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Vantaggi dell’integrazione verticale

Capitolo I Integrazione Verticale

1.3 Vantaggi e svantaggi dell’integrazione verticale

1.3.1 Vantaggi dell’integrazione verticale

Economie di integrazione. In molti studi viene indicato come il più grande vantaggio

dell’integrazione verticale sia il raggiungimento di economie ovvero la possibilità di ridurre parte dei costi di produzione, vendita, acquisto e controllo. Porter69 individua differenti tipi di economie che l’integrazione verticale permette di ottenere. (1) Economie da operazioni combinate. Queste scaturiscono quando l’impresa, mettendo insieme operazioni tecnologicamente distinte, aumenta l’efficienza. Spesso avvengono nelle attività di produzione grazie alla riduzione del numero di fasi del processo produttivo così da ridurre costi di gestione, costi di trasporto e la possibilità di utilizzare risorse in precedenza non usate. (2) Economie di coordinamento e controllo interno. In questo caso si parla di una riduzione dei costi di pianificazione, coordinamento delle attività, e risposta alla emergenza dovuta all’integrazione verticale dell’impresa. Il fatto che vi sia una maggiore vicinanza tra le fasi di produzione facilita il controllo e il coordinamento aumentando anche la fiducia nel fornitore o cliente che in questo caso è interno all’impresa. L’integrazione permette anche un rifornimento più costante e la possibilità di manovrare le consegne dando la possibilità di controllare meglio la produzione, i tempi di consegna e le operazioni di manutenzione. Diviene anche più semplice cambiare o ridisegnare prodotti o introdurne di nuovi aumentando, incrementando la rapidità con cui vengono fatte queste operazioni. (3) Economie di informazione. Secondo Porter le imprese integrate hanno un minor bisogno di ottenere informazione dal mercato o meglio vi è comunque un generale risparmio nel ottenere le informazioni. I costi per monitorare offerta, domanda e prezzi sono considerati sostanzialmente fissi e quindi in un’impresa integrata vengono ripartiti fra tutte le entità mentre in entità non integrate si osserva una moltiplicazione di questi costi. L’integrazione inoltre permette di ottenere più velocemente le informazioni di cui si necessita e aumenta anche la velocità di circolazione di queste tra i differenti stadi del processo produttivo. (4) Economie da non uso del mercato. Integrandosi un’impresa può evitare dei costi che derivano dalle operazioni di vendita, acquisto, negoziazione e i costi di transazione relativi all’uso del mercato. Porter stima che i costi relativi alle transazioni interne siano inferiori rispetto a quelli di mercato.

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Questo anche perché con l’integrazione si evitano tutti i costi relativi ad investimenti pubblicitari, marketing, di forza vendita od acquisto relative ai prodotti delle fasi intermedie che vengono internalizzati. (5) Economie da relazioni stabili. Con l’integrazione verticale le fasi sia a valle che a monte sanno che le loro relazioni sono stabili e quindi possono sviluppare metodi più efficienti per relazionarsi con l’altra parte (adesso interna). In questo caso è possibile anche sviluppare procedure specializzate come ad esempio sistemi logistici ad hoc, particolari packaging, modalità uniche per il controllo che non sempre sono possibili nelle transazioni di mercato. Quando l’impresa è integrata è più facile anche che le attività a monte adattino i loro output alle esigenze di quelle a valle o viceversa le attività a valle si possono adattare agli input forniti dalle attività a monte. Queste attività si possono osservare anche nel mercato ma solitamente dietro il pagamento di un certo prezzo che fa innalzare i costi.

Capacità tecnologiche. Per Porter70 il beneficio che l’integrazione verticale apporta all’impresa dal punto di vista tecnologico sarebbe da ricondursi ad un particolare caso di economie di informazioni71. In questo caso l’impresa, estendendosi a monte e/o a valle, acquisirebbe maggiori informazioni riguardanti la tecnologica e questo permetterebbe di sfruttare meglio i componenti delle fasi intermedie. Buzzel72 invece ipotizza che le imprese integrate, specialmente a monte, abbiano maggiori possibilità di innovare dato che sono presenti in più fasi della produzione e distribuzione dove possono verificarsi dei cambiamenti che richiedono appunto un’innovazione.

