• Non ci sono risultati.

CAPITOLO TERZO

3.2 NOAH FRIEDKIN

3.3.4 L’uso di Python

Il primo passo per poter utilizzare Python è scaric

http://python.it/ nella sezione download e scegliere la versione comp proprio sistema operativo.

Una volta scaricato e installato il software, è pos cliccando su Start – Programmi

L’IDLE è l'interprete di Python e consente di digitare il

volta aperta, in essa sarà possibile effettuare tutte le operazion software.

Figura 3.4: Hall of Fame 2010

Fonte: http://www.tiobe.com/index.php/content/paperinfo/tpci/index.html.

L’uso di Python

Il primo passo per poter utilizzare Python è scaricare il programma a nella sezione download e scegliere la versione comp proprio sistema operativo.

Una volta scaricato e installato il software, è possibile lanciare la shell in Windows Programmi – Python – IDLE (Python GUI).

è l'interprete di Python e consente di digitare il codice ed eseguirlo. Una n essa sarà possibile effettuare tutte le operazioni consentite dal

Figura 3.5: Python IDLE

info/tpci/index.html.

are il programma all’indirizzo nella sezione download e scegliere la versione compatibile con il

sibile lanciare la shell in Windows

è l'interprete di Python e consente di digitare il codice ed eseguirlo. Una n essa sarà possibile effettuare tutte le operazioni consentite dal

Una peculiarità del programma è la po

all’interno dell’IDLE e di vederlo eseguito (interp Quando il codice inserito è particolarmente comples

foglio di lavoro (File – New Window) nel quale sarà possibile scri poi caricarlo nell’ IDLE: Run

L’aspetto è sostanzialmente uguale alla IDLE, ma la consentire l’esecuzione diretta del codice, ma solo Oltre all’IDLE è presente anche una

prompt dei comandi.

Una volta aperto Python è possibile cominciare l’id controllarne la funzionali

stessa.

Una peculiarità del programma è la possibilità di scrivere direttamente il codice all’interno dell’IDLE e di vederlo eseguito (interpretato).

Quando il codice inserito è particolarmente complesso, è necessario aprire un nuovo New Window) nel quale sarà possibile scrivere il codice per poi caricarlo nell’ IDLE: Run – Run Module (interattivo).

Figura 3.6: Nuovo foglio di lavoro

L’aspetto è sostanzialmente uguale alla IDLE, ma la differenza consiste nel non consentire l’esecuzione diretta del codice, ma solo la scrittura e il salvataggio.

Oltre all’IDLE è presente anche una command line che genera la visualizzazione del

Figura 3.7: Command line

Una volta aperto Python è possibile cominciare l’identazione del codice e controllarne la funzionalità caricandola nell’IDLE o digitandolo direttamente nella ssibilità di scrivere direttamente il codice

so, è necessario aprire un nuovo vere il codice per

differenza consiste nel non tura e il salvataggio.

che genera la visualizzazione del

entazione del codice e direttamente nella

C

CAAPPIITTOOLLOOQQUUAARRTTOO

T

TEEOORRIIAADDELELLL’’IINFNFLLUUEENNZAZA

SOSOCCIIALALEE

ALALLL’’IINTNTEERRNNOO

D

DII

UNUNAA

RERETTEE

Nel 1998 Noah Friedkin nel suo libro “A structural theory of social influence” propone una teoria in cui spiega come gli individui sono in grado di influenzarsi reciprocamente e di raggiungere così il consenso all’interno della propria rete di relazioni.

I suoi studi sull’influenza sociale hanno permesso la formalizzazione matematica del processo secondo cui avviene il cambiamento di opinione per effetto delle influenze interpersonali che si verificano all’interno di un network. Questo porta a mediare il proprio atteggiamento iniziale verso un determinato argomento o un determinata situazione con la posizione degli altri soggetti con cui si interagisce, raggiungendo in conclusione un comportamento comune.

“Any observable behavior [e.g., a displayed position on a issue] is not only a

response (on the part of a subject) which is to be treated as a dependent variable; it is also a stimulus to be perceived by others with whom the subject interacts, and thus to be treated as an independent variable.”116

Friedkin e Johnsen analizzano il valore dei loro postulati concentrandosi in particolare sui piccoli gruppi (diadi, triadi e tetradi), che permettendo di:

• misurare più facilmente l’opinione iniziale dei membri su un certo argomento,

• tenere sotto controllo il momento in cui ha inizio la discussione,

Friedkin Noah, Johnsen Eugene, “Social Influence Network Theory”, Cambridge University Press, New York, 2011.

• misurare l’influenza che l’inclinazione generale del gruppo ha sulla posizione dei singoli soggetti,

• misurare il cambiamento dei pareri finali derivanti dal confronto.

Lo scopo dell’opera è dimostrare come le opinioni degli individui su certe questioni siano sì determinate dalle proprie credenze, ma anche influenzate dalle idee delle persone con le quali si entra in contatto.

4.1 IL GRUPPO

Un gruppo è un insieme di individui che interagiscono tra loro in modo reciproco sulla base della condivisione di interessi e scopi comuni, di caratteristiche e regole, sviluppando ruoli e relazioni interne.

Il gruppo esiste quando questi soggetti definiscono se stessi come membri e quando la sua esistenza è riconosciuta da almeno un'altra persona117.

Fin dall’inizio dell’evoluzione della specie gli esseri umani si sono riuniti in gruppi, ed è per questo motivo che già Aristotele definiva le persone come “animali sociali”. I gruppi primari, come la famiglia, i parenti e la cerchia più stretta di amici, rappresentano le esperienze di socializzazione fondamentali e sono quindi determinanti per la formazione di valori, credenze e comportamenti di ogni individuo.

Questo network è quello con il quale ci si identifica, dove si trova sostegno e consiglio per le proprie idee e rappresenta quindi l’insieme di persone da cui è più probabile essere influenzati.

Il comportamento di una persona diventa più prevedibile una volta che si conosce il gruppo di cui fa parte e i relativi valori.

Altri tipi di gruppi possono essere quelli formali, che vengono creati appositamente per svolgere una determinata attività, con uno scopo ben preciso da conseguire entro

117

Tosi Henry L., Pilati Massimo, “Comportamento organizzativo. Attori, Relazioni, Organizzazione,

tempi e modalità prestabilite e che spesso non generano legami forti che durino oltre il raggiungimento dell’obiettivo.

I gruppi informali invece soddisfano i bisogni di appartenenza degli individui, infatti l’aggregazione è volontaria e avviene con lo scopo di condividere gli stessi interessi o valori.