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La corresponsabilità educativa del territorio

Nel documento RicercAzione Volume 8 - Numero 2 (pagine 60-65)

valore formativo, risultati e aspettative delle scuole ad un anno dall’obbligo

4. La corresponsabilità educativa del territorio

Nel contesto dell’intero progetto di riforma della scuola italiana disegnato dalla Legge 107/2015, sicuramente l’alternanza scuo-la-lavoro costituisce una misura tra quelle di più forte impatto, ma anche di maggiore complessità e diffi coltà nella sua attuazione.

Di questo sono consapevoli i dirigenti delle scuole, non solo per l’impegno necessa-rio al coordinamento e coinvolgimento del personale interno, ma anche in relazione all’incertezza circa l’eff ettiva disponibilità del mondo produttivo e degli enti locali e culturali a giocare in modo positivo il ruolo necessa-rio per rendere effi cace il cambiamento. A sostegno delle imprese, soprattutto di quelle di piccola e media dimensione che caratte-rizzano il nostro tessuto produttivo, si sono mossi diversi soggetti nel corso dell’a.s.

2015-2016. Il 13 ottobre 2015, ad esempio, in occasione della Seconda Giornata dell’E-ducation, Confi ndustria ha presentato un’agile guida, “L’ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO.

Un vademecum per le imprese”, che nelle intenzioni delle Associazioni Industriali potrà favorire quel cambiamento di paradigma che riuscirà a mettere fi nalmente il Paese al passo con l’Europa. Il volumetto contiene anche una sintesi delle migliori esperienze già realizzate con le scuole e da cui è possibile trarre valide ispirazioni.

L’aspetto che sembra ad alcuni di maggio-re criticità è quello del coinvolgimento in modo obbligatorio di tutti i licei. Tuttavia, una serie di iniziative lanciate di recente dal MIUR in ac-cordo col MIBACT vengono incontro proprio alla necessità di favorire la collaborazione tra licei, enti locali ed istituzioni culturali e sancire l’alleanza tra istruzione e cultura. Nell’ambito del Protocollo d’Intesa siglato il 29 ottobre 2015 tra Ministero dell’Istruzione e Ministero

dei Beni Culturali, saranno favorite iniziative di alternanza per la valorizzazione dell’identità e del patrimonio culturale, ambientale, sociale, economico e tecnologico dei territori. Prima di queste è “Sistema Pompei”, che riguarda una rete di 15 scuole e circa 1000 allievi insieme a soggetti pubblici e privati in un progetto di for-mazione in alternanza scuola-lavoro in ambito culturale. Del resto, l’attitudine alla sintesi tra umanesimo e scienza, tra arte e tecnologia, tra impresa e cultura è un’inclinazione italiana fi n dall’epoca rinascimentale e prosegue fi no ai nostri giorni nelle esperienze di sintesi tra capacità manifatturiera e creatività innovativa.

C’è da augurarsi che forme sempre più inte-grate di collaborazione tra scuole, imprese e istituzioni culturali possano favorire nei giovani motivazione allo studio, consapevolezza di sé e rispetto degli altri, rispetto degli impegni e del valore del lavoro, creatività e attitudine imprenditoriale, capacità di dialogo e di re-lazione.

In generale, come è emerso, per il succes-so dell’alternanza scuola-lavoro è necessario un forte coinvolgimento delle imprese, perché collaborino con la scuola mettendo a disposi-zione competenze e spazi e siano disponibili a co-progettare con le scuole percorsi qua-lifi cati, che siano per i ragazzi occasione di sviluppo di competenze trasversali (soft skills), prima ancora che competenze specialistiche nei diversi settori produttivi e contribuiscano ad un orientamento individuale verso il ri-conoscimento dei propri talenti e le proprie attitudini, in funzione della costruzione di un percorso di vita e professionale.

Interrogate sulle motivazioni per le quali hanno aderito ai progetti di alternanza, tramite un’indagine condotta da OG&M Consulting e GI GROUP (2016) su un campione di 574 imprese di diverse dimensioni, il 57% delle quali ha realizzato percorsi di ASL, hanno dimostrato nella risposta prevalente (tabella 1) di avere disponibilità a condividere l’impegno nel supportare i giovani nell’avvicinamento al mondo del lavoro e interesse a conoscere i potenziali candidati all’assunzione, racco-gliendo i curriculum più interessanti. La terza

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ragione, in ordine di importanza espressa, è quella di raff orzare il legame dell’azienda col territorio, seguita dall’interesse a far cono-scere l’azienda ai giovani, in modo da favorire l’acquisizione da parte dei ragazzi di compe-tenze che attualmente sono spesso diffi cili da trovare sul mercato. Si tratta, in defi nitiva, dell’esigenza di contribuire alla riduzione del mismatch tra esigenze del mondo del lavoro e preparazione dei ragazzi in uscita dai percorsi scolastici, spesso lamentata come una delle cause che non favoriscono l’abbattimento dell’elevato tasso (circa il 40 %) di disoccu-pazione giovanile nel nostro paese.

