• Non ci sono risultati.

L’ATTIVITÀ ECONOMICA E I CONTI CON L’ESTERO

Nel documento L’Italia nell’economia internazionale (pagine 195-200)

I MERCATI INTERNAZIONALI DEI PRODOTTI AGRICOLI: QUALI POLITICHE PER UN NUOVO SCENARIO?

4. L’ATTIVITÀ ECONOMICA E I CONTI CON L’ESTERO

DELL’ITALIA

*

Quadro d’insieme

Nel 2007 l’attività produttiva e il commercio mondiale hanno rallentato per gli effetti della crisi finanziaria originata nel settore bancario e immobiliare degli Stati Uniti. Come nel resto dell’area dell’euro, anche in Italia la crescita del prodotto inter-no ha decelerato portandosi da 1,8 a 1,5 per cento. Si mantiene il divario negativo, in ampliamento dal 2002, tra il saggio di crescita annuo dell’Italia e quello dell’area del-l’euro.

In Italia il contributo della domanda interna alla crescita è stato di poco inferio-re a quello dell’anno pinferio-recedente e pari a 1,4 punti percentuali, con un ruolo pinferio-reponde- preponde-rante dei consumi interni. Come nella media dell’area dell’euro, la componente este-ra della domanda ha apportato anche nel 2007 un lieve contributo positivo: le espor-tazioni, infatti, sono aumentate del 5 per cento a fronte di un aumento del 4,4 per cento delle importazioni. Grazie a questi sviluppi la propensione a esportare e il grado di penetrazione delle importazioni sono ancora aumentati. Le vendite all’estero di beni, cresciute come nel 2006 del 5,6 per cento, sono state più dinamiche di quelle di ser-vizi, aumentate del 2,5 per cento, in netta decelerazione rispetto all’anno precedente. Grazie anche al buon andamento delle esportazioni, la bilancia di parte corren-te ha mostrato un leggero miglioramento: il disavanzo si è ridotto di oltre un miliardo di euro portandosi al 2,4 per cento del prodotto interno lordo. Il surplus relativo ai manufatti è, infatti, cresciuto, a fronte di un disavanzo delle materie prime in lieve flessione, mentre i saldi di servizi e redditi hanno mostrato entrambi un peggioramen-to. Tra i servizi si è approfondito il disavanzo nei trasporti e si è ridotto l’attivo della voce relativa al turismo. Si è registrato inoltre un forte incremento del disavanzo dei servizi alle imprese, per l’aumento delle importazioni. Gli avanzi del conto capitale e del conto finanziario si sono ulteriormente ampliati rispetto all’anno precedente.

Il 2007 ha rappresentato un anno positivo per le esportazioni italiane che hanno proseguito nella tendenza crescente già mostrata nel 2006. La variazione in valore è stata, per i beni, all’incirca della stessa intensità di quella registrata nel 2006. La quota di mercato sulle esportazioni mondiali a prezzi correnti è leggermente aumentata, anche per l’effetto meccanico dell’apprezzamento dell’euro. L’esercizio di scomposi-zione della variascomposi-zione della quota di mercato (Constant Market Shares Analisys) pre-sentato nelle pagine seguenti segnala un effetto positivo della specializzazione setto-riale e geografica sull’incremento della quota avvenuto nel 2007. Sono infatti cresciu-te oltre la media le importazioni mondiali di prodotti in metallo, meccanica e mezzi di trasporto in cui l’Italia detiene vantaggi comparati.

La perdita di competitività di prezzo imputabile, in parte, all’effetto dell’apprez-zamento dell’euro e, in parte, al deludente andamento della produttività nel settore manifatturiero, ha esercitato, quindi, nel 2007 un impatto limitato sull’andamento dei valori esportati.

*Redatto da Elena Mazzeo (ICE – Area Studi, Ricerche e Statistiche) con la supervisione di Roberto Tedeschi, Banca d’Italia.

