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2.  L’innovazione sociale: caratteristiche chiave,  deter-

3.4  La distribuzione del campione per tipologia di

Come spiegato nella metodologia di analisi, il campione è stato distinto in relazione al tipo di innovazione che caratterizza l’iniziativa e facendo riferi-mento a tre possibili situazioni: innovazioni di tipo relazionale, tecnologico o di entrambe le categorie. Ne risultano 164 iniziative di tipo relazionale (35% del campione), 159 di natura tecnologica (35% del campione) e 139 casi nei quali vengono prodotte entrambe le innovazioni (per il 30% del campione) (tab. 3.6).

Tab. 3.6 Tipologie di innovazione

Tipologie innovative N. progetti %

Innovazione relazioni/ruoli 164 35% Innovazione tecnologica 159 35% Entrambe le innovazioni 139 30%

Totale 462 100%

Tali evidenze mostrano un quadro di sostanziale equilibrio tra le differenti tipologie suggerendo un raggio d’azione dell’innovazione sociale abbastanza ampio e variegato non risultando di fatto possibile circoscrivere le manife-stazioni ad esclusivi contesti innovativi.

Per quanto concerne l’innovazione relazionale, si noti come il 61% dei progetti riguarda gli ambiti dell’assistenza sociale, della sharing and pooling

economy e dell’integrazione sociale rispettivamente per il 35%, 15% ed 11%

(tab. 3.7).

Tab. 3.7 Progetti di IS suddivisi per ambito e tipologia di innovazione relazionale

Ambito di IS relazioni/ruoli Innovazione %

Assistenza sociale 58 35%

SharingePooling 25 15%

Integrazione sociale 18 11% Formazione, inserimento e sviluppo professionale 14 9% Valorizzazione dei beni culturali e sviluppo

cultu-rale 13 8%

Riqualificazione urbana e rivitalizzazione comunità

periferiche 12 7%

Miglioramento dell’ambiente naturale 10 6% Turismo sostenibile 7 4% Mobilità sostenibile 4 2% Assistenza sanitaria 3 2% Totale dei progetti per tipo di innovazione 164 100%

A conferma di quanto precedentemente esposto a livello generale, per la tipologia innovativa relazionale le iniziative di social innovation risultano maggiormente concentrate negli ambiti che, per natura, ben si prestano a si-mili fenomeni.

L’innovazione dei ruoli e delle relazioni sorge per lo più in concomitanza di casistiche sociali data l’esigenza di modificare i tradizionali modelli di

business in favore di schemi più sensibili alla complessità delle

manifesta-zioni oggetto di studio. Negli ambiti inerenti la mobilità sostenibile e l’assi-stenza sanitaria si concentra, al pari della tendenza complessiva, il minor nu-mero di iniziative (2% del campione descritto) (tab. 3.7).

Relativamente all’innovazione tecnologica (tab. 3.8), la maggior parte dei progetti viene realizzato nell’ambito del miglioramento dell’ambiente naturale (27%), della formazione, inserimento e sviluppo professionale (18%) e dell’in-tegrazione sociale (18%). La sharing e pooling economy si colloca al quarto posto (13%), mentre l’assistenza sociale si trova in ottava posizione (2%).

Tab. 3.8 Progetti di IS suddivisi per ambito e tipologia di innovazione – innovazione tecno-logica

Ambito di IS Innovazione tecnologica %

Miglioramento dell’ambiente naturale 43 27% Formazione, inserimento e sviluppo professionale 29 18% Integrazione sociale 28 18% SharingePooling 21 13% Assistenza sanitaria 15 9% Mobilità sostenibile 10 6% Turismo sostenibile 6 4% Assistenza sociale 3 2% Valorizzazione dei beni culturali e sviluppo culturale 3 2% Riqualificazione urbana e rivitalizzazione comunità

periferiche 1 1%

Totale dei progetti per tipo di innovazione 159 100%

Nel corso della trattazione è stato specificato come per innovazione di tipo tecnologico si intenda quella riguardante sia i processi organizzativi e/o decisionali che i beni/servizi.

Relativamente al miglioramento dell’ambiente naturale, nel quale risulta il maggior numero di progetti produttivi di innovazione tecnologica (27%), (tab. 3.8) si noti come la tecnologia di prodotto o processo viene applicata per lo più nel formulare un miglior uso delle risorse naturali disponibili, ov-vero nel 47% dei progetti migliorativi dell’ambiente naturale (tab. 3.9). Se-gue il riutilizzo dei beni di consumo con il 35% delle iniziative di rilievo per l’ambiente e la riduzione degli sprechi e dell’impatto ambientale di produ-zioni ed attività umane con il 9% in entrambi i casi. La seguente tabella evi-denzia tale andamento, ponendo in luce le sottocategorie di appartenenza dei progetti di miglioramento dell’ambiente naturale (tab. 3.9).

