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Vivere tra quattro mura

3.2 Lo spazio all'interno di una dazayuan

Durante una passeggiata negli hutong a est del Gulou entro in quella che un tempo era una siheyuan, salgo quattro scalini prima di varcare l'ingresso principale. Maggiore è il numero di scalini di fronte a un ingresso, più elevato era lo status sociale della famiglia che vi abitava. A parte questa e qualche altra la maggior parte delle siheyuan in questa zona sono senza scalini, poiché abitate da laobaixing, ma anche perché molte porte sono state aperte in seguito alle modifiche seguite alla rivoluzione culturale, così molti ingressi sono stati aperti sul lato nord, mentre prima le porte si trovavano principalmente sempre a sud, sud-est. Ai due angoli della porta principale si trovano spesso decorazioni di pietra di diverse forme e misure, chiamate mendun,103 alcune

servivano anche per aiutarsi a montare a cavallo. Appena entro mi trovo di fronte a un muro, chiamato yingbi.104 La tradizione vuole che servisse a evitare che gli spiriti entrassero nella casa,

poiché si possono muovere solo in linea retta, ma aveva anche la funzione di isolare il mondo interno della casa dagli occhi indiscreti dei passanti. La prima cosa che risulta evidente è come la siheyuan sia stata trasformata in dazayuan.105 l'interno non è più lo spazio ordinato di un tempo, con

ogni edificio della casa adibito a una funzione specifica. Il cortile non è più un cortile ma una fitta selva di piccoli ripostigli in legno, verande aggiunte, edifici in mattoni da usare come ripostiglio o come nuovi appartamenti aggiunti. In un angolo una pila di mattoncini rossi, probabilmente qualcuno li usa per costruire una stanza aggiuntiva.

103 Mendun, 门墩.

Immagine 4: Ingresso di una dazayuan nei pressi di Nanluogu xiang

Immagine 5: Ingresso di una siheyuan molto grande e ben conservata.

Immagine 6: Yingbi, il muro che teneva lontani gli spiriti.

Immagine 7: Qianyuan, il cortile anteriore. Si può apprezzare il contrasto tra l'edificio originario sulla destra e gli edifici costruiti abusivamente sulla sinistra, usando diversi materiali.

Il termine dazayuan inizia a essere usato già durante la fine del XIX sec., quando nelle siheyuan che venivano subaffittate si potevano creare due tipi di situazione di convivenza di più famiglie, una famiglia per ogni cortile o più famiglie in uno stesso cortile. Nel primo caso la situazione era però ben diversa da quella che segue il 1949, si trattava infatti di famiglie con un background culturale simile, che venivano scelte dalla famiglia principale, di solito famiglie di vecchi ufficiali in pensione o di mercanti, che decidevano di affittare parte della casa a un'altra famiglia per avere entrate economiche aggiuntive (Chin, 1987:305). Nel secondo caso si trattava per lo più di famiglie povere, di solito artigiani, venditori ambulanti, riparatori di utensili, che decidevano di dividere le spese di affitto, questa situazione era comune nella zona esterna alle mura cittadine, prevalentemente nell'area di Qianmen e in quella di Dashilar (Chin, 1987:316). Si continuerà a usare il termine dazayuan per denotare i cambiamenti avvenuti nelle siheyuan in seguito alla politica di housing adottata dal PCC dopo il '49 e, in particolar modo, durante la rivoluzione culturale. In seguito all'aumento della popolazione pechinese e alla carenza di abitazioni pubbliche, alle famiglie con problemi di alloggio viene dato il diritto di invadere le abitazioni considerate troppo grandi per una sola famiglia (non solo siheyuan, ma anche appartamenti in palazzi a più piani). Quello che era lo spazio abitabile per una famiglia viene dunque a essere ridisegnato e suddiviso per più famiglie. Fino a nove nuclei familiari vengono a trovarsi a vivere in un piccolo spazio e a condividere lo stesso cortile, occupando una stanza per ogni famiglia (Chin, 1987:321). Le regole sociali incorporate nello spazio domestico vengono meno, non ci sono più confini gerarchici e di genere, sia nello spazio domestico che nel sistema sociale. Le donne non sono più relegate dentro le mura domestiche, anche fisicamente sono libere di muoversi, dato che una delle prime riforme effettuate dal Partito Comunista fu quella dell'abolizione della pratica della fasciatura dei piedi, che impediva fisicamente la libertà di movimento della donna, pur venendo praticata da donne su altre donne e considerata una pratica in grado di conferire grande bellezza, dato che fasciando i piedi in modo talmente stretto da rompere le ossa dei piedi, questi rimanevano