Per quanto riguarda la dinamica dei valori medi unitari recentemente ricalcolati (nel contributo monografico di P. Anitori e M. Causo che segue il capitolo si spiega la nuova metodologia) essa appare complessivamente meno accentuata di quanto non risultasse utilizzando i precedenti. I prezzi della produzione direttamente esportata, dif-fusi da pochi giorni mostrano un aumento (2,3 per cento) meno sensibile di quanto risulti dai valori medi unitari (per maggiori dettagli si rinvia al testo di T. Iacobacci e M. Politi alla fine di questo capitolo). Da un confronto con gli andamenti dei prezzi alla produzione destinati al mercato interno si rileva un rallentamento, rispetto agli anni pre-cedenti, nella compressione dei profitti derivanti dalle vendite sui mercati esteri.

Il valore delle importazioni ha mostrato nel 2007 un generale rallentamento rispetto all’anno precedente, per effetto dell’indebolimento della domanda interna che ha interessato l’Italia e l’intera area dell’euro. Ha inoltre influito, specie per le mate-rie prime, il deprezzamento del tasso di cambio del dollaro, valuta in cui vengono in prevalenza fatturati gli acquisti dalle aree esterne all’Unione europea, con l’effetto complessivo di un rallentamento sia dal lato dei prezzi (dal 9,5 per cento al 2,6 per cento) che dei volumi importati (1,9 per cento). Mentre il valore delle importazioni di merci ha mostrato una netta decelerazione rispetto ai tre anni precedenti, quello delle importazioni di servizi è rimasto vivace (8,9 per cento).

Il rallentamento della dinamica delle importazioni non ha impedito un ulteriore aumento del loro grado di penetrazione rispetto alla domanda interna: una tendenza in atto da alcuni anni non solo in Italia, ma anche in altre economie avanzate, connessa non solo con fattori congiunturali ma anche con lo spostamento di fasi produttive all’estero e l’outsourcing, riguardanti in misura crescente anche il settore dei servizi (ad esso è dedicato il contributo di R. Crinò alla fine di questo capitolo).

Nel primo trimestre del 2008 il Pil dell’Italia è cresciuto dello 0,3 per cento in termini tendenziali e dello 0,5 rispetto al trimestre precedente. Le importazioni di beni e servizi (a prezzi costanti) si sono ridotte dello 0,5 per cento rispetto al trimestre pre-cedente, mentre le esportazioni hanno mostrato un incremento (1,4 per cento), appor-tando un contributo positivo alla crescita dell’attività produttiva.

Il deterioramento del contesto economico mondiale, secondo le stime, provo-cherà una netta riduzione del tasso di crescita del Pil, la cui intensità dipenderà anche dalla capacità della componente estera della domanda di compensare il rallentamento previsto per quella interna. Le proiezioni relative all’anno in corso indicano una dece-lerazione per entrambi i flussi di scambio commerciale con l’estero che potrebbero riprendere vigore solo l’anno successivo. Gli effetti sul saldo dipenderanno in larga misura dalla variazione della ragione di scambio, prevista in peggioramento a causa dell’ulteriore forte rialzo delle quotazioni internazionali del petrolio e delle principali materie prime agricole verificatosi nei mesi finali del 2007 e proseguito nella prima metà del 2008.

4.1 L’attività economica e la bilancia dei pagamenti

Il contributo degli scambi con l’estero alla crescita economica

Nel 2007 ha rallentato la dinamica dell’attività produttiva e del commercio mon-diale. Sono state soprattutto le economie dei paesi avanzati a mostrare delle difficoltà, dovute in parte alla crisi finanziaria originata nel settore bancario e immobiliare degli Stati Uniti.

Come nel resto dell’area dell’euro, anche in Italia la crescita del prodotto inter-no dell’Italia ha decelerato portandosi da 1,8 a 1,5 per cento (tavola 4.1): si tratta del

tasso d’incremento più modesto tra i paesi dell’area, per i quali si è attestato in media al 2,7 per cento; nei loro confronti persiste quindi il divario negativo del saggio di cre-scita annuo dell’Italia, in ampliamento dal 2002 (grafico 4.1). Lo scarto è maggiore se il confronto viene effettuato con la Germania, dove si è registrata una crescita del 2,5 per cento, e con la Spagna, paese che anche nel 2007, come nel resto dell’attuale decennio, ha continuato a mostrare tassi di crescita superiori alla media dell’area. In Francia invece l’incremento del Pil è stato inferiore e pari all’1,9 per cento.