Tab. 3.9 Progetti di Miglioramento dell’ambiente naturale

Miglioramento dell’ambiente naturale

N. pro-getti %

Uso ottimale delle risorse naturali 20 47% Riutilizzo materiali e prodotti 15 35% Riduzione sprechi di cibo/acqua 4 9% Riduzione impatto ambientale delle produzioni ed attività umane 4 9% Totale dei progetti aventi impatto ambientale 43 100%

I progetti basati su entrambe le tipologie di innovazione (tab. 3.10) riflet-tono nuovamente l’andamento complessivo, secondo il quale la maggior parte delle iniziative sociali si manifesta nei contesti della sharing and

poo-ling economy, dell’assistenza e dell’integrazione sociale. Il 61% delle

inizia-tive aventi impatto su entrambe le innovazioni appartiene rispettivamente alla categorie di sharing and pooling economy (30%), integrazione sociale (19%) ed assistenza sociale (12%).

In via aggiuntiva, viene proposta la distinzione del peso di ciascuna delle tre fattispecie (innovazione “relazionale”, innovazione “tecnologica”, inno-vazione di entrambi i tipi) in relazione al totale dei progetti in ciascun ambito.

Si noti come nell’ambito di maggior rilievo dato dalla sharing economy prevalgano entrambe le innovazioni nel 47% dei casi (tab. 3.11). Si tratta di un contesto particolarmente fertile per l’innovazione sociale nel quale ten-dono a manifestarsi entrambe le forme, sia relazionale che tecnologica.

Tab. 3.10 Progetti di IS suddivisi per ambito e tipologia di innovazione – entrambe le inno-vazioni

Ambito di IS Entrambe le in-novazioni %

Sharing&Pooling 42 30%

Integrazione sociale 27 19% Assistenza sociale 16 12% Formazione, inserimento e sviluppo professionale 13 9% Valorizzazione dei beni culturali e sviluppo culturale 12 9% Riqualificazione urbana e rivitalizzazione comunità

periferiche 11 8%

Miglioramento dell’ambiente naturale 8 6% Mobilità sostenibile 5 4% Turismo sostenibile 4 3% Assistenza sanitaria 1 1% Totale dei progetti per tipo di innovazione 139 100%

Relativamente all’assistenza sociale è l’innovazione relazionale a preva-lere (75%); evidentemente le forme di assistenzialismo fondate sulle rela-zioni risultano particolarmente diffuse rispetto a quelle tecnologiche (solo il 4%) le quali sono spesso il frutto di programmazione, nonché realizzazione, più complesse ed articolate (tab. 3.11).

Nell’ambito dell’integrazione sociale, invece, prevale l’innovazione tec-nologica (38% dei casi) a conferma di come, nuovi strumenti basati sulla tecnologia possano rappresentare valide soluzioni a problematiche sociali di inserimento, soprattutto connesse a persone svantaggiate o a figure emargi-nate (tab. 3.11).

Tab. 3.11 Peso di ciascuna tipologia innovativa rispetto al totale per ambito

Ambito di IS Entrambe le innovazioni Innovazione tecnologica relazioni/ruoliInnovazione Progetti per am-bito

Sharing & Pooling 47% 24% 28% 88 Assistenza sociale 21% 4% 75% 77 Integrazione sociale 37% 38% 25% 73 Miglioramento dell’ambiente naturale 13% 70% 16% 61 Formazione, inserimento e sviluppo professionale 23% 52% 25% 56 Valorizzazione dei beni

cultu-rali e sviluppo culturale 42% 11% 46% 28 Riqualificazione urbana e

rivi-talizzazione comunità

periferi-che 45% 4% 49% 24

Assistenza sanitaria 5% 79% 16% 19 Mobilità sostenibile 26% 52% 21% 19 Turismo sostenibile 23% 35% 41% 17 Totale dei progetti per tipo di

innovazione 30% 35% 35% 462

3.5 La distribuzione del campione per tipologia di soggetti coinvolti

Come precedentemente esposto, le tipologie di attori considerate nell’in-dagine racchiudono le organizzazioni private (imprese ed NPO), i soggetti pubblici e gli individui (comunità) che operano nel contesto nazionale dell’innovazione sociale. Si tratta di categorie identificabili come promotori delle iniziative (sostenitori e/o finanziatori impegnati nel creare le condizioni favorevoli alla realizzazione del progetto), ovvero come concreti attuatori delle stesse.

