato io che regalo una palla a mio fratello Giovanni. Sono generoso” (Romeo, 4)

“Serena era da sola e mi è venuta a cercare, io sono stato con lei e gli ho insegnato delle cose tipo nascondino” (Sandro, 5)

2) si individuano i significati etici delle azioni narrate dai bambini e si procede alla relativa codificazione attraverso una concettualizzazione di primo livello, che descrive il significato espresso [CS]:

FOGLIE DELLA GENEROSITÀ

EXCERPT CS

“Ho disegnato mio fratello Piero che mi ha regalato una Barbie: è stato generoso” (Vania, 5)

Fare un regalo

“Io annodo il grembiule ad Arianna quando abbiamo fatto le cameriere” (Camilla, 5)

Aiutare qualcuno

“Mia sorella che mi dava le carte per non farmi piangere” (Vania, 5)

Condividere

“Ho aiutato Mirko a mettere a posto i tappi del gioco dell’oca” (Sandro, 5)

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“Ho disegnato io che regalo una palla a mio fratello Giovanni. Sono generoso” (Romeo, 4)

Fare un regalo

“Serena era da sola e mi è venuta a cercare, io sono stato con lei e gli ho insegnato delle cose tipo nascondino” (Sandro, 5)

Insegnare

3) si prendono in esame le differenti concettualizzazioni di significato (CS) per raggrupparle in insiemi omogenei e a ogni insieme si attribuisce una concettualizzazione di secondo livello (C) che indica l’essenza del significato di quel gruppo:

FOGLIE DELLA GENEROSITÀ

CS C

Fare un regalo DONARE

Condividere

Aiutare qualcuno FARE QUALCOSA PER

L’ALTRO Insegnare

4) si costruisce così una tavola dei pensieri che rappresenta una classificazione noologica, analoga a una tavola botanica. La tavola rivela la capacità di concettualizzazione etica dei bambini:

FOGLIE DELLA GENEROSITÀ

EXCERPT CS C

“Ho disegnato mio fratello Piero che mi ha regalato una Barbie: è stato generoso” (Vania, 5)

Fare un regalo DONARE

“Ho disegnato io che regalo una palla a mio fratello Giovanni. Sono generoso” (Romeo, 4)

“Mia sorella che mi dava le carte per non farmi piangere” (Vania, 5)

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“Io annodo il grembiule ad Arianna quando abbiamo fatto le cameriere” (Camilla, 5)

Aiutare qualcuno FARE QUALCOSA PER L’ALTRO “Ho aiutato Mirko a mettere a

posto i tappi del gioco dell’oca” (Sandro, 5)

“Serena era da sola e mi è venuta a cercare, io sono stato con lei e gli ho insegnato delle cose tipo nascondino” (Sandro, 5)

Insegnare

Tutti i passaggi descritti portano all’individuazione di un coding system per ogni virtù oggetto del percorso che permette di conoscere quale significato i bambini attribuiscono alle virtù oggetto di riflessione. Alcuni pensieri dei bambini risultano pensieri complessi: si tratta di tutti quei dati che, per la loro ricchezza e profondità contenutistica, riteniamo non codificabili. Codificarli, infatti, comporterebbe inevitabilmente ridurre la loro pregnanza espressiva, che si manifesta attraverso significati fortemente intrecciati tra loro. Proprio perché tali pensieri sporgenti esprimono un inscindibile intreccio semantico, possono essere anche considerati pensieri complessi.

L’ANALISI QUALITATIVA LONGITUDINALE

L’analisi longitudinale dei pensieri documentati nei fogliari ha come obiettivo verificare se ci sia stato uno sviluppo cognitivo durante il percorso, e di quale tipo sia.

Per l’analisi corrispondente a questa domanda abbiamo tenuto conto dei fogliari che presentano almeno tre riflessioni, essendo questo il numero che riteniamo minimo per poter verificare se è rintracciabile un cambiamento concettuale. Dopo l’esame di tutti i fogliari, effettuato in modo condiviso all’interno del gruppo di ricerca, identifichiamo 3 tipi di cambiamento concettuale che i pensieri dei bambini mostrano: la qualità della descrizione dei gesti virtuosi, l’idea di virtù e la capacità di descrivere il flusso della mente.

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I cambiamenti concettuali sono stati identificati attraverso una serie di indicatori, ad ognuno dei quali abbiamo assegnato una lettera dell’alfabeto greco:

1. cambiamento concettuale nella qualità della descrizione dei gesti virtuosi.

Indicatori discorsivi dello sviluppo concettuale sono i seguenti: α1: incremento nella qualità della descrizione;

α 2: esplicitazione delle conseguenze del gesto virtuoso;

α3: esplicitazione delle argomentazioni a supporto del gesto virtuoso;

2. cambiamento concettuale dell’idea di virtù.

Indicatori discorsivi della capacità di concettualizzazione sono i seguenti:

β1: apprendere a utilizzare correttamente la parola virtù;

β2: saper vedere la complessità dell’esperienza etica, che spesso richiede di utilizzare più termini riferibili a diverse virtù;

β3: compare anche un’interpretazione allocentrica del gesto virtuoso; β4: i concetti espressi evidenziano una rielaborazione personale dei concetti proposti dal progetto;

3. capacità di descrivere il flusso della mente.

Alcuni pensieri mostrano la capacità metariflessiva dei bambini, cioè la capacità di risalire e di esplicitare i pensieri sottesi alle azioni:

ω: realizzazione di una progressione nella capacità di descrivere il flusso della mente.

Identificati gli elementi da prendere in considerazione torniamo a una nuova lettura dei fogliari per rilevare gli eventuali sviluppi cognitivi.

Le considerazioni finali dei bambini

Alla fine del progetto i bambini sono invitati a rispondere individualmente in modo orale alla domanda: “Che cosa ti è rimasto nel cuore e nella mente di quello che abbiamo fatto?”.

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Le risposte, una volta trascritte, vengono prima codificate attraverso l’attribuzione di etichette che esprimono concettualizzazioni di significato di primo livello (CS). Le concettualizzazioni che fanno riferimento ad una dimensione semantica comune vengono poi raggruppate concettualizzazioni di secondo livello o categorie (C). Riportiamo di seguito alcuni esempi di applicazione del metodo di analisi.

LE CONSIDERAZIONI FINALI DEI BAMBINI

EXCERPT CS C

“Ho imparato quando tipo Verena poteva usare il mio astuccio che lei non ce l’aveva: che io lì sono stata gentile, però non sapevo che si poteva dire anche generosità” (Adelaide, 5).

Le virtù oggetto del percorso

CONOSCERE E AGIRE LE VIRTÙ

“Ho capito che devo prendere cura dei bambini quando [si] fanno male” (Aneta, 5)

Prendersi cura IL VALORE DELLE

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