Alla crescita del valore aggiunto dell’Italia ha contribuito in misura maggiore il comparto dei servizi, mentre il settore industriale, se si fa eccezione per le costruzio-ni, ha mostrato un rallentamento rispetto all’anno precedente.

In Italia il contributo della domanda interna alla crescita è stato di poco inferio-re a quello dell’anno pinferio-recedente e pari a 1,4 punti percentuali con un ruolo pinferio-reponde- preponde-rante dei consumi interni, in particolare della componente privata (grafico 4.2). Si è ridimensionato il sostegno degli investimenti alla crescita, in decelerazione rispetto alla dinamica dello scorso anno soprattutto nella componente relativa a macchinari e attrezzature. Si è azzerato il contributo delle scorte.

La componente estera della domanda ha apportato anche nel 2007 un lieve apporto positivo: le esportazioni infatti sono aumentate del 5 per cento a fronte di un aumento del 4,4 per cento delle importazioni. Grazie a questi sviluppi la propensione a esportare e il grado di penetrazione delle importazioni hanno mostrato ancora un

IL QUADRO MACROECONOMICO CONTABILITÀ NAZIONALE

(variazioni percentuali sull’anno precedente; valori concatenati, anno riferimento 2000)

2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007

Prodotto interno lordo 1,8 0,5 0,0 1,5 0,6 1,8 1,5

Importazioni di beni e servizi (FOB) 1,8 0,2 1,2 4,2 2,2 5,9 4,4

Beni 1,5 0,1 1,0 4,9 1,4 5,5 3,6

Servizi 3,0 0,6 1,9 1,5 5,3 7,9 7,8

Domanda nazionale 1,6 1,7 1,4 0,7 1,4 1,1 1,3

Spesa delle famiglie 0,7 0,2 1,0 0,7 0,9 1,1 1,4

Spesa delle Amm. Pubbliche 3,9 2,4 1,9 2,2 1,9 0,8 1,2

Investimenti fissi lordi 2,7 3,7 -1,2 2,3 0,7 2,5 1,2

di cui:

Macchine e attrezzature -1,2 1,1 -3,1 3,8 2,2 3,4 -0,3

Costruzioni 4,4 5,9 2,4 2,2 0,5 1,5 2,2

Mezzi di trasporto 7,8 4,9 -9,5 2,0 -2,9 3,4 0,8

Esportazioni di beni e servizi (FOB) 2,6 -2,9 -2,0 4,9 1,0 6,2 5,0

Beni 2,5 - 2,6 - 1,6 4,8 0,7 5,6 5,6

Servizi 2,9 - 4,1 - 3,9 5,0 2,5 8,8 2,5

di cui: acquisti sul territoriodei non residenti - 5,8 - 4,5 - 4,7 1,2 - 2,6 4,6 1,3

PRODUZIONE, OCCUPAZIONE, PREZZI

(variazioni percentuali sull’anno precedente, se non altrimenti specificato)

Produzione industriale (1) -0,2 -0,2 -2,7 1,0 -0,4 1,2 0,8

Grado di utilizzazione della capacità produttiva (2) 97,2 95,8 95,3 95,0 94,2 96,5 96,4 Occupazione totale (unità di lavoro totali) 1,8 1,3 0,6 0,4 0,2 1,7 1,0

Prezzi al consumo (3) 2,7 2,5 2,7 2,2 1,9 2,1 1,8

(1) valore aggiunto ai prezzi base, al netto dell’industria delle costruzioni, valori concatenati, rif. anno 2000. (2) livello percentuale, fonte Banca d’Italia.

(3) indice generale per l’intera collettività nazionale.

Fonte: elaborazioni ICE su dati ISTAT

aumento (grafico 4.3). Le vendite all’estero di beni sono state più dinamiche dei ser-vizi: l’incremento registrato è stato, come nel 2006, del 5,6 per cento1, mentre quelle di servizi sono aumentate del 2,5 per cento, in netta decelerazione rispetto all’anno precedente.