Un aiuto all’incontro tra esigenze della scuola, ora derivanti dall’obbligo di legge, e quelle delle aziende potrà venire dalla norma in corso di approvazione nella Legge di stabilità, al momento in cui si scrive. Il testo contiene, infatti, un articolo (Legge di stabilità - art 43 Esonero contributivo alternanza scuola lavoro) relativo ad incentivi fi scali per le imprese che assumono ragazzi che abbiano realizzato presso le stesse percorsi di alternanza scuo-la-lavoro. Si legge, infatti (si riportano i passi di interesse):

– ai datori di lavoro privati con riferimento alle nuove assunzioni con contratto di lavoro a tempo indeterminato, anche in apprendistato, è riconosciuto, per un pe-riodo massimo di trentasei mesi, l’esonero dal versamento dei complessivi contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro, con esclusione dei premi e contributi dovuti all’INAIL, nel limite massimo di un importo di esonero pari a 3.250 euro su base annua l’esonero è concesso a domanda ai datori di lavoro che assumano a tempo indeter-minato, entro 6 mesi dall’acquisizione del titolo di studio, studenti che abbiano svolto presso il medesimo datore di lavoro attività di alternanza scuola – lavoro pari almeno al 30 per cento delle ore di alternanza previste ai sensi dell’articolo 1 comma 33 della legge 13 luglio 2015, n. 107;

– si applica inoltre ai datori di lavoro che assumano a tempo indeterminato, entro 6 mesi dall’acquisizione del titolo, studenti che abbiano svolto, presso il medesimo datore di lavoro, periodi di apprendistato per la qualifi ca e il diploma professionale, il diploma di istruzione secondaria superiore, il certifi cato di specializzazione tecnica Tab. 1 - Esito dell’indagine sull’alternanza scuola lavoro dal punto di vista delle aziende italiane. Fonte:

Riccò, 2016.

superiore o periodi di apprendistato in alta formazione.

In occasione della diff usione dei dati del primo monitoraggio MIUR, lo scorso 18 otto-bre è stato lanciato il programma “I Campioni dell’Alternanza”, che coinvolgerà un gruppo di 16 organizzazioni – aziende grandi e medie, Ordini professionali e Terzo settore – nel racconto e nella diff usione dell’alternanza attraverso progetti di qualità. I dettagli delle singole disponibilità sono sul sito MIUR dedi-cato (www.istruzione.it/alternanza) sul quale sarà possibile seguirne gli aggiornamenti. I primi a dare la disponibilità alla collaborazio-ne al programma sono Accenture, Bosch, Consiglio Nazionale Forense, COOP, Dallara, ENI, Fondo Ambiente Italiano, FCA, General Electric, HPE, IBM, Intesa Sanpaolo, Loccio-ni, McDonald’s, Poste Italiane e Zara per un totale di circa 27.000 posizioni di alternanza a disposizione per questo anno scolastico presso questi partner e con l’obiettivo di incre-mentare le posizioni disponibili per il prossimo triennio. Accanto a questa iniziativa avviata a livello centrale dal MIUR, molti soggetti del mondo imprenditoriale e della rappresentanza (associazioni di imprese e di professionisti) si sono attivati con iniziative e protocolli per facilitare questo nuovo importante impegno delle scuole e il contributo di tutti sarà fon-damentale per la più ampia circolazione delle migliori esperienze già avviate.

Ai dirigenti della scuola spetta anche stavolta il ruolo cruciale della gestione del

cambiamento. Ad essi la norma, infatti, asse-gna la responsabilità del coordinamento delle azioni concrete per avviare e rendere effi caci i progetti di alternanza. La riuscita dipende in primo luogo dalla corretta individuazione del team di lavoro, cui assegnare ruoli e re-sponsabilità nel ridefi nire l’impianto currico-lare in una logica didattica per competenze, nell’individuare le mappe di competenze attese in esito ai percorsi di alternanza, nel gestire in sinergia con i tutor aziendali il per-corso integrato, nel condividere strumenti di osservazione e rubriche di valutazione. È, poi, essenziale l’organizzazione a livello almeno di singola scuola di un sistema di monitoraggio dell’alternanza, che ne arricchisca il sistema di controllo di gestione e l’implementazione di un sistema di comunicazione interno ed esterno dei risultati, che favorisca il coinvol-gimento e la responsabilizzazione di tutti i soggetti, incluse le famiglie, anche in un’ottica di rendicontazione e di bilancio sociale. Infi ne, non potrà essere trascurata l’organizzazione di misure di accompagnamento e supporto locali, anche in forma di iniziative formative per il personale docente di ciascun istituto, che favoriscano l’abbandono di pratiche didattiche trasmissive, in favore di nuovi ap-procci per competenze, così da consentire una progettazione dell’azione formativa da parte dei dipartimenti disciplinari in cui si realizzi una naturale integrazione dell’ap-prendimento in aula con quello in contesto lavorativo.

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Riferimenti biografi ci

Consiglio dell’Unione Europea (2009). Conclusioni del Consiglio del 12 maggio 2009 su un quadro stra-tegico per la cooperazione europea nel settore dell’istruzione e della formazione («ET 2020») 2009/C 119/02.

Consiglio dell’Unione Europea (2013). Alleanza europea per l’apprendistato. EDUC 393.

Consiglio dell’Unione Europea (2014). RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO sul programma nazio-nale di riforma 2014 dell’Italia e che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2014 dell’Italia. Bruxelles, 2.6.2014 COM(2014).

European Commission (2010). EUROPE 2020: A strategy for smart, sustainable and inclusive growth.

Bruxelles, 3.3.2010. COM (2010) 2020.

MIUR (2016). Piano per la formazione dei docenti 2016-2019, 3.10.2016.

MIUR (2016). Atto di Indirizzo concernente l’individuazione delle priorità politiche per il 2017. Atti del Ministro Prot. N. 46 del 13.10.2016.

Riccò R. (2016). Survey: L’Alternanza scuola-lavoro valutata dalle aziende italiane, OD&M Consulting e GI GROUP (giugno 2016).

Edizione: Provincia autonoma di Trento RICERCAZIONE - Vol. 8, n. 2 - December 2016 | 65

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