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La componente partecipativa della popolazione locale

IV. INTRODUZIONE AL CASO STUDIO: MANI TESE E TERRA MADRE INSIEME

IV.2 Due anni dopo: gli sviluppi del progetto

IV.2.2 La componente partecipativa della popolazione locale

“Un approccio più olistico e inclusivo allo sviluppo richiede il coinvolgimento dei locali”168

(COMCEC, 2013, p. 5). Questa è la prospettiva che si è sviluppata nel corso degli anni ’60 e ’70, quando le Nazioni Unite, insieme alla Banca Mondiale, hanno iniziato a promuovere la partecipazione comunitaria all’interno dei programmi di sviluppo (Sabele, 2010). L’attenzione sul tema si è quindi focalizzata a seguito dell’emergere degli impatti negativi del turismo di massa in molte delle più frequentate destinazioni turistiche.

Nel tentativo di identificare un approccio alternativo per la gestione delle risorse turistiche territoriali, si è arrivati allo sviluppo del concetto di turismo sostenibile che dà rilievo a temi sociali e ambientali come quelli legati alla conservazione della biodiversità e allo sviluppo comunitario (De Kadt, 1979; Smith, 1977; Turner and Ash, 1975).

A partire dagli anni ’80 il coinvolgimento e la partecipazione attiva delle comunità nella gestione e valorizzazione delle risorse locali sono diventati elementi chiave per uno sviluppo turistico sostenibile (Stone and Stone, 2011) e questa convinzione è andata crescendo fino a divenire uno dei pilastri fondamentali per il UNWTO. La stessa organizzazione internazionale afferma quanto sia importante che “tutti i soggetti interessati abbiano la possibilità di partecipare attivamente a un progetto durante tutte le fasi del suo progresso, dalla preparazione dei piani di sviluppo e gestione del turismo, fino alla redazione delle proposte progettuali e l’implementazione delle attività turistiche e delle strategie di sviluppo”169.

Il coinvolgimento delle popolazioni locali fin dalle prime fasi della pianificazione turistica incide sul risultato finale, in quanto la partecipazione attiva e integrata di tutti gli stakeholder locali rappresenta un elemento essenziale per il raggiungimento della sostenibilità nel medio - lungo termine del progetto, sia in termini di continuità temporale che di benefici comuni e condivisi all’interno della destinazione170.

A sottolineare l’importanza della componente partecipativa ci pensano anche le CBD Guidelines on

Biodiversity and Tourism, le quali promuovono forme di dialogo e di condivisione di informazioni

che siano accessibili a tutti i diversi attori della destinazione, al fine di assicurare il loro attivo coinvolgimento. In particolare, specifica attenzione è rivolta ai rappresentanti delle comunità

168 Testo originale: “A more holistic and comprehensive approach to development requires involvement of the locals”. 169 Testo originale: “All stakeholders are enabled to actively participate in a project throughout all stages of its progress, including the preparation of tourism development and management plans to the preparation of project proposals and the implementation of tourism activities and development strategies” (http://www2.unwto.org/content/communication-and- participatory-approach, consultato il 27/06/18).

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indigene, abitanti di quelle terre di cui da sempre ne sono gli amministratori e i guardiani e il cui contributo è quindi necessario per uno sviluppo sostenibile della destinazione171.

Come afferma Li (2006), la partecipazione attiva dei locali nel processo decisionale rappresenta un prerequisito indispensabile per la creazione di benefici che coinvolgano anche le comunità.

Nell’introduzione di un progetto in aree rurali spesso svantaggiate ed escluse dai grandi mercati, come nel caso nell’area oggetto di studio, è opportuno prestare particolare attenzione nel non fomentare iniziali e troppo elevate aspettative tra i membri della popolazione locale, che rischierebbero altrimenti di rivolgere ogni loro sforzo e speranza nell’iniziativa. Per questo è necessario instaurare un dialogo alla pari tra tutti gli attori coinvolti, al fine di individuare gli impegni necessari alla realizzazione e buona riuscita del progetto, nonché i guadagni che ne deriverebbero per ciascuna delle parti interessate. “Senza benefici in proporzione all’impegno investito, è improbabile che le comunità partecipino”172 (Murphree, 1999, p. 6) ma, come spiega

Stone, per benefici non si intende necessariamente benefici finanziari (Stone and Stone, 2011), bensì anche quelli immateriali come l’incremento della fiducia e della responsabilità nei progetti, che potrebbero rappresentare in molti casi un valore percepito ancora maggiore per la comunità (Clarke, 2002). In particolare, il senso di appartenenza verso l’iniziativa, che deriva dal successo ottenuto mediante la partecipazione attiva della popolazione (Scheyvens, 2002), rappresenta un elemento chiave per la sostenibilità nel lungo periodo dell’attività e per il rispetto degli stili di vita locali e dei valori comunitari (Li, 2006).

Inoltre, la partecipazione comunitaria è uno strumento che, come suggerisce Hardy, ha la capacità di ridurre gli impatti negativi e l’opposizione allo sviluppo (Hardy et al., 2002) caratteristica dei territori più isolati, mentre allo stesso tempo promuove un rilancio dell’economia locale e la riduzione delle tensioni interne alle comunità, tipiche di molti villaggi rurali dell’Africa sub sahariana.

Nel caso specifico del settore turistico nei Paesi del Global South, è solo attraverso l’inclusione delle comunità che diventa possibile pensare alla creazione di un turismo responsabile e sostenibile, attento all’ambiente e ai suoi abitanti e capace di limitare gli inevitabili impatti negativi che nel lungo periodo si presentano sul territorio. In questo contesto territoriale, l’alternativa che Brohman (1966) considera più efficace per l’instaurarsi di una più equa e significativa relazione tra la popolazione locale e il turista è rappresentata dallo sviluppo di un’attività turistica che coinvolga più villaggi e centri abitati di piccole dimensioni.

171 Secretariat of the Convention on Biological Diversity, Montreal (2004), CBD Guidelines on Biodiversity and Tourism.

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Burns e Fridman (2011), nello studio condotto sulla percezione dei locali verso il South Downs National Park nel sud-est dell’Inghilterra, indicano due tra i metodi di ricerca più utilizzati per la comprensione degli atteggiamenti dei locali nei confronti dello sviluppo turistico: social exchange e

community attachment. Tuttavia, spiegare la percezione delle persone verso il fenomeno turistico si

è sempre rivelato un compito difficile e alquanto complesso (Burns and Fridman, 2011, pp. 453- 455). Come afferma Ap (1992), con tutta probabilità gli abitanti di un territorio accolgono lo sviluppo del turismo nell’area nella speranza di soddisfare i loro bisogni economici, sociali e psicologici e di migliorare la qualità di vita dell’intera comunità. E inoltre, come sottolineato in precedenza, “se la comunità locale non dà il suo supporto, il turismo non potrà essere sostenibile”173

(Robinson and O’ Connor, 2013, p. 308).