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LO SCONTRO TRA CRISTIANESIMO E ISLAM

CONFINE, SPAZIO, TERRITORIO, IDENTITA’

3.4 LO SCONTRO TRA CRISTIANESIMO E ISLAM

La debolezza di Bisanzio comincia a farsi sentire attorno al 600 sotto la pressione persiana, sino al 633 quando, a seguito della crisi sia dei persiani che dei bizantini, si crea nella regione un vuoto di potere che offre lo spazio necessario all’espansione delle masse arabe-musulmane che sono alla ricerca di spazi più ampi e territori più fertili. Nel 638 il califfo Omar entra a Gerusalemme e la città entra nello spazio simbolico musulmano in modo preminente. Diventa Al Quds (la Santa). Irrompe così in quella mitologia che unisce la storia del credente alla storia di Dio nel luogo dove si concretizza il suo amore, attraverso la promesse fatta ad Abramo, scelto per la sua fede, ed eredità per la sua discendenza. Santità confermata dal miracoloso viaggio che Maometto avrebbe compiuto per salire al cospetto di Dio. Ma anche allora, interessi propriamente umani svilupparono due teologie differenti dividendo gli adepti alla nuova religione in sunniti, che riferivano alla dinastia omayyade e sciiti per gli abbasidi. Sarà questo un periodo di tensioni, l’inizio del rafforzamento delle identità di ognuna delle tre religioni con l’appropriazione, anche fisica, delle proprie posizioni: il muro occidentale per gli Ebrei, il Golgota per i Cristiani, il “sacro recinto”, lo Haram as-Sharif, per i Musulmani. Degna di attenzione la mistica dei sufi, che influenzò non poco

la teologia musulmana con la sua concezione universalistica (ma comunque sarà solo una delle tante scuole di pensiero), la quale considerava il luogo, fosse esso chiesa,

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sinagoga o moschea, senza importanza perché il credente nella contemplazione statica della divinità trascende la sua umanità (Armstrong, 1999).

Poco dopo il 1000, il califfo al-Hakim, dal carattere estremamente inquieto, decide di distruggere tutte le chiese e le sinagoghe presenti nella città; evento che produrrà una fortissima impressione in Occidente e spingerà il papa Urbano II a chiamare a raccolta i cristiani europei per liberare la Terra Santa dal giogo musulmano. Al di là delle sue intenzioni, la crociata si rivelerà un bagno di sangue già in Europa con il massacro degli ebrei tedeschi, prologo e radice dell’insofferenza occidentale antisemita. Raggiunta Gerusalemme, in un delirio di purezza, verranno banditi ebrei, musulmani ma anche i cristiani del posto di etnia araba perché considerati troppo vicini ai nemici islamici.

E’ il 1187 quando Salah ad-Din (Saladino), riunificati tutti i musulmani, sancisce la definitiva sconfitta dei crociati. La città sarà comunque ripresa in modo pacifico ed i crociati franchi potranno ritirarsi a San Giovanni d’Acri. Influenzato dalla mistica universalistica dei sufi Saladino governò in maniera illuminata. Diede un impulso notevole all’architettura, ripristinando e ricostruendo i luoghi islamici, arricchendoli di case per i pellegrini e di scuole di studi giuridici. Allo scopo di cancellare la caratteristica bizantino-cristiana della città e conferirle una esclusivamente islamica. Stabilisce inoltre che in essa non potessero rientrare né ebrei, né cristiani. Per il resto la storia si svilupperà senza particolari avvenimenti, tra mamelucchi ed ottomani sino al XIX secolo.

Dalla fine del XVII secolo inizia a farsi evidente la debolezza dell’impero Ottomano162, causata dalle lotte interne che iniziano a fiaccare la sua potenza militare e

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L’impero ottomano convenzionalmente, nasce nel 1299 e durerà sino al 1923, anno di nascita della repubblica di Turchia.

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prepara il collasso del suo sistema politico ed economico. Dal 1821 l’impero perde continuamente pezzi. È sempre più difficile contrastare i nascenti imperi occidentali. Gli sviluppi sociali ed economici che sta attuando l'Occidente, isolano la Sublime Porta che per motivi culturali non è in grado di competere ed è costretta a ricorrere sempre più spesso all'indebitamento con i paesi occidentali. I nascenti nazionalismi e la pressione russa per accedere all'area mediterranea diventano elementi di tensione tale che porteranno al crollo dell'impero.

Nello stesso periodo si istituzionalizza la frattura nella componente cristiana di Gerusalemme e, più in generale, tra Chiesa orientale e Chiesa occidentale. Il monopolio francescano sui luoghi sacri non è accettato dai greco-ortodossi. Il sacco di Costantinopoli da parte dell'esercito crociato aveva sedimentato l’odio greco verso i latini. Tale contesa troverà parziale soluzione nel 1852 con l'emanazione dello Status quo da parte del sultano Abdul Megid.

Per la storia ebraica il XIX secolo sarà l'inizio di importanti sviluppi nella concezione di sé stessi alla luce dei mutamenti introdotti dalla modernità. Ma l’inizio è rappresentato dal tragico evento dei pogrom russi163 che danno corso al primo vero e proprio esodo verso la Palestina.

Influenzato dalle idee socialiste di Engels e Marx, Moses Hess nel 1862 reinterpreta in chiave ebraica socialismo e nazionalismo. Ma sarà Theodor Herzl a concretizzare politicamente la concezione sionista di Israele e che vedrà il suo compimento nella costruzione del polo laico di Tel Aviv. Opera dei coloni russi di cui fa parte il giovane David Ben Gurion e che dovrà il monopolio culturale alla componente

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Il termine Pogrom deriva dal russo (= distruzione). Si riferisce a sommosse “popolari” avvenute tra il 1881 (dopo l’uccisione di Alessandro II), e il 1920 contro popolazioni ebraiche che furono massacrate. Probabilmente tali sommosse furono organizzate dal governo per dirottare la rabbia dei ceti inferiori, rappresentati da contadini e salariati, costretti ad una vita piena di stenti, verso una intolleranza religiosa ed etnica, offrendo un capro espiatorio così da evitare che la rivolta si dirigesse verso il governo.

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askenazita nel primo periodo israeliano. Siamo nel 1909, agli inizi di un secolo che stravolgerà questa terra.