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L’EVOLUZIONE STORICA

CONFINI DELLO SPAZIO

4.1 L’EVOLUZIONE STORICA

L’amministrazione municipale araba della città viene costituita nel 1863 e prosegue nel tempo con diverse tappe importanti164.

Nel 1877 viene applicato in Palestina l’ordinamento territoriale ottomano che rimane in vigore anche dopo il Trattato di pace con la Turchia. Nel 1938 viene costituita la Provincia di Gerusalemme (la Palestina si componeva allora di sei provincie). La Gerusalemme del periodo mandatario è il nucleo centrale, che nella figura 31 è delimitata dalla linea di confine ocra e comprendente anche la città vecchia. La popolazione è a maggioranza araba. In questo periodo comprende sette quartieri ebraici scollegati tra di loro. All’epoca i quartieri arabi sono 14.

Nel 1948 la città viene divisa in due settori indipendenti, senza coordinamento tra loro e con diversi ordinamenti costituzionali: Israele a ovest, arabo/giordano ad est. Giova ricordare come i territori amministrati dalla Giordania non vengono integrati nel nuovo stato, che conserva i confini tradizionali dell’Emirato di Transgiordania. Si tratta di un’amministrazione provvisoria in attesa di una futura definizione nell’ambito della sistemazione stabile della Palestina.

Sino agli eventi successivi, l’estensione della città non supererà i 44 kmq, divisi dalla “green line”, il confine armistiziale provvisorio segnato dalle Nazioni Unite. Ad ovest si sviluppa la parte ebraica di 38 kmq che nel frattempo, rispetto alla città mandataria, ha aggiunto tre nuovi quartieri: Deir Yassin, Ein Karim e Malha, sorti per dare una residenza agli immigrati che si riversano in Israele. Ad est si sviluppa la parte araba di 6 kmq appartenente alla giurisdizione giordana comprendente anche la città vecchia e leggermente più estesa verso est di quello che risultava con al giurisdizione mandataria.

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La provincia viene divisa quindi per la prima volta da confini politici stabiliti tra Israele ed il regno di Giordania. Sin dall’inizio l’acquisizione di territorio da parte di Israele è una questione prioritaria. Ad una prima fase di confische iniziate ancora durante l’ultimo periodo mandatario, segue con la promulgazione di norme atte a rendere la situazione giuridica delle terre palestinesi favorevole per Israele. E’ il caso di come il sistema fondiario palestinese basato sull’uso collettivo della terra, servì alla promulgazione di una legge che considerò espropriabile dallo stato tutto ciò che non fosse registrato come proprietà individuale.

Nel 1950 viene delimitato il territorio della Provincia di Gerusalemme e del Governatorato giordano di Gerusalemme (sempre provvisorio) che comprende 345 kmq. sviluppandosi ad est sino alla provincia di Jerico.

Nel 1967 Israele occupa la parte est ed impone un unico ordinamento. Viene sciolto il consiglio municipale arabo. Viene smantellato anche il Governatorato Giordano di Gerusalemme, che viene suddiviso tra le provincie di Ramallah, Jerico e Betlemme. Ciò apre la strada all’ampliamento della circoscrizione urbana: ai 38 kmq. iniziali che la città contava prima del 1967, vennero annessi i 6 kmq di Gerusalemme est più altri 64 kmq relativi a diversi sobborghi già appartenenti alla Cisgiordania. La città viene sviluppata in tutte le direzioni, ad ovest quale proprio naturale sviluppo; a nord superando la “green line” ad includere lo spazio dei nuovi quartieri di Ramot, Atarot verso Ramallah; a sud con gli insediamenti di Gilo e Har Homa; ad est Neve Ya’acov e Pisgat Ze’ev. Oltre ad altri insediamenti minori e quelli sempre al di fuori dei confini municipali israeliani ma pur sempre entro quelli del governatorato palestinese. Lo sviluppo della municipalità segue una logica puramente demografica che consenta di mantenere nella municipalità una maggioranza ebraica. Pertanto si sono privilegiate

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linee di confine che includono agglomerati ebraici e, nello stesso tempo, escludono villaggi a maggioranza palestinese.

Nel 1982 nel West Bank (Cisgiordania) vengono istituiti i consigli regionali ebraici per dirigere gli insediamenti e viene annunciata la costituzione dell’Amministrazione Civile. Viene mantenuto il Governatorato palestinese ma i suoi confini sono stabiliti da Israele. Tre anni dopo vengono istituiti da Israele i consigli periferici.

Da parte palestinese nel 1995 vengono ridisegnati i confini della Provincia di Gerusalemme che all’interno della città, ricalcano quelli esistenti di fatto prima del 1967. Tale circoscrizione provinciale non viene riconosciuta da Israele. Peraltro l’anno successivo l’Autorità Nazionale Palestinese procede all’istituzione di municipalità, consigli locali e comitati di sviluppo nei villaggi attorno a Gerusalemme.

A seguito di questi eventi che hanno portato ad una serie successiva di sviluppo areale della città, attualmente essa si estende approssimativamente su 126 kmq. Sviluppo topografico che sulla carta assume diverse rappresentazioni diacroniche che peraltro non sono mai ben chiare, tanto da aver dato luogo al detto che i bambini ripetono spesso: “dove inizia Gerusalemme?”

Dal 1978, l’anno di Camp David, ad oggi, si sono susseguiti molteplici accordi, sono stati pianificati incontri, si sono redatte risoluzioni165 che però non hanno dato luogo a nessun fatto nuovo se non alla prosecuzione degli insediamenti.

Dal punto di vista del diritto internazionale i territori al di fuori di quelli previsti dalla risoluzione 181 dell’Onu nel 1947, vennero riconosciuti, e lo sono tutt’ora, come territori occupati militarmente e la giurisdizione israeliana è considerata illegale. Da

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Preceduti dalle risoluzioni 242 del 1967 immediatamente dopo la guerra dei sei giorni, e la n. 338 del 1973 che recepisce gli avvenimenti della guerra del kippur e riprende sostanzialmente la 242, seguono: la risoluzione 478 del 1980 la quale considera come nulla la proclamazione del governo israeliano di Gerusalemme riunificata capitale dello Stato, Oslo I del 1993, Oslo II del 1995, Sharm el Sheikh del 1999, la risoluzione 1397 del 2002 che cita esplicitamente una regione dove due stati, Israele e Palestina, vivono fianco a fianco.

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allora Israele ha mantenuto peraltro una politica atta a consolidare “de facto” le posizioni acquisite. E’ dal 1967 che iniziò la costruzione di insediamenti ebraici nella parte araba della città di Gerusalemme, per la quale vennero approvati diversi piani regolatori ad hoc.

Nel 1980 viene promulgata la legge di rango costituzionale che eleva Gerusalemme a capitale dello Stato di Israele. Nel 2000 questa impostazione è stata confermata da un'ulteriore norma costituzionale che vieta qualsiasi cessione della sovranità su Gerusalemme166.

Il risultato è stato quello di una imponente mobilità confinaria i cui effetti sono stati già considerato nel paragrafo 2.1. Mobilità aggravata da una situazione conflittuale molto aspra che incide sulla sua percezione e reazione in maniera negativa. Anche il termine “conflitto” a Gerusalemme assume diversi significati. Uno dei più interessanti è quello che l’architetto Eyal Weizman definisce “conflitto a bassa intensità”. Egli afferma che si tratta di una «guerra a bassa intensità, fatta di avvenimenti più lenti e consequenziali – la costruzione di edifici, strade, tunnel»167.