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L’industria dell’occhiale in Italia

Capitolo II Industria dell’occhialeria e Luxottica

2.1 L’industria dell’occhialeria

2.1.3 L’industria dell’occhiale in Italia

L’Italia è sempre stata un punto di riferimento importante nel mondo dell’occhialeria. Oltre che dal punto di vista storico in quanto in Italia infatti si colloca la nascita dell’industria ottica122, anche dal punto di vista economico le imprese italiane di questo settore costituiscono un importante fulcro per l’intera industria mondiale. Il settore dell’occhiale italiano è strettamente legato alla nascita e a successivo sviluppo del distretto dell’occhiale di Belluno123, orientato verso la produzione di montature da vista, occhiali da sole, astucci e, in misura residuale, lenti. Come riportato dall’Osservatorio Nazionale Distretti Italiani124, il distretto nasce alla fine del XIX secolo quando i primi laboratori artigianali si insediarono nel Cadore soprattutto per assemblare componenti provenienti dalla Germania. Con il passare del tempo, a partire dalla seconda guerra mondiale, le maestranze del distretto si specializzarono a tal punto da dar vita ad un vero e proprio distretto. Il vero boom di espansione si ebbe però tra gli anni settanta ed ottanta tant’è che il numero di imprese del distretto passò da 137 nel 1971 a 745 nel 1991. Con la crescita del distretto crebbero anche le dimensioni delle imprese che ad oggi risultano essere leader mondiali di settore come ad esempio Luxottica, De Rigo, Marcolin e Safilo. Proprio grazie alle loro dimensioni queste imprese hanno potuto meglio affrontare le sfide dell’internazionalizzazione del mercato rispetto ad altre più piccole che tra gli anni novanta ed i duemila hanno dovuto abbandonare l’industria; il numero di unità distrettuali infatti nel 2008 era sceso a 481. Ad oggi quindi nel distretto come nell’intero contesto

122 Vi è prova dell’esistenza di una vetreria veneziana che produceva “vitreos ab oculis ad legendum” (vetro

per occhiali da lettura) già nel 1285. Per ulteriori dettagli visitare http://www.anfao.it/site/origine.

123 Secondo l’Osservatorio Nazionale Distretti Italiani il distretto degli occhiali di Belluno si estende

all’incirca in tutto il territorio della provincia di Belluno anche se le aree più importanti in termini di localizzazione delle imprese sono: il Cadore, l’Agordino e le zone di Longarone, Alpago, Feltrino, Bellunese (Belluno e Ponte nelle Alpi) e Val Belluna (Mel, Sedico, Sospirolo, Trichiana, Limana). Si possono però notare presenze significative di imprese anche nelle province di Treviso, Padova e Venezia ed anche in alcuni comuni del vicino Friuli Venezia Giulia.

124 Osservatoriodistretti.org. (2017). Distretto dell’occhiale di Belluno | Osservatorio Nazionale dei

Distretti Italiani. [online] Disponibile a: http://www.osservatoriodistretti.org/node/195/distretto-

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italiano si trovano da un lato grandi imprese internazionalizzate che coprono più attività della filiera produttiva producendo e commercializzando proprie marchi e marchi in licenza. Dall’altro lato invece vi sono piccole e medie imprese specializzate solitamente solo in alcune lavorazioni125 e che risentono ad oggi della concorrenza proveniente dai paesi emergenti.

Guardando ai numeri, la produzione dell’occhialeria in Italia nel 2015 e nel 2016 ha avuto rispettivamente un valore di 3.566 e 3.697 milioni di euro crescendo del 12,5% e del 3,7% rispetto al 2014 e al 2015126. In tutta Italia a fine 2016 vi erano 862 imprese del settore per un totale di 17.250 addetti. La produzione italiana di occhialeria trova il suo sbocco principale nell’export con quasi il 90% del totale per un valore complessivo di 3.759 milioni di euro. Grazie a questo dato sull’export la bilancia commerciale nel settore è positiva di 2.395 milioni di euro crescendo del 4% rispetto al 2015 che già cresceva dell’11% rispetto al 2014. Guardando alle unità, l’Italia ha esportato circa 100,1 milioni di paia di occhiali di cui il 66,7% sono stati occhiali da sole ed il restante 33,3% montature da vista. Nel totale delle esportazioni mondiali che vale circa 15,7 miliardi di euro di valore, la quota di mercato dell’Italia risulta essere del 22%, seconda solo dietro la Cina. Questa percentuale diventa però del 70% se guardiamo alla fascia alta di prodotto facendo dell’Italia leader mondiale nelle esportazioni di occhiali di qualità elevata. A livello geografico il 50% delle esportazioni italiane sono indirizzate verso l’Europa, il 30,2% all’America e il 17,4% in Asia127.

Tra i fattori che l’ANFAO128 ritiene più rilevanti nello spiegare la crescita dell’industria italiana degli ultimi anni considerando anche la numerica degli addetti ed il numero di imprese vi è il reshoring anche definito in questo caso back to Italy. Le motivazioni che hanno spinto, soprattutto grandi gruppi, a far rientro in Italia sono state principalmente l’aumento dei costi di produzione nei paesi emergenti, l’esigenza di essere sempre più vicini rispetto ai mercati di sbocco acquisendo così anche maggior flessibilità, la necessità di sostenere il posizionamento dei brand nonché l’accresciuta attenzione per le tematiche

125 Svolgono soprattutto attività di assemblaggio, pulitura, saldatura, verniciatura e trattamenti galvanici,

produzione di minuterie, produzione e lavorazione delle lenti, produzione di astucci ed altri accessori (Osservatorio Nazionale Distretti Italiani).

126 Anfao.it. (2017). ANFAO, Comunicati stampa. [online] Disponibile a:

http://www.anfao.it/pages/comunicati?archive=1 [Consultato 8 Mar. 2017].

127 Anfao.it.

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sociali da parte dei consumatori. Tra queste però la più viva rimane il poter associare la propria produzione con il Made in Italy che conferma la presenza di consumatori disposti a pagare un premium-price per avere un prodotto eccellente, compensando così i maggiori costi di produzione sostenuti dalle aziende.

Le aspettative che l’ANFAO ha per il 2017 sono di crescita soprattutto grazie all’apertura che il comparto ha verso i mercati internazionali. L’Associazione però sottolinea come vi siano alcuni avvenimenti da sottolineare che potrebbero avere un impatto anche rilevante sull’intero settore a livello internazionale. Il primo è appunto la scelta di aumentare l’integrazione verticale di Luxottica grazie all’annunciata fusione con Essilor creando così un colosso capace di produrre sia montature che lenti su larga scala. Il secondo fattore è l’annuncio di LVMH di entrare direttamente nel settore grazie ad una joint venture con Marcolin, seguendo la scelta fatta alcuni anni fa da Kering. L’ANFAO, alla luce questi recenti annunci nonché della situazione di moderata crescita dell’economia italiana e insicurezza dei mercati, si aspetta una crescita probabilmente più contenuta ma costante nel tempo per l’industria dell’occhiale italiana.