Al fine di comprendere il ruolo assunto dai diversi attori nell’innovazione sociale, i casi sono stati suddivisi per categoria innovativa e tipologia di sog-getto5.

5 Nelle tabelle sottostanti il totale degli attuatori coincide con il numero dei pro-getti presenti nel campione poiché ciascuna iniziativa possiede un solo realizzatore. Per quanto riguarda i promotori, invece, nell’indagine viene indicato il numero di progetti che, per ciascuna identità, include quale sponsor almeno una NPO, un’im-presa, un soggetto pubblico o una comunità. Il numero di iniziative, pertanto, po-tendo le stesse prevedere più promotori, non coincide con il totale dei progetti inclusi nel campione.

Relativamente all’innovazione relazionale (tab. 3.12) la maggioranza degli attuatori coincide con le no-profit organizations. Ben il 90% di coloro che rea-lizzano iniziative innovative di tipo relazionale rappresentano, nel campione, soggetti privati connessi al no-profit per il 70% ed alle imprese per il 20%.

La configurazione dei promotori di progetti innovativi, in termini di ruoli e relazioni, conferma la medesima distribuzione degli attuatori: il 51% ri-guarda progetti che presentano le NPO quali promotori ed il 20% le imprese (tab. 3.12).

Tab. 3.12 Progetti di IS suddivisi per tipologia di innovazione e tipologia di soggetto – inno-vazione relazionale

Innovazione relazioni/ruoli

Promotore N. progetti % Attuatore N. progetti %

NPO 124 51% NPO 114 70%

Imprese 49 20% Imprese 32 20% Attori pubblici 40 17% Comunità 16 10%

Comunità 29 12% Attori pubblici 2 1% Totale 242 100% Totale 164 100%

Tale andamento determina una duplice considerazione: la prima riguar-dante il fatto che la maggior parte dell’innovazione relazionale proviene dalla sfera privata organizzata, soprattutto nelle modalità inerenti il terzo set-tore (70%), ma in maniera comunque consistente anche da imprese (20%). In secondo luogo, si osserva che l’innovazione relazionale risulta scarsa-mente sponsorizzata dai soggetti pubblici (1%), i quali, come è possibile ri-levare analizzando la successiva tabella (tab. 3.13), si dimostrano più pro-pensi al supporto di iniziative di natura tecnologica. Quest’ultima tipologia, osserva quali attuatori di primaria importanza le NPO: il 55% degli attuatori di innovazioni di prodotto/processo presenta la caratteristica di realtà no-pro-fit (tab. 3.13). Per quanto concerne i promotori, invece, è possibile affermare che la maggioranza degli stessi, comprende sia NPO che soggetti pubblici. Infatti, entrambe le tipologie rappresentano, rispettivamente, circa il 40% del totale dei promotori (tab. 3.13).

Tab. 3.13 Progetti di IS suddivisi per tipologia di innovazione e tipologia di soggetto – inno-vazione tecnologica

Innovazione tecnologica

Promotore N. progetti % Attuatore N. progetti %

NPO 95 40% NPO 87 55%

Attori pubblici 93 39% Comunità 34 21%

Imprese 40 17% Imprese 32 20% Comunità 10 4% Attori pubblici 6 4% Totale 238 100% Totale 159 100%

Nell’ambito dei progetti che coinvolgono entrambe le innovazioni, NPO ed imprese rappresentino congiuntamente il 79% dei soggetti protagonisti di iniziative innovative sia relazionali che tecnologiche (rispettivamente le NPO per il 47% e le imprese per il 32%) (tab. 3.14). Le NPO, con il 37%, sono invece i maggiori promotori di questi progetti, seguiti da attori pubblici (30%) ed imprese (25%) i quali partecipano in misura piuttosto simile (tab. 3.14).

Tab. 3.14 Progetti di IS suddivisi per tipologia di innovazione e tipologia di soggetto – en-trambe le innovazioni

Entrambe le innovazioni

Promotore N. progetti % Attuatore N. progetti %

NPO 91 37% NPO 66 47%

Attori pubblici 75 30% Imprese 45 32%

Imprese 62 25% Comunità 24 17% Comunità 19 8% Attori pubblici 4 3% Totale 247 100% Totale 139 100%

3.6 La distribuzione del campione in relazione alla sostenibilità