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Capitolo II. L‟Alien Tort Claims Act e la tutela dei diritt

2. La Corte Interamericana dei diritti umani

Nel 1948 nasce l‟Organizzazione degli Stati Americani (OAS), la quale ricomprende i 35 stati delle Americhe.

Su impulso di tale organizzazione, nel 1959 ha luogo, in Cile, una Conferenza dei Ministri degli Esteri.

Alla base di tale Conferenza e della volontà di rafforzare la cooperazione tra i vari stati dell‟OAS vi è l‟affermazione che l‟armonia tra i vari stati americani può aversi solo se vengono

rispettati e garantiti i diritti umani e le principali libertà fondamentali, il tutto coadiuvato da un effettivo esercizio della democrazia

rappresentativa all‟interno degli stessi103

.

Proprio per raggiungere detto scopo, la stessa Conferenza istituisce l‟Inter-American Commission on human rights, come entità

autonoma dell‟Organizzazione, mentre, nel 1969, l‟OAS adotta l‟American Convention on Human Rights104

, la quale trae ispirazione non solo dall‟American Declaration on the Rights and Duties of

Man105, ma anche dalla CEDU.

I compiti della Commissione sono, innanzitutto, quello di individuare ove siano poste in essere gravi e sistematiche violazioni dei diritti umani, soprattutto con riguardo all‟America centrale e del sud dove vi sono numerosi paesi sotto un regime di dittatura militare; in secondo luogo, redigere un documento annuale, da presentarsi all‟Assemblea Generale dell‟OAS, in cui vengono descritte le violazioni riscontrate nelle varie regioni controllate, al fine di promuovere un dibattito politico sui diritti umani, anche attraverso

103 Dinah Shelton, The Jurisprudence oh the Inter-American Court of Human

Rights, in American University International Law Review, 1994, Vol. 10, p.334: "harmony among the American republics can be effective only insofar as human rights and fundamental freedoms and the exercise of representative democracy are a reality within each one of them."

104

Conosciuta anche come il Patto di San Josè, entra in vigore solo nel 1978 raggiunte le ratifiche necessarie.

105 Adottata nel 1948 dalla Nona Conferenza degli Stati americani, la stessa che ha

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raccomandazioni ai governi affinché adottino misure più efficaci per la loro tutela106.

Affinché i diritti umani possano considerarsi effettivamente tutelati, la Conferenza introduce anche un organo indipendente a tal scopo destinato: la Corte Interamericana dei diritti dell‘uomo.

La Corte è stata formalmente costituita nel 1979 ed è formata da 7 giudici nominati ed eletti dagli stati parte della Convenzione Americana sui Diritti Umani.

La giurisdizione può aversi solo nei riguardi degli stati firmatari e i casi possono essere ad essa sottoposta solo da questi o dalla

Commissione; inoltre, oltre alla funzione giurisdizionale, la Corte svolge anche funzioni consultive riguardo all‟interpretazione della Convenzione107.

A differenza di quanto visto per la CEDU, chiunque può sollevare una violazione dei diritti umani innanzi alla corte, anche chi non è direttamente vittima di tale violazione.

La causa deve essere preventivamente valutata dalla Commissione e, se la domanda del richiedente è ritenuta fondata, spetta alla stessa o ad uno stato membro l‟onere di portarla innanzi alla Corte.

Ciò che, invece, avvicina il modo di operare delle due corti è la richiesta che il soggetto proponente abbia esaurito i rimedi posti dall‟ordinamento interno; tuttavia, la Corte Interamericana individua anche dei casi in cui tale previsione può essere disattesa: (1) ove lo stato in questione non preveda lo svolgimento di un giusto processo in grado di porre rimedio alla violazione; (2) nei casi in cui sia negato, alla parte che lamenta la violazione, l‟accesso alla giustizia;

106

Jenny Bounngaseng, , Adjudication of International Human Rights Claims in the European Court of Human Rights and the Inter-American Court of Human Rights: Why ATCA Suits in U.S. Courts are the Better Alternative for Claims Against American Multinational Corporation, cit., p. 484.

107 Dinah Shelton, The Jurisprudence oh the Inter-American Court of Human

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(3) ove vi sia, nel foro interno, un ritardo ingiustificato nel giungere alla soluzione della controversia108.

Ulteriore differenza con il sistema europeo, è data dall‟onere della prova: sebbene anche qui spetti a chi lamenta l‟ingiustizia provare i fatti avvenuti, non è tuttavia necessario che la prova sia diretta o specifica, in quanto, sia alla Commissione sia alla Corte, è dato il potere di richiedere informazioni o documenti tanto al soggetto interessato quanto al governo dello stato in cui si presume avvenuta la violazione109.

Anche davanti alla Corte Interamericana il soggetto danneggiato può ottenere un risarcimento di quanto subito.

Nello stabilire ciò, tramite l‟articolo 63 della Convenzione110

, la Corte afferma di aver fatto proprio una norma già presente nel diritto internazionale consuetudinario, aggiungendo che il soggetto ha diritto ad una restituito in integrum del danno subito: ―which

includes the restoration of the prior situation, the reparation of the consequences of the violation, and indemnification for patrimonial and non-patrimonial damages, including emotional harm‖111.

108

Dinah Shelton, The Jurisprudence oh the Inter-American Court of Human Rights, cit., p.344.

109

Dinah Shelton, op. cit., p. 351.

110

Articolo 63(1) Convenzione Americana sui Diritti Umani: ―If the Court finds that there has been a violation of a right or freedom protected by this Convention, the Court shall rule that the injured party be ensured the enjoyment of his right or freedom that was violated. It shall also rule, if appropriate, that the consequences of the measure or situation that constituted the breach of such right or freedom be remedied and that fair compensation be paid to the injured party.‖

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