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CAPITOLO SECONDO

7: Alcuni consigli per la diffusione di un virus

2.17 IL SUCCESSO DI FACEBOOK

Prima della nascita di Facebook92 esistevano altri social network, ma nessuno ha mai raggiunto il successo riscosso da questa piattaforma che attualmente conta oltre un miliardo di utenti attivi.

Quando nel 2003 il creatore Mark Zuckerberg lanciò Facebook in rete, inizialmente con il nome “Facemash”, l’uso era confinato in una piccola comunità omogenea composta dagli studenti della Harvard University.

La messa on-line in uno spazio relativamente ristretto e densamente popolato permise al social network di raggiungere rapidamente la massa critica. Infatti, nelle prime quatto ore dal suo lancio, il sito venne visitato da 450 persone, cioè circa il 6% della popolazione degli studenti (è importante sottolineare il valore del 6%).

In poco tempo oltre la metà universitari di Hardvard crearono il loro profilo Facebook, che rapidamente si diffuse anche agli istituti vicini, per poi espandersi in tutte le scuole degli stati Uniti.

Facebook si differenzia da tutti i tentativi precedenti perché la ragione del suo successo consiste proprio nell’aver raggiunto la saturazione all’interno di una determinato gruppo di persone prima espandersi al di fuori e ampliarsi in un’altra comunità.

In questo modo la massa critica non è mai stata persa e i nuovi membri provenienti da altre scuole sono stati coinvolti nella struttura sociale creata dai pari della Harvard University.

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Facebook è un servizio di rete sociale creato nel 2004 da Mark Zuckerberg e dai suoi colleghi universitari per mantenere i contatti con i compagni dell’Università di Hardvard.

2.18 OMOFILIA

Marksim Tsvetovat e Alexander Kouznetsov, autori del libro “Social network

analysis for startups”, sostengono che le persone che condividono passioni e

caratteristiche comuni siano probabilmente portate a dialogare tra loro e quindi a instaurare dei legami.

Il principio che regola l’omofilia sostiene che i contatti tra individui affini avvengano con frequenza maggiore rispetto a quelli fra persone molto diverse, in quanto sembra che interagire con soggetti simili porti a rinforzare la propria posizione, sia all’interno del gruppo che nella società.

“Homophily implies that distance in terms of social characteristics translates into

network distance”93.

L’omofilia può quindi essere definita come il collegamento tra nodi in funzione della loro somiglianza. Lazarsfeld e Merton (1954) ne distinguono due tipi:

status homophily, value homophily.

L’omofilia di status include le maggiori dimensioni socio demografiche che stratificano la società: le caratteristiche ascritte come razza, etnia, genere o età, e le caratteristiche acquisite dalla famiglia di origine come religione, educazione e occupazione.

Questo significa che è più probabile che individui appartenenti alla stessa classe sociale siano più propensi a frequentarsi tra loro piuttosto che stringere legami con individui del tutto differenti.

Omofilia di valori invece riguarda la tendenza a relazionarsi con soggetti con i quali si condividono idee, valori e modi di pensare, indipendentemente dall’estrazione sociale e dalla ‘classe’ di appartenenza.

È stato rilevato come la razza e l’etnia siano le dimensioni che maggiormente influenzano le reti sociali a causa dei pregiudizi esistenti nelle persone.

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McPherson Miller, Smith-Lovin Lynn, Cook James, “Birds of a Feather: Homophily in Social

Si può osservare come gli individui tendano a comunicare con persone simili a loro, con le quali condividono gli stessi interessi; questo aumenta la possibilità che vi sia un’influenza reciproca fra elementi di uno stesso gruppo e questo contribuisce ad aumentare le probabilità di contagio virale.

2.18.1 Origini dell’omofilia

Probabilmente la fonte principale dell’omofilia è lo spazio: gli individui sono infatti portati ad avere maggiori contatti con le persone più vicine in termini di localizzazione geografica. Questo avviene perché è molto più facile rimanere in contatto con soggetti immediatamente disponibili.

L’”omogeneità di vicinato” si basa sulle caratteristiche trasmesse dalla propria famiglia come razza, etnia, credo religioso e status sociale.

L’avvento delle invenzioni come la stampa, il telefono e, successivamente, le e-mail, hanno permesso di abbattere molte delle barriere geografiche preesistenti.

Le nuove tecnologie hanno consentito di creare legami basati su altri tipi di omofilia come quella di interessi e passioni94.

2.18.2 Omofilia vs. curiosità

I sociologi hanno osservato un altro fenomeno molto interessante: nonostante l’omofilia rimanga una delle forze sociali più forti, a essa se ne affianca un’altra che si presenta quando due persone non sono propriamente simili ma nemmeno così diverse da impedire una comunicazione, uno scambio di informazioni su argomenti di comune interesse.

Questa forza è chiamata curiosità o desiderio di informazioni ed è possibile rappresentarla con una curva che identifica un andamento del tutto particolare:

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Figura 2.22: Homophily vs. C

Fonte: Tsvetovat Marksim, Kouznetsov Alexander, “

L’altezza e la localizzazione del picco di curiosit dipende dalla propensione alla ricerca di novità o La fase finale della curva invece rappresenta la co cui si cade quando i due individui che interagiscon aspetto, tanto da non procurare più alcun nuovo sti così il crollo della curva che la rappresenta.

Figura 2.22: Homophily vs. Curiosity

Fonte: Tsvetovat Marksim, Kouznetsov Alexander, “Social network analysis for startups USA, 2011.

L’altezza e la localizzazione del picco di curiosità varia a seconda dell’individuo e dipende dalla propensione alla ricerca di novità o viceversa alla reticenza.

La fase finale della curva invece rappresenta la cosiddetta “trappola della noia”, in cui si cade quando i due individui che interagiscono risultano uguali in ogni loro aspetto, tanto da non procurare più alcun nuovo stimolo alla curiosità, determinando così il crollo della curva che la rappresenta.

Social network analysis for startups”, O’Reilly,

ria a seconda dell’individuo e viceversa alla reticenza.

siddetta “trappola della noia”, in uguali in ogni loro molo alla curiosità, determinando