piccoli. All'interno del cortile nascono però diverse tensioni legate all'uso comune dello spazio. In alcuni casi si hanno situazioni molto tese, specialmente se i vecchi proprietari continuano ad abitare all'interno della siheyuan. Si tratta in molti casi di vecchi ufficiali e aristocratici che perdono il loro status sociale, trovandosi a vivere, mangiare e defecare fianco a fianco con i laobaixing (Chin, 1987:322). I conflitti sono evidenti ancora oggi se si osserva come ogni famiglia cerca di riappropriarsi degli spazi comuni. Lo spazio del cortile diventa prezioso e ogni famiglia tende a occuparlo costruendo ripostigli improvvisati e stanze aggiuntive, creando quella giungla di vicoletti in cui non è più possibile scorgere la forma originaria del cortile, che viene trasformato in una rete di vicoli, diventando uno spazio che viene utilizzato più come una strada che come cortile. Se il cortile diventa inutilizzabile perché troppo affollato e pieno di costruzioni aggiuntive, la gente si sposta sulla strada per mangiare o giocare. Uno spazio che aveva una forte valenza simbolica e in cui lo spazio segnava divisioni di genere e di importanza all'interno della famiglia, viene redistribuito in parti più o meno uguali e ridisegnato per motivi pratici, ma anche questa operazione è connotata da una forte valenza simbolica. La nuova filosofia egalitaria comunista rimpiazza infatti la vecchia e feudale dottrina confuciana. La struttura familiare estesa che aveva caratterizzato il sistema di parentela cinese fino al periodo repubblicano è ormai cambiata in famiglia nucleare. Similmente a quanto avvenuto in altri contesti, il cambiamento radicale nel modo di costruire le abitazioni, accompagnato alla frammentazione della famiglia ha contribuito a diffondere la concezione occidentale di atomizzazione dello spazio (Ligi 2003:131). Gli elementi tradizionali dell'architettura cinese spariscono nei nuovi progetti urbani varati dai comunisti. Nei nuovi edifici non si trovano più mura che circondano l'abitazione, porte d'ingresso in legno o cortili. Il modello dei nuovi edifici è prima quello sovietico di costruzioni a blocchi e poi quello americano, di costruzioni a torre e grattacieli.106 L'uomo organizza la sua vita e i suoi sistemi cognitivi a partire

educativo, le nuove generazioni un dato gruppo sociale iniziano a socializzare, cioè ad adeguarsi al sistema vigente di ruoli e rapporti e si culturarizzano, interiorizzando profondamente la visione della realtà propria del loro stesso gruppo (Signorelli 1996:60), così i piani di sviluppo urbano voluti dal PCC si accompagnano a precisi progetti per introdurre nuove modalità di socializzazione e di uso degli spazi, volti principalmente a promuovere una società egalitaria, che usi le risorse e gli spazi in maniera razionale e pragmatica, abbandonando le vecchie superstizioni, e tutto ciò che veniva considerato retaggio di una società feudale da distruggere.

Anche l'estetica del cortile è stravolta. Un tempo gli alberi e i vasi decorativi venivano disposti con cura nel cortile, oggi le pile di vestiti da lavare, i cavoli lasciati a essiccare, i mattoni, le biciclette e gli stencil dipinti sui muri con vernice nera, con i numeri di telefono delle compagnie che portano acqua o gas, conferiscono al cortile un senso di caos estremo. Altro spazio prezioso diventa quello del tetto. Piani aggiuntivi e stanze vengono ricavate sul tetto con assi di legno e lamiera, poiché bisogna costruire strutture leggere, che non appesantiscano troppo le travi realizzate per reggere solo il tetto. Spesso i mattoni rossi utilizzati per edificare gli elementi aggiuntivi vengono ridipinti di grigio per sembrare uguali ai vecchi mattoni usati in origine per costruire le siheyuan. A volte anziché ridipingere I singoli mattoni tutta la parete viene ricoperta da uno strato di intonaco grigio. Di fronte a una stanza-abitazione una pila di mattoncini forati fa da base di appoggio per una decina di piante, una lunga fila di biciclette vicino all'ingresso. Le piante o le biciclette vengono usate per separare un piccolo spazio di fronte la porta di casa dal resto del cortile, diventano elementi usati per marcare dei confini invisibili tra spazio pubblico e privato. C'è anche un tentativo di creare dei confini esteticamente accettabili nella disposizione degli elementi fuori dalla porta di casa. Una ricerca estetica che cerca di reintrodurre una qualche armonia all'interno di questi cortili, nei quali ogni elemento decorativo veniva considerato inutile e distrutto durante la rivoluzione culturale.107

Il cambiamento nella forma delle abitazioni riflette il cambiamento voluto dal PCC nella forma della società cinese. La struttura delle siheyuan rifletteva infatti i valori dell'etica confuciana e il sistema di parentela patrilineare della famiglia estesa cinese, nel microcosmo domestico. I cambiamenti nella forma delle abitazioni vanno di pari passo con le modifiche del paesaggio urbano, Pechino perde le sue caratteristiche particolari, non è più una città formata prevalentemente da edifici a pianterreno disposti in file regolate, diventa sempre più una città che cresce in verticale e in cui il centro della vita sociale non è più il nucleo familiare che si raccoglie all'interno delle mura domestica, nello spazio privato, ma le unità di lavoro e i comitati di quartiere che si raccolgono in spazi pubblici.

Immagine 8: Cortile in cui sono in corso dei lavori per l'edificazione di nuove strutture

Immagine 10: Cortile posteriore di una dazayuan, è possibile notare come lo spazio del cortile venga usato come ripostiglio per ogni genere di oggetti.

Immagine 9: Il muro di questo edificio è coperto da un'asse di

compensato, rivestita da polistirolo colorato in grigio per coprire il muro rovinato e sembrare simile al muro originario, in mattoncini grigi