Domanda e/o offerta sicura. Secondo Porter in questo caso le imprese integrate avrebbero

il vantaggio di avere a disposizione componenti o materie prime73 anche durante periodi di generale scarsità di questi nel mercato o dall’altro lato di avere sempre un certo livello di domanda interna per i componenti prodotti. In realtà non sempre questo vantaggio si manifesterebbe come un livello di domanda od offerta certo ma più nella possibilità di ridurre l’incertezza legata a domanda ed offerta potendo meglio pianificare il lavoro,

70 Porter M. E., Competitive strategy. Techniques for analysing industries and competitors.

71 Porter nella sua opera fa l’esempio delle imprese produttrici di computer che si sono integrate a monte

nella produzione di semiconduttori per comprendere meglio questa tecnologia e poterla meglio utilizzare nella produzione del prodotto finale.

72 Buzzel R. D. (1983), Is vertical Integration Profitable? Harvard Business Review. Vol. 61 Issue 1, pp.

92-102.

73 Buzzel offre come esempio quello delle imprese che durante gli anni 70’ si sono integrate verticalmente

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riducendo i rischi di interruzioni o cancellazioni da parte di fornitori e clienti. Per chiarire meglio questo concetto Porter evidenzia come la domanda interna di componenti non può essere sempre certa ad un determinato livello perché è comunque legata alla domanda di mercato del prodotto finale. Se quindi la domanda nel mercato finale diminuisce lo farà anche quella di componenti interni. In questo caso però il vantaggio sarà che tutta la filiera è a conoscenza della riduzione della domanda nel mercato e potrà quindi agire di conseguenza senza subire brusche interruzioni.

Compensare il potere contrattuale e la distorsione dei costi degli input. Porter evidenzia

come un’impresa si possa integrare verticalmente quando sono presenti fornitori o clienti con un elevato potere di mercato. In questo caso, attraverso l’integrazione a monte, l’impresa può diminuire i costi di approvvigionamento mentre con quella a valle può praticare dei prezzi superiori nel mercato. L’integrazione permette anche di risparmiare tutti i costi sostenuti dall’impresa per le iniziative volte a fronteggiare ed ostacolare il potere contrattuale di fornitori o clienti. L’integrazione a monte inoltre permette di acquisire informazioni riguardanti il vero costo di produzione degli input. In questo modo l’impresa può aggiustare il prezzo dei suoi prodotti finali per massimizzare il profitto. Conoscere il costo degli input permette anche di variare il mix stesso di input utilizzati nelle lavorazioni più a valle per aumentare sempre la profittabilità.

Innalzare barriere all’entrata e alla mobilità. Quando l’integrazione verticale fornisce

dei vantaggi all’impresa integrata secondo Porter si innalzano barriere alla mobilità e all’entrata. Adesso le imprese presenti nell’industria dovranno anch’esse integrarsi se non vorranno trovarsi svantaggiate rispetto all’impresa integrata che ottiene costi e rischi più contenuti e/o prezzi più elevati. Anche i nuovi entranti dovranno entrare come imprese integrate se non vorranno avere i medesimi svantaggi. Ma integrarsi solitamente significa dover investire ingenti capitali e quindi questo crea delle barriere. Queste barriere saranno più efficaci nel caso in cui i vantaggi saranno elevati e quindi importanti per competere nell’industria. Buzzel spiega come “più un’industria è verticalmente integrata più elevate saranno le risorse finanziare e manageriali richieste per entrarvici. Le imprese presenti nell’industria potrebbero combinare le loro produzioni come strumento per scoraggiare i potenziali entranti. È evidente che questo stratagemma funzionerà solo se l’integrazione verticale diviene necessaria per competere”74.

39 Entrare in un business con elevati rendimenti. Porter75 inoltre ricorda che integrarsi verticalmente può essere conveniente anche se non vi sono benefici provenienti direttamente dall’integrazione verticale. Infatti se gli investimenti a monte o a valle hanno un ritorno superiore al costo opportunità dell’investimento sarà comunque profittevole per l’impresa integrarsi. Porter sottolinea anche che in questo caso devono essere considerati nel calcolo anche i costi per superare le barriere all’entrata a monte o a valle.

Combattere l’esclusione dal mercato. Porter76 infine individua anche un beneficio difensivo dall’integrazione verticale. Un’impresa infatti trae beneficio dall’integrazione come strumento per difendersi da altre imprese integrate o che potrebbero integrarsi. In questi casi infatti l’impresa si potrebbe vedere negato l’accesso a risorse produttive necessarie per lo svolgimento delle varie attività o dall’altro lato vedersi preclusi parte dei clienti.