• Non ci sono risultati.

Capitolo I Integrazione Verticale

1.4 Recenti sviluppi dell’integrazione verticale

1.4.2 Offshoring e Reshoring

Un’altra tendenza piuttosto recente e strettamente legata all’integrazione verticale è quella dell’offshoring o anche, in italiano, delocalizzazione. Sako98 spiega che l’offshoring si ha quando le imprese decidono di importare beni o servizi dall’estero che prima invece ottenevano nel loro paese di origine. Sako mostra anche tre possibili casi in cui si può manifestare l’offshoring (vedi tabella 1.5). Il primo è quando l’impresa passa da produrre nel paese di origine a produrre in un paese straniero e, in questo caso, potremmo dire che il grado di integrazione verticale dell’impresa non subisce cambiamenti. Il secondo caso è quello di un’impresa che passa dall’acquistare beni e servizi nel paese di origine a rifornirsi da un fornitore estero; anche in questo caso il grado di integrazione verticale non cambia. Il terzo caso è quando un’impresa passa da produrre internamente nel suo paese ad acquistare bene o servizi da un fornitore estero mettendo in atto contemporaneamente una disintegrazione verticale ed una delocalizzazione. Il quarto caso, che è possibile ipotizzare ma che l’autrice non presenta99, è quello in un’impresa che passa dal rifornirsi da fornitori locali a produrre direttamente all’estero ovvero integrandosi verticalmente attraverso una delocalizzazione.

98 Sako M. (2005), Outsourcing and Offshoring: Key Trends and Issues, Background Paper prepared for

the Emerging Markets Forum, Sai Business School, Oxford.

99 Forse perché teoricamente possibile ma poco attuato nella pratica.

(Adattato da Sako,2005) Int er na li zz az ione Locale Produzione interna locale

Fornitori locali Fornitori esteri

E st er na li zz az ione Int egr az ione ve rt ic al e r ic er ca ta

Tabella 1.5 - Tipi di Offshoring

Produzione interna estera Decisione di Localizzazione Estero 1 3 2

51

Grossman e Rossi-Hansberg100 descrivono l’offshoring come la risultante dell’indebolimento del legame tra specializzazione del lavoro e concentrazione geografica dovuto agli enormi avanzamenti nei campi dei trasporti e delle comunicazioni che rendono possibile praticare singole attività del processo produttivo in maniera separata nel tempo e nello spazio. Per i due autori da quando è possibile spostare componenti e beni intermedi in maniera semplice ed economica e da quando è possibile assegnare compiti e dare istruzioni per via elettronica in tempo reale le imprese possono sfruttare le differenze di costo dei fattori produttivi tra differenti paesi senza sacrificare i guadagni derivanti dalla loro specializzazione.

Le imprese che decidono di spostarsi all’estero lo possono fare, oltre che per vantaggi sul costo di produzione, anche per altre motivazioni. Per indagare queste può essere opportuno riferirsi al famoso paradigma eclettico di Dunning101. L’autore individua quattro principali spinte all’internazionalizzazione che possono essere anche interpretate per spiegare l’offshoring. (1) Resource seeking advantage che concerne la presenza nel paese estero di materie prime, infrastrutture e risorse facilmente accessibili per l’impresa. (2) Marketing seeking advantage che riguarda la disponibilità nel paese estero di talenti e fornitori con un costo però contenuto grazie anche alla presenza di buone politiche attuate dal governo. (3) Efficiency seeking advantage che si riferisce, nello stesso momento, alla presenza combinata di contenuti costi di produzione e fattori della produzione, industrie specializzate e la rimozione da parte del governo di barriere commerciali. (4) Strategic asset seeking advantage che si riferisce allo sviluppo di conoscenza relativa ad esempio al mercato ed ai consumatori potendo creare, sfruttare e mantenere delle sinergie tangibili o intangibili.

Nonostante i vantaggi dell’offshoring negli ultimi anni si è assistito anche ad un fenomeno inverso definito reshoring. Si ha reshoring appunto quando le imprese decidono di non importare più beni e servizi dall’estero ma di acquistarli o produrli nella loro area di origine. Quello che differenzia il reshoring da una semplice decisione di localizzazione è per Gray et al.102 il fatto che l’impresa debba in passato aver preso una decisione di

100 Grossman G. M., Rossi-Hansberg E. (2008), Trading Tasks: A Simple Theory of Offshoring, American

Economic Review, 98:5, pp .1978–1997.

101 Dunning, J. H. (1998). Location and the multinational enterprise: A neglected factor? Journal of

International Business Studies, 29, pp. 45–66.

102 Gray J.V., Skowronsky K., Esenduran G., Rungtusanatham M. J. (2013), The reshoring phenomenon:

52

offshoring. Il reshoring quindi consiste nel ritornare suoi propri passi da parte di un’impresa. Gli autori individuano inoltre quattro casi di reshoring che sono riassunti nella figura103 qui sotto. (1) In-house reshoring, nel quale un’impresa che produceva internamente all’estero ricolloca la produzione sempre interna nel paese di origine, in questo caso l’impresa è integrata verticalmente sia prima che dopo il reshoring. (2)

Reshoring for outsourcing, in cui un’impresa che produceva internamente all’esterno

sposta il suo approvvigionamento nel paese di origine acquistando da fornitori locali; in questo caso, l’impresa si disintegra verticalmente durante il reshoring. (3) Reshoring for

insourcing, in questo caso un’impresa che acquistava prodotti o servizi da fornitori esteri

decide di produrre internamente nel suo paese di origine; il grado di integrazione verticale in questo caso aumenta. (4) Outsourced reshoring, nel quale l’impresa acquistava da fornitori esteri e decide di passare a fornitori locali senza cambiare il livello di integrazione verticale.

Ellaram, Tate e Petersen104 nel loro lavoro individuano quali sono le cause più frequenti di reshoring secondo la letteratura. Tra queste possiamo trovare l’aumento dei costi di

103Gray J.V., Skowronsky K., Esenduran G., Rungtusanatham M. J. (2013), The reshoring phenomenon: what supply chain academics ought to know and should do.

104 Ellram L., Tate W.L., Petersen K.J. (2013), Offshoring and reshoring: an update on the manufacturing

location decision. Journal of Supply Chain Management.

In- House

Outsourced

(Gray et al, 2013)

Tabella 1.6 - Tipi di Reshoring

Outsourced Reshoring Reshoring for Insouring Reshoring for Outsourcing In- House Reshoring A: Onshore D a: O ff shor e Outsourced In-House

53

trasporto associato all’aumento dei costi del carburante, l’aumento dei costi del lavoro nei paesi definiti low-cost, il rallentamento della catena di fornitura globale a causa dell’adozione da parte dei trasporti marittimi di velocità ridotte per risparmiare carburante, la crescita di attenzione nei confronti dei problemi ambientali, l’aumento della volatilità dei cambi, l’incremento di furti di proprietà intellettuale che si hanno in molti paesi del mondo, l’elevata rapidità di risposta della supply chain se questa è localizzata vicino al consumatore finale nonché la percezione di poter intervenire con più rapidità ed efficienza se la supply chain è localizzata tutta nelle vicinanze dell’impresa.