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Capitolo II Industria dell’occhialeria e Luxottica

2.3 Integrazione Verticale in Luxottica

2.3.5 Il mondo delle lenti oftalmiche

Tra il 2016 ed il 2017 Luxottica, con due differenti e separate iniziative, si avvicina ancor più al mondo delle lenti oftalmiche così da aumentare il grado di integrazione verticale nella filiera dell’occhialeria. Fino ad oggi, Luxottica produceva internamente solo le lenti graduate per il brand Oakley, nello stabilimento californiano, e inoltre possedeva alcuni laboratori di lavorazione e rifinitura delle lenti nei paesi dove è presente con le sue catene retail di occhiali da vista. Nell’ultimo anno invece il gruppo si è preparato per una produzione su larga scala di lenti graduate rivolta non soltanto ai suoi retail ma anche al segmento wholesale, andando così a completare la sua presenza nel business delle lenti.. Nei primi mesi del 2016, Del Vecchio in un videomessaggio si rivolse ad investitori ed analisti dicendo: "…un ulteriore tema su cui stiamo riflettendo tutti insieme è quello del mondo delle lenti, un mondo che vale quanto il mercato delle montature e con margini molto elevati. Una opportunità immensa per le nostre catene retail e il nostro e-commerce, che affronteremo nello stile Luxottica basato su eccellenza qualitativa, perfezione del servizio e forza dei marchi"181. Anche Massimo Vian, attuale amministratore delegato di Luxottica parlando delle lenti ha descritto l’opportunità come “evoluzione del modello integrato verticalmente”.

179MacRae Brown A., International Key Account Development Manager. Mobile Retail. Il caso Luxottica

Stars. Presentazione del 29 aprile 2011 tenutasi a Firenze. Accessibile a http://docplayer.it/4221470- Mobile-retail-il-caso-luxottica-stars.html.

180 DATACollection (2011), Dati di SELL-OUT, un valore strategico per il marchio.

181 Reuters Italia, Luxottica guarda al mondo delle lenti per sviluppo del modello verticale, di mercoledì 2

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La prima operazione a riguardare le lenti oftalmiche è la crescita interna dell’impresa investendo nella creazione di centri specializzati per la fabbricazione di lenti oftalmiche. Tra aprile e maggio del 2016, viene istaurato all’interno dello stabilimento di Sedico un laboratorio per la lavorazione da sole e rifinitura di lenti oftalmiche e annunciata la stessa operazione anche negli Usa ed in Cina. Negli ultimi mesi del 2016 viene poi annunciato che la struttura di Sedico produrrà le lenti oftalmiche per le montature di Luxottica e la seguiranno anche altri stabilimenti nel mondo. Questo annuncio sancisce ufficialmente l’ingresso di Luxottica nel mercato delle lenti da vista e va a perfezionare la strategia di integrazione inserendo l’ultimo tassello. Nei primi mesi del 2017 viene annunciata anche la prima offerta commerciale conseguente a questa operazione ovvero le lenti oftalmiche firmate Ray-Ban. In questo modo Luxottica dà la possibilità ai consumatori di acquistare sia montatura che lenti a marchio Ray-Ban completando così l’offerta per quello che forse è il più iconico dei brand dell’eyewear. Le lenti oftalmiche così prodotte avranno il logo Ray-Ban stampato, come già in precedenza quelle da sole, per sfruttare appieno la forza del marchio. Questa iniziativa potrà fare da apripista per altre di questo genere così da avviare una produzione di montature e lenti congiunta anche per gli altri brand dell’impresa di Agordo.

La seconda operazione riguardante l’integrazione nel comparto delle lenti oftalmiche è la fusione annunciata il 16 gennaio scorso da parte Luxottica ed Essilor. L’11 maggio successivo l’operazione viene approvata dall’assemblea degli azionisti di Essilor. Luxottica, leader nelle montature, ed Essilor, leader nelle lenti oftalmiche, andranno così a formare un unico player da 50 miliardi di capitalizzazione e oltre 15 miliardi di ricavi e 3,5 miliardi di margine operativo lordo, basandosi sui dati di bilancio 2015. Da un’analisi preliminare sono inoltre previste sinergie dai 400 ai 600 milioni all’anno nel medio termine di cui tra 200 e 300 milioni saranno sinergie nette di ricavi, tra 150 e 200 milioni sinergie di costo derivanti dall’ottimizzazione della supply chain e tra 70 e 100 milioni l’anno di riduzione di costi generali e di amministrazione. Il gruppo, molto probabilmente, avrà sede in Francia e sarà quotato a Parigi mentre Del Vecchio ne sarà presidente e amministratore delegato per i primi tre anni e vice sarà l’attuale amministratore delegato di Essilor, Hubert Sagnieres. L’azionariato del nuovo colosso vedrà Delfin, la finanziaria della famiglia Del Vecchio, passare dal controllo del 61,90% di Luxottica ad un valore tra il 31% e il 38% del nuovo gruppo, come primo azionista.

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Dopo vi saranno i dipendenti di Essilor che passeranno dal controllare l’8,3% del capitale sull’attuale società francese al 4% nel nuovo gruppo. Dal punto di vista tecnico, Delfin cederà l’intera partecipazione detenuta in Luxottica ad Essilor in cambio di azioni della nuova società, con un rapporto di cambio di 0,461 azioni Essilor per un’azione Luxottica. Il Sole 24 Ore182 ha evidenziato come l’operazione annunciata dalle due imprese leader è una win-win situation in quanto l’integrazione consentirà a Luxottica di risparmiare investimenti nel settore delle lenti mentre Essilor colmerà la necessità di espandersi nel segmento degli occhiali da sole e delle montature. Senza la fusione, sottolinea il quotidiano, i due gruppi avrebbero dovuto cercare nuove strade per espandersi a livello globale. Inoltre, i vantaggi si vedranno anche nella mancata concorrenza che le due imprese si faranno come infatti sottolineavano negli scorsi mesi gli analisti di Exane BnpParibas “la concorrenza tra questi due giganti (Luxottica e Essilor) sta registrando un’escalation dovuta alla convergenza fra i comparti di lenti, la produzione di montature e la rete di vendita al dettaglio. Da una parte, Luxottica tenta sempre più spesso incursioni nel mercato delle lenti, dall’altra Essilor sta entrando nel mercato delle montature e nell’acquisizione di rivenditori di occhiali on-line”. Il Sole inoltre riporta anche le parole degli analisti di Goldman Sachs: “crediamo che l’integrazione verticale permetterà al nuovo gruppo di registrare una crescita e una profittabilità superiore al mercato nel medio periodo, con benefici particolari sul mercato statunitense dove Luxottica e Essilor sono i primi due player nella distribuzione del settore ottico”. Sicuramente vi potranno essere anche delle criticità date del normale processo integrativo di due realtà grandi e fino ad ora indipendenti come Luxottica ed Essilor. È possibile infatti scorgere delle differenze tra modello di business di Luxottica e quello del gruppo francese. Essilor ha un modello di business sulle lenti strutturato su laboratori piccoli e numerosi, in prossimità dei vari mercati. Luxottica invece fa maggior affidamento in dei grandi centri produttivi, attualmente tre, che coprono vaste aree. Quindi si dovrà capire se il futuro sarà organizzato su impianti di larga scala oppure in piccoli centri produttivi.

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2.4 Integrazione verticale: confronto tra Luxottica e l’industria