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Vivere tra quattro mura

3.2 La mia esperienza di vita in una dazayuan

Entro al numero 22 di Beixinqiao ertiao. Ho affittato una stanza-appartamento per una settimana. Il prezzo non è bassissimo, sono 350 kuai (circa 41 euro), d'altronde per brevi periodi gli affitti sono sempre più alti. Ho preso la stanza in subaffitto da Twist, un artista pechinese originario del Liaoning.108 L'ingresso è senza scalini. Oltrepasso la piccola porta rossa con la vernice staccata

ai lati. Di fronte a me un motorino con un sacco di patate parcheggiato in un angolo all'ingresso. Sulle pareti volantini e stencils in vernice nera con i numeri per le consegne dell'acqua. Nonostante il sistema di acqua diretta installato dopo gli anni '50, l'inquinamento dell'acqua di Pechino è molto alto. Dati I numerosi rilevamenti di prodotti chimici provenienti dagli scarti industriali presso le falde acquifere dello Hebei, le autorità consigliano di consumare l'acqua solo se bollita, ma è sconsigliabile consumarla in ogni modo, così molte persone richiedono taniche di acqua “purificata” che vengono consegnate a domicilio. Attraverso il cortile pieno di costruzioni aggiuntive. Alla mia destra una signora frigge delle cipolle in una veranda aggiunta, costruita con materiali di fortuna. Apro la porta di plastica e vetro della mia abitazione con appeso il classico carattere fu, 福, fortuna. Queste scritte vengono di solito appese durante il capodanno cinese o festa di primavera.109 Il carattere viene di solito appeso rovesciato perché “rovesciare”, dao, 倒 , è

omofono di “arrivare”, dao, 到.110 La tradizione cinese è piena di parole che vengono considerate

propizie o tabù in base agli omofoni di quella parola. L'appartamento è una stanza con letto a due piazze, scrivania, frigorifero e un piccolo scaffale in metallo da usare come libreria. C'è un piccolo foro nel terreno per la futura installazione di un water, in un angolo della stanza. Tutto è ricoperto da un fitto strato di polvere. La pulizia è il primo rituale che compio per insediarmi nell'abitazione. I riscaldamenti sono elettrici. La doccia si trova, insieme alla cucina, in una piccola veranda

108 辽宁, provincia del nord-est della Cina.

aggiuntiva di 2 metri per 3, poco distante dalla porta di casa ma senza riscaldamenti. In inverno con la temperatura sotto lo zero bisogna fare 7-8 metri per uscire dalla doccia e rientrare in casa. I bagni sono quelli comuni di quartiere, a 15-20 metri dall'ingresso del cortile. Quando chiedo ai cinesi come fanno d'inverno mi rispondono semplicemente che ci si abitua, xiguanle, 习惯了.

Immagine 12: ingresso di casa, è possibile notare come la parete d'ingresso sia stata realizzata in diversi materiali, compensato nella parte in alto a destra e un piccolo muretto di mattoncini in basso a sinistra, alle mie spalle il carattere fu, 福, fortuna

Immagine 13: doccia- cucina situata nel cortile della dazayuan.

Immagine 14: La mia stanza- appartamento.

Immagine 16: Water da montare e impianto di riscaldamento.

Immagine 17: Riappropriazione dello spazio fuori dalla porta di casa.

Incontro il vicino di casa mentre ritorna. Mi da il benvenuto e mi racconta chi è e cosa fa. Mi sommerge di frasi in dialetto che fatico a seguire. Mi dice che è in pensione e fa il volontario. Di solito i volontari restano seduti tutto il giorno a sorvegliare le uscite della metro o gli ingressi dei supermercati. Finito il benvenuto di cortesia entra a casa e chiude la porta. Prima che lo faccia intravedo un water in bella vista proprio all'ingresso.

Le relazioni di vicinato, a parte il caso di amicizie particolari, sono generalmente cordiali ma distaccate. Ci si interessa del benessere del vicino quando lo si incontra ma si cerca di pretendere di essere altrove. Questo nasce dal problema degli spazi condivisi. Dalla mia casa posso sentire ogni discorso che i miei due vicini fanno in casa loro. Basta lasciare la porta aperta e chiunque passa può vedere ogni angolo della casa. Questo porta i cinesi a essere estremamente curiosi, pur pretendendo che non sia così. Un ragazzo canadese, Michael, che ho conosciuto e vive lì vicino da tre anni mi ha raccontato che al di la dei rapporti di cortesia nessuno gli rivolgeva la parola.111 Quando gli chiedo

come fossero i rapporti di vicinato nella sua precedente abitazione, che si trovava in una siheyuan ma con ingresso indipendente, mi dice che i rapporti erano quasi inesistenti, I don't know anyone at that time and, just a few like I went to say “Hello!” to a couple of people but, hum, compared to the place now, scandisce la parola now per evidenziare la differenza tra le due situazioni, where we actualy like ah, eh, have aaah, mh, you know, they know what we do. Mi racconta che i vicini sanno tutto quello che loro fanno. Inizialmente anche nella nuova casa i rapporti erano limitati, ma, una volta nato il figlio, Lu, tutti i vicini iniziarono a parlare a lui e alla moglie, rivelando di sapere su di loro più di quanto entrambi potessero immaginare. Da quel momento vanno anche a casa loro e li aiutano anche a prendersi cura del bambino, actualy the neighbours even come into the house sometimes and ehm and they take care, marca molto questa parola, of our kid sometimes when we are buisy, yeah. Il fatto che in questa intervista Michael marchi molto l'espressione “take care” mi è chiaro perché in un'altra occasione la moglie, Emi, giapponese, mi aveva raccontato di avere dei

problemi con l'eccessiva invadenza dei vicini, che da quando è nato il bambino non la smettono più di dare consigli, di sindacare su cosa sia giusto o sbagliato fare per crescere il bambino, ripetendo gli stessi discorsi ogni giorno.112 Quanto a me non riuscirò a entrare molto in relazione con i vicini e

sarò accompagnato per tutta la settimana da un senso di disagio legato al fatto che loro possono sentire ogni rumore e ogni discorso che faccio con la mia ragazza, che mi convincerà a non dormire lì più di una notte, sia per la privacy, sia soprattutto per l'eccesso di polvere che rende la stanza veramente invivibile.

Dopo la prima notte passata a dormire qui, mi sveglio con un tappo in gola e non riusco più a respirare. Sono costretto a uscire in cortile e scatarrare per terra come un cinese modello, Ho deciso che userò la stanza solo come studio per scrivere e come punto privilegiato di osservazione durante il giorno. Non posso dormire qui. Dentro casa mi sembra di soffocare.113

La polvere entra continuamente dalla piccola finestra che si affaccia su un altro hutong in cui ci sono dei lavori in corso, l'inquinamento è sempre molto alto. In questi giorni capisco sempre più la “cattiva” abitudine dei cinesi di sputare per terra. Il tappo in gola mentre vivo qui è praticamente costante. Vado in bagno ma preferisco usare gli orinali esterni, dato che nei bagni alla turca due pechinesi chiacchierano allegramente mentre defecano, uno di loro legge anche il giornale. Nei bagni comunisti non ci sono separazioni, considerate retaggio della società borghese, tutti sono uguali nel momento del bisogno. Negli ultimi vent'anni molti pechinesi hanno provveduto a installare un bagno in casa, ma molti abitanti degli hutong, soprattutto i waidi, continuano a usare i servizi pubblici, anche d'inverno. Non è raro trovare al mattino le mamme che lavano i piccoli nei lavandini dei bagni pubblici.