1Il dato sulla variazione delle esportazioni di beni che si desume dai dati di contabilità nazionale risul-ta per il 2007 di molto superiore a quello degli indici dei volumi di commercio estero, secondo cui (v. tavola 4.1 e 4.4) si sarebbe registrato un incremento del 2,9 per cento: quest’ultimo dato, provvisorio, non tiene conto delle successive integrazioni (sui dati relativi agli scambi con i paesi dell’area Ue).

-0,5 0,0 0,5 1,0 1,5 2,0 2,5 3,0 3,5 4,0 4,5 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007

differenziale PIL Italia PIL Area dell'euro

Il differenziale di crescita del Pil tra Italia ed Area dell'euro

(variazioni percentuali)

Fonte: elaborazioni ICE su dati Commissione europea ed Istat

Grafico 4.1

Il differenziale di crescita del Pil tra Italia e area dell’euro (variazioni percentuali)

Fonte: elaborazioni ICE su dati Commissione europea ed Istat

Grafico 4.1 -2 -1 0 1 2 3 4 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007

Domanda nazionale (scorte incluse) Esportazioni nette PIL (var. %)

Fonte: elaborazioni ICE su dati ISTAT

Contributi della domanda nazionale e delle esportazioni nette alla crescita del PIL

(calcolati sui valori concatenati, prezzi dell'anno precedente)

Nota: i contributi alla crescita sono calcolati come rapporti percentuali tra le variazioni della domanda nazionale, o delle esportazioni nette, e i livelli del PIL nell'anno precedente a prezzi costanti.

Grafico 4.2

Contributi della domanda nazionale e delle esportazioni nette alla crescita del PIL

(calcolati sui valori concatenati, prezzi dell’anno precedente)

Fonte: elaborazioni ICE su dati Istat

Anche nella media dell’area dell’euro il contributo alla crescita delle esportazio-ni nette è stato positivo (0,4 punti percentuali). In Germaesportazio-nia, dove la spesa per consu-mi privati ha mostrato addirittura una lieve contrazione rispetto all’anno precedente, la componente estera ha contribuito per i due terzi della crescita del prodotto, per il resto trainata soprattutto dal buon andamento degli investimenti. Anche in Francia la domanda estera ha contribuito positivamente alla dinamica dell’attività produttiva, mentre in Spagna l’apporto continua ad essere di segno negativo, anche se di entità più ridotta rispetto agli ultimi anni.

Nel primo trimestre del 2008 il Pil dell’Italia è cresciuto dello 0,5 per cento su quello precedente. Le importazioni di beni e servizi (a prezzi costanti) si sono ridotte dello 0,5 per cento rispetto al primo trimestre del 2007, mentre le esportazioni hanno mostrato un incremento (1,4 per cento) apportando un contributo netto positivo (0,6) alla crescita.

Le previsioni relative all’anno in corso indicano un peggioramento delle pro-spettive di crescita dell’attività produttiva e degli scambi commerciali per effetto delle difficoltà dell’economia statunitense, delle turbolenze finanziarie, dell’ulteriore rialzo delle quotazioni internazionali delle materie prime energetiche e alimentari.

Il deterioramento del contesto economico mondiale, secondo le stime, provo-cherà nel nostro paese una netta riduzione del tasso di crescita del Pil la cui intensità dipenderà anche dalla capacità della componente estera della domanda di compensa-re il rallentamento stimato per la domanda interna. Un fcompensa-reno all’andamento positivo delle esportazioni potrebbe giungere dall’effetto anche ritardato dell’apprezzamento dell’euro, unito all’indebolimento della dinamica della domanda in alcuni mercati di sbocco.

Propensione a esportare e grado di penetrazione delle importazioni dell'Italia

(calcolati sui valori concatenati, anno di riferimento 2000)

25 26 27 28 29 30 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007

Propensione a esportare: rapporto percentuale tra esportazioni di beni e servizi e prodotto interno lordo.

Grado di penetrazione delle importazioni: rapporto percentuale tra importazioni di beni e servizi e domanda nazionale (scorte escluse).

Fonte: elaborazioni ICE su dati ISTAT Grafico 4.3

Propensione a esportare e grado di penetrazione delle importazioni dell’Italia

(calcolati sui valori concatenati, anno di riferimento 2000)

Fonte: elaborazioni ICE su dati Istat

I saldi della bilancia dei pagamenti e la posizione netta sull’estero dell’Italia Nell’area dell’euro il saldo di parte corrente della bilancia dei pagamenti è tor-nato in attivo nel 2007 (0,2 per cento del Pil). Il saldo merci ha contribuito positiva-mente, nonostante il forte ampliamento del disavanzo energetico, grazie al migliora-mento della ragione di scambio dovuto all’apprezzamigliora-mento dell’euro, ma anche all’e-spansione delle vendite nei paesi esportatori di materie prime e in alcune economie più dinamiche dell’Asia. Si è registrato anche un ampliamento dell’avanzo dei servi-zi. L’afflusso netto legato agli investimenti diretti e di portafoglio si è invece ridimen-sionato.

Tra i principali paesi dell’area, Germania e Italia hanno conseguito un migliora-mento del saldo di parte corrente; il contrario è avvenuto in Francia e Spagna, paesi le cui importazioni sono state trainate da una domanda interna più vivace.

BILANCIA DEI PAGAMENTI DELL’ITALIA (milioni di euro) Voci 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 Conto corrente -740 -10.014 -17.352 -13.056 -23.628 -38.506 -37.366 Conto capitale 936 -67 2.251 1.703 999 1.890 2.674 Conto finanziario -3.294 8.532 17.319 9.025 20.900 25.399 26.138 Investimenti diretti -7.377 -2.739 6.507 -1.970 -17.571 -2.255 -36.954 all’estero -23.995 -18.194 -8.037 -15.512 -33.633 -33.534 -66.327 in Italia 16.618 15.455 14.544 13.542 16.062 31.279 29.373 Investimenti di portafoglio -7.640 16.107 3.369 26.449 43.389 44.340 18.105 all’estero -40.070 -16.968 -51.068 -21.064 -87.035 -50.132 -658 in Italia 32.430 33.075 54.437 47.513 130.424 94.472 18.763 Altri investimenti 11.716 985 13.676 -19.550 -8.054 -16.711 46.125 Derivati -477 -2.710 -4.827 1.834 2.326 -417 386

Variazione riserve ufficiali 484 -3.111 -1.406 2.262 810 442 -1.524

Errori e omissioni 3.098 1.549 -2.218 2.328 1.729 11.218 8.554

Fonte: Banca d’Italia

Tavola 4.2

BILANCIA DEI PAGAMENTI DELL’ITALIA CONTO CORRENTE: SALDI

(milioni di euro) Voci 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 Merci (FOB-FOB) 17.405 14.049 9.922 8.854 536 -10.203 2.941 Servizi 18 -3.043 -2.362 1.179 -541 -1.272 -6.978 trasporti -3.859 -4.190 -4.972 -4.935 -5.247 -5.163 -7.020 viaggi all’estero 12.427 10.396 9.386 12.150 10.452 11.968 11.169 altri servizi -8.550 -9.249 -6.776 -6.036 -5.746 -8.077 -11.127 Redditi -11.635 -15.396 -17.811 -14.817 -13.624 -13.573 -19.675 da lavoro -68 -900 -1.126 -213 -554 -316 -108 da capitale -11.567 -14.496 -16.685 -14.604 -13.070 -13.257 -19.567 Trasferimenti unilaterali -6.527 -5.624 -7.101 -8.273 -9.999 -13.458 -13.653 privati -2.764 -4.567 -1.554 -1.477 -1.676 -5.473 -6.762 rimesse emigranti -390 -478 -912 -2.478 -3.668 -4.281 -5.792 altri -2.374 -4.089 -642 1.001 1.992 -1.192 -970 pubblici -3.763 -1.057 -5.547 -6.796 -8.323 -7.985 -6.891 conti con la Ue -5.634 -5.727 -6.289 -6.537 -8.143 -8.304 -7.955 altri 1.871 4.670 742 -259 -180 319 1.064 Conto corrente -740 -10.014 -17.352 -13.056 -23.628 -38.506 -37.366

Fonte: Banca d’Italia

Nel documento L’Italia nell’economia internazionale (pagine 195-200)